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Il segmento testuale Gino Menconi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 19Entità Multimediali , di cui in selezione 12 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 592

Brano: [...]ga permanenza in carcere ha permesso ad alcuni comunisti di attingere a una cultura del tutto ignorata perfino nelle chiuse università italiane. Essi appaiono inoltre agli occhi dei giovani, che solo ora possono interessarsi di politica, come uomini di coraggio che non si sono piegati di fronte al potere del fascismo e hanno affrontato il Tribunale Speciale con la salda convinzione di rappresentare le aspirazioni di libertà delle masse popolari. Gino Menconi lavora per dare vita a un fronte democratico che comprenda tutti i settori della città, validamente aiutato da Carlo Andrei, Medardo Angeloni, Americo Piccini, Francesco Piccini, Antonio Bernieri, Lino Lucchesi e Alessandro Brucellaria. A loro si uniscono tutti i comunisti di Avenza, che hanno seguito Menconi nell’arco della sua formazione politica in carcere e al confino fascista. Quando Almo Bertolini rientra in Carrara dal carcere di Saluzzo, il rione popolare nel quale abita gli tributa un omaggio entusiastico. Egli appare come il difensore della povera gente, l’intellettuale che ha sacri[...]

[...]era, a Bergiola, cadde il tenente Giovanni Montolli. Combattendo a fianco degli alpini cadde il civile Marcello Grassi, che può essere considerato il primo caduto partigiano della provincia. Alla fine della giornata, sotto l’incalzare dei tedeschi, il Battaglione si sbandò e la resistenza cessò.

Verso la metà di settembre si costituì il primo C.L.N. provinciale, che sostituiva il precedente Comitato di salute pubblica. Entrarono a farne parte Gino Menconi, l’architetto Giuseppe Pagano (che nei 45 giorni del governo Badoglio era stato alla testa delle masse e tra i più fervidi organizzatori della lotta armata), Alberto Bondielli, Dante Isoppi, Oscar Lalli, Ezio Palla, Antonio Bernieri, don Giuseppe Rosini, Giuseppe Sivoli, Carlo Andrei, Ugo Mazzucchelli, Romualdo Del Papa, Giovanni Bernardi, Gino Procuranti. Giuseppe Pagano, uno dei maggiori architetti italiani e notissima figura di artista (v. Architettura e fascismo), milanese di adozione, che si trovava a Carrara perché richiamato alle armi col grado di colonnello, cadde ben presto nelle man[...]

[...]o Lena, Paoluccio Pagani, e collegato a ufficiali della Marina di Viareggio, nonché a Sandrino Contini Buonacossi di Firenze), avendo paracadutato in Apuania il

sottufficiale Domenico Azzari, munito di una radiotrasmittente. Quando da Londra giunsero i primi annunci di aviolanci, i giellisti acconsentirono a cedere alle altre formazioni una parte delle armi ricevute. Nel novembre, dopo essere sfuggito a un arresto grazie al suo sangue freddo, Gino Menconi, che viveva praticamente nascosto e isolato a Torano, ai piedi delle cave di marmo, fu chiamato dal suo partito a Firenze, dove divenne membro del Comitato insurrezionale toscano in sostituzione del compagno Alessandro Sinigaglia, assassinato dai fascisti in un pubblico locale. Menconi stesso, passato da Firenze a Parma, cadrà poi durante la lotta.

Massacri tedeschi

Le prime azioni armate ebbero inizio nel marzo 1944. Allorché, con la creazione della Linea Gotica (v.), ultimo bastione difensivo dei tedeschi in Italia, la regione apuana divenne immediato retroterra del fronte, la lotta a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 366

Brano: Versilia

Una parte dei partigiani rimase nel Massese, unendosi al Gruppo Patrioti Apuani di Pietro Del Giudice e alla Brigata Garibaldi comandata da Gino Menconi (v.) ; i gruppi versiliesi rientrarono invece per lo più nella loro terra. Qui i superstiti della “Mulargia” si aggiunsero ad altre bande sorte nel frattempo, creando una situazione estremamente frastagliata: Balestri e Bandelloni operavano sul monte Cavallo; Taddei alle Caselle (presso la Foce di Mosceta), al comando di una formazione che continuò a chiamarsi “Mulargia” e presso la quale era anche il fiorentino Alvo Fontani [Paolo], inviato come commissario politico dalla Delegazione per la Toscana del Comando generale delle Brigate Garibaldi; poco sotto operava Aristodemo Pierotti; a Farnoc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 251

Brano: U.P.I.

Gigante, Aldo Lambrocchi, Manetti, Rigoletto Martini, Vasco Mattioli, Gino Menconi, Nino Nannetti, Guido Picelli, Raffaele Pieragostini, Reggiani [Cavalli), Riccardo Rohegger, Alessandro Sinigaglia, Mauro Venegoni.

