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Il segmento testuale La ricerca è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 791Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 43

Brano: [...]zza l’unificazione della Germania (v.) e si completa il Risorgimento in Italia. Nel Nordamerica la sconfitta dei sudisti porta alla soppressione della schiavitù per una più libera espansione dei rapporti capitalistici, mentre in Giappone (v.) si afferma la rivoluzione borghese. Con il rapido sviluppo dell’industria in tutti questi paesi, viene spezzato il monopolio industriale dell’Inghilterra e ha termine la sua egemonia nel commercio mondiale. La ricerca di materie prime e di nuovi mercati provoca la corsa alle conquiste coloniali e la estensione dei rapporti di produzione capitalistica a tutto il mondo. Il supersfruttamento dei popoli coloniali permette l'accumulazione di e normi capitali che vanno a potenzia re gli apparati produttivi delle m^ tropoli. Tutto questo aumenta le contraddizioni e inasprisce il contrasto tra sfruttati e sfruttatori all'interno di ogni paese, nonché tra i paesi stessi. Il capitalismo, che al suo sorgere era stato portatore di determinati elementi di progresso, manifesta il suo carattere parassitario e i suoi aspe[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 198

Brano: [...]a si ricompose a Torino con nuove prospettive di lavoro e nuovi interessi: la Resistenza era stata un’esperien

za che ne aveva marcato inconfondibilmente tutti i collaboratori.

Secondo dopoguerra

Da « Risorgimento », la rivista che aveva affiancato l’attività editoriale romana, si passò alle iniziative più impegnative del « Politecnico » di Elio Vittorini e di « Società », prima con Romano Bilenchi, poi con Gastone Manacorda e Muscetta. La ricerca della Casa si fondava su una costante dialettica tra diverse concezioni dei rapporti tra politica e cultura, tutte tese al rinnovamento delle strutture della società italiana.

La cerchia dei collaboratori si allargò a nomi di insigni studiosi: Ernesto De Martino, Paolo Serini, Gianfranco Contini, Delio Cantimori, Federico Chabod e Pietro Sraffa. Nuove leve di giovani si affacciavano alla ribalta della vita culturale e, in esse, la Casa editrice trovò nuovi collaboratori per i suoi « quadri » (Bruno Fonzi, Italo Calvino, Giulio Bollati, Luciano Foà, Daniele Ponchiroli e Renato Solmi).

L’[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 234

Brano: [...]tiche milanesi, la Casa della cultura.

Eletto a far parte del Comitato centrale del P.C.I. dal V Congresso, senatore della repubblica dal 1948, non interruppe più l’impegno politico, rivolgendo soprattutto il proprio interesse all’organizzazione della cultura popolare e ai problemi di rinnovamento della scuola. Proseguiva intanto la sua attività scientifica, di cui furono frutti di grande rilievo gli ultimi volumi: L’uomo copernicano (1950) e La ricerca della realtà, pubblicato postumo nel 1959.

M.No.

Banfi, Arialdo

Nato a Milano il 7.3.1913, avvocato. Antifascista, tra i dirigenti del movimento « Giustizia e Libertà » e del Partito d’Azione, dopo 1*8.9.

1943 si diede a organizzare la resistenza e il movimento partigiano in Val Pellice (Torino). Arrestato nel maggio 1944 e trasferito a Mi

lano, riuscì a evadere dal carcere e assunse il comando delle formazioni « Giustizia e Libertà » nella provincia di Alessandria. Arrestato a Biella nel novembre 1944, riuscì nuovamente a fuggire. Nei giorni dell’insurrezione, fu uno dei coman[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 255

Brano: [...]ani ”, fu l’intimazione di Veronica. Poi la perquisizione. Ogni cosa fu buttata per aria in una grande confusione; i militi non possedevano nemmeno quei rudimenti dell’arte dello sbirro che avrebbero permesso loro di cercare con un certo metodo e un certo successo. Fra le cose del vecchio compagno Giuseppe Massarenti di Molinella furono rinvenuti cinque numeri del Corriere degli Italiani, un giornale stampato a Parigi da antifascisti fuorusciti. La ricerca cessò immediatamente: era quello che cercavano e Veronica ordinò che Massarenti, il vecchio dirigente di Molinella, fosse scudisciato lì, davanti a noi. Fu un solo urlo e un avanzare di tutti i confinati; armati o no eravamo centoventi e i fascisti ebbero paura. Indietreggiarono, poi parlamentarono. Approfittando dello smarrimento dei militi, alcuni compagni dichiararono fermamente che non avrebbero sopportato la minima violenza da parte dei militi.

Veronica volle dire l’ultima parola e ordinò a Massarenti di non andar fuori dal camerone se non voleva assaggiare le frustate che per il mome[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 325

Brano: [...] e svolge un’intensa attività, curando pub

080

f.FfiV'TT! fu Savino. già ftegaatafo n»m

X ano* JJft* mìuk Cotmm'&i ’■ » .

nuovaatMit* segnalato con altra fotografia f . iUUr* le rinerche.

Questore Bari, II. I. 9B5.

Alfonso Leonetti nel Bollettino delle ricerche della polizia fascista

blicazioni di opere, assegnando borse di studio, bandendo concorsi ecc.

