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Il segmento testuale La N è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 35

Brano: N.A.T.O.

suo riarmo malgrado il fallimento del tentativo di creare un esercito europeo integrato.

Ruolo egemonico degli U.S.A.

Dal 1949 a oggi la N.A.T.O. è vissuta, da un punto di vista militare, su di un equivoco di fondo. Le forze armate dell’alleanza stanziate in Europa (orientate all’intervento in Europa, come la VI Flotta americana del Mediterraneo, che non dipende dalla N.A.T.O.) erano e sono insufficienti a contrastare un’ipotetica offensiva sovietica, data la superiorità quantitativa e qualitativa dell’Armata Rossa. Sin dalTinizio la credibilità della NA.T.O. è perciò stata affidata sostanzialmente alle forze statunitensi di dissuasione atomica, composte negli anni Cinquanta da bombardieri con armamento atomico, poi da missili con testata atomica stanziati sul suolo europeo (l’Italia fu tra i primi paesi a prestarsi alla costruzione di basi missilistiche americane) e oggi da missili intercontinentali basati oltre oceano o sotto i mari, con un crescendo di capacità di distruzione. Il controllo di queste forze atomiche però è sempre stato riservato alle autorità politicomilitari statunitensi e non alla N.A.T.O., privata quindi dell’unica carta[...]

[...]gli anni Cinquanta da bombardieri con armamento atomico, poi da missili con testata atomica stanziati sul suolo europeo (l’Italia fu tra i primi paesi a prestarsi alla costruzione di basi missilistiche americane) e oggi da missili intercontinentali basati oltre oceano o sotto i mari, con un crescendo di capacità di distruzione. Il controllo di queste forze atomiche però è sempre stato riservato alle autorità politicomilitari statunitensi e non alla N.A.T.O., privata quindi dell’unica carta decisiva, al punto che dal 1949 a oggi una serie di generali statunitensi hanno potuto cumulare la carica di comandante delle forze N.A.T.O. in Europa (in quanto tale, sottoposto al control

lo politico dei governi dell’alleanza) e di comandante delle forze americane in Europa, anche atomiche, e dipendente per questo aspetto essenziale soltanto da Washington, quindi in grado di scavalcare quando necessario l’intera organizzazione politicomilitare della N.A.T.O..

Per protesta appunto contro il ruo

lo egemonico degli Stati Uniti, nel 1966 la Franc[...]

[...]va, al punto che dal 1949 a oggi una serie di generali statunitensi hanno potuto cumulare la carica di comandante delle forze N.A.T.O. in Europa (in quanto tale, sottoposto al control

lo politico dei governi dell’alleanza) e di comandante delle forze americane in Europa, anche atomiche, e dipendente per questo aspetto essenziale soltanto da Washington, quindi in grado di scavalcare quando necessario l’intera organizzazione politicomilitare della N.A.T.O..

Per protesta appunto contro il ruo

lo egemonico degli Stati Uniti, nel 1966 la Francia di De Gaulle, senza uscire formalmente dall’alleanza, sciolse ogni impegno sul piano militare, preferendo sviluppare una forza di dissuasione atomica interamente nazionale.

Vero è che negli anni Sessanta le forze convenzionali sono state rivalutate aH’interno dell’alleanza, in nome della dottrina della « risposta flessibile », che prevedeva la possibilità di guerre limitate condotte con forze tradizionali (di cui era perciò sollecitato lo sviluppo e l’ammodernamento) e lasciava il ricorso a[...]

[...]cui era perciò sollecitato lo sviluppo e l’ammodernamento) e lasciava il ricorso alle armi atomiche a situa

zioni disperate, come la ritorsione in presenza di un’aggressione atomica sovietica. Negli anni Settanta la disponibilità di armamenti atomici sempre più sofisticati (basti pensare alle atomiche « tattiche », capaci cioè di distruggere un’area limitata e quindi impiegabili sul campo di battaglia più che nella distruzione terroristica della nazione nemica, oppure alla recente bomba al neutrone « pulita », ossia con effetti radioattivi ridotti) ha permesso di preventivarne l’uso anche in guerre limitate, come tappa intermedia sulla via della distruzione atomica totale, allo scopo di equilibrare con la modernità di questi nuovi mezzi la persistente superiorità sovietica negli armamenti convenzionali.

