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Il segmento testuale Guido Miglioli è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 37Entità Multimediali , di cui in selezione 15 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 476

Brano: [...]io voglio tirargli un colpo!" ».

Cascine, Occupazione delle

Dalla primavera del 1920 all’autunno de] 1922 vi furono in Italia grandi agitazioni agrarie. Sviluppatesi prima in Romagna e in Emilia a opera delle organizzazioni socialiste, si estesero in seguito sotto la guida delle organizzazioni cattoliche (Leghe bianche] specialmente nella Lombardia, nella Toscana e nel Veneto. In queste ultime regioni « le lotte — secondo quanto ha scritto Guido Miglioli (v.), che ne fu parte attiva e dirigente, — pur non trascurando la questione salariale, si proponevano una soluzione più radicale del problema contadino. I mezzadri e i coloni aspiravano atlà liquidazione della mezzadrìa e della colonia parziaria, mentre i piccoli fittavoli, coltivatori diretti, cercavano di assicurare ed affrettare il proprio accesso alla proprietà ». Fatto culminante di quella grande lotta fu l’agitazione dei salariati che ebbe il suo centro nelle terre dell’alto Cremonese, soprattutto a Soresina.

In quelle terre i contadini, specie i giovani e i reduci dalla guerra, vol[...]

[...]zione fascista per avere la meglio sui contadini: le violenze seguirono alle violenze. Né mancarono i tentativi « legali »: gli agrari cercarono infatti di impugnare la validità del « lodo » dinanzi all’autorità giudiziaria, ma furono ancora una volta sconfitti dalle sentenze dei Tribunali di Cremona e di Brescia (9.11.1921 e 4.1.1922). E la catena delle violenze continuò: un organizzatore cattolico, Giuseppe Paulli, fu assassinato dagli agrari; Guido Miglioli, in quindici giorni, subì due aggressioni.

Gli agrari, mentre usavano la violenza e tentavano di creare divisioni tra i contadini, conducevano d’altra parte una sistematica campagna per affamarli; e nel dicembre 1921 i lavoratori reagirono con uno sciopero unitario a Casalbuttano. Il paese fu invaso da guardie regie, carabinieri e soldati. Il prefetto di



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 541

Brano: Sintoni, Aldo

chezza, del capitalismo cioè dello sfruttamento del lavoro, del mercato delle cose sacre, ecc.. Il pensiero di Avolio, fatto proprio dai suoi seguaci per quanto riguarda la sinistra cristiana, venne espresso negli opuscoli “Socialismo cristiano” (1910) e “Cristianesimo e socialismo” (1914).

Decisamente a carattere socialsindacale fu invece il movimento di Guido Miglioli (v.) o più semplicemente il migliolismo, connotato da precisi passaggi programmatici, quali il leghismo contadino, la guerra alla guerra, il classismo del partito cattolico, la lotta al fascismo e infine l’intesa coi comunisti.

Sulla stessa linea dell'organizzazione classista nel sindacato cattolico, ma meno esposto politicamene te, fu Giambattista Valente che, fin dagli anni murriani attento ai problemi del lavoro nella prima democrazia cristiana, fu nel primo dopoguerra uno dei promotori della Confederazione Italiana dei Lavoratori (v.) e rappresentante italiano nel consiglio direttivo d[...]

[...]ici fra integralismo e modernismo sociale (19041908), in “Convivium”, 1958, n. 4; AA.VV., Cattolici e società in Umbria tra Ottocento e Novecento, introduzione di A. Riccardi, Roma 1984; G. Acoccella, Le origini del sindacalismo cattolico in Campania: Gennaro Avolio, in “Confronti”, Salerno, 1978, pp. 637643; AA.VV., Dalla prima Democrazia Cristiana al sindacalismo bianco, presentazione di F. Traniello, Roma, 1983; AA.VV., La figura e l’opera di Guido Miglioli 18791954, a cura di F. Leonori, Roma 1982; AA.VV., Mazzolari, Tempo di credere, Roma 1981; L. Bedeschi, Buona i ut i, il Concordato e la Chiesa, Milano 1977; P. Roggi, Riviste cattoliche e politica economica negli anni della “Ricostruzione”. Un contributo allo studio di Keynes in Italia, Firenze 1979; R. Orfei, Fede e politica. Il cristiano di fronte al potere, Milano 1975; F. Bolgiani, I cattolici nella vita italiana negli ultimi trent'anni, in AA.VV., Evangelizzazione e promozione umana, Roma 1977.

L.Bed.

