Brano: [...]rni, proiettili italiani costruiti con mani italiane, trasportati da navi italiane, lanciati da cannoni italiani, cadono nelle trincee * dei lavoratori. Franco avrebbe già da tempo fallito, se non fosse stato per il possente aiuto fascista. Quale vergogna per gli italiani sapere che il proprio governo, il governo di un popolo che fu un tempo all’avanguardia delle lotte per la libertà, tenta di assassinare la libertà del popolo spagnolo!

Che l’Italia proletaria si risvegli. Che la vergogna cessi. Dalle fabbriche, dai porti italiani non debbono più partite le armi omicide. Dove non sia possibile il boicottaggio aperto, si ricorra al sabotaggio segreto. Il popolo italiano non

Brano: [...](delitto Matteotti, bastonature di Giovanni Amendola e Gobetti) si moltiplicano in ogni senso (processo di Verona contro Ciano e i « traditori » del Gran Consiglio; repressioni dei partigiani; resistenza del fascismo fino alla guerra civile). Dove Mussolini dura più a lungo, è ancora nella sua parte di agitatore e quindi di capofazione. È ancora coerente con l’impostazione demagogicoimperialistica delle dichiarazioni di guerra del giugno 1940 (« Italia proletaria in piedi! ») e fino all’ultimo discorso del Li

Mussolini a Gardone, negli ultimi giorni della repubblica di Salò (marzo 1945)

rico di Milano, del 16.12.1944, quando la partita è ormai disperata e presumibilmente perduta eppure torna a fare appello, in un ultimo momento di euforia semisuicida, alla propaganda e al più estremo volontarismo.

La divisa del « morire in bellezza », fosse sua o degli ispiratori e seguaci, nell’urto della guerra civile che egli aizza nel paese e che gli si rivolge contro come lotta di liberazione dal nazifascismo, sta alla fine a testimoniare la natura oltre[...]

Brano: Etiopia

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che migliaia già ne piange la morte crudele. Eppure in tanto dolore e in tanta miseria, il fascismo osa presentare la sua avventura sordida, imperialistica, criminale, come una gloriosa impresa dell’ ” Italia proletaria " che cerca un posto al sole, sfidando le ire e le invidie delle nazioni ricche, ” degli arrivati ", dei soddisfatti, dei ” conservatori

Il fascismo utilizza il poco, pochissimo lavoro che dà per creare ordigni di distruzione e di morte, per dire alle centinaia di migliaia di operai, da anni disoccupati: "Vedete, io vi porto il lavoro e la gloria! Il fascismo agita i magri, sudati, insanguinati risparmi che i braccianti, i manovali, i contadini, inviati in Africa a costruire strade per la guerra, inviano a casa, per tentare di illudere le masse sulle ricchezze, sul lavoro, sulla terra che [...]

Brano: [...]itale finanziario e Stato. Quando

poi si sviluppa il capitalismo monopolistico di Stato essa accelera il processo di concentrazione vedendo nella preparazione alla guerra e nella guerra stessa le vie per estendere il mercato e conquistare maggior potere. Il fascismo cerca di annebbiare questa realtà creando — a uso e consumo della piccola borghesia e degli intellettuali asserviti al regime — i miti delle corporazioni, del «posto al sole» dell'Italia proletaria e del « destino imperiale » di Roma.

A.Pe.

Crisi generale del capitalismo

Le crisi sono congenite con il sistema economico e sociale del capitalismo. L’alternarsi di fasi di eccessiva espansione della produzione con fasi di arresto, di caduta e di ripresa dell’incremento produttivo costituisce il quadro delle crisi cicliche che hanno accompagnato lo sviluppo del capitalismo fin dal suo sorgere e che tuttora si producono. L’alto grado di accentramento e di concentrazione del capitale, l’intervento pubblico sempre più esteso nel campo della produzione tramite il capitalismo di Stato, i[...]