L’opposizione della sinistra italiana

Nel 1949 l’ingresso dell’Italia nella N.A.T.O. fu accolto da una forte opposizione delle sinistre, nel paese e nel Parlamento, che temevano l’aggressività antisovietica e anticomunista deH’alleanza; i governi centristi invece la imposero come « scelta di campo » definitiva, accettando cioè l’egemonia americana in tutti i campi come strumento per rafforzare il loro potere. Le abbondanti forniture di materiale bellico statunitense e più ancora la consapevolezza di avere alle spalle una grande alleanza e davanti a sé un compito politicomilitare chiaro (la difesa dell’Occidente « libero » dall’aggressione e dalla

sovversione comunis[...]

[...]r rafforzare il loro potere. Le abbondanti forniture di materiale bellico statunitense e più ancora la consapevolezza di avere alle spalle una grande alleanza e davanti a sé un compito politicomilitare chiaro (la difesa dell’Occidente « libero » dall’aggressione e dalla

sovversione comunista) permisero inoltre una rapida ripresa delle forze armate italiane che, negli anni seguenti, pur con varie oscillazioni interne, continuarono a trovare nella N.A.T.O. un punto di riferimento e un appoggio essenziali. Con la fine della guerra fredda e il miglioramento dei rapporti col blocco sovietico, l’anticomunismo della N.A.T.O. si venne attenuando, senza però mai scomparire perché l’alleanza non può perdere il suo carattere ideologico, di strumento supernazionale di difesa de! « mondo libero », per non lasciare ulteriore spazio ai nazionalismi tradizionali, Anche in Italia l’ostilità delle sinistre è progressivamente diminuita, tanto che prima il P.S.L, poi il P.C.I., hanno rinunciato a chiedere l’uscita dell’Italia dall’alleanza, vista ormai come strumento di stabilizzazione internazionale, la cui crisi acuirebbe le tensioni tra le grandi potenze e lascerebbe le medie potenze in balia degli americani.

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[...] », per non lasciare ulteriore spazio ai nazionalismi tradizionali, Anche in Italia l’ostilità delle sinistre è progressivamente diminuita, tanto che prima il P.S.L, poi il P.C.I., hanno rinunciato a chiedere l’uscita dell’Italia dall’alleanza, vista ormai come strumento di stabilizzazione internazionale, la cui crisi acuirebbe le tensioni tra le grandi potenze e lascerebbe le medie potenze in balia degli americani.

Struttura e consistenza

La N.A.T.O. è retta da un Consiglio dei capi di governo, con sede a Bruxelles; ha il suo organo politico esecutivo nel Segretario generale e tre Comandi militari, rispettivamente per l’Europa, per l’Atlantico settentrionale e per la Manica.

Il comandante in capo per l’Europa ha ai suoi ordini circa 66 divisioni e 3.100 aerei da combattimento; nel suo territorio sono conservate

La NATO e repressione la NATO e fascismo

Manifesto del P.C.I. contro la N.A.T.O. (1970 circa)



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 29

Brano: [...]1914 e la riscossa del blocco clericale moderato, con l’elezione a sindaco del principe Prospero Colonna, poi amico dei fascisti.

NationaalSocialistiche Beweging

N.S.B. Partito olandese di estrema destra, con ideologia e peculiarità delle formazioni fasciste in Europa negli anni Trenta. Fondato ad Utrecht il 31.12.1931 da Adriaan Anton Mussert, un ingegnere idraulico postosi in luce per aver progettato la rete di canali intorno alla città, la N.S.B. si sviluppò rapidamente grazie anche all’appoggio fornito dal fascismo italiano. Anche se la rivista « Ottobre », nel numero del 28.10.1932, non ne giudicava molto ortodossa la linea, questo partito fu sistematicamente presente agli incontri di quella «internazionale nera» sollecitata dai fascisti italiani, come principale espressione deH'estrema destra olandese, interlocutrice dei governi di Roma e, dopo il '33, di Berlino.

Dopo il suo secondo congresso (ottobre 1933) la N.S.B. contava circa ventimila iscritti (numero relativamente alto rispetto alla forza dei due partiti tradizional[...]

