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Il segmento testuale La G è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 6Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 407

Brano: [...] Al 31 maggio i repubblichini vollero dare a intendere che « 45.000 sbandati » avevano risposto al loro appello, ma quella notizia era chiaramente menzognera. Fu l'estrema illusione, alla quale seguì nelle file fasciste un sempre più cupo e disperato scoramento.

In realtà, appena affluiti ai centri di raccolta, gli « sbandati » ricominciarono a disertare e, da quel momento, le diserzioni si estesero a macchia d’olio anche tra i carabinieri della G.N.R. che avevano ormai compreso da che parte conveniva stare. A ciò concorse una imponente offensiva partigiana condotta nel mese di giugno: per ammissione degli stessi rapporti militari fascisti, nel corso del mese si ebbero 132 assalti a caserme della

G.N.R.. In 99 di questi, furono uccisi 37 legionari, mentre 360 furono catturati e altri 481 disarmati. Era il principio della fine. La G.N.R.

Il bando del 25 maggio

Il fallimento dei repubblichini non poteva avere miglior coronamento del bando « del perdono » con il quale, dopo aver tanto minacciato e strepitato, Graziani e Mussolini proposero ai partigiani di rientrare all’ovile. Il 26.4.1944, orchestrando una nuova grande campagna di propaganda, i traditori fascisti diedero

Il gagliardetto delle S.S. italiane (Italia settentrionale,. 1944)'

407



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 243

Brano: [...]afia: B. Mussolini, Scritti e discorsi dell’impero, Milano 1936; P. Caporilli, Il fascismo e i giovani, Roma 1932; M. da Milano, I ragazzi di Mussolini, Milano 1935; G. Berlutti, Il cuore d’Italia, Roma 1930; Salvatore!liMira, Storia d'Italia nel periodo fascista, Einaudi 1964.

A. Co.

Cerimonia della Leva fascista al Foro Mussolini nel 1938

la Rivoluzione e di servire, in ogni tempo e con ogni mezzo, l'Italia Nostra ».

Il passaggio alla G.LL

Il 21.10.1937 l’O.N.B., dipendente fino ad allora dal Ministero dell'Educazione nazionale, confluì nella Gioventù Italiana del Littorio e, incorporata nel P.N.F., venne posta sotto la direzione generale del segretario del partito Achille Starace. Alle già ricordate organizzazioni che inquadravano i giovani dai 6 ai 21 anni, vennero ad aggiungersi i Balilla moschettieri (dagli 11 ai 13 anni) e gli avanguardisti moschettieri (dai 15 ai 17), questi ultimi con una nuova divisa e armati di veri moschetti mod. 91. La G.LL. accentuò l'impostazione militaresca dell'O.N.B.: capi di stato maggiore coadiuvavano Starace, mentre i comandanti dei reparti maschili erano, al disopra della centuria, ufficiali della Milizia. A partire dall’estate 1936, oltre al Campo Dux venne organizzato un Campo Mussolini per i figli dei residenti all’estero, che vi venivano convogliati in numero di 4.500.

La Leva fascista

Il 21 aprile di ogni anno, nella ricorrenza del Natale di Roma, si svolgeva la cerimonia della Leva Fascista, per il passaggio dall’organizzazione dei Balilla a quella degli avanguardisti, da questa all'organ[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 682

Brano: Polonia

quentati dai nazisti e la tipografia di un giornale fiancheggiatore, Numerose furono le azioni contro trasporti tedeschi diretti a rifornire il Fronte orientale. Tra il 7 e 1*8.10. 1942 l'intera rete ferroviaria di Varsavia fu bloccata da una serie di sabotaggi.

Dal novembre 1942 al dicembre

1943, secondo i comunicati emessi dai Comandi dell’A.K. e della G.L.A.L., vennero distrutte 22 locomotive e 36 stazioni ferroviarie, furono provocati 115 deragliamenti e fatti saltare 8 ponti.

Il governatore tedesco Frank annotò nel suo diario che, nel solo distretto di Radom, nel giro di un anno gli attacchi delle forze partigiane erano passati da circa 100 a oltre 900.

