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Il segmento testuale Gioacchino Malavasi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 10Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 691

Brano: Guelfo, Movimento

centri dei Veneto, a Roma e nelle Marche, ebbero un posto di primo piano Piero Malvestiti (v.), Edoardo Clerici, Enrico Falck e Gioacchino Malavasi.

Contro la dittatura

Il Movimento Guelfo fu il primo — e per lunghi anni l’unico — gruppo politico antifascista espresso dalla parte cattolica: nel suo seno confluirono elementi ideologici di destra e di sinistra, radicalizzati però dalle esigenze della lotta contro la dittatura e il dispotismo fascista, come pure da una sorta di complesso minoritario rispetto al mondo ufficiale del cattolicesimo italiano del tempo. Il richiamo al « guelfismo » nasceva appunto da una profonda istanza di autonomia spirituale e quindi di iniziativa e di azione contro il dispotismo statuale fascista, e giu[...]

[...] conflitto dopo la Conciliazione », verso la fine del 1932 i « guelfi » tentarono di ravvivare la loro attività di propaganda, ma nel marzo del 1933, essendo caduti nell’ingenuità di radunarsi presso il Circolo di Studi sociali di Rinaldo Ri gol a (v. Associazione nazionale studio), frequentato da provocatori e spie del regime, il gruppo più attivo fu tratto in arresto, dopo un’ultima riunione clandestina tenuta il 18 marzo in casa dell’avvocato Gioacchino Malavasi.

I fermati furono un centinaio. Il nucleo più attivo di Milano (l’organizzazione era suddivisa e articolata sul sistema delle cellule) fu tradotto al Tribunale speciale.

II processo (l’unico contro un gruppo cattolico durante il ventennio) fu celebrato il 30.1.1934: Malavasi e Malvestiti furono condannati a

5 anni di carcere; Armando Rodolfi a 3 anni e Oliviero Ortodossi a 2. Malvestiti fu poi rilasciato e inviato al confino (verso la fine del 1935) beneficiando della intercessione del noto esponente clericofascista Stefano Cavazzoni, ex ministro con Mussolini. In seguito Malvestiti [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 63

Brano: [...]vo svolsero anche, in collegamento con alcuni circoli industriali del Nord, quelli che si definivano Movimento guelfo (v.) (con un trasparente richiamo ai cattolici liberali della prima metà del secolo XIX, che auspicavano il ritorno alle posizioni politiche della Chiesa del medioevo e un’Italia unita sotto il controllo dei pontefici romani) e che si raccoglievano soprattutto a Milano, intorno a Pietro Malvestiti, Enrico Falck, Edoardo Clerici e Gioacchino Malavasi.

La storiografia ufficiale democraticocristiana fa appunto nascere il nuovo partito da questo scambio di esperienze, tra il Trentino, Roma e Milano, che s’intensificarono verso la fine del 1942 e portarono alla formulazione di quello che fu detto il « Programma di Milano », in dodici punti, ricalcati quasi tutti sulle precedenti piattaforme programmatiche del 1899 e del 1919. Èquesto il cosiddetto « fascicolo rosso », dato alla stampa il 25.7.1943, il giorno stesso della caduta di Mussolini; ad esso va aggiunto un altro schema programmatico, di più ampie proporzioni e di più accentuato con[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 497

Brano: [...]lavoratori.

Nella primavera, nelle fabbriche sestesi si avevano già 5 C.L.N. aziendali. Il C.L.N. aziendale Falck e quel

lo cittadino potevano contare, per l'opera di assistenza agli arrestati e alle loro famiglie, sull'aiuto economico di uno dei proprietari delle Acciaierie, Enrico Falck (v. Finanziamenti alla Resistenza), esponente della neonata Democrazia cristiana ma che fin dagli anni Trenta era stato animatore, con Piero Malvestiti e Gioacchino Malavasi, del gruppo cattolico antifascista milanese detto dei “neoguelfi” (v.). Nell'estate entrarono a far parte del C.L.N. cittadino anche i repubblicani ed esso potè inoltre contare sul valido appoggio della locale prepositura che si assunse importanti

497



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 711

Brano: [...]a si estese alle altre grandi aziende milanesi e della provincia. Secondo calcoli ufficiali delle autorità, sarebbero scesi in sciopero il 30 per cento dei lavoratori, ma si trattava di cifre evidentemente minimizzate per evitare maggiori allarmismi: solo intorno al 20 agosto !a situazione si normalizzò.

L’ondata di scioperi contribuì a smuovere le acque nel Comitato antifascista milanese che inviò a Roma due rappresentanti (Giovanni Grilli e Gioacchino Malavasi) per premere sul Comitato delle opposizioni e costringerlo a una più netta richiesta di dimissioni del gabinetto Badoglio. Ma solo cinque o sei giorni dopo la riunione Bonomi si recherà da Badoglio per dirgli che il Paese « attende una decisione ». Nel Paese era invece maturata una condizione nuova: si chiedeva l’armistizio e si incitava anche al sabotaggio della produzione per impedire ai tedeschi di approfittare delle risorse italiane. La propaganda antifascista si intensificava, dirigendosi anche ai militari (come avvenne a Milano il 2, 6, 7 settembre), ma si era ormai alla vigilia dell’ar[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 707

Brano: Milano

Gioacchino Malavasi, si fece vivo attraverso un volantino diffuso per posta e firmato Comitato d’azione guelfa, che chiamava gli italiani alla lotta contro il fascismo, nemico della Chiesa e della nazione. La nascita del movimento guelfo avrebbe potuto segnare un momento molto importante per l’antifascismo milanese, data la vasta base offerta dalla Gioventù Cattolica, ma il tentativo fu subito stroncato dall’intervento della polizia che riuscì a individuare gli autori del volantino e a liquidarli.

Morandi, attraverso l’esperienza del Fronte Rosso e in polemica con Rosselli, proseguì nella sua azione tendente [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 692

Brano: [...]e l'altro a Milano. Erano stati diffusi, tramite il socialista Faravelli, fuoruscito e residente a Parigi, manifesti e opuscoli. I Guelfi che avevano fatto pervenire la loro adesione a ” Giustizia e Libertà ”, furono arrestati, forse in seguito a informazioni di spie che si erano infiltrate nell’organizzazione all'estero ».

Bibliografia: Piero Malvestiti, Parte Guelfa in Europa, Milano, 1945; Richard Webster, La croce e i fasci, Milano, 1964; Gioacchino Malavasi, Il processo dei Guelfi — Fascismo e antifascismo, Lezioni e testimonianze, Milano, 1962, voi. I; Lorenzo Bedeschi, La sinistra cristiana e il dialogo con i comunisti, Parma, 1966; G. Rossini, Il fascismo e la Resistenza, Roma, 1955.

Guerci, Arrigo

Medaglia d^oro al v. m. alla memoria. N. a Cuneo nel 1920, m. il 2. 9.1944 a Nizza (Francia); geometra. Arruolatosi nel giugno 1941 nell’Aeronautica, dopo l'8.9.1943 si diede alla macchia. Prese attivamente parte alla Guerra di liberazione, al comando della prima squadra partigiana cittadina di Cuneo, compiendo numerose azioni. Entrò poi, com[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Gioacchino Malavasi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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