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Il segmento testuale Hitler è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 450Analitici , di cui in selezione 12 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Osvaldo Bayer, Il cimitero dei generali prussiani in KBD-Periodici: Belfagor 1984 - 3 - 31 - numero 2

Brano: SAGGI E STUDI

IL CIMITERO DEI GENERALI PRUSSIANI

Ho visitato spesso il cimitero dei generali prussiani. Sta a pochi isolati dalla casa dove vivo. Vicino all’ex campo di esercitazioni della guarnigione di Berlino che poi, con Hitler, diventò l’aeroporto di Tempelhof e che da circa quarantanni vede sventolare la bandiera degli Stati Uniti. Ogni mattina, dalla mia finestra, entra l’inno nordamericano trasmesso dagli altoparlanti. Ma il cimitero militare, il Garnisonfriedhof, è più lontano; è finito in un angolo isolato. Un cimitero dimenticato e scomodo. Anacronistico. Una testimonianza di ciò che fu. I tedeschi cercano di nasconderlo con vergogna. Non figura in nessuna guida turistica. È un villaggio senza vita, di morti. Ciò spiega perché la ex grande capitale europea abbia una ferita che non si rimargina, una ferita per[...]

[...]enere gli ideali eterni del corpo ufficiali, ora più che mai, difronte al crescente incalzare del socialismo ». Sì, mai dalla parte della « frivolezza della plebe ». Con la patria, non con il popolo. Era un onore essere ammessi ad un ricevimento dei Krupp, di Thyssen e di Mauser, i fabbricanti dei loro ferri del mestiere. Il Kaiser aveva una stanza riservata nella residenza dei Krupp, a Essen, e quella stanza venne poi riservata a Hindenburg e a Hitler. Krupp aveva sempre un posto a tavola per tutti gli amici sudamericani e li, immancabile, c’era il nostro generale Riccheri. Al tavolo del fabbricante di cannoni non c’erano differenze di patria, o di razza o di mentalità. Erano tutti associati nella funebre liturgia delle armi. Con una sola differenza: gli uni erano venditori, e gli altri compratori. Questi guadagnavano e quelli le facevano pagare ai loro popoli. Tutti insieme furono gli inventori dei « conflitti di frontiera », delle « provocazioni » e delle diverse teorie della cosiddetta « sicurezza nazionale ».

Il trionfo di Bismarck [...]

[...]non è libertà. Libertà è sempre e solo la libertà di chi pensa in modo diverso».

Con gli anni si seppe tutto. I nomi dei militari assassini divennero pubblici. I componenti i gruppi paramilitari ebbero sorti diverse. Alcuni vennero assassinati dai loro stessi compagni d’arme, come « traditori ». La democrazia di Weimar fu assai debole con loro, parlamentò, accettò, protesse. Il risultato fu che la maggior parte di loro tornò allo scoperto con Hitler facendo anche carriera. Il comandante Hoss, per esempio, entrò nel 1933 nelle ss; diventerà il comandante del campo di concentramento di Auschwitz. È finito sulla forca il 16.4.47.

Nel cimitero dei generali prussiani sono seppelliti alcuni di quegli ufficiali dei « Freikorps », nelle tombe di famiglia. I loro nomi non compaiono nelle lapidi. Perfino i loro figli ne hanno vergogna. Tutte quelle uniformi, quelle fiaccolate, quei cordoni dorati ed argentati, quelle coccarde, i galloni e le spalline, la tattica e la strategia e le mappe, tutti quei chepi e quei baschi inclinati, quel parlare d[...]

[...]ipote. Aggressione e obbedienza. « La miglior difesa è l’attacco ». La totale identificazione con la volontà dell’autorità. Il generale è il Papa e il Papa è il generale. « Con questo onore imposto con la forza fa notare lo psicosociologo tedesco Josef Leifert la classe sociale dominante, utilizzando l’etica professionale tradizionale, possiede il mezzo migliore per una felice manipolazione degli ufficiali ». Lo slogan delle forze paramilitari hitleriane, le ss, era un’emozionalizzazione del principio militare dell’obbedienza: « Il mio onore è la fedeltà ». Obbedienza ed aggressione contro pacifismo e ribellione. Il pacifismo è la ribellione per eccellenza. La persona aggressiva ha come valore fondamentale l’obbedienza. Cioè, « la custodia dei valori eterni » nel mio paese argentino, i militari e la loro corte civile la chiamano « valori occidentali e cristiani » oppure « essenza dell’argentinità » contro la problematicizzazione, la costante sfiducia verso l’autorità e i valori sottintesi e imposti, che non sono altro che i decaloghi de[...]

