Brano: [...]tutti venivano consegnati i pacchi. Sapete che in me non c'è mai stato rancore per il popolo tedesco e le mie esperienze qui niente (seguono alcune parole cancellate dalla censura) ...è svanito. Ma naturalmente: c'è
ancora la guerra. Julius Fucík
JOSEF MATUgEK
Cecoslovacco, minatore di Slezská Ostrava. Lavora nel movimento sindacale operaio e diventa Segretario della Federazione dei minatori e redattore del giornale « Havir ». Arrestato dalla Gestapo ad Ostrava, è imprigionato, torturato, condannato a morte a Berlino ed ivi suppliziato il 12 ottobre 194'3. (Lettera tratta dalla raccolta a Poslední Dopisy x, Svoboda, Praga, 1946)
Pankrác.
Cara Hedvika,
il 17 agosto sono stato condannato a morte. La faccenda durerà ancora tre lunghi mesi. Se sarà mio destino morire, non c'è
LETTERE DI CONDANNATI A MORTE DELLA RESISTENZA EUROPEA
nulla da fare. La rasa nasce con le spine. Ma nel tuo cuore e nel pensiero della o nera» Ostrava non morirò mai, poiché ho sempre fatto solo del bene ed ovunque ho portato l'amore e la gioia. Oggi muoiono gli uo[...]
[...]o una strada spinosa, ma nobile. Tu arriverai fino alla fine di questa strada, io no. Io sarò caduto alcuni passi prima della méta. Per l'idea muoiono, nella Unione Sovietica, centinaia di migliaia di persone, muoiono an che per noi. Salutami tutta Ostrava e tutti i conoscenti, soprattutto la fedele Slezká Ostrava. Sono convinto che, così come ho fatto io, anche tu — moglie di un comunista trucidato — ed anche' tutte le altre donne alle quali la Gestapo ha preso gli uomini, vi porrete al posto dei vostri mariti ed appoggerete il Partito Comunista e lavorerete per esso.
Hedvika, sulle nostre nozze d'argento é piombata una nube nera. Io, però, ringrazio il destino per i 25 anni trascorsi al tuo fianco. Questo é stato per me il più bel regalo. Questo é stato il mio più bel sogno, la favola della mia vita. E già svanita. Mi sembra non sia trascorso molto tempo dall'epoca in cui, a, mezzogiorno, ti venivo incontro in via Josefska, quando andavi a pranzo. Mi sembra non sia trascorso molto tempo dall'epoca in cui prima di sposarci, in maggio, sede[...]
[...]re tra voi e di conversare e parlare con voi.
Mi congedo da tutti: non mi sarebbe possibile nominarli uno a uno.
Mia adorata mamma, babbo, sorelle mie, vi abbraccio con caldo affetto.
Pista
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LETTERE DI CONDANNATI A MORTE DELLA RESISTENZA EUROPEA
ZOLTÁN SCHOENHERZ
Ungherese, nato a Ko"síce nel 1905. Segretario del Partito Comunista Ungherese, dopo quattro anni di attività clandestina viene arrestato, il 6 luglio 1942, e consegnato alla Gestapo ungherese. Condannato a morte il 29 settembre 1942, il 9 ottobre viene suppliziato. (Lettera inedita avuta dall'Associazione Ungherese Combattenti della Libertà)
Budapest, 8 ottobre 1942
Mio adorato Gyuri, figlio mio, mia adorata moglie,
caro piccolo figlio mio, quando riceverai fra le mani queste righe io non sarò più. Muoio nel giorno stesso in cui tua madre ti partorì con dolore. Muoio nel giorno del tuo compleanno. Questa è l'eterna legge della vita, la natura. Tutto quello che nasce deve anche morire. Io muoio, ma in te sta sorgendo nuova forza che continua la vita: u ...der Weg, die [...]
[...] giustiziato.
Ho in me una grande pace, una grande leggerezza. Ogni gravame é caduto! E mai ho avuto più puro, immacolato, intimo, l'amore tua e degli altri. Sono inspiegabilmente felice. Ricordami cosí...