[...]zie anche all’appoggio fornito dal fascismo italiano. Anche se la rivista « Ottobre », nel numero del 28.10.1932, non ne giudicava molto ortodossa la linea, questo partito fu sistematicamente presente agli incontri di quella «internazionale nera» sollecitata dai fascisti italiani, come principale espressione deH'estrema destra olandese, interlocutrice dei governi di Roma e, dopo il '33, di Berlino.

Dopo il suo secondo congresso (ottobre 1933) la N.S.B. contava circa ventimila iscritti (numero relativamente alto rispetto alla forza dei due partiti tradizionali olandesi, il cattolico e il socialdemocratico che annoveravano circa centomila iscritti ognuno). A imitazione degli altri partiti e movimenti fascisti, aveva costituito nel suo interno un apparato militare che veniva fatto sfilare durante le dimostrazioni e passato in rassegna da Mussert, mentre la folla intonava la marcia del partito sulle note del nazista « Horst WesselLied ».

Nelle elezioni del 1937 la N.S.B. ottenne quattro deputati che la posero al primo posto fra le form[...]

[...]alla forza dei due partiti tradizionali olandesi, il cattolico e il socialdemocratico che annoveravano circa centomila iscritti ognuno). A imitazione degli altri partiti e movimenti fascisti, aveva costituito nel suo interno un apparato militare che veniva fatto sfilare durante le dimostrazioni e passato in rassegna da Mussert, mentre la folla intonava la marcia del partito sulle note del nazista « Horst WesselLied ».

Nelle elezioni del 1937 la N.S.B. ottenne quattro deputati che la posero al primo posto fra le formazioni minori rappresentate in Parlamento. I partiti della destra tradizionale reagirono varando leggi per la proibizione delle formazioni paramilitari e proibendo ai dipen

denti pubblici di iscriversi alla N.S.B..

La Chiesa cattolica, senza arrivare a sconfessioni ufficiali come era avvenuto nei confronti de\YAction Francaise (v.) e del movimento rexista belga, prese esplicitamente le distanze dai fascisti di Mussert.

Seconda guerra mondiale

Dopo l’occupazione tedesca dell’Olanda, la N.S.B. fu l’unica formazione politica ammessa dai nazisti e con questi collaborò attivamente. Il 31.12.1942 Mussert venne nominato « Fiihrer del popolo olandese » e, pur non ottenendo la presidenza di un governo collaborazionista, i suoi uomini parteciparono all’amministrazione tedesca del paese. In realtà il partito diventò un ufficio di reclutamento al servizio dell’occupante e fornì alla Germania il maggior numero di volontari, rispetto all’entità della popolazione, fra i territori occupati dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale.

Fra le personalità più in vista della N.S.B. si può[...]

[...]ihrer del popolo olandese » e, pur non ottenendo la presidenza di un governo collaborazionista, i suoi uomini parteciparono all’amministrazione tedesca del paese. In realtà il partito diventò un ufficio di reclutamento al servizio dell’occupante e fornì alla Germania il maggior numero di volontari, rispetto all’entità della popolazione, fra i territori occupati dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale.

Fra le personalità più in vista della N.S.B. si può ricordare Meinhold Rost Van Tonningen (suicida alla fine della guerra) che era assurto a notorietà all’inizio degli anni Trenta quale delegato della Società delle Nazioni per risanare le finanze austriache.

In una intervista alla « Frankfurter Zeitung » (24.7.1943), Rost Van Tonningen sosterrà di essere entrato nella N.S.B. dopo aver capito « i rapporti internazionali del mondo finanziario ebraico », il che lo avrebbe indotto all'antisemitismo.

La N,S.B. mutuò dal fascismo italiano e dal nazismo i postulati centrali. Nel libro scritto in carcere in attesa del processo che si sarebbe concluso con la sua condanna a morte (poi eseguita), Mussert tentò una giustificazione della propria attività.

Bibliografia: Angelo Del BocaMario Giovana, / * figli del sole », Milano 1965; Dennis Eisenberg, L’Internazionale nera. Fascisti e nazisti oggi nel mondo, Milano 1964, pp. 2802; Michel Arthur Ledeen, L’internazionale fascista, fìomaBari 1973; Ernst Nolte, La crisi dei regimi liberali e movimenti fascisti, Bologna 1970, pp. 3257.

