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Il segmento testuale Le sette è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 40Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 501

Brano: [...]al punto che queste sette approvavano Io schiavismo). Nel clima di aspra concorrenza che nei secoli dal XVII al XIX caratterizzò il capitalismo nascente, l’appartenenza a una di queste sette (pietisti, quaccheri, anabattisti, ecc.) per chi iniziasse una professione o volesse entrare nel mondo degli affari costituiva quasi una condizione “sine qua non” per emergere, il miglior viatico nella strada verso il successo.

Vigeva infatti aM’intemo delle sette protestanti il principio del reciproco sostegno e della solidarietà nel

lo stipulare gli affari, nel concedere il credito ecc., ma esservi ammessi non era facile: l’aspirante neofita doveva essere presentato da membri iscritti e poteva essere accettato solo se vi era l’approvazione dell’intera comunità; inoltre doveva attraversare un periodo di prova di almeno 6 mesi. La disciplina, soprattutto in campo economico, era rigorosissima. Le eventuali vertenze economiche tra i confratelli venivano risolte all’interno della setta. In caso di trasferimento ogni membro aveva un certificato, una sor[...]

[...]era che lo accompagnava da una sede all’altra e ne garantiva l’idoneità. Alcune sette avevano un distintivo.

« L’espulsione dalla setta, dovuta a trasgressione di una qualche norma etica, comportava in campo commerciale la perdita di credito ed un declassamento sociale. [...] Il successo capitalistico di un confratello settario era, se conseguito rettamente, una dimostrazione della sua affermazione e del suo stato di grazia » (Cfr. Max Weber, Le sette e lo spirito del capitalismo, Milano, 1977, pag. 65 e pag. 98).

Dato il loro fondamento sostanzialmente economico, quantunque fossero assistite da ministri del culto (“pastori”, retribuiti dalla comunità) e guidate da consigli di anziani laici, le sette erano di fatto dominate da oligarchie più o meno ri

strette costituite da quei confratelli che, avendo maggiori disponibilità economiche, potevano condizionarne l’esistenza e il funzionamento. Nei conflitti di lavoro e più in generale nell’attività politica, gli imprenditori appartenenti alle varie sette si sostenevano fra loro, schierandosi nelle lotte di classe su posizioni particolarmente reazionarie.

Le sette operaie

Le prime associazioni operaie sorte in Europa all’inizio del secolo XIX, quantunque non fossero religiose e socialmente si trovassero agli antipodi rispetto alle sette protestanti borghesi, mutuarono in gran parte da queste l’ideologia calvinista e i metodi organizzativi: il lavoro visto come “vocazione”, l’organizzazione esclusiva e corporativa di mestiere, l’estremo frazionamento, una concezione ristretta del solidarismo sociale e il conservatorismo ideale. Questi limiti erano presenti anche nell’attività dei partiti di opposizione ai quali i gruppi di operai aderivano, lasciando ampi spazi di manovra all’opportunismo dei loro dirigenti radicalborghesi.

Appunto per combattere questo stato di cose, nel 1847 Marx ed Engels aderirono alla Alleanza dei com[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 452

Brano: [...]razione, col titolo E poi? La tragedia dell’esercito) lo condannò a morte, pena commutata in 15 anni di carcere perché mutilato di guerra. Nel periodo di detenzione, prima e dopo

11 processo, il generale ebbe contatti con la Resistenza, tramite reclusi politici e cappellani delle carceri nelle quali era detenuto, finché fu liberato dai partigiani, il 25 aprile 1945.

Dopo la Liberazione pubblicò inoltre Tradimento italiano o tedesco?, 1956; Le sette carceri di un generale, 1948; L’ultima vicenda della V Armata, studio apparso postumo sulla « Rivista Storica Italiana », 19571958.

B.An.

Carandini, Nicolò

N. a Como il 6.12.1895; avvocato. Ufficiale nella prima guerra mondiale, antifascista, durante la dittatura mussoliniana si appartò dalla vi



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 255

Brano: [...]re nuove provocazioni e nuove violenze per mantenere sempre al massimo il clima di terrore che ritenevano necessario per una migliore ed esemplare punizione dei nemici del fascismo. Erano mercenari e in queste cose ci sapevano fare, tanto più che a comandarli c’era il tenente Veronica, un pazzo irresponsabile, tanto fanatico quanto vigliacco. La prima azione dimostrativa della milizia ebbe luogo il 4 gennaio 1927 e fu il suo biglietto da visita. Le sette erano passate da più di mezz’ora e la porta del camerone non veniva ancora aperta. Cominciammo a rumoreggiare per poi urlare con quanto fiato avevamo in gola. Per tutta risposta

i militi presero a sparare i loro moschetti. Prima che potessimo renderci conto di quanto avveniva, si aprì la porta e piombarono dentro con le armi spianate. Veronica era alla testa con le rivoltelle in pugno e pareva volesse tenere gli occhi contemporaneamente sui quattro lati del camerone.

I suoi puntavano i moschetti in tutte le direzioni.

” in alto le mani e nessuno si muova! E voi fate fuoco contro chi [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 500

Brano: [...]ito comunista affermava: « L’importanza del socialismo e del comuniSmo criticoutopistici è in ragione inversa allo sviluppo storico. A misura che la lotta fra le classi si sviluppa e prende forma, questo fantastico elevarsi al di sopra di essa, questo fantastico combatterla perde ogni valore pratico, ogni giustificazione teorica. Perciò, anche se gli autori di questi sistemi erano per molti aspetti rivoluzionari, i loro scolari formano sempre delle sette reazionarie. Essi tengono fede alle vecchie opinioni dei maestri, in opposizione al progressivo sviluppo storico del proletariato » (MarxEngels, Il manifesto del partito comunista, Editori Riuniti, Roma 1955, pag. 69).

Ancora vent’anni dopo, scrivendo a Engels il 19.9.1868, Marx definiva « artificiosa unione settaria » \'Associazione generale degli operai tedeschi, fondata nel 1863 dal capo riformista Ferdinando Lassalle e da questi presieduta fino al 1864, anno della sua morte.

Le sette protestanti

Parlando di « sette reazionarie », con ogni evidenza Marx si riferiva alle sette prot[...]

[...]hie opinioni dei maestri, in opposizione al progressivo sviluppo storico del proletariato » (MarxEngels, Il manifesto del partito comunista, Editori Riuniti, Roma 1955, pag. 69).

Ancora vent’anni dopo, scrivendo a Engels il 19.9.1868, Marx definiva « artificiosa unione settaria » \'Associazione generale degli operai tedeschi, fondata nel 1863 dal capo riformista Ferdinando Lassalle e da questi presieduta fino al 1864, anno della sua morte.

Le sette protestanti

Parlando di « sette reazionarie », con ogni evidenza Marx si riferiva alle sette protestanti, largamente diffuse dal XVII secolo nei paesi dell’Europa settentrionale e nel Nordame

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Le sette, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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