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Il segmento testuale La Stampa di Torino è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 15Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 433

Brano: [...]ista, nel 1928 fu condannato dal Tribunale speciale, per aver svolto attività antifascista, a 4 anni e 3 mesi di reclusione che scontò a Civitavecchia.

Dopo T8.9.1943 ha preso parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza biellese, come intendente di una brigata partigiana.

Frassati, Alfredo

N. a Pollone (Vercelli) il 28.9.1868, m. a Torino il 21.5.1961; uomo politico liberale, giornalista.

Proprietario del quotidiano La Stampa di Torino, ne fu direttore dal 1900 al 1920, portando il giornale a un alto livello editoriale. Fedele sostenitore della politica giolittiana, fu favorevole all’intervento in Libia, ma contrario alla partecipazione italiana alla prima guerra mondiale. Su proposta di Giovanni Giolitti nel 1913 venne nominato senatore del regno.

Ambasciatore a Berlino dal 1920, di orientamento antifascista, si dimise dalla carica nel 1922, dopo la presa del potere da parte di Mussolini. All’indomani della promulgazione delle leggi eccezionali fasciste (1926), preferì ritirarsi dal campo giornalistico, cedendo ad altri[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 179

Brano: [...]intellettuale”) e si studiò di liberare le fila del partito stesso dai più famelici profittatori, tra i quali il ministro Costanzo Ciano (v.), che egli denunciò apertamente. Con questi intenti moralizzatori, che lo rendevano oltremodo inviso ai gerarchi, Turati presentò ripetutamente le dimissioni dalla carica di segretario, ma se le vide sempre respingere dal duce. Finché, il 23.9. 1930, Mussolini le accettò e lo nominò direttore del quotidiano La Stampa di Torino.

Dopo questo atteso “cambio della guardia” (v.), Farinacci e altri riuscirono a imbastire sulla persona del Turati un losco scandalo: non potendolo attaccare su altri piani, fecero circolare la voce di una sua peraltro presunta omosessualità, “colpa” inammissibile per un fascista. Destituito in tronco dalla direzione del giornale ed espulso dal partito, Turati fu confinato a Rodi sotto scorta dei carabinieri (Mussolini però comunicò al governatore dell’isola che l’esiliato doveva essere trattato col rango di ministro di Stato). Arrangiandosi per vivere, superò gli anni della guerra. Nel 19[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 667

Brano: [...]rà lo storico Valerio Castronovo — stava il limite delle concordanze tra Frassati e Giolitti; giacché « il nuovo equilibrio politico, basato essenzialmente sui nuovi ceti poco numerosi ma decisi e influenti, degli industriali e degli operai, si formava intorno a un uomo che aveva bisogno per mantenersi in piedi proprio di accentuare quei rapporti personali e “trasformistici” che il giornale torinese era andato combattendo » (Cfr. V. Castro novo, La Stampa di Torino e la politica interna italiana 18671903, Torino, 1962, pg. 255). Ma tutto ciò verrà alla luce più tardi. Frassati sosterrà Giolitti, da ora in avanti, senza tuttavia mai perdere la propria indipendenza di giudizio.

La gestione Frassati

La direzione di Frassati portò “La Stampa” a raddoppiare, nel periodo cosiddetto “giolittiano”, la tiratura di 50.000 copie giornaliere che aveva alla fine del secolo, facendone il più autorevole concorrente del milanese Corriere della Sera (v.). Coinvolto nell’enfasi nazionalista per l’impresa coloniale libica del 1911 caldeggiata da Giolitti, alla vigil[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 333

Brano: [...]non ha conosciuto il sapore e che non ha mai, sulla sua strada, incontrato la morte ».

G.Cu.

Salvatorelli, Luigi

N. a Marsciano (Perugia) nel 1886, m. a Roma nel 1974; storico e giornalista.

Iniziò la carriera universitaria come docente di Storia del cristianesimo presso l’Università di Napoli (19161921), ma si dedicò poi al giornalismo. Già collaboratore del quotidiano “Il Tempo” di Roma dal 1917, nel 1921 assunse la condirezione de La Stampa di Torino, dove si legò con gli antifascisti della cerchia di Piero Gobetti. Repubblicano di orientamento liberalradicale, nel 1923 pubblicò un suo scritto sul Nazionalfascismo (edito da Gobetti), pungente critica del fascismo che gli attirò violente polemiche da parte dei fascisti, nonché l’impossibilità di riprendere la carriera universitaria.

L’8.11.1924 fu tra i fondatori della “Unione nazionale delle forze liberali e democratiche”, promossa da Giovanni Amendola nel tentativo di porre un argine unitario contro I ormai dominante dittatura fascista. NeH’aprile 1925 fu tra i firmatari della “Protes[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine La Stampa di Torino, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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