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Il segmento testuale Libero di Trieste è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 21Entità Multimediali , di cui in selezione 12 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 643

Brano: [...]ell’azione partigiana contro i detenuti fascisti chiusi nel carcere locale (v. Schio, Eccidio di). Fu quindi costretto a trovare rifugio a Trieste e poi in Jugoslavia.

A Capodistria gli furono affidati importanti incarichi politici e militari. Quando, nel 1948, si ruppero i rapporti jugoslavosovietici, Piva dovette riparare in Ungheria.

L’8.11.1948 Vittorio Vidali, nella sua veste di segretario generale del Partito Comunista del Territorio Libero di Trieste, rilasciava a Igino Piva, nuovamente fuggiasco, la seguente dichiarazione ufficiale:

« Dichiariamo che il compagno Piva ìgino fu Pietro e Sbalchiero Teresa, coniugato, nato a Schio (Italia) il 19.2.1902, di professione meccanico, residente a Capodìstria (zona del Territorio Libero di Trieste amministrata dalle autorità jugoslave), è membro del Partito Comunista del Territorio Libero di Trieste fin dalla sua costituzione. È giunto nel nostro partito proveniente dalle file del Partito comunista italiano, del quale era membro dal 1921. Ha partecipato alla lotta politica in Argentina e alla guerra di Spagna (193639); nel periodo 194345 ha partecipato alla Guerra di liberazione in Italia, svolgendo mansioni direttive. Perseguitato, ha dovuto lasciare l’Italia e si è rifugiato nella zona del Territorio Libero di Trieste amministrata dalle autorità jugoslave, dove ha collaborato attivamente alla lotta per la costituzione del potere popolare. Con la pubblicazione della Dichiarazione del I "Ufficio Informazioni dei Partiti comunisti è stato nuovamente perseguitato per essere rimasto fedele all’internazionalismo. Non avendo la possibilità di rientrare in Italia, si reca ora in Ungheria, dove esiste il

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 51

Brano: [...]nò a uscire, da stamperie clandestine operanti a Trieste o in provincia, sotto la direzione di Pjno Tomasic (condannato a morte dal Tribunale speciale, sarà fucilato a Villa Opicina il 15.12. 1941). Nel corso della Guerra di liberazione, a partire dal 1941, venne pubblicato come organo del Partito comunista della Slovenia e nel gennaio 1949 fece ritorno nella capitale giuliana, organo del « Fronte di liberazione del popolo sloveno del Territorio Libero di Trieste ». Dal gennaio 1951 il « Deio » è ridiventato organo comunista: inizialmente del Partito comunista del Territorio Libero di Trieste e, dal luglio 1957, della Federazione autonoma triestina del P.C.I.. Con la costituzione della Regione FriuliVenezia Giulia esso è diventato il giornale « del P.C.I. per la minoranza slovena » dell'intera regione. Attualmente esce con periodicità quindicinale; come alla sua prima apparizione, sostiene un programma di pacifica e fraterna convivenza fra sloveni e italiani della regione, tutti uniti nella lotta comune per la pace e la libertà.

G.Ga.

De Lorenzo, Giovanni

N. a Vizzini (Catania) il 29.2.1907; ingegnere, generale di corpo d'armata « a disposizione ».

Dopo aver frequentat[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 384

Brano: [...]zione dei lavoratori dell’America Latina, presieduta da Vicente Lombardo Toledano, una rubrica intitolata “La settimana nel mondo”, dedicata al commento politico e militare degli avvenimenti mondiali, che svolse un ruolo importante nell’orientamento politico dell’opinione pubblica sudamericana in quegli anni. Sempre in Messico, dopo la morte di Tina Modotti (6.1.1942) si unì in matrimonio con Isabel, dalla quale ebbe due figli.

Nel Territorio Libero di Trieste

Per le difficoltà frapposte dalle autorità americane al suo rimpatrio, potè tornare in Italia soltanto due anni dopo la fine della guerra. Giunse a Trieste il 20.4.1947 e, nella esplosiva situazione del Territorio Libero, dove in presenza delle forze di occupazione angloamericane (interessate a mantenere in quella contesa regione un clima di guerra fredda) gli opposti nazionalismi, quel

lo jugoslavo e quello italiano, si contendevano il territorio anche in forme cruente, Vidali svolse un ruolo di primaria importanza: lavorò alla costruzione di un Partito comunista del Territorio Libero [...]