Natisone, Divis[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 232

Brano: Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche

posizione interna. La N.K.V.D. finì per porsi al di sopra della giurisdizione sovietica e il Ministero dell’interno ad un certo punto finì per non rispondere neanche più al Partito nel suo complesso, ma solo a Stalin e ai suoi più stretti collaboratori e complici.

A partire dal 1934 furono prese molte misure per rafforzare il potenziale bellico dell’U.R.S.S.: in pochi anni furono più che raddoppiati gli effettivi dell’Armata Rossa e crebbero vertiginosamente le spese militari (dal 1938 al 1940 passeranno dal 18,7% al 32,6% del bilancio statale complessivo), fu modernizzato l’esercito, venne introdotto il servizio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 228

Brano: [...]e la formulazione di Lenin sulla funzione dei sindacati definiti come « organizzazione educativa, organizzazione per inserire, per istruire; i sindacati sono scuola di direzione, scuola di conduzione deireconomia, scuola di comuniSmo ». Al di là di questa formulazione, fu codificato il concetto che il sindacato era la « cinghia di trasmissione » del partito, in altre parole il partito doveva dirigere le masse lavoratrici tramite il sindacato.

La N.E.P.

Il X Congresso del partito, svoltosi nel marzo del 1921 mentre era in corso la rivolta di Kronstadt, sancì la fine del “comuniSmo di guerra”, degli ammassi obbligatori (sostituiti con un’imposta in natura) e l’avvio della Nuova politica economica (v. N.E.P.).

Con le nuove leggi, venivano ammesse le imprese di proprietà privata fino a 20 dipendenti, mentre le piccole imprese già nazionalizzate potevano essere affittate dallo Stato ai privati.

Inoltre fu creato l’istituto delle concessioni a favore di imprenditori stranieri, venne ammesso il commercio privato e, alle varie categorie economiche, fu riconosciuto il diritto di commerciare liberamente sotto il controllo dello Stato.

Si trattava di un parziale ritorno a un'economia di mercato capitalistica, il che provocò grosse polemiche nella società sovieti[...]

[...]ziale ritorno a un'economia di mercato capitalistica, il che provocò grosse polemiche nella società sovietica. Molti temevano che ciò avrebbe portato alla restaurazione del capitalismo, ma ciò non poteva avvenire finché le principali leve economiche fossero rimaste saldamente nelle mani del potere sovietico. Naturalmente non mancarono fenomeni degenerativi che fecero gridare allo scandalo i custodi dell’ortodossia e tanti scrittori, ma in realtà la N.E.P. favorì l’economia e permise di avviare un

processo di ricostruzione. Intanto, per ciò che riguardava l’“unità del partito”, lo stesso X Congresso proibiva l'affermarsi di frazioni interne, pena l’espulsione dalle fila del partito stesso.

Negli anni della N.E.P. (19211928) convissero nell'Unione Sovietica cinque forme economicosociali: l’economia patriarcale, la piccola produzione mercantile, il settore capitalistico, il capitalismo di stato e il socialismo. Le principali misure realizzate per superare il malcontento e ristabilire il legame fra città e campagna furono: la abolizione delle carte annonarie, la riforma del salario con l’introduzione del cottimo per alzare la produttività, la riforma monetaria, la stabilizzazione del corso del rublo con l’emissione di carta moneta garantita dall’oro e dalle merci e con il ritiro della vecchia moneta[...]

[...]sopravvento gli “innovatori”, nemici

della istituzione patriarcale. Improvvisamente, lo stesso patriarca riconobbe i propri errori e fu liberato dalle autorità sovietiche. La gerarchia religiosa e la massa dei credenti seguirono il Patriarca, gli “innovatori” rimasero isolati e, col tempo, il loro movimento si estinse.