Tra le principali pubblicazioni di Leonetti in Italia si ricordano: La ricerca sul Tribunale Speciale e sulla stampa clandestina (Aula IV, Roma 1961 e Giornali fuori legge, Roma 1964) in collaborazione con altri e per iniziativa dell’A.N.P.P.I.A.; Per una storia della C.G.L. clandestina, Milano 1966 e

I comunisti di fronte al plebiscito fascista, Milano 1967, entambi curati per gli « Archivi del movimento operaio »; Note su Gramsci, Urbino 1970; Gli atti di nascita del P.C.I., Roma 1971; Da Andria contadina a Torino operaia, Urbino 1974. Ha curato anche, nel 1973, l’edizione dei principali testi che si riferiscono al Dibattito sui Consigli di Fabbrica tra Bordiga e G[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 337

Brano: [...]decenni successivi fu oppressa da governi dittatoriali e distrutta da lotte interne che la ridussero in condizioni di assoluta miseria. Il governo in carica controllava a malapena la capitale, il suo porto e pochi presìdi militari, mentre il resto del paese era praticamente abbandonato a se stesso. L’economia era basata sull’esportazione di caffè, cacao e cuoio, i cui proventi erano assolutamente insufficienti ad alimentare il bilancio pubblico. La ricerca ed estrazione del petrolio furono avviate fin dal 1878, ma lo sfruttamento commerciale del greggio comincerà solo nel 1917. Verso la fine del secolo si era tuttavia consolidata nella regione andina (molto diversa dal resto del paesel. una comunità dei produttori di caffè, basata sulla piccola e media proprietà e sullo sfruttamento di una forza lavoro salariata, proveniente essenzialmente dalle pianure dove infuriavano le guerre civili e imperava la malaria. Nel 1899 gli “andini” occuparono la Capitale, che in realtà non oppose grande resistenza. Da allora, essi

gestiranno il potere, quasi [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 712

Brano: [...]cretamente l’intervento dello Stato neM’economia, avrebbero potuto portare a una sorta di socializzazione deleteria per la vita economica stessa.

D'altra parte, «dove non c'è fondamentale libertà economica — aveva scritto poco prima della fine della guerra — anche la libertà politica va perduta [...] La soppressione della libertà privata ferisce la libertà individuale ». (L. Sturzo, L'Italia e l’ordine internazionale, Torino 1944, p. 141).

La ricerca della moralità pubblica

lo spinse a guardare con sospetto agli eccessi del parlamentarismo e soprattutto della partitocrazia: « il deputato e il senatore rappresentano la nazione e non il partito » (L. Sturzo, Politica di questi anni, Bologna 1956).

In occasione delle elezioni amministrative del 1952 il suo nome si legò a un’oscura operazione pilotata dal Vaticano, atta a formare a Roma una lista civica di centrodestra in funzione di argine nei confronti delle forze di sinistra. Probabilmente si trattò della strumentalizzazione della sua buona fede; l'iniziativa comunque finì nel nulla.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 520

Brano: [...]li Alleati. L’aver realizzato quest’intento, che vietava la permanenza di forti concentramenti di truppe tedesche entro il perimetro urbano e annullava quasi del tutto il rischio dei bombardamenti angloamericani (i quali, infatti, colpirono solo la stazione ferroviaria e i centri periferici di Bottega Nova, dell'Osservanza e di Certosa), costituì per i repubblichini un forte elemento di stabilizzazione.

A queste misure, Chiurco accompagnò: 1. La ricerca di un rapporto privilegiato con i ceti abbienti e in particolare con gli agrari, riottosi per lo più a compromettersi nuovamente con il fascismo, ma sempre disposti a sostenere un fascista che, grazie ai suoi legami con i tedeschi, poteva ridurre il pericolo di distruzioni, deportazioni ed eccidi, garantendo un

pacifico passaggio di poteri dai tedeschi agli angloamericani; 2. Una repressione “differenziata”, pronta a colpire con la massima durezza i partigiani combattenti, i renitenti, chi fosse in grado di inserire fattori di ribellione nell’esercito o comunque di prendere iniziative poli[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 72

Brano: [...]Nenni dal repubblicanesimo al socialismo. 19081921. Contributo a una biografia, in « Studi storici », 1973; G. Arfé, Storia del socialismo italiano. 18921926, Torino, 1965; ld., Storia dell'Avanti!, Roma, 1977; ld., Pietro Nenni libertario e socialista, in P.N., Vento del nord, cit.; T. Detti, Serrati e la formazione del Partito comunista italiano, 19211924, Roma, 1972; AA.W., Trent’anni di politica socialista: 19461976, Roma, 1977; G. Amendola, La ricerca delle ragioni del declino socialista, in « Rinascita », 6.5.1977; Amato, Il P.S.I. tra frontismo e autonomia. 19481954, Cosenza, 1978; Storia del socialismo italiano, diretta da G. Sabbatucci, Roma, 1980 e segg.; Storia del Partito socialista, a cura della Fondazione Brodolini, Venezia, 19791981; V. Foa, Per una storia del movimento operaio, Torino, 1980; E. Santarelli, Pietro Nenni. Profilo e problemi, in « Italia contemporanea », 1980.

Tra le biografie sono da segnalare: D. Susmel, Nenni e Mussolini. Mezzo secolo di fronte [18961945], Milano, 1969; M. G. D'Angelo Bigelli, Pietro Nenni da[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine La ricerca, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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