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Il segmento testuale Iugoslavia è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 45Analitici , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Rassegna della stampa in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...] junkers ed i generali, e una pace che invece sarà durissima per la classe operaia a.
L' EUROPA NON VUOL MORIRE. Dopo aver descritto l' aspetto del Continente europeo in preda alle distruzioni, alle torture ed alle' esecuzioni alle quali si sono dedicati i tedeschi, Ilya Ehrenburg (Pravda, 2 dicembre 1943) conclude il suo articolo con un appello per l' azione immediata. c L'Europa non vuol morire. Coperti di sangue, i partigiani di Francia e di Iugoslavia continuano a combattere. I globuli rossi lottano contro la leucemia. Un'eredità secolare, lo splendido passato dell'Europa, resistono alla peste bruna. L'Europa può essere salvata. Ma il tempo urge. Saremmo ingenui se pensassimo che i por poli che hanno resistito mille giorni possono resistere altri mille, di fronte ai difensori della vita e della civiltà. Di fronte a tutti quelli che conducono una lotta a morte contro il fascismo fiammeggiano le minacciose parole : è tempo ! Nessuno dubita della vittoria finale. L'Esercito Rosso ed il paese che lo sostiene danno prova di forza d' animo e di [...]

[...]Europa ne medici, nè vignaiuóli, nè artisti, nè operai !
PER IL RICONOSCIMENTO DEL GOVERNO NAZIONALE IUGOSLAVO. Illustrando l'importanza delle decisioni dell'Assemblea. Antifascista di Liberazione Nazionale Iugoslava nello sviluppo ulteriore della lotta per la liberazione e per la formazione di uno stato federativo, il maresciallo Tito denunzia con forza l'attività del governo iugoslavo e chiede il riconoscime'ilo del Comitato Nazionale. (Nuova Iugoslavia, marzo 1944i. c La necessità che si abbia subito de jure il riconoscimento del C. N. quale unico governo legal della Iugoslavia diventa ogni giorno più manifesta. Ciò e richiesto imperiosamente dall'interesse dei nostri popoli clic sono stati già così danneggiati dall'attività traditrice del governo iugoslavo fuoruscito. Il denaro del nostro popolo, che è stato depositato prima della guerra e durante la guerra nei paesi Alleati, viene sperperato senza pietà dal governo iugoslavo fuoruscito per favorire interessi personali e per il finanziamento dei cetniki traditori del nostro paese. Si arriva qui all'assurdo di un governo traditore irresponsabile che sfrutta i precedenti trattati e le obbligazioni internazionali per [...]

[...]per favorire interessi personali e per il finanziamento dei cetniki traditori del nostro paese. Si arriva qui all'assurdo di un governo traditore irresponsabile che sfrutta i precedenti trattati e le obbligazioni internazionali per poter sperperare e rovinare la ricchezza nazionale per fini che non hanno nulla a che fare con gli interessi del paese e del popolo. Questi signori compiono così il più chiaro degli atti criminali verso i popoli della Iugoslavia, ai quali proprio oggi è necessario questo danaro per condurre la dura guerra di liberazione e ancor più lo sarà domani quando, terminata la lotta, occorrerà rinnovare la nostra terra devastata. Il governo fuoruscito, che è assetato di odio contro i popoli della Iugoslavia, i quali hanno cominciato senza e contro la sua volontà questa guerra contro il nemico, cerca di collocare i suoi uomini in diversi comitati internazionali dove, verosimilmente, essi non guarderanno affatto agli interessi del nostro paese. D, fronte ad un tale intollerabile scandalo i popoli della Iugoslavia, i quali sopportano tanti sacrifici nella lotta comune, hanno il diritto di aspettarsi che i paesi Alleati rompano quanto prima le relazioni col governo traditere e rendano possibile la restituzione delle ricchezze nazionali ai nostri popoli. Essi hanno il diritto di chiedere che gli Alleati entrino in relazioni normali col Comitato Nazionale di Liberazione Jugoslavo s.
DANTE E TASSO NELL'UNIONE SOVIETICA. La vita Culturale dell'Unione Sovietica ha raggiunto uno sviluppo mai conosciuto dai popoli degli altri paesi. La scienza, la letteratura, le arti, la ,musica ed il teatro hanno nell'Union[...]



da Alberto Moravia, La ciociara in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1955 - 11 - 1 - numero 17