[...]e quegli ufficiali avessero giurato la difesa della costituzione della nuova democrazia. Questo spergiuro non costituiva per loro mancare all’onore come invece lo era passeggiare sotto braccio di una ragazza « disonorata ». Lo stesso generale Baudissin sottolinea che questa posizione « nazionale » come viene chiamata contro la democrazia fu fatale, perché quegli ufficiali, nella grande maggioranza, nel 1933 passarono armi e bagagli al fascismo hitleriano. Il 2 agosto 1934 dal più alto maresciallo all’ultimo soldato dovettero giurare obbedienza incondiziona144

OSVALDO BAYER

ta al Ftihrer in cerimonie ad hoc. Da questo momento, l’esercito tedesco fu una pedina in più nel programma e nella politica di sterminio di Hitler. L’investigazione storicoscientifica attuale sulla base della documentazione ritrovata è giunta alla conclusione che l’esercito non solo era ben informato dei massacri eseguiti dagli squadroni ss ma che vi partecipò direttamente, con l’autorizzazione dei marescialli von Manstein, von Reichenau, Ritter von Leeb, von Kuchler, Ritter von Schobert, il colonnello generale Busch ed il colonnello generale Hoepner, fra gli altri.

(Generale Santiago Omar Riveros comandante di istituti militari nel 1976 nell’alludere alla repressione 19761980: « Abbiamo fatto la guerra con la dottrina alla mano, c[...]

[...]adiere o di sottotenente si alzò a protestare contro i brutali trasporti aerei dei prigionieri politici argentini che durante il volo venivano umiliati e castigati duramente; non fu udita nemmeno una voce di quei coraggiosi per protestare contro la scomparsa dei bambini, le torture alle donne incinte o l’assassinio di migliaia di persone).

Quando nel 1945 cominciò la guerra civile, inglesi e nordamericani inventarono la leggenda di Rommel antihitleriano. Ne avevano bisogno per offrire un modello per un nuovo esercito tedesco. Ma gli storici, questi simpatici segugi con denti di carta che riescono a denudare certe figure inventate al momento opportuno dagli interessi creati, hanno messo allo scoperto la vera « volpe del deserto ». Una volpe, è vero, ma arrampicatrice. Sono state pubblicate le sue lettere a Hitler che sono un capolavoro di adulazione e servilismo. Quanto al suo « genio militare » ormai è chiaro che le sue vittorie si basavano sull’assoluta mancanza di rispetto per la vita dei suoi soldati, specialmente degli alleati italiani. Non gliene importava niente di perdere vite umane pur di raggiungere un obiettivo o di portare a termine un’azione spettacolare. La sua famosa resistenza contro Hitler, nel 1944, è stata solo la fase finale del suo opportunismo: quando si rese conto che era impossibile vincere la guerra cercò di capovolgere la sua situazione. Ma il suo padrone, prima tanto adulato, fu più rapido di lui.IL CIMITERO DEI GENERALI PRUSSIANI

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(Jorge Luis Borges, l’intellettuale che nel 1976 aveva detto che « i militari argentini erano dei gentiluomini » che però quattro anni dopo, quando il progetto militare cominciò a mostrarsi perdente, passò clamorosamente alla « resistenza » quando andò in Germania, nel 1982, espresse il personale desiderio di incontrare Ernst Jù[...]



da Ercoli [Palmiro Togliatti], Classe operaia e partecipazione al governo in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]aia, — è bene ripeterlo, quantunque mi sembri che nessuno lo metta in dubbio, oggi, tra di noi, — non è contro tutte le guerre. Essa lotta risolutamente contro le guerre ingiuste, s il cui scopo è di assoggettare altri paesi, altri popoli »; ma sostiene le guerre giuste, le guerre di liberazione, il cui scopo è a la difesa del popolo contro le aggressioni esterne e i tentativi di assoggettarlo ,. La guerra del popolo italiano contro gli invasori hitleriani e contro i traditori fascisti è, fra tutte, la più giusta. Essa è tale perchè 1' Italia fu presa alla gola e aggredita a tradimento quando, spossata da otto anni di brigantaggio internazionale fascista, aveva chiaramente espresso la sua volontà di cercare nella uscita dalla guerra un inizio di rinnovamento. Essa è tale perchè l' invasione h;tleriana, oltre ad avere offeso i sentimenti più elementari della giustizia e della dignità umana, pone in giuoco la nostra libertà, indipendenza e unità come nazione. Essa è tale, infine, perchè combattiamo contro Hitler, il nemico di ogni libertà, di[...]

