Brano: [...]ni più in sù; questi sarebbero venuti in seguito. Per quando fosse omologata definitivamente quella clausola ridicola, insensata, del testamento, ella aveva già scelto le quattro persone che andavano coltivate.
Primo di tutti, e più appariscente, il Professor Cadaver, un vecchio lungo e allampanato inguainato in un busto, i baffi militareschi e gli abiti persino troppo belli; capo in testa degli archeologi, autore di «Disseppellire i morti », « La Tomba é la mia Tesoreria » e «Dov'è, O Sepolcro, la Tua Vittoria? ». Egli rappresentava un'autorità indiscussa e non solo nel campo delle tombe del mondo antico, perché, negli intervalli tra le sue spedizioni in Oriente e nell'Africa: settentrionale, s'era familiarizzato anche con tutti i cimiteri più importanti delle Isole Britanniche, ed aveva raccolto una collezione importante di fotografie di tombe insolite.
Il suo entusiasmo per le costruzioni adorne del diciannovesimo secolo gli avevano attirato le simpatie dei devoti all'arte vit toriana. Egli appoggiava le opinioni di Brian sull'importanza[...]
[...]festa e mille belle salme gli turbinavano davanti agli
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occhi. Una sotterranea del mattino rimbombò in distanza ed egli affrettò il passo. Finalmente, giunse alla meta, una tomba appena scavata sulla quale erano ammucchiate travi di legno e ghirlande appassite. Il Professore si mise a gettarle via febbrilmente, ma si faceva vecchio, non aveva più la vista buona e il passo fermo di un tempo, mise un piede in una fune e precipitò nella tomba da una altezza di due o tre metri. Quando lo ritrovarono, il mattino seguente, s'era rotto l'osso del collo. I giornali misera la cosa a tacere, ed un giornale domenicale, in un articolo intitolato « La Scienza ha diritto? » non fece che confondere le cose designandolo professore di anatomia e alludendo oscuramente a Burke
e Hare.
Così crollarono le speranze di Isabella. In verità, le restava ancora la signora Mule a fare il vampiro, ma senza gli altri non serviva a niente. Anzi, la posizione di Isabella era peggiore di quando era appena arrivata a Londra, giacché ce ne sarebbe voluto del t[...]
[...]Erica. Voltando l'angolo, presso la libreria Strachan, scorse la moglie del Preside che avanzava verso di lei. Malgrado la temperatura gelida, la vecchia signora si moveva lentamente, perché l'amara messe invernale di influenza e bronchite le aveva indebolito il cuore; ora, pareva grassa e vacillante come i suoi bulldogs.
« Ha avuto la nomina a Londra ? » gridò — domanda crudele, perché conosceva benissimo ld. risposta negativa. —. « Tornata nella tomba, eh? » prosegui « Bé, almeno qui sappiamo d'esser morti ».
Miss Thurkill sogghignò nervosamente: «Non si direbbe che a Londra siano molto più vivi » disse. (( Sono andata a trovare i Capper, ma non sono riuscita a farmi aprire la porta: si sarebbe detto che la casa fosse disabitata ».
cc Si . saranno presi la peste, immagino» disse la moglie del Preside « se la saranno portata via di qui ». E rise tra sé, allontanandosi bassa e tozza che pareva un rospo.
«Isabella certo non ha avuto il successo che pensava» sibilò Miss Thurkill, contorcendosi tutta come un serpente maligno. « Bé, finirò mo[...]