Brano: [...]avo io. Era un carattere dolce, diverso dal mio, e Dio sa se ci fu mai un angiolo in terra era proprio lei.
Io dicevo sempre a Rosetta : « Prega Iddio che la guerra duri ancora un par d'anni... tu allora non soltanto ti fai la dote e il corredo ma diventi ricca ». Ma lei non rispondeva, oppure sospirava e alla fine seppi che aveva l'innamorato in guerra, appunto, e temeva tutto il tempo che gliel'ammazzassero. Si scrivevano, lui stava adesso in Iugoslavia, e io presi le informazioni e venni a sapere che era un bravo giovane di Pontecorvo, e che i suoi parenti avevano un po' di terra, e lui studiava da ragioniere e poi per la guerra aveva interrotto gli studi ma contava di riprenderli a guerra finita. Allora io dissi a Rosetta : « L'importante é che torni dalla guerra... poi per il resto ci penserò io ». Rosetta mi saltò al collo, felice. E io allora potevo veramente dirlo : ci penserò io: avevo l'appartamento, avevo il negozio, avevo del denaro da parte e le guerre si sa, un giorno debbono pure finire e tutto torna a posto. Rosetta mi fece anc[...]

[...]ltò al collo, felice. E io allora potevo veramente dirlo : ci penserò io: avevo l'appartamento, avevo il negozio, avevo del denaro da parte e le guerre si sa, un giorno debbono pure finire e tutto torna a posto. Rosetta mi fece anche leggere l'ultima lettera del suo fidanzato e ricordo soprattutto una frase: «Qui si fa una vita proprio dura. Questi slavi non ci vogliono stare sotto e siamo sempre in stato di allarme ». Io non sapevo niente della Iugoslavia; ma dissi egualmente a Rosetta: « Ma che ci siamo andati a fare in quel paese ? Non potevamo starcene in pace a casa nostra ? Quelli non ci vogliono stare sotto e ci hanno ragione, te lo dico io ».
Nel 1943 feci un affare importante: parecchi prosciutti, una decina, da portare da Sermoneta a Roma. Io trovai il modo di mettermi d'accordo con un camionista che portava cemento a
LA CIOCIARA 49
Roma, e lui mise i prosciutti sotto i sacchi di cemento e così i prosciutti arrivarono sani e salvi e io ci guadagnai parecchio perché tutti li volevano. Forse fu questa faccenda dei prosciutti che mi i[...]

[...]i al paese: « Vedrai che ci faranno mangiare fino a scoppiare... ingrasseremo e ci riposeremo... in campagna tutte queste cose che rendono difficile la vita a Roma, non ci sono.., staremo bene, dormiremo bene e soprattutto mangeremo bene... vedrai: ci hanno il maiale, ci hanno la farina, ci hanno la frutta, ci hanno il vino, staremo da papi ». Ma a Rosetta questa prospettiva non pareva bastare a rallegrarla, lei pensava al fidanzato che stava in Iugoslavia ed era un mese che non dava più sue notizie e io sapevo che lei tutte le mattine si alzava presto e andava in chiesa per pregare per lui, affinché non glielo ammazzassero e tornasse e potessero sposarsi. Per farle capire che la capivo le dissi allora, abbracciandola e baciandola : « Figlia d'oro, sta tranquilla, che la Madonna ti vede e ti sente e non permetterà che ti suda niente di male ». Intanto continuavo i preparativi e adesso, passato il momento dell'apprensione, non vedevo l'ora di andarmene. Anche perché negli ultitni tempi, tra gli allarmi aerei, la mancanza di roba da mangiare, l'i[...]



da Alan Lomax, Nuova ipotesi sul canto folcloristico italiano nel quadro della musica popolare mondiale in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1955 - 11 - 1 - numero 17

Brano: [...]le monodico a voce pizzicata dominante .a Giava e a Bali,
NUOVA IPOTESI SUL CANTO FOLCLORISTICO ITALIANO 121
laddove in Africa Orientale esso ha grandemente aumentato le preesistenti tendenze polifoniche. Gli strumenti melodici eurasiatici, come il violino, la lira, ecc. in Africa servono soltanto a scopi ritmici. Sembra che la cornamusa tenda a stimolare gli esperimenti di polifonia vocale in regioni dove essa esisteva già, come ad esempio in Iugoslavia e tra le comunità slave dell'Italia meridionale, mentre invece in Spagna e nelle Isole Britanniche, essa ha accentuato lo stile vocale monodico.
Gli strumenti sono parte della tecnologia della musica e possono diffondersi senza modificare in profondità lo stile musicale delle aree da essa invase. Lo stesso si può dire per quanto riguarda le melodie, la poesia, i sistemi di armonia e i ritmi. L'africano moderno ha adottato in anni recenti tutti questi elementi dall'Europa, ma ad onta di ciò, il carattere della sua musica rimane africano. Tale tesi sarà rafforzata quando saranno possibili più [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Iugoslavia, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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