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Il segmento testuale Il pericolo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 362Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 719

Brano: [...] la campagna antifascista della rivista: una campagna condotta da un punto di vista democratico e legalitario, che presupponeva l’esistenza di una forza democratica borghese o tendeva a risuscitarla e a galvanizzarla.

Tali erano state, in effetti, le condizioni che avevano reso possibile, in altri tempi, la vittoria dei fronti sorti in difesa della libertà. Il paragone con il 189899 torna spesso sulle colonne della rivista milanese; così come il pericolo reazionario sarà spesso concepito in termini di « pellouismo », di « boulangismo », oppure — specie dopo l’esperienza dannunziana — di « nazionalismo » e di « militarismo ». La guerra ( ha ingigantito questi pericoli e ha dato loro una base e una mobilitazione psicologica di massa, nell’una come nell’altra classe, per l’una come per l’altra politica; il fascismo ha il suo simmetrico nel bolscevismo e nella « ubriacatura » rivoluzionaria. « Molto leninismo nasce da questo arditismo », dice Turati alla Camera il 12.9.1919; e rivolge un appello al governo affinché «coadiuvi» la predicazione paci[...]

[...]sti termini egli ha già dato un giudizio preciso della situazione e ne ha già inquadrato gli sviluppi lungo le tre linee alternative del leninismo, della democrazia e della « dittatura militare ».7tfmanendo ancora in ombra questa terza soluzione, tutti gli sforzi sono rivolti contro la rivoluzione, in nome di una democrazia conseguente (« democrazia e probità ») sostenuta dai socialisti riformisti. Non vi debbono essere dubbi tra Wilson e Lenin. Il pericolo di una reazione di destra compare solo alla fine, come monito di natura morale: « Se la storia chiama poi i becchini, di chi la colpa », tutto rivolto ai compagni di partito (art. Esiste il Parlamento?, in Critica sociale, 115.1.1919).

Più concreto diventa lo spettro del fascismo dopo le elezioni politiche, i cui risultati seminano il terrore nella borghesia. L’editoriale del 1630.11.1919, Il senso di una vittoria, scritto probabilmente dal Treves, chiama già in causa « la plutocrazia, unica vincitrice della guerra, assoldatrice del fascismo, padrona di tutti I giornali in provincia e del [...]

[...]iblesse irritable, come dicono i medici, che può anche condurre, se non sia energicamente curata, alla paralisi progressiva della società come dègll individui »; a cui si può rispondere "solo con il resistere a qualsiasi tipo di violenza, « sia violenza rossa, o bianca, o nera, o gialla o di qualsiasi altro colore » (Turati alla Camera, 21.7.1920).

L’accento è ancora contro il « leninismo »,

perché esso rimane, nella diagnosi riformistica, il pericolo principale. Così lo Zi bordi, commentando i fatti dì Palazzo d’Accursio (v.), rileva che « il tragico, orrendo episodio del Consiglio Comunale fu l’occasione a una ripresa borghese formidabile (che) trova momentanei consensi in quella grande zona media neutra di opinione pubblica, senza di cui nessun partito può dominare, perché alcune forme del nrfovimento socialista e proletario bolognese avevano allontanato da sè questa zona, avevano sparso del malcontento nella cittadinanza (...) perché i socialisti han fatto fare troppi scioperi, han seccato la cittadinanza con troppo frequenti agitazion[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 793

Brano: [...]mente il partigiano Nello Salvatori.

Ecco il racconto di questo superstite: « Percorro pochi metri, non faccio neppure in tempo ad arrivare, che una scarica automatica parte. Cado colpito da alcune pallottole non mortali al fianco, al braccio, alla gamba destra. Faccio attenzione a non lamentarmi, a non muovermi.

Il freddo è intenso. Il sangue che esce dalle mie ferite mi incomincia a spaventare. Altri fucilati mi cadono bruscamente sopra. Il pericolo di ricevere il colpo di grazia è passato.

Attendo immobile sulla neve circa tre ore. Sento venir gente, mi accorgo che non sono fascisti. Raccogliendo tutte le mie forze, lentamente mi alzo. La gente spaventata indietreggia. Penso che nel mucchio vi dev’essere qualcuno salvo come me. Mi do a chiamarli ad uno ad uno. Sono tutti morti ».

All'indomani, 23 marzo, vennero fucilati a Vestignano alcuni partigiani di Tolentino: Nicola Peramezza, Mario Ramundo, Guidobaldo Orizi e Lauro Cappellao. Il primo, alla vista dei fascisti, cercò di fuggire buttandosi in un dirupo, ma venne ugualmente rag[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 743

Brano: [...]onne dei feriti vennero ripetutamente bombardate... ».

Dopo aspri combattimenti, protrattisi fino all'8 giugno, le sei Brigate del Secondo gruppo si portarono oltre la Piva per congiungersi alle dieci Brigate del I Gruppo sul Vucevo ed oltre il vallone della Sutjeska.

Scriverà Tito: « Nella vallata della Sutjeska si ingaggiò una battaglia lunga e accanita fra il nemico e le nostre unità che finalmente riuscirono a rompere l'accerchiamento. Il pericolo maggiore, l’occupazione dei monti

Da sinistra: Tito e Koca Popovic (Jaice, 1943)

Maglie, Volujak e Vucevo era stato scongiurato. Il grosso delle nostre forze ebbe la possibilità di sganciarsi. Mentre la nostra Terza Divisione conduceva ancora sanguinosi combattimenti di retroguardia sulle sponde deirOrmaritza, la Prima e la Seconda Divisione infransero l'accerchiamento sulla Sutjeska e le loro avanguardie procedettero ostinatamente, attraverso il monte Zelengora, in direzione della camionabile FocaKalinovik. Tre accerchiamenti nemici, sulla Sutjeska e sulla rotabile FocaSarajevoVisegrad[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 309

Brano: Il Comando della 121a Brigata “Walter Marcobi” dopo la liberazione di Varese

zio, Gallarate, Saronno, Tradate e Somma Lombardo le operazioni militari si svolsero con sorprendente rapidità, sebbene non mancassero qua e là momentanee difficoltà che i partigiani seppero comunque superare. A Gallarate, un ostacolo duro fu rappresentato dagli avieri del maggiore Visconti, asserragliati nelle scuole Ponti.

Il pericolo più grave era costituito dalla presenza di forti colonne tedesche che si sapeva disposte a tutto. In un primo momento ci furono scontri a fuoco che portarono alla caduta di altri patrioti: a Cardano al Campo caddero Napoleone Ruperto e Pasquale Grossoni; a Samarate, Gaetano Bottini. Poi, vista l’impossibilità sia di marciare su un qualsiasi obiettivo militare che di allontanarsi indisturbati in direzione della Germania, i tedeschi vennero a più miti consigli. Importante fu, alle porte di Busto Arsizio, la resa della colonna guidata dal colonnello Stamm.

Nella zona di Luino invece i tedesch[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 280

Occorrenza parzialmente corrispondente



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 386

Occorrenza parzialmente corrispondente


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Il pericolo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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