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da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 15Prefazione/premessa/introduzione con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: diversi livelli, non sarebbe stato possibile condurre a termine la lotta con successo>. Questo non soltanto in Liguria ma in tutte le regioni ove si è combattuto.

L ATTO DI RESA

In Genova il giorno 25 aprile 1945 alle ore 19,30; tra il sig. Generale Meinhold, quale Comandante delle

Forze Armate Germaniche del settore Meinhold, assistito dal Cap. Asmus, Capo di Stato Maggiore, da una

parte;

Il Presidente del Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria, sig. Remo Scappini, assistito dall’avv.

Enrico Martino e dott. Giovanni Savoretti, membri del Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria e

dal maggi. Mauro Aloni, Comandante della Piazza di Genova dall’altra;

è stato convenuto:

1) Tutte le Forze Armate germaniche di terra e di mare alle dipendenze del sig. Generale Meinhold si arrendono alla Forze Armate del Corpo Volontari della Libertà alle dipendenze del Comando Militare per la Liguria;

2) La resa avviene mediante presentazione ai reparti partigiani più vicini con le consuete modalità e in primo luogo con la consegna delle armi;

3) Il Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria si impegna di usare ai prigionieri il trattamento secondo le l[...]

[...]ante della Piazza di Genova dall’altra;

è stato convenuto:

1) Tutte le Forze Armate germaniche di terra e di mare alle dipendenze del sig. Generale Meinhold si arrendono alla Forze Armate del Corpo Volontari della Libertà alle dipendenze del Comando Militare per la Liguria;

2) La resa avviene mediante presentazione ai reparti partigiani più vicini con le consuete modalità e in primo luogo con la consegna delle armi;

3) Il Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria si impegna di usare ai prigionieri il trattamento secondo le leggi internazionali, con particolare riguardo alla loro proprietà personale e alle condizioni di internamento;

4) Il Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria si riserva di consegnare i prigionieri al Comando Alleato angloamericano operante in Italia;

5) La resa avrà la decorrenza dalle ore 9 del giorno 26 aprile 1945.

Fatto in quattro esemplari, di cui due in Italiano e due in tedesco.

Scappini Remo — Meinhold Enrico Martino — Giovanni Savoretti Asmus — maggiore Mauro Aloni

XV



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 618

Brano: [...] istruzioni del C.V.L.

Il Comando generale del Corpo volontari della libertà diramò con circolare del 19.7. 1944, ai Comandi regionali e ai Comandi di tutte le formazioni, le seguenti direttive: « Va chiarito anzitutto che il commissario politico presso le formazioni partigiane, a qualunque partito appartenga, non è mai membro del Comando in funzione di rappresentante di un partito politico, bensì in funzione di rappresentante del Comitato di Liberazione Nazionale. Nelle formazioni partigiane nelle quali siano presenti volontari di diverse correnti politiche e quadri appartenenti a partiti diversi, la garanzia del reciproco controllo e di armonica collaborazione e di autorità del Comando presso tutti gli appartenenti alla formazione sarà data non dalla esistenza di più commissari, ma dalla composizione del Comando nel suo insieme, che terrà conto di questa situazione.

« In un Comando che potrà essere composto di un Comandante e di un Vice Comandante, di un Commissario e di un Vice Commissario, e di un Capo di Stato Maggiore, potranno essere evidente[...]

[...].

Le funzioni essenziali del Commissario politico sono le sotto indicate: 1) Il Commissario viene considerato pari grado del Comandante e collabora con lui al buon andamento della formazione di cui è responsabile a pari titolo del Comandante. Egli controfirma gli ordini del Comandante dell’unità; 2) Il Commissario è particolarmente responsabile della disciplina e della educazione politica e morale degli uomini.