Si vedano, per molti di loro, le rispettive voci biografiche in questa Enciclopedia.

Gli sviluppi in Italia

[.'“università leninista” non era soltanto un corso di apprendimento specializzato per proletari destinati a occuparsi, come “rivoluzionari professionali ”, di problemi economici, politici e militari; essa fu soprattutto un tirocinio di formazione ideologica e una scuola di carattere che forgiò culturalmente e psicologicamente una leva di quadri di[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 662

Brano: [...]nale Speciale insieme al medico comunista Eugenio Reale e ad alcuni operai napoletani, e condannato a 17 anni di reclusione. Uscito dal carcere dopo circa 6 anni in seguito ad amnistia, nel 1937 fu confinato nell’isola di Ponza. Dopo 2 anni di confino, fu posto in libertà (1939), ma l’anno dopo, scoppiata la Seconda guerra mondiale, venne internato nell’isola di Ventotene.

Riacquistata definitivamente la libertà nell’agosto 1943, con la ca

Gino Menconi

duta del fascismo, riprese di slancio l’azione politica. Fin dall’8.9.1943 passò all’organizzazione della lotta armata, a Firenze e poi nel Parmense, divenendo dall'1.8.1944, con il nome di Renzi, comandante della Piazza di Parma. In questa veste il 14 ottobre partecipò a una riunione indetta a Bosco di Corniglio (v.), al termine della quale, con altri compagni di lotta, fu sorpreso nella sede del Comando partigiano da una colonna di tedeschi. Gravemente ferito, non potè mettersi in salvo e cadde ancora vivo in mano ai nazisti. Questi, dopo averlo legato a una branda, diedero fuoco alla st[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 595

Brano: [...]anza unitaria restò come patrimonio imperituro della Resistenza.

A.Bern.

Antifascisti originari di Massa Carrara condannati dal Tribunale speciale (tra parentesi, gli anni di reclusione inflitti): Dante Armanetti (7), Lino Bambini (5), Almo Bertolini (18), Aladino Bibolotti (18 anni e quattro mesi), Athos Bugiiani (16), Gaetano Casari (5), Arturo Colombi (18), Giulio Cortesi (4), Alberto Dolci (4), Gino Lucetti (30), Giuseppe Margani (10), Gino Menconi (17), Massimo Michi (6), Emilio Montemaggi (2), Americo Piccini (2 anni e 6 mesi), Gino Scopis (4), Stefano Vatteroni (18 anni e

9 mesi).

Bibliografia: Giuseppe Mariani, Apuania 25 luglio 8 settembre 1943, Memoria inedita del 1973; Amm.ne Prov.le Carrara, Apuania eroica, Pistoia 1945; Emidio Mosti, La Resistenza apuana, Milano 1973.

Massa dei Sabbioni

Frazione del comune di Cavriglia (Arezzo) nella zona mineraria del Valdarno, durante la Guerra di liberazione venne duramente provata dalla brutalità delle truppe tedesche in ritirata.

Il 4.7.1944, nel corso di un’azione di rastr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 400

Brano: [...]issione dei 75, battendosi — nei pochi mesi di vita rimastigli — nella discussione per una scuola laica e statale contro il finanziamento della scuola privata.

Lombardi, Mauro Silvano

N. a Carrara il 12.7.1922; impiegato. Collegato con gruppi antifascisti sin dal 1942, dopo T8.9.1943 partecipò alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza carrarina, partigiano combattente nella formazione « Ulivi » e poi nella Brigata Garibaldi « Gino Menconi » operanti sulle Alpi Apuane a ridosso della Linea Gotica.

Militante nel P.C.I. dal 1943 e segretario della Federazione comunista di MassaCarrara dal 1958 al 1968, il 19.5.1968 venne eletto deputato alla Camera.

Lombardi, Nicola

N. a Mileto (Catanzaro) nel 1872, m. a Catanzaro nel 1951; avvocato.^ Impegnatosi giovanissimo nel movimento di sinistra, divenne presto una delle figure più rappresentative nelle lotte per la emancipazione delle classi lavoratrici e per la rinascita della Calabria. Eletto deputato nel 1913 nel collegio di Monteleone (feudo chiuso degli agrari e dei baroni), [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 283

Brano: [...] esperti in materia, quanto quelle portate da veterani dell’antifascismo che, in carcere o al confino, avevano frequentato la scuola dell’organizzazione proletaria. Alcuni di essi, oltre ad approfondire lo studio dei classici del marxismo, avevano seguito veri e propri corsi di cultura militare. A Fortunato Avanzati (Viro), designato comandante della Brigata, furono preziosi soprattutto gli insegnamenti impartitigli durante il confino a Ponza da Gino Menconi (v.). Altrettanto essenziale sarà il costante collegamento con il Comando generale delle Brigate Garibaldi, assicurato dal delegato militare regionale Gino Tagliaferri (Salvio). Oltre alle direttive centrali e ai suoi personali consigli, Salvio faceva pervenire al Comando della « Lavagnini » quanto veniva via via elaborato e prodotto dal Comando generale sulla tattica partigiana (v. Il Combattente) .