[...] aggredita a tradimento quando, spossata da otto anni di brigantaggio internazionale fascista, aveva chiaramente espresso la sua volontà di cercare nella uscita dalla guerra un inizio di rinnovamento. Essa è tale perchè l' invasione h;tleriana, oltre ad avere offeso i sentimenti più elementari della giustizia e della dignità umana, pone in giuoco la nostra libertà, indipendenza e unità come nazione. Essa è tale, infine, perchè combattiamo contro Hitler, il nemico di ogni libertà, di ogni civiltà, di ogni progresso politico e sociale, l'uomo che è sceso in campo, a capo delle forze del militarismo e dell' imperialismo tedesco, per annientare le libertà di tutti i popoli, ma prima di tutto quelle della classe operaia e dei lavoratori.
Noi non siamo mai stati, in tema di questione nazionale, degli anarchici, anche se in un momento determinato, nel precedente dopoguerra, lasciandoci trascinare dalla reazione alle esasperazioni dello sciovinismo imperialista, commettemmo talvolta l'errore gravissimo di lasciar credere che lo fossimo. La classe [...]

[...] dalla parte di un invasore straniero al quale le univa, contro la nazione, una solidarietà reazionaria criminosa. Mussolini, come sempre, ha voluto avere anche in questo campo un primato. Prima ha gettato l' Italia nell'abisso, e poi l'ha vilmente tradita, mettendosi al servizio diretto dei suoi aggressori.
II fatto che non soltanto nelle regioni occupate del nostro paese, ma in Francia, in Jugoslavia e negli altri paesi invasi e soggiogati da Hitler, sono i lavoratori, gli operai, e in prima linea gli operai d'avanguardia, che combattono in prima fila per la difesa della nazione e per la sua libertà, ha dunque un profondo valore politico e storico, che darà
4 LA RINASCITA
una nuova impronta alla vita dell' Europa di domani. E inevitabile che là dove le caste reazionarie fasciste o semifasciste hanno abbandonato e tradito quelle posizioni nazionali che i gruppi dirigenti di borghesia progressiva tennero nel passato, ivi la classe operaia tenda a mettersi a capo di tutte le forze del popolo nella difesa degli interessi e della libertà de[...]

[...]o della civiltà umana noi vogliamo infatti conservarlo e difenderlo, respingendo decisamente ogni rigurgito di barbarie e in pari tempo infondendo a tutta la vita sociale uno spirito e un Rontenuto nuovi, in cui si compendiano le nostre aspirazioni di libertà e di giustizia.
Quindi nessuno può stupirsi che proprio noi comunisti, prendiamo il posto d'avanguardia nella lotta per l' unità di tutte le forze nazionali nella guerra contro l' invasore hitleriano. Sappiamo che questa unità è condizione della vittoria; che senza di essa la libertà ,e l'indipendenza del paese, e la sua stessa unità territoriale, possono essere seriamente compromesse e che quindi corriamo tutti il rischio di venire respinti addietro, verso la servitù e le sofferenze; sappiamo che senza l'unità reale di tutte le forze nazionali per schiacciare Hitler e Mussolini non ci è possibile fare uno sforzo di guerra serio, non ci è possibile alimentare e organizzare le schiere dei nostri partigiani eroici nelle regioni occupate, e nelle regioni già libere fare tutto ciò che la guerra richiede. Spetta dunque a noi, che vogliamo la vittoria completa su Hitler e su Mussolini nel tempo più breve, ricordare a tutti che l'unità è necessaria, e fare o promuovere tutto ciò che occorre per realizzarla, mantenerla , consolidarla.
Ma la guerra contro l' invasore tedesco ha per noi, come ha in altri paesi d'Europa (in Francia, ad esempio) anche un altro carattere. Essa è guerra per la distruzione completa di tutti i residui del regime fascista, responsabile della catastrofe del paese, traditore della nazione, e nemico acerrimo della classe operaia, dei lavoratori e di ogni sorta di progresso economico, politico, sociale.
Il crollo del fascismo è avvenuto [...]

[...]venne realizzata per impedire che il movimento operaio
e popolare distruggesse i focolai della reazione, e quindi aprì la strada al fascismo, — noi partecipiamo al governo per esigere e attuare, in un blocco di partiti antifascisti, la distruzione completa del fascismo.
Mentre i socialdemocratici al potere diressero il fuoco contro ii.movimento d'avanguardia degli operai, — noi dirigiamo il fuoco contro le forze più nere della reazione, contro Hitler e Mussolini.
Mentre l'avvento al potere dei socialdemocratici significò in tutti i paesi un approfondimento della scissione in seno alla classe operaia e alle forze democratiche e progressive, — la nostra partecipazione avviene sulla base dell' unità della classe operaia e di tutte, le forze democratiche e antifasciste nel nostro paese.
Mentre la politica dei capi socialdemocratici opportunisti al potere si risolse nella difesa di interessi
e posizioni dei gruppi reazionari della società e'quindi sbarrò la strada al progresso ecbnomico, politico
e sociale, — noi, partecipando al potere e [...]