Il programma del Comitato di Liberazione Nazionale e le sue direttive sono la base essenziale della sua opera di educatore e di consigliere; 3) Il Commissario provvederà a portare a conoscenza dei partigiani gli avvenimenti più importanti, ad illustrarli ed a mostrare quali siano in relazione ad essi i compiti delle formazioni partigiane. Si varrà per questo di attivisti, alla preparazione dei quali darà una cura particolare, e organizzerà nelle unità maggiori sezioni culturali e promuoverà la pubblicazione di giornali partigiani; 4) li Commissario, d’intesa col Comandante, organizzerà riunioni di partigiani nelle quali vengano discussi i pro[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 11Prefazione/premessa/introduzione con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: [...]i, il 26 luglio, a Milano si riuniscono i rappresentanti dei partiti Comunista, Socialista, Democratico cristiano, di Ricostruzione liberale e di Giustizia e Libertà per prendere una posizione ufficiale pubblica di lotta per mettere fine alla guerra a fianco dei tedeschi, per la liberazione dei prigionieri politici e per la formazione di un governo capace di combattere il fascismo. Fu in questa riunione che sorse, di fatto, il futuro Comitato di Liberazione Nazionale, che ebbe poi la consacrazione ufficiale nella riunione di Roma del 9 settembre '43 con la partecipazione dei rappresentanti dei partiti citati, più la Democrazia del lavoro. Del resto, già nella primavera dei '43, a Torino era già stato costituito il Fronte Nazionale, sulVindirizzo dell'appello lanciato il 3 marzo da Lione dai partiti comunista, socialista e giustizia e libertà.

Dopo l'8 settembre, quando ormai lo stato era in sfacelo e non esisteva più alcuna autorità politica e militare, con la fuga a Brindisi, via Pescara, del Re, di Badoglio e il loro seguito, fu il C.L.N. che pubblic[...]

[...]izzo dell'appello lanciato il 3 marzo da Lione dai partiti comunista, socialista e giustizia e libertà.

Dopo l'8 settembre, quando ormai lo stato era in sfacelo e non esisteva più alcuna autorità politica e militare, con la fuga a Brindisi, via Pescara, del Re, di Badoglio e il loro seguito, fu il C.L.N. che pubblicamente e consapevolmente assunse la direzione, praticamente il governo, della lotta politica e militare contro i tedeschi; per la liberazione nazionale. E furono i C.L.N., alle dipendenze del Comitato Centrale di Liberazione, con sede a Roma, e del Comitato Liberazione Nazionale Alta Italia con sede a Milano, che diressero ovunque la lotta fino alla vittoriosa insurrezione del 25 aprile. I contenuti programmatici dei C.L.N. vennero poi sanciti nella Costituzione della Repubblica, che, purtroppo, dopo quasi 25 anni dalla sua promulgazione rimane ancora per gran parte inattuata. E certamente non per colpa dei partiti dei lavoratori! Chi vi parla ha partecipato alla lotta antifascista e alla guerra di liberazione in Liguria fin dai primi di novembre del '43 come massimo dirigente del P.C.I. e come presidente del C.L.N. per la Liguria, quando il C.L.N.A.I. designò i pres[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 657

Brano: [...]te il compito di « prendere la direzione del Paese a liberazione avvenuta ». Qualora tali funzioni politiche gli fossero state rifiutate, aggiungevano i socialisti, il C.L.N.A.I. non avrebbe più avuto motivo di essere. Essi censurarono infine il governo Bonomi per aver fatto proprie le posizioni degli Alleati e per aver mandato un proprio membro a sostenerle nell’Italia occupata.

Bibliografia: Paolo Greco, « Cronaca del Comitato Piemontese di Liberazione Nazionale », in Aspetti della Resistenza in Piemonte, a cura dell'istituto Storico della Resistenza in Piemonte, Torino 1950, pagg. 107154; Roberto Battaglia, Storia della Resistenza italiana, Torino 1953 (nuova edizione 1964); Franco Catalano, Storia del C.L.N.A.I., Bari 1956; Mario Giovana, La Resistenza in Piemonte Storia del C.L.N. Regionale, Milano 1962; Guido QuazzaLeo ValianiEdoardo Volterra, Il governo dei C.L.N., Torino 1966 (Atti del Convegno dei Comitati di Liberazione Nazionale, Torino 910 ottobre 1965).

M. Gi.

Medicina

Comune bolognese di 14.000 abitanti (4.100 nel capoluogo), su[...]

[...]della Resistenza in Piemonte, a cura dell'istituto Storico della Resistenza in Piemonte, Torino 1950, pagg. 107154; Roberto Battaglia, Storia della Resistenza italiana, Torino 1953 (nuova edizione 1964); Franco Catalano, Storia del C.L.N.A.I., Bari 1956; Mario Giovana, La Resistenza in Piemonte Storia del C.L.N. Regionale, Milano 1962; Guido QuazzaLeo ValianiEdoardo Volterra, Il governo dei C.L.N., Torino 1966 (Atti del Convegno dei Comitati di Liberazione Nazionale, Torino 910 ottobre 1965).

