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Il segmento testuale Ippolito Nievo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 25Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 125

Brano: [...]iana, espresso attraverso la costruzione letteraria nei racconti e nei romanzi, esplicitamente affrontato nella saggistica di impegno politico e civile. Soprattutto in due brevi scritti, il Nievo dispiega il suo pensiero sulle condizioni politiche e sociali delle masse contadine emarginate da qualsiasi processo di sviluppo e di progresso: Venezia e la libertà d’Italia e Frammento sulla rivoluzione nazionale.

Bibliografia: Franco Della Peruta, Ippolito Nievo e il problema dei contadini, in « Rinascita », 1952, n. 6; Ippolito Nievo, Opere, a cura di Sergio Romagnoli, MilanoNapoli, Ricciardi, 1952, pp. XXX1196; Sergio Romagnoli, Ottocento tra letteratura e storia, Padova, Liviana, 1961, pp. 6584; Sergio Romagnoli, Nievo scrittore rusticale, Padova, Liviana, 1966; Sergio Romagnoli, Momenti di vita civile e letteraria, Padova, Liviana, 1966, pp. 169216; Le più belle pagine di Ippolito Nievo, a cura di Riccardo Bacchelli, Milano, Treves, 1929.

A.Sc.

Niger

Repubblica dell’Africa occidentale. Con una superficie di 1.267.000 kmq, in gran parte desertica, confina con il Ciad, la Libia, l’Algeria, il Mali, l’Alto Volta, il Benin e la Nigeria. Il paese, il più esteso dell’A.O., può essere suddiviso in tre aree geografiche: la zona centronord, parzialmente vulcanica, pertanto arida e con scarsa piovosità; la zona sudest, irrigata dal Niger, in cui è resa possibile la coltivazione

delle arachidi e del miglio; la zona sudovest, ricca di pascoli che permettono l'allevamento del[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 312

Brano: [...]locali della « Osoppo » (che in agosto diventarono I Brigata « Osoppo ») e le Brigate Garibaldi « Natisone ». Il 12 settembre l’unificazione fu perfezionata, pur senza diventare fusione, dando vita alla Divisione GaribaldiOsoppo « Natisone ».

All’estremità occidentale della zona, in vai Cellina, il 7.8.1944 si ebbe un’analoga unificazione: 3 Battaglioni garibaldini e i 3 Battaglioni della futura 5a Brigata « Osoppo » costituirono la Brigata « Ippolito Nievo ». Il processo di unificazione si estese poi alla pianura pordenonese della destra Tagliamento con la costituzione della « Brigata Ippolito Nievo B » (v. Modotti, Divisione), avvenuta il

14.9.1944. Infine, il 9.10.1944 si costituì a Udine il Comando unico della pianura che estese tale unificazione alla sinistra Tagliamento. Alla vigilia dei grandi rastrellamenti autunnali tutte le forze partigiane del Friuli, stando agii accordi ufficiali, erano dunque operativamente unificate o almeno coordinate. Se tale coordinamento non sempre funzionò in montagna e poco in pianura, ciò non dipese tanto dalla cattiva volontà dei Comandi, quanto dalle difficoltà obbiettive della vita cospirativa. Signicativo poi è anche il fatto che questi Comandi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 711

Brano: [...] Tagliamento, nella zona di Tramonti di Sopra (Pordenone). Alle formazioni garibaldine se ne aggiunsero altre. Il Partito d’Azione diede vita alle formazioni « Osoppo » (v.), nelle quali si inserirono ben presto uomini di formazione cattolica e liberale.

Nella Destra Tagliamento, pur tra inevitabili contrasti, garibaldini e osovani costituirono un Comando unitario e due Brigate unificate: la « Ippolito Ni evo A » nella zona di montagna e la « Ippolito Nievo B » in pianura. L’unità delle formazioni venne riconfermata nel novembre 1944, quando alle soglie dell’inverno ai resti delle formazioni partigiane provate da battaglie e rastrellamenti si prospettò, contrariamente alle attese, un'esperienza ancor più dura di quella vissuta nel primo inverno 194344 e durante Testate.

Dopo il proclama di Alexander, che ordinava ai partigiani di « cessare le operazioni organizzate su grande scala », i nazifascisti intensificarono infatti i rastrellamenti, le deportazioni e gli eccidi, contando sulla demoralizzazione dei resistenti e sullo sbandamento delle f[...]

[...]a «zona libera ». Una parte del migliaio di partigiani della Valcellina dovette rifugiarsi sulle cime più alte, nascondendosi tra gli anfratti rocciosi, mentre la maggioranza cercò scampo in pianura, gli uni e gli altri sempre incalzati dal nemico. Fu quello il momento di maggior difficoltà, che costò la vita a diversi comandanti partigiani: il 27.

11.1944 venne fucilato a Pordenone Franco Martelli (v.) Ferrini, Capo di stato maggiore della « Ippolito Nievo B »; pochi giorni dopo fu la volta del professore Alberto Drusin (v.); I’8 di dicembre, in una baita di Palcoda, cadde Giannino Bosi (v.), comandante del Gruppo Brigate Sud della Garibaldi. Con quest’ultimo cadeva Jole De Cilia [Paola), mentre Virginia Tonelli era già scomparsa, forse uccisa a Trieste, nella famigerata Risiera di S. Sabba. Mario Betto cadde in seguito all’esplosione di una mina, da lui stesso provocata e che fece morire, con lui, numerosi tedeschi.

