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Il segmento testuale Lavoro di Milano è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 13Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 699

Brano: [...]anche per l’opposizione dei socialisti che tendevano a mantenere intatta la loro egemonia sulla classe lavoratrice. Proprio in questo periodo fu avviata da parte del P.S.I. una vasta polemica contro le organizzazioni cattoliche e contro il clero, indicato come uno dei più spietati nemici dei lavoratori.

I successi degli scioperi nelle campagne del Milanese favorirono la penetrazione capillare delle leghe di resistenza aderenti alla Camera del Lavoro di Milano e restrinsero il campo di influenza dei cattolici. Le classi padronali, seriamente preoccupate dagli avvenimenti e deluse dal governo che in quella occasione aveva abbandonato la tradizionale politica di intervento al

fianco dei padroni (era cosa consueta l'invio di truppe che si sostituissero ai lavoratori in sciopero nel lavoro dei campi), decisero di organizzarsi per difendere i propri interessi: nell’agosto 1901 venne fondata a Milano un’associazione di proprietari terrieri e di fittavoli presieduta dal marchese Carlo Ottavio Cornaggia.

Non pare strano che uno dei primi problemi pre[...]

[...]r fronte alla concorrenza del mercato europeo: ad esempio, non era più sufficiente ridurre le colture da estensive a intensive, ma occorreva dare inizio a una vera e propria industrializzazione dell’agricoltura. A questo proposito va detto che la classe lavoratrice non si dimostrò insensibile, ma anzi si rese interprete delle esigenze di rinnovamento.

In una riunione dei Comitato della Federterra svoltasi nel febbraio del 1904 alla Camera del Lavoro di Milano, fu sollecitata « una agitazione nelle campagne per ottenere una immediata esecuzione dei lavori pubblici e l’obbligatorietà — mediante una legge — di una cura più intensa dei campi, conforme ai progressi della scienza agraria ». Evidentemente le organizzazioni di classe dei contadini ritenevano che un miglioramento nella condizione dei terreni realizzato da proprietari e fittavoli avrebbe favorito la produzione e di conseguenza l’impiego di mano d’opera nelle campagne.

L’industria nazionale trovò nuovo slancio nella formazione dei trust protetti dallo Stato e nella partecipazione degli is[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 637

Brano: [...]mani, Milano, 1967; Enciclopedia Italiana, voci: Fascismo; Consiglio.

R.Mu.

Grandi, Achille

N. a Como il 24.8.1883, m. a Desio (Milano) il 27.9.1946; dirigente sindacale cattolico.

Operaio tipografo, si dedicò 'ancor giovane all’attività sindacale nelle file del movimento cattolico. Diresse a Como l'Unione del lavoro e, nel 1908, fondò il sindacato italia

no dei tessili. Alla fine della prima guerra mondiale organizzò l’Unione del Lavoro di Milano (1918) e, un anno dopo, pose le basi della Confederazione Italiana dei Lavoratori (v.h o C.I.L., primo grande sindacato cattolico. In quegli anni fu anche direttore del settimanale II Cittadino. Nel 1922 assunse la segreteria generale della C.I.L..

Già deputato del Partito Popolare nel 1919, fu rieletto nel 1921 e nel

1924. Dichiarato decaduto dalla carica — dalla Camera fascista — nel novembre 1926, per la sua coerente e ferma posizione contro la dittatura mussoliniana fu più volte aggredito ed ebbe la casa devastata dagli squadristi. Dopo le leggi eccezionali fasciste del 1926 si riti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 702

Brano: [...]enza il grande successo dello schieramento popolare: i socialisti ottennero 28.257 voti; i liberali 19.415; i radicali 7.275; i repubblicani 2.212; i cattolici 2.080 e i socialisti di Bissolati 67. Come si vede, nazionalisti e destre, che pure avevano fatto tanto clamore al momento deM’impresa di Libia, vennero travolti dall'avanzata socialista. Il P.S.I. ottenne questa grande vittoria schierandosi contro la guerra. Un manifesto della Camera del Lavoro di Milano diceva: « Contro tutti i responsabili deM'attuale stato di disagio causato daM’impresa coloniale libica [...]. Contro i dazi protettivi che impinguano i proprietari terrieri, zuccherieri, metallurgici ».

Prima guerra mondiale

Proprio mentre le masse lavoratrici milanesi e italiane esprimevano la più larga approvazione della piattaforma di lotta antibellica e antimperialista, la situazione nazionale e internazionale andava rapidamente deteriorandosi, determinando un’atmosfera di tensione che incoraggiava gli schieramenti della destra Imperialista e nazionalista.

Quando l'AustriaUngher[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Lavoro di Milano, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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