da N. Talenskii (Maggior generale dell'esercito rosso), La battaglia di Stalingrado (parte prima) in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: 22 LA RINASCITA
La battaglia
di Stalingrado
Il piano di Hitler, quando, egli nel giugno del 1941 attaccò a tradimento l'Unione Sovietica, era di condurre questa guerra
e di finirla come una e guerra lampo s ; — sbaragliare l'Esercito rosso in un mese e mezzo o due, conquistare i centri più importanti del paese, e in questo modo costringere il governo sovietico a capitolare completamente. Gli avvenimenti non si svolsero però come Hitler aveva s prestabilito s. Quantunque la potente e accuratamente preparata macchina di guerra del fascismo tedesco ai gettasse sull'Esercito rosso all'improvviso
e a tradimento, le eroiche truppe sovietiche sostennero il colpo dell'esercito nemico. Incominciò una lotta senza esempio per la sua vastità, la sua tenacia e il suo accanimento.
Nella prima campagna estiva l'Esercito rosso ebbe a subire considerevoli insuccessi. Esso però si ritirò combattendo con ostinatezza, esaurendo il nemico, distruggendo i suoi uomini
e le sue armi.
Nell' autunno del 1941 il comando tedesco scagliò le sue for[...]

[...]ia e il suo accanimento.
Nella prima campagna estiva l'Esercito rosso ebbe a subire considerevoli insuccessi. Esso però si ritirò combattendo con ostinatezza, esaurendo il nemico, distruggendo i suoi uomini
e le sue armi.
Nell' autunno del 1941 il comando tedesco scagliò le sue forze principali contro la capitale sovietica. Nei mesi da ottobre a dicembre, in direzione di Mosca, fu combattuta quella battaglia che, secondo le parole del Comando hitleriano, avrebbe dovuto essere i l'ultima, grande, decisiva battaglia s. Essa fu, in reeltà, lo scontro decisivo del primo anno di guerra ; ma si concluse con la vittoria dell' Esercito rosso, così come si conclusero la battaglia del nord sotto a Tichvin, e quella del sud sotto a Rostov.
Nell'inverno 194142 le truppe sovietiche condussero delle operazioni offensive su molti settori del fronte, da Leningrado al Mar Nero, e nel corso di quattro mesi avanzarono più di 400 chilometri. La campagna invernale 194142 si chiuse dunque col fallimento completo dei piani hitleriani. L' esercito fascista ted[...]

[...]primo anno di guerra ; ma si concluse con la vittoria dell' Esercito rosso, così come si conclusero la battaglia del nord sotto a Tichvin, e quella del sud sotto a Rostov.
Nell'inverno 194142 le truppe sovietiche condussero delle operazioni offensive su molti settori del fronte, da Leningrado al Mar Nero, e nel corso di quattro mesi avanzarono più di 400 chilometri. La campagna invernale 194142 si chiuse dunque col fallimento completo dei piani hitleriani. L' esercito fascista tedesco subì la prima grande sconfitta della seconda guerra' mondiale. Il mito della c invincibilità s tedesca fu sventato. L'esercito rosso dimostrò di essere una forza imponente, capace non solo di resistere con eroismo, ma anche di battere i tedeschi in campo aperto.
Intanto però la guerra tendeva a prendere il. carattere di guerra prolungata. Le forze della coalizione antihitleriana erano chiaramente soverchianti e questo apriva per Hitler le più oscure prospettive. Diventava evidente che, se le forze riunite di questa coalizione fossero entrate in azione, se il blocco attorno alla Germania si fosse trasformato in un attacco coordinato e concentrico di eserciti di terra, la vittoria dei popoli amici della libertà sarebbe stata affrettata. I capi tedeschi, che lo comprendevano, non riuscivano a nascondere la loro preoccupazione. Ir un fatto, però, che il grave peggioramento della situazione strategica dei tedeschi, provocato dal fallimento dei loro propositi primitivi e dalla loro sconfitta invernale, non venne sfruttato nel pia[...]

[...]riuscivano a nascondere la loro preoccupazione. Ir un fatto, però, che il grave peggioramento della situazione strategica dei tedeschi, provocato dal fallimento dei loro propositi primitivi e dalla loro sconfitta invernale, non venne sfruttato nel piano generale strategico di tutta la guerra mondiale. I colpi dell'Esercito rosso non vennero appoggiati dall' apertura del secondo fronte in Europa ; nella primavera e nell' estate del 1942 le truppe hitleriane continuarono a combattere su un solo fronte, qùello sovietico, mentre le operazioni in Africa non distraevano da questo fronte forze significanti.
Il Comando hitleriano comprese quanto questa situazione gli fosse favorevole, e si affrettò a trarne profitto. Esso capì che il tempo lavorava contro di lui, poichè, prolungandosi la guerra, l'Esercito rosso avrebbe aumentato le sue forze e accresciuto la sua esperienza e capacità militare, e perciò si affrettò.
L'obiettivo strategico fondamentale che gli invasori tedeschi si posero nell 'estate del 1942 fu dunque quello di sconfiggere definitivamente l'Esercito rosso, costringere l'Unione Sovietica a capitolare e quindi, sfruttando le enormi risorse del paese, continuare la lotta contro l'Inghilterra e l'Ame[...]

