Brano: [...] core,

Che tai baie costan poco;

Quanto valga il vostro gioco,

Mei credete, so apprezzar.

Sono avvezza, bel signore,

Ad un simile scherzar.

Gilda

Ah così parlar d’amore A me pur l’infame ho udito!

Infelice cor tradito,

Per angoscia non scoppiar.

Perchè, o credulo mio core,

Un tal uom dovevi amar?

Rigoletto

(a Gilda)

Taci, il piangere non vale;

Ch’ei mentiva or sei secura...

Taci, e mia sarà la cura La vendetta d’affrettar.

Pronta fìa, sarà fatale;

Io saprollo fulminar.

M’odi, ritorna a casa...

Oro prendi, un destriero,

Una veste viril che t’apprestai,

E per Verona parti...

Sarowi io pur domani...

Gilda

Or venite...

Rigoletto

Impossibil.

Gilda

Tremo.

Rigoletto

Va.

(Gilda parte)

(durante questa scena e la seguente il Duca e Maddalena stanno fra loro parlando, ridendo, bevendo. Partita Gilda, Rigoletto va dietro la casa, e ritorna parlando con Spara fucile, e contandogli delle monete)

SCENA QUARTA

Spara fucile, Rigoletto, il Duca e Maddalena. Ri[...]

Brano: [...] putrido dramms di Vittore Hugo La Hot t’amuir... non potea generarsi che una fetida contraffattura quale è questa sconcezza del Va card elio che ci fu già regalata e vuol regalareisi ancora... Propone quindi lo scrivente alcune varianti per almeno togliere di mezzo quel brutto vocabolo di pendette, che suona malissimo e spezialmente oggidì e in bocca di popolani

TESTO ATTUALE Si vendetta, tremenda vendetta di quest’alma e il solo desio...

La vendetta d'affrettar...

In terra una vendetta!..

B* giunta alfin la tua vendetta:

VARIANTI

Si dell'ira vibrar la saetta di quest'animo é solo desio...

Ma sia punito o Gilda...

La sua sorte d’affrettar...

Un omicidio in terra!..

Lo giunse alfin l'ora tremenda: oh duolo!..

In tal modo non d toglie nulla, ed I senso ha la sua medesima forza.”

Brano: [...]azione del territorio), sottopose queste regioni al più spietato terrore, nel quadro di un preciso piano di liquidazione fisica degli ebrei e poi della popolazione cecoslovacca non germanizzabile.

La risposta della Resistenza si manifestò nell’attentato del quale fu fatto oggetto il 27.5.1942, a opera di due patrioti paracadutati dall’aviazione britannica alle porte di Praga: in seguito alle ferite riportate, una settimana dopo Heydrich morì. La vendetta tedesca si scatenò con la selvaggia distruzione del villaggio di Lidice (v.), assurto tra i simboli della ferocia nazista.

E.Co.

Hikmet, Nazim

N. a Salonicco (Grecia) nel 1902, m. a Mosca nel 1964; poeta turco. Figlio di un console dell’impero Ottomano e nipote di Nazim Pascià, governatore di Salonicco, il giovane Hikmet si iscrisse a 15 anni all'Accademia di marina. Appena diciassettenne cominciò a pubblicare le sue prime poesie che già manifestavano un vivo impegno civile. Gli anni della sua giovinezza coincisero con quelli agitati della lotta per il rinnovamento della Turchia. All[...]

Brano: [...]ò attraverso la radio un messaggio al popolo tedesco, per annunciare che era ben vivo e vegeto, nonostante il serio pericolo corso.

Il dittatore dichiarò di vedere in ciò « la conferma del compito affidatomi dalla Provvidenza » e concluse (nonostante già sapesse che i congiurati erano stati tutti uccisi o catturati) con la sinistra minaccia: « Questa volta regoleremo i conti con loro nel modo a cui siamo abituati noi nazionalsocialisti. ».

La vendetta di Hitler

Dopo il 20 luglio si scatenò in Germania una delle più sanguinose repressioni interne che la storia conosca. Preso da inestinguibile sete di sangue, Hitler fece massacrare migliaia dei suoi compatrioti nei modi più barbari. Per salvare le forme fu montato a Berlino, il 7 agosto, una sorta di processo contro i principali responsabili del complotto sopravvissuti alla strage: il feldmaresciallo von Witzleben, i generali Hoeppner, Stieff e von Hase, gli ufficiali Hagen, Klausing, Bernardis, e infine il conte Peter Yorck von Wartenburg.

Di quel processo, condotto da un aguzzino ris[...]

Brano: [...] convegno, ma nel pomeriggio il corteo si svolse ugualmente; i giovani con bandiere a mezz’asta sfilarono per le vie di Argenta e si sciolsero fuori dal paese.

L’arciprete bollò i fascisti con queste sferzanti parole: « Vili! Non avete nemmeno il rispetto di ciò che almeno un giorno fu civiltà, l’anima della vita sociale. Quanto siete bassi e miserabili! Voi, figli della libertà, volete distruggere un organismo, un’idea, con la violenza ».

La vendetta fascista

Si era ormai alla guerra aperta: da una parte la Federazione fascista di Ferrara decisa a togliersi una buona volta quella spina dal fianco, dall’altra il sacerdote indomabile deciso a portare fino alle estreme conseguenze la sua testimonianza di cristiano e di democratico.

Don Minzoni avvertì a quel punto di non poter contare che su se stesso. La gerarchia distratta e indecisa, alcuni parroci della zona già schierati col movimento fascista in quanto si contrapponeva violentemente al comuniSmo, don Minzoni rappresentava un « test » scomodo per tutti: per i fascisti, per gli agr[...]