Sintoni, Aldo

Dino; Gramet. N. a Santo Stefano di Ravenna il 17.8.1908, m. a [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 286

Brano: [...]sistenza, affiancandosi agli enti ufficiali.

Il primo dopoguerra

Alla fine della guerra la situazione nel movimento operaio e soprattutto contadino sembrò mutare anche nel Bergamasco. Nelle campagne, i contadini che avevano combattuto chiesero le terre che erano state loro promesse durante il conflitto e il clero seppe abilmente inserirsi nella lotta, mirando a riassorbire la protesta che, con accenti fortemente radicali, veniva guidata da Guido Miglioli (v.) e Romano Cocchi. Contemporaneamente glf operai metallurgici (aventi negli stabilimenti di Dalmine il maggioreefK tro di forza) andarono sviluppando la lotta per le otto ore, con numerose dimostrazioni che investirono anche la città.

Nel marzo 1919 le maestranze della Dalmine occuparono lo stabilimento, applicando per la prima volta in Italia quella forma di lotta nota come sciopero a rovescio. Pochi giorni dopo questa prova di forza, Benito Mussolini tenne a Dalmine un demagogico discorso chB la pubblicistica fascista indicherà come la base dei postulati sociali del fascismo. Alla fon[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 599

Brano: [...]a svolgere una notevole attività anche in seguito, come emanazione del movimento mondiale contro la guerra e il fascismo (Movimento AmsterdamPleyel) ; quasi 500 Comitati di città e comunali arrivarono a organizzare, in Francia, oltre 10.000 antifascisti, dando vita a un forte movimento, al quale, nonostante l’accentuata impronta di classe, non venne meno l’adesione di numerose personalità dell’antifascismo radicale e della sinistra cattolica, da Guido Miglioli alla Medaglia d’oro Raffaele Rossetti, al repubblicano Schettini, ad altri intellettuali aderenti al movimento di « Giustizia e Libertà », al movimento anarchico, ecc.. Nel loro primo triennio di vita, i Comitati ebbero ancheHin settimanale [L’antifascista]. In seguito divenne loro portavoce il quotidiano La voce degli italiani (v.) diretto da Giuseppe Di Vittorio.

In quel periodo la Francia entrava nella fase della sua più ricca esperienza politica, quella del Fronte popolare, e i Comitati, sotto la guida di Vasco Jacoponi e Romano Cocchi (ex organizzatore sindacale cattolico, discepolo d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 700

Brano: [...]all’ingegnere Eugenio Sartori e da Giuseppe Barbiani, e giornali come La li, bera parola e II pellagroso. Francesco Siliprandi fondò nel Cremonese l’Associaziorte generale dei lavoratori italiani e il giornale La Favilla. I contadini in sciopero marciarono in massa su Mantova e Cremona, centinaia vennero arrestati. Parallelamente al movimento socialista andò sviluppandosi un forte attivismo sociale cattolico, che nel 1904 sfociò nel movimento di Guido Miglioli (v.), mirante a una trasformazione riformistica della proprietà agricola.

Nel 1915 socialisti e « migliolini » si opposero decisamente all’entrata in guerra, mentre tra gli interventisti più accaniti emergeva a Cremona il ferroviere Roberto Farinacci (v.), che farà strada come bastonatore e poi gerarca fascista. Dopo accese lotte, anche interne, il locale circolo socialista si pronunciò con l’ordine del giorno del 13.3. 1915, sostenente l’opposizione alla guerra anche con la rivoluzione. Il comizio interventista del 14.5.1915 venne trasformato in una grande manifestazione contro l’entrata [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 703

Brano: Cremona

Un reparto di S.S. italiane sfila per il centro

che chiedeva fossero risparmiati i fascisti e le loro famiglie. Guido Miglioli si mise in contatto con i fascisti a titolo personale e il C.L. N. si attenne alla disposizione « arrendersi o perire» (v.). Il 26, tramite il vescovo Cazzani, il prefetto fascista chiese di poter trattare e i poteri della zona vennero così trasmessi a una delegazione del C.L.N. composta da Frassi, Rizzi e da Zelioli che si era accordato con l’inviato del vescovo. Farinacci partì poco dopo mezzogiorno con la segretaria dei fasci femminili marchesa Medici del Vascello, con il redattore capo del suo giornale e con l’autista (il gerarca verrà poi catturato e fucilato dai partigiani della Divisio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 136