[...]e l'Unione Sovietica a capitolare e quindi, sfruttando le enormi risorse del paese, continuare la lotta contro l'Inghilterra e l'America per il dominio del mondo.
Anche questa volta i tedeschi posero come loro compito centrale e decisivo la conquista di Mosca. Tenendo però conto dell' esperienza della loro sconfitta del 1941, essi non si decisero a prender la capitale d'assalto ; eseogitajono invece una complicata manovra avvolgente. Il Comando hitleriano decise di portare il colpo decisivo alle truppe sovietiche in direzione di sudest, per arrivare al Volga, rompere le comunicazioni tra il Caucaso e il centro della Russia europea, sviluppare quindi l'offensiva verso il nord lungo il Volga, sboccare alle spalle della regione strategica di Mosca, isolare la capitale sovietica dalle basi del Volga e degli Urali e così prenderla con un attacco dalle sue retrovie, dopo aver sbaragliato le forze fondamentali dell' Esercito rosso. In pari tempo veniva progettato un colpo strategico sussidiario verso il sud, prima di tutto allo scopo di distrarre[...]

[...]vista la presa di Borissoglebsk, il 25 luglio di Stalingrado, il 10 agosto di Saratov, il 15 agosto di Kuibiscev, il 20 settembre di Arsamas, il 25 settembre di Baku. In ottobrenovembre avrebbero dovuto svolgersi le operazioni decisive contro la capitale sovietica.
Il compito più difficile per i tedeschi fu il concentramento delle forze e dei mezzi necessari per condurre queste enormi operazioni offensive. La soluzione venne trovata dal Comando hitleriano gettando sul fronte sovietico tutte le sue riserve strategiche. Su 256 divisioni tedesche, ne vennero concentrate su questo fronte 179, cioè il 70 Ve delle forze della Germania, con l'aggiunta di 11 divisioni dei paesi vassalli : in tutto 240 divisioni, di cui la massa principale, fu ammassata nella direzione di sudest, su un fronte di 600 chilometri.
Stalin, Maresciallo dell'Unione sovietica e Comandante in capo dell' Esercito rosso, nel suo storico rapporto del 6 novembre 1942 ha definito le caratteristiche di questo piano strategico del nemico. Esse erano le seguenti : — calcolo basat[...]

[...]he la db con gioia. Se avessi cinque vite, tutte e cinque gliele offrirei senza esitare. Tanto egli mi è caro s.
L' ammirazione di tutto il popolo suscitarono trentatre combattenti della 62.ma Armata. Sulla posizione difesa da loro ai getto la fanteria tedesca appoggiata da decine di tank. Essi non tremarono. Col fuoco delle loro armi anticarro, con granate e bottiglie incendiarie misero fuori combattimento 27 tank nemici, e uccisero dia di 150 hitleriani. Il nemico fu costretto a indietreggiare davanti a questo pugno di eroi.
Quattro combattenti della Guardia respinsero un attacco di 30 tank e ne distrussero 15.
Una squadra di combattenti armati di fucili automatici, al comando del sottotenente Kalasnikov, venue attaccata da due compagnie di mitraglieri hitleriani, appoggiati da intenso fuoco
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24 LA RINASCITA
di mortai. I combattenti sovietici lasciarono avvicinare il nemico fino a 40 metri e quindi aprirono contro di esso un fuoco cosi preciso, che il nemico fu costretto a ritirarsi con grandi perdite. Il giorno dopo i tedeschi rinnovarono 1' attacco con un battaglione. I difensori erano ridotti a undici ; ma ancora una volta riuscirono a respingere il nemico, dopo averlo lasciato avvicinare fino a pochi metri. I tedeschi lasciarono sul terreno 200 tra morti e feriti. Anche[...]

[...]oluzionari, e salvò la giovane Repubblica dei Soviet.
Il 23 agosto 1942 la città fu bombardata per la prima volta, mentre i carri armati nemici si avvicinavano ai suoi sobborghi. Il Comitato cittadino di difesa, diretto dal segretario della organizzazione di partito compagno Ciuianov, si rivolse alla popolazione con questo appello
( Compagni, amici stalingradesi! Di nuovo, come 24 anni fa, la nostra città attraversa giornate dure. I sanguinari hitleriani si precipitano sulla nostra soleggiata Stalingrado, vogliono arrivare al grande fiume russo, — al Volga. Stalingra desi ! Non lasciamo che la nostra cara città sia insozzata dai tedeschi. Sorgiamo tutti, come un sol uomo, in difesa della città che amiamo, della nostra casa. della aestra.famiehs. Co priamo tutte le strade di barricate iasorrnontahili. Facciamo di ogni casa, di ogni quartiere, di ogni strada, una fortezz$ inespugnabile. Tutu a costruire le barricare ! Nessuna 30044 senza barricate Nel 1918 i nostri padri difesero Zarizin. P'. fendiamo noi nel 1942 Stalingrado. Chiunque è ca[...]



