Brano: Colonialismo e anticolonialismo in Italia
maggio 1941) costituì uno sgradevolissimo colpo alla politica del fascismo. Vero è che l’occupazione militare tra il 1936 e il 1940 aveva consentito al governo fascista di controllare appena alcune zone del vasto e accidentato paese, comportando, per contro, l’onere di costruire strade camionabili e numerose altre opere pubbliche per fronteggiare la persistente guerriglia condotta dalle bande indigene. Centinaia di migliaia di operai erano stati temporaneamente inviati in Africa Orientale per far fronte a quei lavori, ma solo pochi privati imprenditori avevano realmente goduto i benefici della situazione. Quanto alla Somalia (470.000 kmq,
1.300.000 abitanti) e all’Eritrea (115.000 kmq, 500.000 abitanti), si rivelarono utili principalmente per i porti (rispettivamente di Massaua sul mar Rosso, e di Mogadiscio sull’oceano Indiano) che consentirono l’aggressione all’Etiopia. Per il resto, il clima le rendeva per la massima parte inabitabili ai coloni europei ed esse non offrivano neppure consistenti risorse economiche. Nel 1938 l’Italia esportò in Eritrea prodotti pe[...]
[...] 326 milioni di lire e ne importò per 24 milioni; in Somalia, le esportazioni furono di circa 217
milioni, contro 80 milioni di importazioni.
La Libia, che con i suoi 1.650.000 kmq e i suoi 700.000 abitanti (della zona costiera) costituiva la più importante colonia italiana prima della conquista dell’Etiopia, vide convergere su di sè le maggiori ambizioni « colonizzatrici » del fascismo. Dopo una lunga guerra di riconquista condotta contro i capi locali ribelli, che si protrasse dal 1922 al 1933 e venne conclusa — con atti di vero genocidio — dal generale Rodolfo Graziani (v.), fu nominato governatore di quella colonia Italo Balbo (v.), una delle più vistose figure del regime, considerato da molti quasi un concorrente di Mussolini. Questi si impegnò, anche per ragioni di prestigio personale, in una costosa politica di valorizzazione di quel territorio, mirando a fare della Libia una « quarta sponda » dell'Italia nel Mediterraneo. Dal febbraio 1935 all’aprile 1936 fu costruita un’importante litoranea, lunga 1.822 km, che congiunge la Tunisia all’Egitto, dando contemporaneamente inizio a tentativi di irrigazione e di coltivazione del deserto su vasta scala. A questo fine si favorì l’emigrazione verso la Libia di contadini poveri di diver
se regioni italiane, giungendo (1939) a massici esodi di migliaia di famiglie, demagogicamente spinte verso la terra promessa. Negli anni immediatamente precedenti la [...]
[...] « quarta sponda » dell'Italia nel Mediterraneo. Dal febbraio 1935 all’aprile 1936 fu costruita un’importante litoranea, lunga 1.822 km, che congiunge la Tunisia all’Egitto, dando contemporaneamente inizio a tentativi di irrigazione e di coltivazione del deserto su vasta scala. A questo fine si favorì l’emigrazione verso la Libia di contadini poveri di diver
se regioni italiane, giungendo (1939) a massici esodi di migliaia di famiglie, demagogicamente spinte verso la terra promessa. Negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale, furono così trasferiti in Libia circa 120.000 contadini (compresi donne e bambini). A sottolineare l’irreversibilità del processo di colonizzazione in atto, nel 1939 un provvedimento dèi governo fascista dichiarò come facenti parte del territorio metropolitano le province libiche di Tripoli, Bengasi, Misurata e Derna. Ma non passerà molto tempo, che quelle stesse terre diverranno teatro di eventi militari e la guerra travolgerà migliaia di famiglie appena giunte. Al termine del conflitto, la [...]
[...]ondaria importanza sotto l’aspetto economico, le isole del Dodecaneso (Rodi, Coo, Calino, Lero, Nisiro, Simi, Patmo, Scarpanto, Caso, Stampalia, Piscopi, Lisso, Calchi), con un’estensione complessiva di circa 2.680 kmq e una popolazione di 120.000 abitanti, assunsero valore strategico durante la seconda guerra mondiale. Alcune di esse, al pari di altre isole greche occupate dagli italiani, diventeran
' ,:v
■ rs£':
fterrmn*o
A F R I C A
OCEANO ,4 TLANTICO
OCEANO
INDIA NO
L’impero coloniale italiano alla vigilia delia seconda guerra mondiale
592