Brano: [...] novembre del 1919 il P.S.I. ottenne alle elezioni un grande successo: 156 deputati socialisti entrarono alla Camera. Accanto ad essi c’erano 100 deputati popolari. La fondazione del Partito popolare italiano (v.), avvenuta nel 1919, aveva portato dunque sulla scena po

litica un’altra grande forza che, in teoria, si poneva al di fuori dello stato liberale e contro di esso. Ma si trattava di una forza che, pur avendo un’ala sinistra guidata da Guido Miglioli (v.), era poi diretta da gruppi moderati e conservatori. In realtà l’attività politica del P.P.I., che si presentava come rappresentante del ceto medio e dei contadini, era diretta in funzione essenzialmente antisocialista: se i fondamenti ideologici su cui essa poggiava erano decisamente antiliberali, sul piano pratico l’azione dei popolari trovò un punto di saldatura con quella delle forze liberali proprio nella comunanza di interessi antisocialisti.

Occupazione delle fabbriche (1920)

L’affermazione elettorale del P.S.I. e del P.P.I. venne a mutare profondamente i vecchi rapporti di f[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 303

Brano: [...]fra i braccianti fu la penetrazione delle leghe e degli ideali socialisti fra i salariati fissi, specialmente nelle zone delle « cascine », aziende a prevalente indirizzo zootecnico nelle quali il rapporto fra salariati e agrari era meno precario, ma più pressante e soverchiale la presenza, anche fisica, del capitalista. Furono perciò i cattolici a prendere l’iniziativa della lotta rivendicativa nelle «cascine» (tipico il movimento capeggiato da Guido Miglioli [v.] nelle campagne del Cremonese).

Nascita della Federterra

Le leghe, sorte spontaneamente sotto l’assillo di urgenti necessità, andarono via via federandosi e costituirono il nerbo della prima Federterra, nata agli inizi del nostro secolo.

Fin dal suo nascere la Federterra fu egemonizzata da alcuni dirigenti socialisti, come Argentina Altobelli e Guido Mazzoni che, appartenendo all’ala più riformista del movimento socialista, non contribuirono certo a dare un’impostazione correttamente rivoluzionaria al grande movimento delle leghe che pure, alla base, si dimostrava sempre più ricc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 652

Brano: [...]. all’ospedale di Cremona il 12.4.1959; sacerdote e scrittore. Proveniente da famiglia contadina legata alla terra da varie generazioni, sempre vantò e profondamente sentì il suo legame con la gente dei campi, a tal punto che la sua stessa attività pastorale e politica sarebbe indecifrabile se non se ne tenesse conto. Infatti la sua problematica risentiva della realtà socioeconomica della bassa Padana, a suo tempo teatro delle Leghe contadine di Guido Miglioli (v.). Terminati gli studi ecclesiastici nel seminario cremonese sotto l’episcopato di monsignor Bonomelli, Primo Mazzolari venne consacrato sacerdote nell’agosto 1914. Dopo brevissime esperienze pastorali a Spinadesco e a Boschetto come coadiutore di quei parroci, lo scoppio della Prima guerra mondiale e la conseguente mobilitazione lo videro soldato di Sanità nell’ospedale militare di Cremona e poi, dietro sua insistenza, cappellano nei reparti di linea. All’indomani dell'armistizio (1918) seguì il Corpo di spedizione italiano nell’Alta Slesia.

Contro il fascismo

Congedatosi nel 1921, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 704

Brano: [...]di Luigi Sturzo, Brescia 1972.

Opere di Luigi Sturzo: L. Sturzo, L’Italia e il iascismo, Po’ogna 19^3; L. Sturzo, Il Partito Popolare Italiano, 3 voli., Bologna 19561957.

Su aspetti particolari della storia del P.P.I.:

G. Donati, Scritti politici, Roma 1956; F.L. Ferrari, Il « Domani d'Italia », Roma 1958;

F.L. Ferrari, L'Azione Cattolica e il Regime, Firenze 1958; G. Gualerzi, La politica estera dei Popolari, Roma 1959; A. Fappiani, Guido Miglioli ed il movimento contadino, Roma 1964; G. Fanello Marcucci, Attilio Piccioni e la sinistra popolare, Roma 1977.

II P.P.I. nel contesto della democrazia cristiana europea: G. Vecchio, La democrazia cristiana in Europa (18911963), Milano

1979.

Opere a carattere locale: B. Gariglio, Cattolici democratici e clericofascisti. Il mondo cattolico torinese alla prova del fascismo, Bologna 1976; S. Tramontin, Cattolici, popolari e fascisti nel Veneto, Roma 1975.

Antologia di documenti: A. Aga Rossi, Dal Partito Popolare alla D.C., Bologna 1969. Si rimanda, inoltre, ai capitoli relativi al P.[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Guido Miglioli, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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