La repressione nazista si scatenò ovunque. La G.L.A.L. perse due dirigenti comunisti di primissimo piano: Marcely Nowotko e Pawel Fónder. Segretario del Partito operaio diventò Wladislaw GomuJka (v.).

La rivolta del ghetto

Nel corso del 1943 lo sterminio degli ebrei toccò le punte più alte. Già nelle foreste gruppi di ebrei si battevano con grande determinazione, rompendo quella che sembrava una antica rassegnazione fatalistica e, nel ghetto di Varsavia ormai condannato a morte, i superstiti decisero di insorgere il 19 aprile (v. Ebrei, Resistenza degli).

La lotta fu quanto mai spietata. Dal 19 aprile al 26 maggio, in ogni strada [...]

[...]a una antica rassegnazione fatalistica e, nel ghetto di Varsavia ormai condannato a morte, i superstiti decisero di insorgere il 19 aprile (v. Ebrei, Resistenza degli).

La lotta fu quanto mai spietata. Dal 19 aprile al 26 maggio, in ogni strada del ghetto, nelle case date alle fiamme e tra le rovine, nelle cantine e persino nelle fogne si combattè ferocemente, spesso all' arma bianca, in una carneficina che rimarrà unica in tutta la storia della guerra. Molte testimonianze, libri e film si occuperanno di questa tremenda pagina della Resistenza polacca.

Fin dall’inizio, gli insorti sapevano di non aver scampo e quando il generale Jurgen Stroop, comandante delle truppe tedesche lanciate all’attacco, comunicò a Hitler che il ghetto di Varsavia non esisteva più, in effetti non era rimasta che una distesa di macerie, sotto le quali i pochi superstiti venivano bruciati vivi, coi lanciafiamme, dagli speciali reparti di S.S..

Anche nel ghetto di Byalistok, nell’ agosto 1943, si ebbe un disperato tentativo di rivolta contro le deportazion[...]

[...] delle categorie più perseguitate dai nazisti fu quella degli intellettuali. Per cancellare la coscienza storica del popolo polacco, durante l’occupazione i tedeschi chiusero le università e i musei, proibirono le biblioteche e sospesero l’insegnamento. Ma anche in questo campo le forze della Resistenza operarono per salvare il patrimonio culturale e artistico della nazione.

Emblematico fu il salvataggio del famoso quadro del pittore Matejko. La grande tela che ricorda la disfatta subita dai tedeschi nella battaglia di Grunwald del 1410, venne sottratta alle accanite ricerche fatte dai nazisti e oggi si trova nel Museo nazionale di Varsavia.

Frank aveva disposto che ogni polacco doveva saper leggere e scrivere, ma niente di più. Contro questo tentativo di distruzione culturale del paese, i polacchi misero in atto una fitta rete di insegna

mento clandestino che costituì uno dei tratti più significativi della loro Resistenza: organizzarono corsi di studio a ogni livello, fino a quello universitario, ai quali presero parte quasi un [...]

[...]tituì uno dei tratti più significativi della loro Resistenza: organizzarono corsi di studio a ogni livello, fino a quello universitario, ai quali presero parte quasi un milione di persone; a Varsavia e a Cracovia furono organizzati corsi universitari di lettere, medicina, teologia, chimica, scienze naturali, legge. A Radom questi corsi riuscirono a interessare una massa di studenti pari al 40% circa degli allievi iscritti all’università prima della guerra. Per supplire alla mancanza di regolari testi, in diverse località si procedette alla stampa di dispense e altro materiale di studio.

Anche aH’interno del ghetto di Varsavia funzionarono scuole, particolarmente riservate ai bambini. Esemplare quella del ricovero per orfani, animata dal medico e pedagogista

H. Goldzmit (più noto come Janusz Korczak). Nell’agosto 1942 la scuola venne chiusa dai tedeschi e tutti i bambini furono deportati a Treblinka. Rifiutando la salvezza che gli veniva offerta dai partigiani, Korczak prese in braccio il più piccolo degli allievi e volle seguire la [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine La G, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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