M. Gi.

Medicina

Comune bolognese di 14.000 abitanti (4.100 nel capoluogo), sulla via S. Vitale che collega il capoluogo emiliano a Ravenna. Notevolmente esteso (159 kmq) e con una grande proprietà terriera, fu spesso teatro di dure lotte condotte da lavoratori agricoli e in particolare dai braccianti.

Lotte contadine

Il mutuo soccorso (una Società operaia nacque qui fin dal 1860), la cooperazione (una cooperativa di consumo vi fu fondata nel 1873) e l’organizzazione sindacale (la locale sezione della Camera del lavoro di Bologna fu aperta il 24.9.1893[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 86

Brano: ... Nel pomeriggio del 9 settembre a Roma, dopo che si seppe della fuga del re e di Badoglio, i membri del comitato delle opposizioni decisero di costituirsi in Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.).

Qualche giorno dopo il comitato interpartiti fiorentino seguirà l’esempio romano: enascerà così il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale (C.T.L.N.). Ma nel frattempo era già intervenuto sul campo della lotta.

Il popolo di Firenze, alla notizia dell’armistizio, dette sfogo all’esultanza, esultanza incosciente in quanto non voleva tenery conto che l’impreparazione diplomatica e militare del governo centrale apriva la porta alla guerra civile e ad un’altra guerra (assia più spietata) contro il tedesco. Ma se il cronista registra “ l’esplosione di gioia commossa, di festività fatta anche di lacrime, che ebbe, specie nei rioni popolari, momenti di alto clamore e gran mulinar _di folla ”, i dirigenti delle masse operaie preparava[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 350

Brano: [...]a in alcuni casi i Comandi partigiani ritennero opportuno dare a questi documenti, puramente simbolici, un aspetto realistico che potesse apparire convincente anche sul piano tecnico.

In Liguria, per esempio, la III Brigata Garibaldi « Cichero » mise in circolazione vere e proprie banconote, per quanto rudimentali, in tagli da 100 e da 1.000 lire. Si trattava di cartoncini bianchi di cm 13x8 recanti ai quattro margini la scritta « Comitato di Liberazione Nazionale »; in alto, « III Divisione garibaldina ” Cichero " Brigate 3a, 5a e 6a della Liguria »; nel mezzo, « VALE LIRE CENTO » e sotto « 100 Lire »; e infine, più in piccolo, « Pagabili dal libero governo italiano alla fine della guerra ». Seguiva un numero progressivo, impresso a timbro con inchiostro nero. Alla sinistra figurava la firma « Il Comandante Bisagno » e alla destra « Il Commissario Lucio ». Sul retro si poteva infine leggere « Accettare questo buono significa aver fede in un'Italia indipendente dai tedeschi e libera dal fascismo ».

Nel Canavese furono diffusi, dal Comando piemontese[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 47

Brano: [...]indi fu incaricato dal Partito comunista di organizzare il Fronte della Gioventù in Lombardia.

Nell’aprile 1944 fu inviato con lo stesso compito in Toscana e qui, dal giugno, svolse lavoro militare che culminò nella partecipazione del Fronte della Gioventù alla battaglia per Firenze. La formazione da lui comandata entrò in azione il

4.8.1944 e depose le armi il 20 del

lo stesso mese.

Nel settembre fu designato dal Comitato Toscano di Liberazione Nazionale alla radio, di cui la formazione del F.d.G. aveva salvato gl'impianti. Svolse quindi il compito di direttore del Giornale Radio e di commentatore politico quotidiano, con lo pseudonimo di Criticus, sotto il controllo degli Alleati.

Dopoguerra

Il 26.4.1945 tornò a Milano, dove diresse il Giornale Radio e svolse il compito di commentatore politico fino alla riunificazione della R.A.I.. Fu poi (dal 1946) redattore capo della R.A.I. per il Giornale Radio deN'Alta Italia e commentatore politico fino al 18.4.1948. Nel clima di involuzione reazionaria seguito alle elezioni del 18.4.1948, fu « [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 661

Brano: [...]itti e doveri e le prerogative ad essa inerenti,^ rappresentanti appositamente e liberamente eletti dalle maestranze, secondo norme che saranno ulteriormente fissate. Sino al momento in cui la nuova rappresentanza liberamente eletta dalle maestranze potrà entrare In funzione, la rappresentanza delle maestranze stesse nei Consigli di gestione nazionale resta affidata, con tutti i diritti, i doveri e le prerogative ad essa inerenti, ai Comitati di Liberazione Nazionale aziendali, costituiti nella fase della lotta clandestina.

