Brano: [...] assalto diretto su Napoli ».
Le forze alleate in campo
Per l’esecuzione dell’operazione Husky il generale Eisenhower mantenne quasi intatto il dispositivo di comando che era stato istituito per la conquista dell’Africa del Nord. Egli riservò a se stesso il controllo supremo delle operazioni, ma lasciò che la direzione effettiva fosse esercitata dal generale Alexander (v.) come capo del 15° Gruppo di armate. Questo Gruppo era costituito dalla VII Armata americana comandata dal generale Patton e dalI’VIII Armata anglocanadese comandata dal generale Montgomery (v.)'.
La VII Armata comprendeva: il 2° Corpo d’armata americano con 3 divisioni di fanteria, 1 divisione corazzata, 1 divisione aerotrasportabile e 3 battaglioni di rangers; il 10° Corpo d’armata inglese con 2 divisioni di fanteria; e infine 1 divisione di fanteria americana.
L’VIII Armata comprendeva: il 13° Corpo d’armata, con 2 divisioni di fanteria; il 30° Corpo d’armata, con
1 divisione di fanteria inglese, 1 divisione di fanteria canadese, 1 divisione corazzata, 1 divisione aerotrasportabile, 1 brigata maltese e 3 battaglioni di commandos.
Ambedue le Armate avevano inoltre divisioni di rise[...]
[...]be facilitato l’atterraggio dei paracadutisti e degli alianti. Poi, verso le prime ore del giorno, la luna sarebbe calata e l'oscurità sopravvenuta avrebbe permesso alla flotta di sbarco di avvicinarsi alle spiagge senza essere vista.
Quanto alle località dove gli sbarchi sarebbero dovuti avvenire, il piano originariamente concepito dallo stato maggiore inglese stabiliva che IVI II Armata britannica prendesse terra fra Gela e Siracusa, mentre la VII Armata americana sarebbe sbarcata sulla destra e sulla sinistra di Trapani, all'altra estremità dell'isola. Ma il generale Montgomery si oppose immediatamente, facendo osservare ad Alexander che un piano così concepito presupponeva una debole resistenza da parte degli italotedeschi, opinione secondo lui gravemente errata: in Tunisia, dove si stava ancora combattendo, i tedeschi e anche gli italiani lottavano con energia e questo, a suo parere, sarebbe avvenuto anche in Sicilia.