Brano: [...]posizione di sentimenti e toni recitativi: « RICC.: Apre il suo grembo agl'infelici Iddio. / Padre, deh! vien ... Te fuggir regalmente, / Solo a salvar la figlia tua, vedranno: / Avran pietà di noi prostrati all'ara. / GUE.: L'abbian di te; d'essi non l'ebbi io mai. / Obbrobrio obbrobrio mi sarà lo scettro / Se nol porto sotterra! — O donna, fuggi: / Sto co' miei padri che non fur mai vili ».
25 Cfr. « Corriere delle dame », 14 dicembre 1811; « Giornale italiano », 15 dicembre 1811.
96 Cfr. E. FLORI, op. cit., pp. 144145.
27 Ciò abbiamo dedotto, pur senza poter raggiungere una certezza assoluta, dall'esame dei documenti conservati presso l'Archivio Storico Civico di Milano, da cui si apprende anche che le scene per gli spettacoli invernali del 1811 furono dipinte in un laboratorio posto presso la soppressa chiesa del Giardino (« Spettacoli Pubblici », cartella 42/2). Paolo Landriani, nacque a Milano fra il 1755 e il 1756 e vi mori il 25 gennaio 1839. La sua attività di architetto e scenografo rientra nel quadro del neoclassicismo milanese che trovò[...]
[...]fieriani. Rovinata dai dissesti finanziari del genero, si ammalò e mori in miseria.
29 Lasciando a parte le malevole e ben note parole del Lampredi, riportiamo di seguito i passi piú significativi apparsi su altri giornali dell'epoca: « ... La ... tragedia però non riscosse quella corona, a cui sembrava di dover aspirare, e malgrado alcuni pregi che in essa risplendono, lasciò o freddo, o indifferente il cuore degli affollati spettatori... » (« Giornale Italiano », 15 dicembre 1811); « ... riescirà difficile il credere che il Sig. Foscolo non ottenesse pieni, e generali applausi » (« Corriere delle Dame », 14 dicembre 1811); « ... terminata la tragedia, il pubblico, stanco dell'eccessiva prolissità del componimento, soprattutto dell'atto quinto, ed impaziente d'uscir dal teatro dopo di avervi fatto una si lunga ed incomoda stazione, non manifestò il suo giudizio con verun segno di aggradimento; ma due minuti dopo, parecchi di quegli spettatori ch'eran rimasti, si mossero a batter le mani, e fu allora che s'intese qualche indiscreto ed anche ingiurios[...]
[...]uelli della maggior parte degli Spettatori » (« II Poligrafo », 15 dicembre 1811).
34 « Io mi sono annojato moltissimo, e la Tragedia mi è sembrata troppo lunga » (ivi).
33 Piú stringate le altre tragedie foscoliane, rispettivamente di 1407 versi il Tieste e di 1298 versi la Ricciarda.
36 I pareri dei critici sulla validità dei singoli atti sono discordi: in linea di massima, tuttavia, le censure colpiscono soprattutto i primi tre atti (dr. « Giornale italiano », 15 dicembre 1811; E. FLORI, op. cit., p. 157). Dopo la lettura privata dell'Ajace del 14 ottobre 1811, il Foscolo scrisse a G. Grassi: « ... tutti giudicarono che il primo atto fosse peggiore degli altri, e mi raccomandarono d'accorciarlo ... Il quarto e il quint'atto riescono sommamente patetici, tragici, e rapidi, e compenseranno il cattivo de' primi tre; benché il secondo a me paia il migliore di tutti ... » (Epistolario, vol. III, pp. 531532).
152 PAOLO BOSISIO
è abbastanza omogenea ad eccezione del secondo che risulta spezzato artificiosamente in undici tronconi per consentire l'ent[...]