[...]Giunse a Trieste il 20.4.1947 e, nella esplosiva situazione del Territorio Libero, dove in presenza delle forze di occupazione angloamericane (interessate a mantenere in quella contesa regione un clima di guerra fredda) gli opposti nazionalismi, quel

lo jugoslavo e quello italiano, si contendevano il territorio anche in forme cruente, Vidali svolse un ruolo di primaria importanza: lavorò alla costruzione di un Partito comunista del Territorio Libero di Trieste, del quale divenne segretario generale, autonomo dal P.C.I. e non sempre ossequiente alla linea del partito, quando questa risultava (per le influenze esercitate dai mutevoli orientamenti sovietici) inaccettabile per i comunisti triestini.

Dopo la definitiva spartizione del Territorio Libero (8.10.1954) fra Italia e Jugoslavia (v.) e il passaggio della città sotto piena sovranità italiana, divenne segretario della Federazione autonoma triestina del P.C.I. e membro del Comitato centrale di questo partito. Consigliere comunale di Trieste dal 1952, Vidali fu eletto nelle liste del P.C.I. alla[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 571

Brano: [...]le azioni di guerra compiute e solo dopo lunghi mesi di carcerazione potè essere assolto con formula piena.

Attualmente è presidente del Comitato provinciale dell’A.N.P.I. di Pordenone.

G.B.B.

Gobbo, Nerino

N. il 2.8.1920 a Rovereto (Verona); operaio meccanico.

Partigiano dal 1943 nelle fila della Resistenza jugoslava, si guadagnò i gradi di ufficiale. NeH’immediato dopoguerra fu membro della Commissione militare per il Territorio Libero di Trieste e comandante del II Settore militare di Trieste.

Dal 1952 al 1955 è stato presidente dell’Assemblea comunale di Isola d’Istria, dove tuttora risiede ed è direttore dello stabilimento indu

striale “ Mehanotehnika”. Per alcuni anni è stato anche presidente deirilnione degli Italiani dell'lstria e di Fiume, nonché deputato al Parlamento della Slovenia.

G.Sco.

Goerdeler, Cari Friedrich

N. a Schneidermuhe (Germania) il 31.7.1884, m. a Berlino il 2.2.1945; avvocato.

Esponente della borghesia prussiana protestante, conservatrice e monarchica, combattè nella Prima guerra mondiale e [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 491

Brano: [...]. Nell’agosto del 1942 disertò, passò nella clandestinità e dal dicembre

1942 al maggio 1944 fu il massimo esponente politico del movimento partigiano sloveno nella provincia di Gorizia, membro del Comitato centrale del Partito comunista sloveno e del Comitato popolare di Liberazione per il Litorale (GoriziaTrieste).

Nel dopoguerra è stato segretario politico del Partito comunista della Regione Giulia e del Partito comunista del Territorio Libero di Trieste, poi presidente del Comitato popolare circondariale della Zona B del TLT.

G.Sco.

Benci, Osvaldo

N. a Scandicci (Firenze) il 27.7. 1903; scultore.

Giovane socialista passato nel 1921 alla Gioventù comunista, fu a Firenze tra gli organizzatori degli Arditi del Popolo. Dopo aver subito varie aggressioni fasciste seguite da arresti, per sfuggire alle persecuzioni nel settembre 1926 si trasferì a Milano, dove si collegò allo scultore Sarti, anarchico, e aderì all’anarcosindacalismo.

L’11.3.1927 venne arrestato a Milano per aver partecipato a un convegno mirante a riorganizzare la Co[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 403

Brano: Viterbo

trare a Trieste, dove assunse (insieme a Mario Pacor) la direzione del quotidiano comunista II Lavoratore.

In disaccordo con la linea politica del Partito comunista del Territorio Libero di Trieste, nel 1947 chiese alla Direzione del P.C.I. di poter lavorare in altre regioni e fu inviato nel Trentino e in Alto Adige con vari incarichi. Segretario della Federazione comunista di Treviso (195155) e poi di Vicenza (195566), lavorò successivamente presso la Direzione del partito e fu membro della Commissione centrale di control

lo (196269). Dal 1970 vive a Vicenza, sempre con vari incarichi politici.

Visintin, Antonio

N a Gorizia il 5.7.1905; calzolaio. Membro di un’organizzazione comunista clandestina operante nel Goriziano, nel 1929 fu arrestato e deferito al Tribunale speciale ch[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 204

Brano: [...]so di Genova (v.), divenne comandante delle formazioni partigiane della VI Zona “Liguria”, ruolo che svolse con straordinaria competenza fino alla Liberazione.