Una grande attenzione si riservava sempre alla scelta delle « basi », la cui importanza era accentuata dalla necessità di spostare molto frequentemente le formazioni. A tal fine si preferivano[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 484

Brano: [...] portato alla liberazione di Vercelli [v.).

Garella, Giuseppe

N. a Carrara il 20.10.1918. Antifascista collegato a gruppi clandestini fin dal 1937, l'8.9.1943 venne arrestato dai tedeschi per attività « sovversiva » e immediatamente internato nel campo di concentramento di Bolzano. Evaso dal lager nell'ottobre e rientrato a Carrara, prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza. Organizzatore della Brigata Garibaldi « Gino Menconi », divenuta poi Divisione, ne fu commissario politico. II 2.3.1945, caduto in mano ai tedeschi, fu sottoposto a brutali torture, tanto da riportare gravi lesioni polmonari.

Invalido della Resistenza, decorato di medaglia d'argento al valor militare, è stato il primo presidente deH'A.N.P.L di Massa Carrara.

Garelli, Officina

Sorta a Sesto San Giovanni (Milano) nell’anno 1919 per la costruzione di motociclette di grossa cilindrata, civili e anche militari, nel 1931 la Garelli superò una crisi aziendale iniziando la costruzione di aviocompressori. Nel 1941 si aggiunse la produzione di m[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 645

Brano: [...]ederazione di Pavia; Francesco Lo Sardo, primo deputato comunista della Sicilia, morto in carcere; Camillo Montanari, amministratore del partito, ucciso a Parigi da un provocatore; Guido Picei li, dirigente comunista e deputato di Parma, caduto in combattimento sul fronte di Madrid; Luigi Frausin, della direzione del partito, torturato a morte a Trieste; Eugenio Curiel, della direzione del partito, ucciso dai fascisti a Milano nel febbraio 1945; Gino Menconi, dirigente comunista di Avenza e comandante di unità partigiane, arso vivo; Vincenzo Gigante, dirigente comunista triestino, torturato a morte; Vittorio Mallozzi, dirigenti dei comunisti romani, fucilato; Giuseppe Srebrnic, dirigente comunista e deputato di Gorizia, ucciso; Gina Bianchi, dirigente del movimento femminile e dei Gruppi di difesa della donna, ufficiale di collegamento nel Comando del C.V.L., caduta in combattimento il 25.4.1945.

Il Congresso formulò il programma per la. Costituente, proponendo « al popolo italiano che la Costituzione sovrana dichiari decaduta la monarchia com[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 571

Brano: [...]orandi; alla lunga schiera dei comunisti e dei nazionalisti sloveni da Sfiligoi ai Pahor, dalla Bernetic a Colarich e a Jug.

Molti, oltre ai già citati, i dirigenti politici e militari della Resistenza italiana: da Ilio Bosi ad Antonio Cicalini, a Francesco Leone, Gia corno Pellegrini, Giordano Pratolongo, Umberto Massola, Battista Santhià; alle Medaglie d’oro della Resistenza Elio Chianesi, Bruno Fanciullacci, Luigi Frausin, Antonio Gigante, Gino Menconi, Sante Vincenzi; ad altri valorosi combattenti come A. Alberti, C. Alpi, M. Angelucci, Q.

Antonietti, G. Baffé, A. Banfo, V. Bardini, P. Baroncini, M. Benfenati, R. Bessone, P. Betti, V. Bianco, A. Bibolotti, E. Bonazzi, O. Boni, G. Bozzi, D. Briccarello, G. Bruschi, M. Catari, E. Calligaris, E. Cappellini, L. Capriolo, D. Carpanelli, G. Comollo, D. Conte, A. Córassori, G. Chiarini, M. Depangher, D. Dolfi, M. Fabiani, S. Fantuzzi, A. Fedeli, E. Fiammenghi, V. Foa, A. Fontana, G. Fusconi, G. Gaddi, L. Gaiani, L. Gasparini, M. Gazzotti, S. Ghedini, V. Ghidetti, C. Ghini, U. Ghini, R. Giàchet[...]


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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Gino Menconi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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