L'inserimento internazionale

Sul piano internazionale, dopo la sconfitta deH’Armata Rossa sotto Varsavia, la carestia e la N.E.P. furono elementi che contribuirono a sedare i timori delle classi dirigenti in Europa e permisero di raggiungere, di fatto, un equilibrio sia pure instabile fra il paese dei soviet e il mondo capitalistico. Era chiaro che lo Stato sovietico non poteva espandersi oltre e che le potenze capitalistiche non erano più in grado di soffocare la nuova società nata dall’ottobre russo. Cominciò a tradursi in realtà operante il principio leninista della pacifica coesistenza fra Stati a diverso regime sociale.

Ai primi trattati conclusi dalla Russia sovietica nel T9t29 con nazioni prima sottomesse (Lituania, Lettonia, Estonia e Finlandia) seguirono l’anno successivo i riconoscimenti internazionali da parte di Iran, Afghanistan, Turchia, Polonia e Mongolia; si conclusero inoltre accordi commerciali con Gran Bretagna, Germania, Italia, Austria e Norvegia. Ma questi fatti, sebbene importanti, non costituivano ancora la sanzione definitiva [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 186

Brano: [...]o alla lotta per il potere operaio! »

Elementi di continuità « gramsciana » si potevano rilevare nel tema della « rivoluzione permanente » applicata alla specifica situazione italiana, in quello del « fronte unico proletario » (ben diverso dal blocco indifferenziato con forze borghesi, come si avrà nella politica dei « fronti popolari » e, più tardi, in quella dei C.L.N. in Italia), in quel

lo della corretta valutazione del riformismo e della necessità di « far

ci i conti » in una inevitabile fase « transitoria » della rivoluzione. Da qui la parola d'ordine della N.O.I. di condurre in Italia la lotta per una « Assemblea costituente eletta con suffragio universale uguale, diretto e segreto, esteso a tutti i cittadini di ambo i sessi a partire dai 18 anni ». Il valore indubbio e quasi profetico di queste indicazioni, insieme al ripetuto monito di Trotzkij riguardo alla guerra che sarebbe stata scatenata dalla Germania nazista contro l’U.R.S.S. dopo la sconfitta del movimento operaio tedesco, indicazioni che apparivano quale coerente sviluppo del pensiero leniniano (e, per l’Italia, delle tesi gramsciane di Lione), trovava però il suo limite nella ottimist[...]

[...]do aall’interno. Nello stesso tempo, apparve l’urgente necessità di un estremo anche se disperato tentativo di recuperare ciò che restava del movimento operaio rivoluzionario in ogni paese. Nel luglio 1937 Trotzkij scrisse un famoso articolo (« È necessario costruire nuovi partiti co

munisti e una nuova internazionale ») per esortare le diverse « frazioni » operanti nei vecchi partiti comunisti ad assumere specifica e autonoma organizzazione. La N.O.I., ritenendo conclusa l’esperienza iniziata nel 1930, decise di chiamarsi Sezione Italiana della Lega Comunista Internazionalista. Cessate le pubblicazioni del Bollettino, nell'aprile 1934 cercò di lanciare il periodico La Verità, omologo della rivista francese La Verité che già usciva da anni. L’organo nacque essenzialmente dalla collaborazione di Leonetti, Tresso e Pia Carena, ma ne furono pubblicati due soli numeri.

I comunisti della N.O.I. continuarono a operare nelle file del nuovo movimento trotzkista per qualche anno, e Alfonso Leonetti con funzioni di rilievo, quale membro del Segretariato Internazionale. Ma la loro inconsistenza organizzativa, la mancanza di mezzi finanziari, il non essere riusciti a rompere l’isolamento cui li aveva condannati il P.C.I. negli ambienti dell’emigrazione antifascista (fino a forme di aperta e violenta persecuzione, che arriveranno nel ’34 all'assassinio di Trotzkij, ordinato da Stalin), l'apparente iniziale successo dei Fronti popolari, le trasformazioni intervenute nella situazione eur[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 136

Brano: [...]li. Le esecuzioni sommarie e senza processo erano aH’ordine del giorno. Se nel territorio temporaneamente rimasto sotto il controllo dei « bianchi » veniva data la caccia al bolcevico per sterminarlo, quando poi arrivavano i « rossi » le parti si invertivano. In tale situazione i poteri della Ceka divennero praticamente illimitati.