Art. 5 I diritti, i doveri e le prerogative

previste dagli abrogati decreti per il'cosiddetto Capo del l’azienda vengono attribuiti al responsabile tecnico della produzione. Là dove l’azienda sia sottoposta, in base a decreto di epurazione, a gestione commissariale, le funzioni di Capo d’Azienda — ferme restando le prerogative del Consiglio di gestione nazionale — sono attribuite al Commissario.

Art. 6 Le disposizioni dei decreti sopracitati, per quanto concerne la fissazione dei limiti massimi dei profitti da distribuire al[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 607

Brano: Comitato di liberazione nazionale dell'Alta Italia

La delegazione del C.L.N.A.I. incontratasi con i rappresentanti degli Alleati a Caserta nel dicembre 1944. Da destra: Ferruccio Parri, il generale Maitland Wilson, Gian Carlo Pajetta, Alfredo Pizzoni, Edgardo Sogno

fasciste nelle loro file. E quando nel maggio riprese l’offensiva alleata, che portò alla liberazione di Roma (4 giugno) e alla fine di agosto a quella di Firenze, il C.L.N.A.I. trovò in questa favorevole situazione una spinta per una intensa attività legislativa: infatti esso approvò tutta una serie di decreti che miravano non solo a favorire la lotta partig[...]

[...]nto in cui « consoli e ambasciatori tedeschi, comandanti delle SS, sbirri e carnefici delle varie polizie di Mussolini, moltiplicavano i Joro tentativi di approcci per trattare di compromessi e di tregue ». A questi eventuali cedimenti, il C.L.N.A.I. rispondeva esortando a non dare alcun credito alle manovre del nemico: « Per la salvezza e per l’avvenire d'Italia, perché la Patria possa sedere fiera nel consesso dei popoli liberi, il Comitato di Liberazione Nazionale vi ha chiamato e vi chjama a tendere le vostre forze nella lotta per l'insurrezione nazionale». In tal modo, anche perché il C.V.L. prese a sua volta una decisa posizione affermando che la lotta partigiana non era un lusso o un capriccio per il popolo italiano bensì una necessità

per difendere il proprio patrimonio materiale, politico e morale, le conseguenze negative del proclama Alexander poterono essere contenute.

Rapporti con Alleati e governo

Certo, l’inverno 194445 fu molto duro per gli uomini c|ie vivevano sulle montagne e che avevano sperato nella fine della guerra, e fu duro[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 606

Brano: Comitato di liberazione nazionale dell’Alta Italia

incontrare la reazione delle truppe tedesche, che, nel frattempo, erano calate numerose nella penisola. In tal modo, fin da allora, il Comitato di Milano aveva assunto una funzione di guida nel quadro della nuova democrazia italiana ed aveva mostrato di sapersi concretamente porre i problemi relativi.

Dal C.L.N. milanese al C.L.N.A.I.

L’8 settembre, così, giunse per gli esponenti politici milanesi non del tutto inatteso e non fu molto difficile il passaggio dal piano dell’attività politica al piano della lotta armata contro i nazifascisti.

Ben presto il C.L.N. del[...]

[...]le senso ed a prendere anche decisioni che impegnavano tutta la Resistenza nel suo complesso, come quando aveva, nella seconda metà di gennaio, approvato una mozione in cui affermava che non vi sarebbe stato « posto domani da noi per un regime di reazione edulcorata e neppure per una democrazia zoppa. Il nostro sistema politico, sociale ed economico non potrà essere se non di democrazia schietta ed effettiva. Del governo di domani il Comitato di Liberazione Nazionale è oggi una prefigurazione ». Subito dopo, il 15 febbraio, prendeva un solenne impegno di fronte alla classe operaia sulle effettive distruzioni di ogni paternalismo di tipo fascista che aveva escluso per lunghi anni le classi popolari dal governo del paese; e proclamava la volontà di fondare « una nuova democrazia popolare che tragga forza ed autorità unicamente dal popoio. Così si creerà un nuovo regime di giustizia sociale che aprirà finalmente al popolo le vie del progresso civile, di un lavoro libero e fecondo, di una nuova umanità ».

L’attività legislativa e di governo

Con queste p[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Liberazione Nazionale, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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