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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 459
Brano: [...]a, cercò di rimpatriare clandestinamente ma fu arrestato alla frontiera e rimase per sei mesi nel carcere di Susa (Torino), da dove potè uscire per intervento dei partigiani.
Con la fine della guerra tornò a lavorare a « l’Unità », come direttore dell’edizione torinese del quotidiano.
Eletto al Senato della Repubblica per il collegio di Torino nel 1948 e nel 1953, il suo mandato fu confermato nel 1958 dagli elettori di Alcamo (Palermo).
Il nome di Ottavio Pastore resta legato soprattutto alla sua brillante attività giornalistica. Alla sua scomparsa, Paolo Spriano
10 ricorderà con queste parole: « È stato
11 fratello più anziano di molte ^generazioni di giornalisti comunisti. Ed è stato qualcosa di più. Avverso per temperamento e per educazione culturale alla mentalità dogmatica, riuscì sempre a creare nei compagni che lavoravano con lui una atmosfera di ricerca, di discussione, un odio per la retorica, un’aderenza alle cose che fu scuola preziosa». (l’Unità, 29.6.1965).
Al. Col.
Pasubio, Divisione
Formazione partigian[...] [...], ai primi di ottobre, costituirono il Battaglione « Danton ». Questo fu posto al comando dallo stesso Marozin (Vero) e risultò formato da 18 partigiani, più la moglie del comandante [Mura) come staffetta. Al nucleo iniziale si aggiunsero, nei giorni successivi, alcuni altri giovani provenienti dalla zona di Fiesso d’Artico e inviati da Favaro (che aveva stabilito stretti legami di amicizia col Marozin fin dai giorni successivi al 25.7.1943).
Il nome stesso assunto dalla formazione indica quanto fosse vago il suo orientamento politico e ideale. Già durante l’inverno 194344 si manifestò infatti la contrapposizione tra Vero, sostenitore dell’autonomia assoluta della formazione rispetto alle organizzazioni antifasciste clandestine che venivano strutturandosi nella zona, e Dante (lo studente padovano Luigi Pierobon[v.]). Non accettando tale orientamento, Dante abbandonò la formazione assieme a Pino [Giuseppe Lampiani) per partecipare alla costituzione del primo nucleo della futura Brigata Garibaldi « A. Garemi », nella contigua valle deH’Agno[...]
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da [Rigoletto/ Giuseppe Verdi], p. 7Libretto (Disco vinile
Brano: Duca
Oh me felice!
Gilda
Il nome vostro ditemi...
Saperlo non mi lice?
Ceprano
(a Borsa dalla via)
Il loco è qui...
Duca
(pensando)
Mi nomino...
Borsa
(a Ceprano e partono)
Sta ben...
Duca
Gualtier Maldè...
Studente sono... e povero...
Giovanna
(tornan do spa ven ta ta)
Rumor di passi è fuori...
Gilda
Forse mio padre...
Duca
(Ah cogliere Potessi il traditore Che sì mi sturba!)
Gilda
(a Giovanna)
Adducilo
Di qua al bastione... or ite...
Duca
Di’ m’amerai tu?
Gilda
E voi?
Duca
L’intera vita poi...
Gilda
Non più... non più... partit[...]
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da [Rigoletto/ Giuseppe Verdi], p. 6Libretto (Disco vinile
Brano: [...]re mia.
Rigoletto
Deh non parlare al misero Del suo perduto bene...
Ella sentia, quell’angelo,
Pietà delle mie pene...
Solo, difforme, povero,
Per compassion mi amò.
Ah, moria... le zolle coprano Lievi quel capo amato.
Sola or tu resti al misero...
O Dio, sii ringraziato!...
(singhiozzando)
Gilda
Ah, quanto dolor!... che spremere Si amaro pianto può?
Padre, non più, calmatevi...
Mi lacera tal vista...
Il nome vostro ditemi,
Il duol che si v’attrista...
Rigoletto
A che nomarmi? è inutile!...
Padre ti sono e basti...
Me forse al mondo temono,
D’alcuno ho forse gli asti...
Altri mi maledicono...
Gilda
Patria, parenti, amici Voi dunque non avete?
Rigoletto
Patria!... parenti!... amici?
(con effusione)
Culto, famiglia, patria,
Il mio universo è in te!
Gilda
Ah se può lieto rendervi,
Gioia è la vita a me!
Lato 2
Gilda
Già da tre lune son qui venuta,
Nè la cittade ho ancor veduta;
Se il concedete, farlo or potrei...
Rigoletto
Mai!...[...]