Dalla Ceka alla Ghepeù

Conclusa la guerra civile e superata la fase del « comuniSmo di guerra », il ricorso alla N.E.P. (v.) comportò profondi mutamenti nei rapporti sociali, quindi anche i sistemi di repressione dovettero adeguarsi. Vi fu così un passaggio dalla polizia « speciale » a quella « normale »: vennero limitati i poteri discrezionali della polizia e accresciuti quelli della legge. Con due risoluzioni

(del 28.12.1921 e del 6.2.1922) la Ceka fu sostituita dalla Ghepeù, sempre sotto la direzione di Dzerzinskij. Vennero riconosciuti maggiori poteri alla magistratura, ma le indagini e le istruttorie preliminari restarono nelle mani della Ghepeù; le fucilazioni furono ammesse soltanto nei casi di [...]

[...]e forzata dell’agricoltura imposero drammatiche limitazione nei consumi e soprattutto nella libertà dei cittadini, che suscitarono forme di resistenza attiva e passiva, alle quali

lo Stato sovietico rispose con repressioni indiscriminate. I deportati nei lager furono impiegati come mano d’opera a buon mercato per costruire strade, canali, bacini idroelettrici, per disboscare intere regioni, e tutto ciò con un altissimo costo di vite umane.

La N.K.V.D.

Nel 1934, per rafforzare e rendere sempre più esclusiva la dittatura di Stalin (v.) sul Partito bolscevico

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 135

Brano: [...]a del C.P.P. si differenziò da quelli di tutte le precedenti formazioni, articolandosi nei seguenti punti: 1) lotta per l’autogestione immediata attraverso una vasta azione di resistenza civica (chiamata azione positiva) contro l’amministrazione coloniale; 2) governo democratico del paese; 3) unità nazionale dei territori sottoposti a dominazione coloniale; 4) creazione di un forte movimento sindacale; 5) unificazione dell’Africa occidentale.

La nuova linea politica si dispiegò in un vigoroso movimento di massa, al quale i colonialisti inglesi risposero con la repressione. Venne arrestato lo stesso Nkrumah, ma il movimento non cedette e costrinse l’amministrazione coloniale a indire le elezioni per costituire una Assemblea legislativa indigena che, di fatto, apriva la strada alla futura indipendenza. Le elezioni si svolsero mentre Nkrumah era in carcere, ma il risultato elettorale diede un tale trionfo al C.P.P. che gli inglesi dovettero liberarlo per dargli l’incarico di formare il primo governo semiautonomo della Costa d’Oro.

Dall[...]

[...]ica.

Terza idea, collegata alla precedente, fu quella del necessario rapporto tra l'Africa e il mondo moderno.

Rifiutando ogni nostalgia del passato, ogni tentazione di un socialismo africano « precoloniale », egli mirò sempre al ricupero della personalità africana in una visione della storia che non può ignorare i grandi problemi dell’era contemporanea. All’indipendenza politica e alla liberazione economica, Nkrumah venne così aggiungendo la necessità di un’Africa che faccia proprie le conquiste della scienza e della tecnica, capace dunque di industrializzarsi per essere veramente padrona delle proprie risorse naturai I.

La sua azione pratica non fu coerente con tale impostazione, in quanto egli operò una sorta di sincretismo (teorizzato nella sua opera « Il coscientismo ») tra vecchio e nuovo, tra razionale e irrazionale, tra credenze paralizzanti e audacie del pensiero rivoluzionario.

Tra i suoi lavori teorici si ricordano: L'Africa deve unirsi e II neocolonialismo, stadio supremo delllmperialismo.

R.Le.

N.K.V.D.

N[...]

[...]opera « Il coscientismo ») tra vecchio e nuovo, tra razionale e irrazionale, tra credenze paralizzanti e audacie del pensiero rivoluzionario.

Tra i suoi lavori teorici si ricordano: L'Africa deve unirsi e II neocolonialismo, stadio supremo delllmperialismo.

R.Le.

N.K.V.D.

Narodni Kommissariat V nutrennich Di eh, Commissariato del popolo per gli affari interni. Polizia politica del

lo Stato sovietico negli anni dal 1934 al 1946.

