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Il segmento testuale Goya è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 72Analitici , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Nicola Chiaromonte, Inchiesta sull'arte e il comunismo. Arte e comunismo in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1953 - 3 - 1 - numero 1

Brano: [...]bertà che gli sia concessa è quella di trovare il modo di muovere determinati affetti in un senso anch'esso determinato.
La Natività, la Passione, la Resurrezione sono temi della libertà cristiana; il Sacro Cuore, la Madonna Addolorata, le virtù esemplari dei Santi della controriforma sono oggetti della devozione cattolica. Così, i temi della rivolta si trovano spontanei in tutta la letteratura e l'arte del secolo XIX, da Stendhal a Tolstoi, da Goya a Van Gogh, e non hanno bisogno di esser classificati « socialisti » per nutrire quel rifiuto del mondo « così com'è » che è uno dei grandi motivi della coscienza moderna. Ma l'Operaio, la Costruzione Socialista, la Pace, il Popolo, eccetera, sono gli oggetti (mutevoli, per giunta) della devozione comunista. Il comunismo stesso, per trovarlo visto, descritto, amato, odiato, vissuto come esperienza e come tema, bisogna ricorrere ai libri degli excomunisti: Malraux, Silone, Koestler, Orwell. Se l'ideocrazia comunista avesse potuto ammettere altro che la retorica edificante, la propaganda e la b[...]

[...]olo decimonono, sommariamente interpretatá e definita. Ma l'equivoco non potrebbe essere maggiore. Usata a tal fine, la tradizione naturalistica (dato che corrisponda a qualcosa di preciso) si trasforma immediatamente in «poncif », e non può servire che alla produzione di « bestsellers ». La ragione é che é impossibile ridurre a un qualsiasi denominatore comune una «tradizione» che comprende Balzac e Gogol, Dickens e Manzoni, Tolstoi e Melville, Goya e Courbet, Delacroix e Renoir, Daumier e Van Gogh. Il solo punto d'incontro di artisti così diversi, dato che sia lecito formularlo, non è né nello «stile» né nel (( soggetto», ma nella temeraria avventura del reale, nella libera interrogazione, nel rifiuto preliminare delle forme stabilite, nella solitaria ricerca del (( significativo». Formulare questo in una «regola» qualsiasi, estetica, sociale o morale, significa rendere obbligatori i postulati del filisteismo, elevare a dignità di modello i (( valori» formali e sostanziali dell'arte borghese della fine del secolo: l'imitazione amorfa, i[...]

[...]no illimitata di punto di vista che, poniamo, l'arte estetizzante, sensuale, o formalistica. Naturalmente, è vero il contrario. Negare, in senso autentico, non significa inveire; negare significa vivere la negazione e patirla; soffrire la nausea e l'orrore del reale; cercare, nel mondo così com'è, un senso e non trovarlo; sentirsi prigioniero ¿lell'incubo e del grottesco, vittima. di una libertà intollerabile, ossesso: solo. Insomma, i mostri di Goya sono veri mostri, e l'universo di Kafka una spaventosa assenza; ma l'inferno dei Padri Gesuiti, per paura che faccia ai ragazzi, rimane profondamente scemo.
Se poi si parla di «realismo» nel senso in cui è lecito dire che Omero, Velazquez e Tolstoi sono dei grandi realisti, allora siamo lontanissimi da ogni passione negatrice o polemica, in una: zona che è forse la zona suprema dell'arte: quella dell'armonia spontanea fra gli oggetti del mondo e la pienezza del significato.
INCHIESTA SULE ARTE E IL COMUNISMO
Comunque la si giri e rigiri, la questione dell'arte e del comunismo appare senza [...]



da Sergio Solmi, Distrazioni in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1958 - 1 - 1 - numero 30

Brano: [...]istenzialistica, primo sintomo della seconda guerra mondiale. Nella primavera del 1948, l’apparizione per le strade di certe enormi gonne tipo abatjour preannuncio la schiacciante vittoria della Democrazia Cristiana.

Il gusto delle forme ridondanti, del plantureux (Lollobrigida, Marilyn Monroe), che ha sostituito il mito androginico e vampiresco del primo scorcio di secolo. Ci sono precedenti storici (rivedere, quando possibile, nella Vita di Goya di Eugenio D’Ors, il capitolo dedicato alla Maya desnuda). Un ideale erotico da pouponnière ha preso il posto della Vamp che ha dominato l’epoca simbolista, quella dannunziana e quella immediatamente postdannunziana.

Quali pronostici se ne possono trarre? Non sembra semplice. Vedere quel curioso scrittore americano di fantascienza, Fritz Leiber, e quali presagi apocalittici deduce da queste indicazioni del gusto e dell’eros collettivi. Non è detto, purtroppo, che la predisposizione all’infantilismo, quale denunciata dalla moda americaneggiante, dal gioco di « lascia o raddoppia », dalla le[...]



da Roberto Longhi, Un momento importante nella storia della «natura morta» in KBD-Periodici: Paragone. Arte 1950 - 1 - 1 - numero 1

Brano: [...]. Non è un caso se verso la metà del secolo, l’unico pittore che, nell’interpretazione, superi ampiamente la ‘specialità’, pur dopo essersela ritagliata nella ‘pittura di strumenti musicali’, è, come il Caravaggio, un bergamasco: Evaristo Baschenis.

Qualche umile fatto nell’Italia del Settecento. A Bologna nel ‘pittore di Rodolfo Lodi’; poi le ‘librerie’ del Crespi, e poche altre cose. Poi la grande giuntura di Chardin; poi le nature morte di Goya, di Courbet, Manet e ‘tutti gli altri’. Ecco perchè Caravaggio ‘sembrava già...’.


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Goya, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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