da Rassegna della stampa in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: [...]urante l'interludio tra Monaco e l'occupazione totale da parte dei tedeschi nel marzo 1939, e durante l'occupazione stessa. Clemente Gottwald, membro del Parlamento cecoslovacco e segretario del Partito comunista ceco, dimostra che i rappresentanti di questi gruppi reazionari ebbero una parte preponderante nella capitolazione di Monaco (Nove Ceskoslovensko del 16 giugno 1944). e Il popolo ceco voleva battersi; ma la reazione ceca, con l'aiuto di Hitler, ebbe il sopravvento e consegnò la nazione nelle mani dei nazisti. Uno dei capi del partito agrario, Tadina, tranquillizzò i con
tadini assicurando loro che Hitler, dopo tutto, non avrebbe fatto nulla contro il principio della proprietà privata. II presidente della Zivnostenska Bank, Preiss, alltirchè fu proclamata la mobilitazione generale nel momento cruciale della criai di settembre, si rifiutò di mettere a disposizione del governo i fondi necessari. Quando il partito di Henlein cercò di provocare un putsch, il ministro dell' interno Cerny, uno dei capi del partito agrario, ordinò alla polizia di evacuare i, distretti dei Sudeti. La stessa ignobile funzione fu esercitata dalla reazione ceca durante la seconda Repubblica (da Monaco al marzo '39). I r[...]

[...] esercitata dalla reazione ceca durante la seconda Repubblica (da Monaco al marzo '39). I reazionari cechi priyarono il popolo di tutti i diritti democratici e consegnarono la Slovacchia alla banda fasciste di Hlinka. La Russia carpatira fu affidata alla Germania e all' Ungheria per facilitare e permettere i loro preparativi contro I' U. R. S.S. Venne finalmente la capitolazione totale del presidente Hacha che s'inchinò davanti alle esigenze di Hitler, fece occupare Praga dai tedeschi e formò un governo alla quisling sotto la a protezione . nazista a.
SAMOCRIT1CA. Il generale Umperto Nobile ha esaminato alcuni degli aspetti più caratteristici della vita sovietica (come
è noto, il Nobile ha soggiornaio a Mosca per quasi cinque anni dai primi del '32 al Natale del '36) in una serie di articoli che hanno ottenuto un :vivo successo. Nel secondo di questi articoli (!l Popolo. 4 luglio 1944) dopo aver espressa tutta la sua soddisfazione per averpotuto assistere da vicino, e in qualche modo parteciparvi con lo spirito, a quel formidabile proces[...]



da (Nove domande sullo stalinismo) Palmiro Togliatti in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1956 - 5 - 1 - numero 20

Brano: [...]erosimile, oppure non erano considerati errori da questa massa di quadri e quindi dalla opinione pubblica, da essi orientata e diretta. Come si vede, io escludo la spiegazione della impossibilità di un cambiamento causata solo dalla presenza di un apparato militare, poliziesco, terroristico che controllasse la situazione con i suoi mezzi. Questo stesso apparato era composto e diretto da uomini, che in un momento grave come quello dell'attacco di Hitler, per esempio, sarebbero stati dominati anch'essi da reazioni elementari, se si fosse aperta una crisi profonda. Molto più giusto mi pare riconoscere che, non ostante gli errori che commetteva, Stalin aveva il consenso di una grandissima parte del paese e prima di tutto dei suoi quadri dirigenti e anche delle masse. Era questa la conseguenza del fatto che Stalin non commise solo degli errori, ma fece anche molte cose buone, «fece moltissimo per PU. S. », «era il più convinto dei marxisti e saldo nella sua fiducia nel popolo » ? Ha riconosciuto questo lo stesso compagno Khrustciòv, nelle dichia[...]

[...]ALMIRO TOGLIATTI 131
pace e in guerra e dopo la guerra, sono la prova di una impressionante capacità di lavoro, di entusiasmo e di sacrificio delle nasse popolari in qualsiasi situazione, di una loro adesione continua agli scopi che la politica del partito poneva a tutto il paese,
e che attraverso l'opera loro vennero realizzati. E difficile dire, per esempio, quale altro popolo sarebbe stato capace di resistere, riprendersi e poi vincere, con Hitler nei sobborghi di Mosca e poi sul Volga, e con le strettezze terribili del periodo di guerra. Si deve dunque concludere che la sostanza del regime socialista non andò perduta, perché non andò perduta nessuna delle precedenti conquiste, né, soprattutto, l'adesione al regime delle masse di operai, contadini, intellettuali che formano la società sovietica. Questa stessa adesione sta a provare che, non ostante tutto, questa società manteneva il suo fondamentale carattere democratico.
Abbiamo detto alcune volte che tocca ai compagni sovietici affrontare alcune delle questioni da noi poste e fornir[...]