La N.K.V.D. (leggasi Enkavedé) fu creata in U.R.S.S. il 10.7.1934 e affidata alla guida di G. Jagoda. La nuova polizia faceva seguito alla G.P.U. (leggasi Ghepeù), ossia Gosudarstvennoie Politiceskoie Upravlenie (Direzione politica statale presso il Consiglio dei Commissari del popolo) che, a sua volta, era derivata alla V.C.K. o C.K. (leggasi Ceka) ossia Vsierossiiskaia Crevicianaia Komissia, Commissione speciale panrussa per combattere l’attività controrivoluzionaria.

La Ceka

Il 4.12.1917, per suggerimento di Felice Dzerzinskij (v.), fu deciso a Pietrogrado di costituire un particolare corpo poliziesco per prevenire e reprimere ogni eventuale tentativo di opposizione controrivoluzionaria. [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 101

Brano: N.E.P.

N.EJP.

Novaia Ekonomiceskaia Politika (Nuova politica economica).

Poco più di tre anni dopo la nascita dello Stato sovietico (v. U.R.S.S.), la N.E.P. pose termine al regime detto comuniSmo di guerra. Consistente in un complesso di misure economiche, amministrative e legislative, la N.E.P. venne introdotta nella Russia Sovietica in seguito a una proposta di Lenin (v.) approvata dal X Congresso del partito comunista nel marzo 1921.

Della N.E.P. sono state date dagli stessi promotori diverse definizioni, talvolta parziali e contraddittorie. Secondo Lenin, che ne fu il principale assertore, la N.E.P. rappresentava una « ritirata strategica temporanea », imposta da condizioni di forza maggiore, alla quale avrebbe poi dovuto seguire la ripresa dell’avanzata sulla via del socialismo. Più particolarmente, la N.E.P. avrebbe f dovuto permettere di rafforzare l’intesa (l'esatto termine russo era soiuz, ossia « unione ») tra classe operaia e contadini, intesa che era stata compromessa dai rigori del comuniSmo di guerra. La misura concreta che meglio sintetizzava il mutamento da introdurre nei rapporti tra lo Stato espresso dalla dittatura del proletariato e le masse contadine, era poi costituita dalla cessazione delle requisizioni forzate di prodotti agricoli, (praticate fino a quel momento per la parte eccedente lo stretto consumo familiare dei contadini) e dalla contemporanea applicazione di una impo[...]

[...]onarie, i contadini avevano sopportato sacrifici e requisizioni. Ma, conclusasi vittoriosamente la guerra civile, non intendevano sopportar oltre quella situazione. Le resistenze e le aperte ribellioni dei contadini produttori si fecero quindi sempre più frequenti ed estese. Anche la rivolta della base navale di Kronstadt (v.) era stata del

resto il segno di una situazione di disagio generale che imponeva un netto cambiamento di rotta.

Con la N.E.P., il contadino si vide obbligato a conferire allo Stato una determinata quota della sua produzione a prezzo fisso. Della parte che gli fosse rimasta, egli poteva fare poi l’uso che meglio credeva, o conferirla allo Stato a prezzi maggiorati o vendersela direttamente sul mercato libero. La N.E.P. reintrodusse così in Russia l’economia di mercato per dare ai contadini un incentivo ad aumentare la loro produzione.

A queste misure vennero aggiunti altri provvedimenti miranti a sviluppare un'economia di mercato: venne ammessa una libera attività economica nella piccola produzione di ogni tipo, purché fosse svolta in forme associative, e si consentì I' artigianato individuale.

Fu inoltre aperta al capitale straniero la possibilità di riprendere gli investimenti in Russia, offrendo a capitalisti stranieri concessioni per

10 sfruttamento di determinate risorse forestali, minera[...]

[...]menti in Russia, offrendo a capitalisti stranieri concessioni per

10 sfruttamento di determinate risorse forestali, minerali e di altro tipo. Restavano nelle mani dello Stato le grandi industrie di trasformazione, le miniere, i trasporti, le banche, il monopolio del commercio estero, il commercio all 'ingrosso e la maggior parte del commercio al dettaglio, quest'ultimo condiviso con cooperative e imprenditori privati.