Secondo dopoguerra

Insignito della cittadinanza onoraria di Genova il 16.5.1945, alla fine dello stesso mese Ukmar venne invitato dai rappresentanti jugoslavi in Italia a rientrare nella Venezia Giulia, dove assunse incarichi diri

genti in seno al Partito comunista del Territorio Libero di Trieste (allora sotto amministrazione alleata). L’anno successivo, avendo diretto uno sciopero generale proibito dagli Alleati, per sfuggire all’arresto e alla condanna a 4 mesi di reclusione si spostò a Capodistria, nella Zona B controllata dagli jugoslavi. Nel giugno 1948, allorché il regime di Tito venne messo al bando dal Cominform, Ukmar si pronunciò contro il verdetto di Mosca e, nello stesso tempo, volle tornare a Trieste per fare propaganda titoista. Ebbe quindi pesanti scontri polemici con i comunisti italiani allineati sulle posizioni del Cominform, fu arrestato dagli Alleati e dovette scon[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 701

Brano: [...]del Partito comunista sloveno (K.P.S.). Rientrato nuovamente a Trieste su direttiva del K.P.S., divenne dirigente dell'organizzazione clandestina “Unità Operaia” e, dal febbraio 1945, commissario politico del Comando Città di Trieste del IX Korpus dell’esercito partigiano jugoslavo.

Dopo la Liberazione fu eletto membro del Comitato centrale del Partito comunista di Trieste. Subì un arresto da parte delle autorità angloamericane del Territorio Libero di Trieste. Nel 1961 si trasferì a Lubiana, dove trascorse i suoi ultimi anni.

Stoka, Marjan

N. a Prosecco (Trieste) il 15.7.1928, m. a Podpreze (Istria) il 9.1.1944; studente.

Di famiglia slovena, ancora quindicenne entrò in una organizzazione di giovani comunisti e dopo T8.9.

1943 divenne staffetta, poi partigiano combattente nella Kosovelova Brigada operante nella zona di Contovello (Trieste). Catturato dai tedeschi a Storje (Sesana), fu torturato per un’intera notte senza che gli aguzzini riuscissero a strappargli la minima informazione, e ciò mentre due suoi compagni di lotta si trovava[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 558

Brano: [...]are della Slovenia. L’8 maggio si inse

diò a Trieste un governo militare jugoslavo al comando del generale Dusan Kveder con vicecomandante il triestino Giorgio laksetich (v.). Le truppe jugoslave rimasero a Trieste e a Gorizia fino al 25.6.1945. Successivamente, in seguito al Trattato di pace del settembre 1947, gran parte dei territori annessi aH'Italia dopo la Prima guerra mondiale furono incorporati nella Slovenia. Il cosiddetto Territorio Libero di Trieste fu dapprima diviso in due zone e infine ripartito tra Italia e Jugoslavia (v. Istria).

Bibliografia: Giuseppe Piemontese, Ventinove mesi di occupazione italiana nella Provincia di Lubiana. Considerazioni e documenti, Lubiana 1946.

G.Sco.

Sluga, Francesco

N. a Villa Slavina (Trieste) il 19.1. 1909; contadino.

Membro di un’organizzazione comunista clandestina attiva nella Venezia Giulia, nel 1941 fu arrestato. Deferito al Tribunale Speciale con oltre 59 coimputati, il 14 dicembre dello stesso anno fu condannato a 30 anni di reclusione.

Smerdel, Luigi

N. a San Pietro (Triest[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 471

Brano: [...]e gruppo autonomo.

Subito dopo la Liberazione Paolo Sema venne espulso dal Partito comunista di Trieste per non aver accettato la liquidazione di questo partito come organizzazione del Partito comunista italiano e per essersi opposto al suo orientamento di favorire l'annessione di Trieste alla Jugoslavia. Dal 1945 al 1951 fu preside di scuola media e di liceo scientifico a Trieste. Nel 1952 venne riammesso nel Partito comunista del Territorio Libero di Trieste, entrando a far parte del Comitato centrale di questa organizzazione, responsabile dell'organizzazione di massa e delle attività culturali. Più tardi fu segretario provinciale della F.I.O.M..

Dal 1958 al 1968 divenne segretario della Federazione Autonoma Triestina del P.C.I.. Nel 1968 fu eletto senatore, riconfermato nel 1972. È passato poi a dirigere l’istituto regionale studi e ricerche della C.G. I.L. del FriuliVenezia Giulia.

Ha pubblicato vari studi sul movimento operaio locale, tra cui: La lotta in Istria 18901945 (Trieste, 1971) e Battaglione Alma Vivoda (in collaborazione con Al[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Libero di Trieste, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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