[...]presentarono più in modo problematico, come facevano prima,
134 9 DOMANDE SULLO STALINISMO
ma quasi come tappe di un progresso oramai avviato e il cui corso non sollevava profondi temi nuovi. Eravamo del resto giunti al momento in cui il movimento comunista fuori dell'Unione sovietica si era così rafforzato che poteva uscire dal campo della semplice agitazione e propaganda, correggere molti degli sbagli commessi prima dell'avvento al potere di Hitler e svolgere un'ampia azione politica positiva, nella lotta contro il fascismo, contro la guerra che si preparava, per tentar di salvare la Repubblica spagnuola, per l'unità del movimento operaio e democratico, ecc. Si stavano creando quelle condizioni che consigliarono poi, nel corso della guerra, lo scioglimento dell'Internazionale comunista.
I processi cui la domanda si riferisce credo si collochino (spiegherò poi il valore di questa limitazione) in questo periodo, mentre si combatteva in Francia per il fronte popolare, in Spagna con le armi, e la politica internazionale dell'Unione sovieti[...]



da Ercoli [Palmiro Togliatti], Il 25 luglio in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: [...]i lasciare libera la strada al trionfo di un vero regime democratico oppure mantenere con qualsiasi mezzo la dittatura della tradizionale reazione nostrana, non esitavano un istante a dichiararsi per quest'ultima soluzione.
Evidentissima appare la cosa quando si concentra l'attenzione su quello che fu il terreno preferito della tirannide fascista, la politica internazionale. Si sente ripetere ad ogni passo che è stata l'alleanza con la Germania hitleriana che ha portato l'Italia fascista alla rovina, al che si aggiunge che se Mussolini non avesse fatto lo sbaglio di firmare il c patto d'acciaio s, il suo regime non solo non sarebbe caduto, ma forse vi sarebbero ancora masse di cittadini per battergli le mani.. In realtà, non si può immaginare impostazione più sbagliata di un problema politico e storico. L' alleanza con la Germania per l'aggressione alle grandi potenze democratiche e ai popoli liberi corrispose esattamente all'impostazione data ai problemi di politica internazionale e nel precedente dopoguerra da tutti i gruppi dirigenti re[...]

[...]venti anni prima ; ma allora tutti erano d'accordo con lui, ed erano d'accordo proprio perchè pensavano concretamente alla possibilità, attraverso lo schiacciamento del movimento democratico e socialista e attraverso la demagogia nazionalista e imperialista sfrenata, di creare le condizioni di una grande impresa internazionale di brigantaggio, che fu poi, secondo lo stesso schema sociale, politico e ideologico, pensata, preparata e perpetrata da Hitler, e a cui Mussolini e l'Italia imperialista e fascista per la loro stessa natura non potevano che associarsi.
Il 25 luglio tutti furono costretti a riconoscere che l'impresa, la quale ha le sue radici, ripetiamo, in quasi cinquant'anni di politica italiana, si chiudeva con una bancarotta. Il riconoscimento fu però ottenuto a prezzo di una disfatta militare senza precedenti nella storia, e di una catastrofe paurosa, in cui è compromessa la vita stessa della nazione ; e questo sta ancora una volta a dimostrare quanto le caste dirigenti reazionarie italiane, oltre a tutto il resto, siano stupida[...]

[...]vitabili, ha disorientato forze nazionali importanti, ha introdotto la discordia là dove avrebbe potuto e dovuto esservi l'unità, e, soprattutto, ha aperto una delle fasi più complicate e dure della nostra esistenza, dalla quale è tutt'ora difficile prevedere come usciremo.
Internazionalmente, il 25 luglio, spezzando di fatto la resistenza dell' asse delle potenze fasciste è stato' una premessa essenziale dell' inevitabile crollo della Germania hitleriana. Nazionalmente, è stato un crollo e una liberazione ; non ancora un inizio di vera rinascita. Vi è da liquidare un passato di vergogna, altrimenti la lotta stessa per la nostra libertà viene a perdere il suo necessario rilievo ; vi sono da gettare le basi di una nuova politica italiana, veramente nazionale perché veramente popolare e democratica. Ma il passato am
morba ancora l'aria ; il morto afferra il vivo. Si sono fatti dei passi in avanti, dal 25 luglio in poi, sotto la spinta del, popolo e della realtà ; ma il rinnovamento generale non c' è ancora, e invece è necessario che ci sia,[...]