Con l’introduzione della N.E.P. lo Stato sovietico, in sostanza, faceva appello entro certi limiti all’iniziativa privata per ricostruire il paese e risollevare l’economia. Con ciò veniva sancito l’abbandono della fideistica credenza in una via « facile » al socialismo e si ammetteva

11 tramonto della speranza che la rivoluzione proletaria trionfasse in altri paesi dell’Europa occidentale, economicamente più forti e tecnologicamente più avanzati della Russia.

I ‘frutti della N.E.P. furono sorprendenti. In pochi anni, verso il 19261927, la produzione agricola e industriale nei confini del nuovo Stato aveva già sup[...]

[...]o Stato sovietico, in sostanza, faceva appello entro certi limiti all’iniziativa privata per ricostruire il paese e risollevare l’economia. Con ciò veniva sancito l’abbandono della fideistica credenza in una via « facile » al socialismo e si ammetteva

11 tramonto della speranza che la rivoluzione proletaria trionfasse in altri paesi dell’Europa occidentale, economicamente più forti e tecnologicamente più avanzati della Russia.

I ‘frutti della N.E.P. furono sorprendenti. In pochi anni, verso il 19261927, la produzione agricola e industriale nei confini del nuovo Stato aveva già superato quella del

1913. Vennero ripristinati i trasporti, si costituirono scorte di materie prime, fu abolito il tesseramento sui generi alimentari di prima necessità, si verificò una certa accumulazione di capitali per nuovi investimenti. Malgrado il blocco economico che continuava a essere mantenuto contro la Russia da numerose potenze (non vi aderivano però la Germania, l’Italia e gli Stati Uniti) si ebbero promettenti avvìi nel commercio estero. Ma i [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine La N, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---U.R.S.S. <---comunista <---socialismo <---La N K <---La N K V <---N.E.P. <---N.K.V.D. <---P.C.I. <---capitalismo <---fascismo <---fascista <---italiana <---nazista <---G.P.U. <---La N E <---La N E P <---Pratica <---Repubbliche Socialiste Sovietiche <---centralismo <---comunisti <---italiane <---italiano <---Adriaan Anton Mussert <---Anche in Italia <---Angelo Del Boca <---Bfrrmrrech Lunnofiopf <---Bibliografia <---Boca-Mario <---C.K. <---C.L.N. <---C.P.P. <---Centro di Mobilitazione <---Consiglio dei Commissari <---Consiglio dei Commissari del popolo <---Convenzione Unita <---Convenzione del Popolo <---Della N <---Della N E <---Della N E P <---Dinamica <---Diritto <---Distaccamento Garibaldi <---Ernst Nolte <---Esteri G <---Esteri G V <---Francia di De Gaulle <---Frankfurter Zei <---G.V. <---George Padmore <---Glavnoje Upravlenie Go <---Il X <---Kommissariat V <---La N A T <---La N O <---La NATO <---La Verità <---La Verité <---La guerra <---La prima <---Marcel Cachin <---Meinhold Rost Van Tonningen <---Michel Arthur Ledeen <---N.A.T.O. <---N.O.I. <---N.S.B. <---NATO <---Novaia Ekonomiceskaia Politika <---O.G.P.U. <---P.S.L <---Rost Van Tonningen <---Russia Sovietica <---S.B. <---S.K. <---Stato in Repubblica <---Storia <---T.V. <---U.G.C.C. <---U.S.A. <---V.C.K. <---Vsierossiiskaia Crevicianaia Komissia <---Wessel-Lied <---Winston Churchill <---africanista <---anticomunismo <---anticomunista <---antifascista <---antisemitismo <---capitalisti <---cekisti <---centristi <---collaborazionista <---colonialismo <---colonialisti <---coscientismo <---delllmperialismo <---deologiche <---draconiana <---eroismo <---fasciste <---fascisti <---gramsciana <---gramsciane <---ideologia <---ideologico <---imperialismo <---italiani <---laburista <---leniniano <---leninista <---munisti <---nazifascista <---nazionalismi <---nazionalismo <---nazionaliste <---nazismo <---nazisti <---nell'Armata <---nell'Unione <---neocolonialismo <---pragmatismo <---razzismo <---rexista <---riformismo <---sincretismo <---sindacalisti <---socialista <---staliniana <---staliniane <---stalinisti <---trotzkista <---trotzkiste <---tzarista <---zarista



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