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Il segmento testuale Goffredo Mameli è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 10Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 451

Brano: Zavattaro Ardizzi, Piero

do il viaggio attraverso la Lika e il Velebit verso Fiume, l’Istria e Trieste. Le armi dei presìdi militari italiani periferici caddero interamente nelle mani dei partigiani.

Il Battaglione "Goffredo Mameli"

Nel settembre 1943, in località Razanac, fu costituito il Distaccamento partigiano zaratino “Piavi Jadran” (forte di 470 combattenti) che prese a operare nel settore ZaraBenkovacObrovac e in Lika. NeH’ambito di questo Distaccamento, ma con piena autonomia operativa, iJ 14 settembre si costituì ufficialmente il Battaglione partigiano italiano “Goffredo Mameli ”, con una forza di 800 uomini (in maggioranza alpini) organizzati da un gruppo di ufficiali del presidio di Bokanjac. Ne assunse il comando il capitano Lissoli, milanese, mentre il capitano dell'Aeronautica Mario Martinelli si metteva a disposizione per mettere in piedi una Brigata che però non verrà formata.

Gli uomini del Battaglione prestarono giuramento il 18 settembre e, alcuni giorni dopo, vennero impegnati in combattimenti nel settore fra Diklo, Kozino, Ninski Stanovi e sulla camionabile ZaraObrovac, distinguendosi per il loro valore.

Il 26 settembre vennero citati all’o.d.g. 6 [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 163

Brano: [...] Operaio, una sorta di Camera del Lavoro ante litteram, cui facevano capo le leghe di mestiere ancora esistenti: dei tipografi, dei metallurgici, dei ferrovieri, dei cappellai, degli scalpellini e dei fornaciai.

Egemone nella sinistra era in quegli anni il Movimento di democrazia radicale (guidato da Felice Cavallotti), che si può far risalire al vercellese Luigi Guala, deputato della Sinistra storica nel 1870 e animatore dei fogli mazziniani Goffredo Mameli, Èva redenta, La Sfinge. Principali esponenti del Movimento nel Biellese erano i deputati Luigi Guelpa e Isidoro Frignocoa\ a Novara, Attillo Carotti e Francesco Massa, nonché gli operai Luigi Leva e Arturo Merati. Organi di stampa del Movimento' nella provincia erano: La Verità Novarese, L’Avvenire, La Sveglia, La Valsesia,

Il Movimento Biellese, il Corriere Biellese (187681), IJ Prealpino di Arona, L’Indipendente Verbanese, La Nuova Intra, Il Risveglio. Un’evoluzione verso i principi del socialismo e dell’anarchismo è invece individuabile nei fogli diretti dal vercellese Luigi Galleani: [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 386

Brano: [...] sloveni ed ex prigionieri di guerra alleati fuggiti dal campo_di concentramento di Colfiorito, all’inizio del 1944 le formazioni diedero vita a una Brigata Garibaldi, il cui comando fu assunto da Anteo Cantarelli.

La Brigata fu ordinata su 4 battaglioni: t. Battaglione Comando (comandante Franceschelli, commissario Marino Morlupo)] 2. Battaglione « Franco Ciri » (comandante Mario Tardini, e in un secondo tempo Piero Donati); 3. Battaglione « Goffredo Mameli » (comandante Giacinto Cocconelli); 4. Battaglione « Angelo Morlupo » (comandante Franco Lupidi). La sua zona di operazioni era costituita dalle montagne di Gualdo Tadino e dai territori di Nocera Umbra, Montecavallo, Campello e Foligno.

Tra le principali azioni di guerra condotte a termine dalla Brigata vanno ricordate: l’attacco alla polveriera di Foligno (10.2.1944); l’attacco al presidio fascista di Muccia

(18.2.1944); l’assalto alla caserma della Guardia nazionale repubblicana di Gualdo Tadino (26.2.1944); il riuscito attacco a una colonna tedesca sulla strada detta del Cifo

(7.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 669

Brano: [...] ottennero che una parte degli aumenti di salari ottenuti per il « caro vita » fosse versato alla « Garibaldi » in conto quote associative. Alla data del 21.3.1921 il capitale sociale ammontava già a lire 27.063.768,94.

La prima bandiera della cooperati

va sull’albero di un piroscafo, il « Giuseppe Mazzini », fu issata il 26.4.1920, nel porto di Torre Annunziata. Negli anni 192021 furono acquistate altre quattro navi: il « Nazareno », il « Goffredo Mameli », il « Pietro Gori » e l’« Andrea Costa ». Il 4.9.1921 fu varato a Viareggio il «Garibaldino I». Nel 1923 il capitale sociale della « Garibaldi » raggiunse la cifra, per quei tempi assai cospicua, di L. 54.053.714.

Durante il fascismo e la guerra

La bufera fascista non risparmiò la « Garibaldi », che fu oggetto di soprusi, vessazioni e saccheggi veri e propri. Numerosi suoi dirigenti e attivisti furono proscritti, confinati, carcerati o costretti, ad emigrare.

Il regime fascista favorì e stimolò l’assalto alla « Garibaldi » anche se, a differenza delle altre cooperative, la tenne in[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 306

Brano: [...] Salza (Mastrilli), commissario politico Annibaie Caneparo [Renati), operava nella valle dell’Elvo, ma disponeva soltanto di rivoltelle e moschetti; il « Fratelli Bandiera », con 45 uomini al comando di Quinto Antonietti [Quinto), commissario Màrio Mancini [Grillo), vicecomandante Silvio Ortona [Lungo) e vicecommissario Nino Banchieri, operava nella bassa valle Cervo ed era dotato di moschetti, rivoltelle e di un fucile mitragliatore Breda; il « Goffredo Mameli », con 35 uomini, che però avrà vita breve (si scioglierà dopo la morte del suo commissario Remo Pella e il tradimento del suo comandante) ; il « Piave », con 80 uomini al comando dell’ufficiale Pietro Maffei [Boni Piemonte), commissario Armanno Angiono (Pensiero), vicecomandante Giuseppe Maroino [Artiglio) e vicecommissario Edis Valle, opera

va nella valle Mosso, nel Ponzone, a Trivero ed era il distaccamento meglio armato, disponendo di pistole, moschetti, due mitragliatori e una mitragliatrice Breda pesante; il « Matteotti », anche questo destinato a sfasciarsi, minato da disgregazione [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Goffredo Mameli, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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