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da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 106
Brano: [...]ivere. Alcuni Ufficiali che sapevano del doloroso incarico ci diedero pure delle sigarette per i condannati. Arrivati in macchina, con l’Altarino da Campo al carcere delle Murate, lo stesso Comandante del Carcere Maresciallo Mangiacapra ci introdusse nel suo Ufficio, dove poco dopo venne il Direttore delle Carceri Dott. G.B. Mazzarino. Qui appresi la prima vera storia dei non più sette, ma cinque condannati a morte essendo due stati graziati.
Il nome dei condannati a morte sono i seguenti:
Raddi Antonio di Attilio e di Boni Antonia, nato il 20.5.1923 a Vicchio Mugello Targetti Guido di Cesare e di Roselli Anna, nato il 3.9.1922 a Vicchio M. Corona Leandro di Daniele e Corona Maria, nato il 4.5.1923 a Maracallogeni (Cagliari)
Qui ti Ottorino
di Pietro e di Rondini Luana, nato r8.9.1821 a Vicchio M.
Santoni Adriano di Italo e fu Marianna Rossi nato l’11.7.1923 a Vicchio
I nomi dei graziati sono i seguenti:
Raddi Marino di Attilio e di Boni Antonia, nato il 20.5.1923 a Vicchio M.
Beliesi Guglielmo di Amerigo e di Cecconi[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 583
Brano: [...]zione antifascista e al movimento di « Giustizia e Libertà »).
Tra il 1926 e il 1943 unità di M.A.S. svolsero servizi costieri intorno alle isole dove si trovavano i confinati politici (Lipari, Ponza, Ventotene ecc.) per impedire eventuali tentativi di fuga.
Nel corso della Seconda guerra mondiale le flottiglie M.A.S. furono utilizzate per la preparazione dei gruppi d’assalto destinati a operare aH’interno dei dispositivi di difesa nemici. Il nome di Decima M.A.S. (v.) fu poi assunto dalla unità repubblichina capeggiata da Valerio Borghese che già aveva comandato la omonima flottiglia.
Nella Guerra di liberazione
Alla notizia dell’armistizio dell’8.9. 1943, i tedeschi riuscirono a distruggere o a catturare 27 dei 61 M.A.S. a disposizione della Marina italiana. Una parte delle 34 unità superstiti si schierò con il governo legittimo, rifiutandosi di collaborare con i tedeschi. Queste unità vennero così impiegate in azioni speciali nel Tirreno e nell'Adriatico, o in appoggio alle truppe di terra operanti lungo le coste nel corso del[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 516
Brano: [...]ionale e segretario dell’Esecutivo della stessa.
Alla testa dell’Internazionale
Nella lotta tra le varie correnti del partito bolscevico Manuilskij non seguì né Trotztkij né Zinoviev né Bucharin e finì per schierarsi incondizionatamente con Stalin. Questo spiega perché sia stato uno dei pochi rivoluzionari della vecchia guardia passati indenni attraverso le epurazioni staliniane, nonostante i suoi trascorsi non bolscevichi e trotzkisti.
Il nome di Manuilskij è rimasto legato soprattutto alla sua attività in seno alla Terza Internazionale (v.). Dopo la caduta di Zinoviev, che aveva mantenuto una certa autonomia nei confronti del partito bolscevico, e quella di Bucharin, a sua volta condizionato dal fatto di essere subentrato come componente della corrente di Stalin (sicché al primo urto con Stalin stesso venne destituito), a dirigere l’Internazionale fu designato Molotov. E quando questi, nel 1930, divenne presidente del Consiglio dei ministri dell’U.R.S.S., Manuilskij, che già da qualche anno lavorava nell'Internazionale, vi fu nomi[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 213
Brano: nedy (v.)f e come lui assassinato per la sua attività politica, aveva compiuto i suoi studi nelle migliori università americane, laureandosi in legge nel 1951. Aveva prestato servizio militare dal 1944 al 1946, come marinaio semplice, sul cacciatorpediniere che portava il nome di un altro suo fratello (Joseph P. Kennedy Junior), morto in combattimento all'inizio della seconda guerra mondiale.
Come procuratore della Divisione criminale del Dipartimento di giustizia, collaborò alla famigerata Commissione senatoriale presieduta dal senatore Joseph McCarthy, incarico dal quale si dimise in seguito per divergenze giuridiche, ma non politiche. Il nome di Robert (Bob) Kennedy cominciò a farsi conoscere in America quando il giovane giurista collaborò ai lavori della Commissione d’indagine sulla corruzione e i profitti illeciti nei sindacati; alla lotta contro i rackets nei sindacati egli dedicò anche un libro (The Enemy Within, 1960).