L’autunno e l’inverno 194445 furono terribili per le devastazioni, gli incendi, i continui rastrellamenti, le torture inflitte[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 145

Brano: [...]mico ammirato da tanta fierezza gli consentiva la morte degli eroi e

lo fucilava al petto ».

Drusin, Terzo

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Manzano (Udine) nel 1913, ucciso a Pordenone nel dicembre 1944; insegnante. Laureato in Lettere all’Università cattolica di Milano, insegnante all’istituto tecnico di Pordenone, dopo l'8.9.1943 prese parte attiva alla Guerra di liberazione combattendo nella formazione partigiana « Ippolito Nievo ».

Dopo aver condotto numerose azioni nella valle del Natisone, nel dicembre 1944 fu catturato dai nazifascisti in seguito a delazione. Reso irriconoscibile dalle torture, venne ucciso a raffiche di mitra e gettato nel fiume Natisone.

Dublanc, Martino

Leon. N. a Issogne (Aosta) il 20.1. 1921, ivi m. il 22.8.1944.

Catturato dai tedeschi in Francia l’8.9.1943, riuscì a fuggire. Rientrato a Issogne, fin dal novembre vi iniziò la resistenza armata. Costituì la prima banda partigiana locale che avrebbe poi dato origine alla 176a Brigata Garibaldi, della quale divenne vicecomandante.
[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 561

Brano: [...]pagni di lotta e il 24.3.1944 venne fucilato alle Fosse Ardeatine (v.).

Martelli, Franco

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. nel 1911 a Catania, m. il 27.11.1944 a Pordenone. Capitano di cavalleria del Reggimento « Saluzzo », nel 1941 partecipò alle operazioni di guerra in Slovenia.

Nei giorni dopo T8.9.1943 raggiunse il Friuli, dove si dedicò all'organizzazione del movimento partigiano. Organizzò e comandò la formazione « Ippolito Nievo », dipendente dalla 4a Divisione « OsoppoFriuli ». Nel novembre 1944 fu catturato dai nazifascisti, ma non cedette alle terribili torture. Condannato a morte, venne fucilato.

Martelli, Giovanni

N. a Castelfiorentino (Firenze) il 17.11.1913: operaio. Militante nella Federazione giovanile del Partito comunista clandestino sin dal 1930, nel luglio 1933 venne sorpreso a Livorno mentre, con altri tre giovani comunisti, stampava clandestinamente un manifesto contro il fascismo e la guerra. Condannato dal Tribunale speciale a 2 anni e 5 mesi, scontò la pena nel carcere di Civitavecchia. Appena[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 759

Brano: [...]ito Fornasir (Ario) e responsabile Stampa Terzo Drusin (che cadrà il 9.12.1944 e sarà decorato di medaglia d’oro alla memoria).

Brigata Unificata GaribaldiOsoppo

Il 14.8.1944, dopo che nel Comando della « Garibaldi » furono entrati Cesare Fava retti (Viale) e Carlo Bianchi (Glori), rispettivamente come vicecommissario e responsabile del Servizio informazioni e intendenza, la formazione assunse il nome di Brigata Unificata GaribaldiOsoppo « Ippolito Nievo B », per distinguerla dalla omonima Brigata Unificata nel frattempo nata in montagna. Il suo Comando fu composto da 4 garibaldini e da 3 osovani.

A parte l’unità del Comando centrale, le formazioni garibaldine e osovane mantennero autonomia di organizzazione e a ciascuna di esse fu affidata una precisa zona operativa. A differenza delle « Garibaldi », le « Osoppo » non vivevano però alla macchia e la loro attività consisteva principalmente in azioni di sabotaggio.

In settembre le « Osoppo » si ordinarono su 4 battaglioni (« Naonis », « Meduna », « Livenza » e « Colvera»), dei quali solo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 310

Brano: [...]o ugualmente esposti ai rischi delle delazioni, delle vessazioni e deportazioni, più ancora che non i partigiani di montagna, per i quali le « zone libere » assicuravano, sia pure instabili, una protezione.

La Divisione comprendeva 22 Battaglioni, raggruppati in 2 Brigate (Brigata « G. Savorgnan », Brigata « Muratti ») e in 3 Gruppi (Gruppo Battaglioni « Osoppo Destra Tagliamento », allora uniti alla « Garibaldi » locale nella Brigata Mista « Ippolito Nievo B »; Gruppo Battaglioni Orientali, molto attivi in sabotaggi e segnalazioni sulla ferrovia pontebbana da Udine a Tarvisio; Gruppo « Baracca », operante nel campo delle informazioni e della propaganda con vari nuclei sparsi fra ex avieri e carabinieri) .

L’attività principale della « Osoppo Territoriale » fu quella dei servizi, a supporto delle formazioni di montagna. Primari erano i servizi di intendenza per le Brigate « Osoppo »> (come le « Garibaldi » avevano i loro, a cominciare dall’Organizzazione Montes) ; poi venivano gli altri servizi che, composti da soli osovani o da osovani in co[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Ippolito Nievo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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