Brano: Partigiani della pace
forte pressione dal basso da parte dei popoli. Su questa base vennero lanciate campagne mondiali intorno a obbiettivi formulati in modo semplice, chiaro e largamente sentiti: dall'appello in 5 punti del dicembre 1949 alle assemblee elettive di tutto il mondo (riduzione dei bilanci di guerra, proibizione dell'atomica, fine delle guerre coloniali in corso, cessazione della repressione nei confronti dei partigiani della pace, firma di un patto di pace tra le grandi potenze), alla famosa campagna attorno all 'appel
lo di Stoccolma del marzo 1950 per l’interdizione dell'arma atomica, che raccolse oltre mezzo miliardo di firme in tutto il mondo. Soltanto in Italia, in calce a questo appello ne furono raccolte 16.680.669, « tutte rigorosamente controllate » (Ambrogio Donini), e vennero costituiti 20.532 Comitati della pace.
Un'altra vastissima mobilitazione si ebbe intorno all’appello di Berlino del febbraio 1951, per un « incontro » e un « patto di pace » tra i 5 « grandi » (U.S.A., U.R.S.S., Francia, Inghilterra, Repubblica Popolare Cinese), e per il quale furono raccolte più di 600 milioni di firme in tutto il mondo, di cui oltre 16 milioni in Italia. Seguì una seconda campagna contro la guerra atomica, impostata sull’appello di Vienna del gennaio 1955 che raccolse 800 milioni di firme, di cui oltre 10 milioni in Italia. Tutte iniziative di grande respiro che, nei vari paesi, venivano accompagnate da altr[...]
[...]olitici e associazioni democratiche di massa come il P.C.I., il P.S.I., la C.G.I.L., IUD.I., l’A.N.P.I., l’A.N.P. P.I.A., l’Alleanza Giovanile, la Lega delle cooperative, là Costituente della terra, nonché numerosi intellettuali e personalità indipendenti.
In quegli anni non ci fu, si può dire, alcun esponente della sinistra
o della cultura progressista che non si trovasse, sia pure episodicamente, impegnato in iniziative dei partigiani della pace.
Tra coloro che più assiduamente diedero la loro attività nel movimento, ricoprendo incarichi di rilievo a livello nazionale e mondiale, oltre al presidente del Comitato nazionale dei partigiani della pace Pietro Nenni e al segretario generale Emilio Sereni, vanno ricordati Ambrogio Donini, Giuliano Pajetta, Riccardo Lombardi (dopo iniziali riserve), Renato Guttuso, Giulio Cerreti, Gelasio Ada,moli, Giorgio Fenoaltea (rappresentante italiano nella segreteria mondiale), Giorgio Fanti, Ferdinando Santi, Maurizio Valenzi, Umberto Terracini. Tra le personalità della cultura si distinsero Sibilla Aleramo, Luigi Russo, Salvatore Quasimodo, Italo Calvino, Leonida Re paci, Francesco Jovine,
Pai miro Togliatti alla Festa dell'Unità di Roma, mentre viene lanciata una colomba della pace (1956)
Massi[...]
[...]o iniziali riserve), Renato Guttuso, Giulio Cerreti, Gelasio Ada,moli, Giorgio Fenoaltea (rappresentante italiano nella segreteria mondiale), Giorgio Fanti, Ferdinando Santi, Maurizio Valenzi, Umberto Terracini. Tra le personalità della cultura si distinsero Sibilla Aleramo, Luigi Russo, Salvatore Quasimodo, Italo Calvino, Leonida Re paci, Francesco Jovine,
Pai miro Togliatti alla Festa dell'Unità di Roma, mentre viene lanciata una colomba della pace (1956)
Massimo Bontempelli, Giuseppe De Sanetis, Cesare Zavattlni. Tra gli uomini politici provenienti dall'area governativa, l’on. Raffaele Terranova (D.C.), l’on. Giuseppe Nitti (liberale), il sen. Arturo Labriola (indipendente).
Nel campo cattolico, nonostante la rigida ostilità delle gerarchie ecclesiastiche, nettamente schierate su posizioni di oltranzismo atlantico, in calce ai vari appelli vennero raccolte centinaia di migliaia di firme, comprese quelle di decine di sacerdoti. Fra i più impegnati nelle varie campagne si ricorda il sacerdote genovese Andrea Gaggero che, eletto dal[...]
[...]sen. Arturo Labriola (indipendente).
Nel campo cattolico, nonostante la rigida ostilità delle gerarchie ecclesiastiche, nettamente schierate su posizioni di oltranzismo atlantico, in calce ai vari appelli vennero raccolte centinaia di migliaia di firme, comprese quelle di decine di sacerdoti. Fra i più impegnati nelle varie campagne si ricorda il sacerdote genovese Andrea Gaggero che, eletto dal Congresso di Varsavia nel Consiglio mondiale della pace, respinse le intimazioni del Sant’Uffizio a uscirne e a non occuparsi più del problema. Accanto a lui sono da ricordare note personalità cattoliche, come il vecchio organizzatore contadino Guido Mlglioli e gruppi di base quali il Movimento cristiano per la pace di Ada Alessandrini e del prof. Montesi, nonché il Movimento democratico cristiano per il lavoro e la pace di Treviso, guidato dal prof. Silvio Zorzi. Una posizione interlocutoria e di « dialogo » fu assunta nei confronti di questi problemi da don Primo Mazzolari e dal gruppo di Adesso.
Dal 1951 al 1957 fu pubblicata anche la rivista La Pace (« Rassegna internazionale del mese ») con redazione e collaboratori internazionali, la cui edizione per l’Italia era diretta da Carlo Scarfogiio e Piero Jahier.
Il Movimento dei partigiani della pace introdusse nel costume politico italiano, rendendole assai popolari, forme di lotta quali la peti
Raccolta di firme per la pace durante la Festa dell 'Unità di Avezzano (1950)
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