Al fianco del presidente
Quando suo fratello John decise di presentarsi alle elezioni presidenziali, Bob lasciò ogni attività per dedicarsi interamente alla campagna elettorale, di cui divenne il cervello organizzativo; la sua abilità e la straordinaria capacità di lavoro sembra fossero determinanti per l[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 2
Brano: [...]4 l’uomo già adorato da milioni di sudditi potè essere tranquillamente deposto dal Comitato di coordinamento militare e tradotto in carcere. Il potere passò così completamente nelle mani di un Consiglio militare che prometteva un vasto programma di riforme e una politica antimperialista. L’anno dopo l’ex negus morì in un totale isolamento.
Haiti
Repubblica presidenziale dell’America centrale. Occupa la parte occidentale dell’isola omonima. Il nome, di derivazione caribica, significa « terra alta ».
Nella parte orientale dell’isola, che è la seconda in grandezza delle Grandi Antille dopo Cuba, si trova
la Repubblica Dominicana. La repubblica di Haiti ha una superficie di 27.750 kmq e una popolazione di circa 5 milioni di abitanti, per il 95% negri.
La capitale è PortauPrince, con
240.000 abitanti.
L’80% della popolazione attiva è dedito all’agricoltura (caffè, zucchero, sisal, banane, cacao), che rappresenta anche la principale voce di esportazione. Vi è nell’isola anche una discreta produzione di rame e bauxite, ma total[...] [...]one di schiavi dall’Africa, in particolare dal Dahomey. La presenza massiccia di africani, con il loro patrimonio di cultura e di tradizioni (tra cui la religione voodoo) ha così caratterizzato la storia di Haiti. La prima rivolta di schiavi avvenne nel 1522, nella tenuta di Diego Colombo, figlio di Cristoforo Colombo.
Alla fine del 1700, dopo che la Francia si fu sostituita alla Spagna nella dominazione coloniale (dando tra l’altro all’isola il nome di Saint Domingue) la resistenza degli africani si estese a tutta la colonia, acquistando i caratteri di una grande rivolta antischiavista. Nel 1793 i francesi abolirono la schiavitù e poco più di dieci anni più tardi, dopo una sanguinosa guerra contro il potente esercito coloniale inviato da Napoleone I, Haiti, prima fra tutte le colonie deH’America Latina, conquistò l’indipendenza.
La repubblica (1803)
Nata da una guerra antischiavista e retta da ex schiavi, la nuova repubblica era considerata dalle potenze coloniali un pericoloso esempio, tanto più grave per il concreto aiuto che gli[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 687
Brano: Guarniera, Vincenzo
mondo, questo inno popolare (originariamente concepito sulla falsariga musicale della Valse brune) è stato musicato nell’U.R.S.S. con un ritmo di marcia che fu poi quello in voga nella Guerra di liberazione (v. Inni e canti della Resistenza). Il nome di « guardia rossa » è tornato decisamente alla ribalta durante la « rivoluzione culturale » del 1968 in Cina (si veda la voce Mao Tsetung).
Bibliografia: I. Deutscher, Il profeta armato (Trotsky 18791921), Longanesi, Milano, 1956; E. H. Carr, La rivoluzione bolscevica, Einaudi, Torino, 1964; L. Trotsky, Storia della Rivoluzione russa, Milano, Sugar ed., 1964; N. Suchanov, Cronache della Rivoluzione russa, Editori Riuniti, Roma, 1967; Mario Montagnana, Ricordi di un operaio torinese, Edizioni Rinascita, Roma, 1949.
E.Ni.
La Guardia rossa di un’officina torinese durante l'occupazione [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 619
Brano: [...]trasse sino al giorno della liberazione di Terni (13.6.1944), la Brigata liberò 16 comuni e 216 frazioni, ebbe 171 partigiani caduti e 22 feriti. Inoltre 107 civili, accusati di collaborare con i partigiani, furono fucilati per rappresaglia dai tedeschi.
Dopo la liberazione del capoluogo, 300 giovani ternani, che in maggioranza avevano combattuto nella Brigata « Gramsci », si arruolarono volontari nel Gruppo di combattimento « Cremona » (v.). Il nome di Gramsci fu assunto durante la Guerra di liberazione da numerose formazioni partigiane in Italia e anche all’estero (v. Albania).
A. Fi
Gramsci, Istituto
L'Istituto Gramsci fu costituito in Roma nel 1955 per continuare, con una nuova struttura e più vasto proposito di azione culturale, l’opera avviata negli anni precedenti dalla Fondazione e dall 'Istituto di Economia che al nome di Antonio Gramsci (v.) erano intitolati.
Fondazione Gramsci
La Fondazione era sorta nel 1950, col fine di provvedere alla conservazione dei Quaderni nonché dei libri e periodici di cui Gramsci potè [...]
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| successivi |
| Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Il nome, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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