da Georg Lukacs, Problemi della coesistenza culturale in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1964 - 7 - 1 - numero 69

Brano: [...]molesti. Ma la scossa mondiale che si è avuta nel 1929 e dopo ha dimostrato che in tali casi può essere messo in pericolo il sussistere del sistema capitalistico. Per contro, Roosevelt riuscì a realizzare in USA questa linea di politica economica, anzi, a trasformarla nel filo conduttore della prassi capitalistica nei Paesi capitalistici più sviluppati.
Pl secondo caso in cui si' presentò questa nuova politica fu la guerra contro la Germania di Hitler. Anche qui, interessi parziali di potenti gruppi capitalistici portarono a Monaco e alle sue conseguenze. A quel tempo, Roosevelt e 'Churchill avevano compreso che gli interessi collettivi del mondo borghese esigevano una guerra contra il sistema hitleriano — sia pure alleandosi con l'Unione Sovietica — e che qualora gli interessi parziali di singoli gruppi fossero prevalsi più a lungo, avrebbero condotto alla rovina del sistema nel suo complesso. Da quel momenta, la questione non è mai più stata cancellata dall'ordine del giorno. Il sorgere di una potente coalizione di Stati socialisti, l'irresistibile movimento di liberazione dei popoli coloniali, la tendenza altrettanto irresistibile di Paesi economicamente arretrati a superare la propria arretratezza, la trasformazione generale della strategia a causa delle armi nucleari, etc., hanno res[...]



da Necessità di fare da sé in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 3 - agosto

Brano: [...] uniti per veder di risolvere a poco a poco, con le nostre stesse forze e con uno spirito di solidarietà nazionale, i nostri problemi più urgenti.
Né si deve dimenticare che le risorse economiche e finanziarie del mondo, immediatamente dopo questa guerra, saranno assai limitate, che saranno molti i pretendenti a un aiuto immediato e che tra questi vi saranno senza dubbio popoli aggrediti e calpestati dal fascismo, paesi devastati dalle bande di Hitler e di Mussolini, nazioni che per la causa della libertà hanno dato la miglior parte di se. Qualunque possano essere le modificazioni dello statuto legate dei nostro paese, è difficile supporre che il nostro paese possa venire tra i primi nella gara per la ripartizione delle risorse esistenti. Anche per questo motivo, dunque,
T
LA RINASCITA


Liberalisifio e eocrazia
Il tema del rapporto tra liberalismo e democrazia è stato affacciato, in occasione della avvenuta fusione del Partito Iiberale con la Democrazia liberale, ora nell'intento di sottolineare la sostanziale affin[...]



da Giuseppe di Vittorio, Premesse della unità del movimento sindacale in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 3 - agosto

Brano: [...] uniti per veder di risolvere a poco a poco, con le nostre stesse forze e con uno spirito di solidarietà nazionale, i nostri problemi più urgenti.
Né si deve dimenticare che le risorse economiche e finanziarie del mondo, immediatamente dopo questa guerra, saranno assai limitate, che saranno molti i pretendenti a un aiuto immediato e che tra questi vi saranno senza dubbio popoli aggrediti e calpestati dal fascismo, paesi devastati dalle bande di Hitler e di Mussolini, nazioni che per la causa della libertà hanno dato la miglior parte di se. Qualunque possano essere le modificazioni dello statuto legate dei nostro paese, è difficile supporre che il nostro paese possa venire tra i primi nella gara per la ripartizione delle risorse esistenti. Anche per questo motivo, dunque,



da Boris Lavreniev, La vecchia in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]nte la cerimonia : c Stimatissima mamma adottiva, regalataci per così dire dalla Natura stessa — incominciò Vinogradov — vi preghiamo di accogliere questo nostro modesto dono. Siamo gente semplice e vogliamo dirvi senza tante cerimonie che vogliamo alleviare la vostra vecchiaia. Prendete questa roba e vivete a lungo e felice. Gettate questi vecchi stracci nell'immondezzaio, oppure conservateli pel giorno in cui ne potremo rivestire quel porco di Hitler per portarlo in giro con una corda al muso... a. Con mani tremanti la vecchia prese da Vinogradov ' l' involto, sembrava che volesse dire qualche cosa, ma invece scappò via singhiozzando. c Va bene, compagni, — osservò il sergente, — qualche lacrima di contentezza la farà stare meglio a. Quando poco dopo apparve con il vestito nuovo, sembrò ai marinai del tutto diversa, più agile, la schiena meno curva, gli occhi, di solito così tristi, illuminati di gratitudine e sulla bocca sdentata un sorriso quasi giovanile.
D' allora in poi la vecchia raddoppiò le sue cure. Un giorno Vinogradov si avviò[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Hitler, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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