ERIKA VON BROCKDORF
Tedesca, nata in Pomerania il 13 febbraio 1910, assistente sociale. Insieme al marito Cay, arrestato con lei ma poi liberato, partecipa all'attività cospirativa del gruppo Schulze BoysenHarnack. Arrestata a Berlino dalla Gestapo, alla fine di agosto del 1942, insieme a tutti i dirigenti del
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LETTERE DI CONDANNATI A MORTE DFLLA RESISTENZA EUROPEA
gruppo, é la sola, insieme alla moglie americana di Harnack, a non essere condannata a morte. In seguito all'annullamento della sentenza decretato da Himmler, viene decapitata a BerlinoPloetzensee, il 13 maggio 1943, con altri 8 patrioti. (Lettera tratta dalla raccolta a Briefe von Antifascisten geschriebenen vor ihrer Hinrichtung », VVN Verlag, BerlinPotsdam, 1948)
Mio Cay,
quante preoccupazioni devi aver avuto per me in questi giorni. Io ho pensato forse più a te c[...]
[...]rietà umana mi é filtrata nel sangue e nell'animo, perché stimo superiore alla mia salvezza personale il rispetto verso il mio prossimo, verso i miei compagni di lavoro.
I più affettuosi, caldi saluti e baci d'addio dal vostro
papà
LEOPOLD BRTNA
Austriaco, nato a Vienna il 31 marzo 1921, falegname ed autista. Dall'età di sedici anni partecipa all'attività, poi divenuta clandestina, di varie organizzazioni giovanili comuniste. Arrestato dalla Gestapo a Urfahr i1 3 dicembre 1942, viene tradotto ed interrogato nella locale sede della Polizia, quindi inviato nel campo di concentramento di Mathausen ed ivi fucilato, senza processo, il 18 settembre 1944. (Lettera avuta dalla madre del caduto per il tramite del KZ. Verband di Vienna)
Landesgericht II, 7.III.1944
Miei amatissimi genitori,
a te, mia cara mamma, mio caro papà, così duramente provati! Sento quale dolore e quale pena state sopportando, non avevate meritato di dover essere caricati di un tale destino alla vostra grave eta! Dal vostro grembo io sono nato, dalle vostre mani patite s[...]
[...] non avevano una mamma ? Questo pensiamo e non sentiamo tanta pena. Non abbiamo altro da dirvi perché non ci viene in mente nulla_
Vi abbracciano i vostri figli
Marinos Anghelos
LETTERE DI CONDANNATI A MORTE DELLA RESISTENZA EUROPEA 31
KIM MALTUEBRUN
Danese, nato ad Edmonton (Canada) l'8 luglio 1923. Nel 1944 interrompe la carriera nella Marina Mercantile per dedicarsi alla lotta clandestina. Nel dicembre dello stesso anno é arrestato dalla Gestapo e suppliziato nell'aprile successivo. (Lettera tratta da u Kim P, Thaning e Appels Forlag, Copenaghen, 1945)
Cella 411, 4 aprile 1945
Cara mamma,
con Jt rgen, Niels e Ludvig sono stato condotto davanti al tribunale militare. Siamo stati condannati a morte. So che sei una donna forte e che ti rassegnerai, ma non ti devi limitare a rassegnarti, devi anche rendertene conto. Io non sono che una piccola cosa, ed il nome sarà presto dimenticato, ma l'idea, la vita e l'ispirazione che mi pervasero continueranno a vivere. L'incontrerai ovunque, sugli alberi in primavera, negli uomini sul tuo cammi[...]
[...]anno fatto suo questo c< qualcosa ».
In fine c'é lei che é mia. Falle capire che le stelle brillano an cora ed io non era che una pietra miliare. 'Aiutala, ora potrà diventare molto felice. In fretta, tuo figlio maggiore = ed unico
Kim
LETTERE DI CONDANNATI A MORTE DELLA RESISTENZA EUROPEA 33
LEIF DINES PEDERSEN
Danese, nato a Copenaghen il 3 dicembre 1921, studente in Agraria. Organizzatore di un gruppo di guastatori e ricercato dalla Gestapo, riprende l'attività clandestina a Silkeborg, dove viene arrestato dopo l'azione contro le officine di Darr e suppliziato nel marzo 1945. (Lettera tratta dalla raccolta « De Sidste Timer », Berlingske Forlag, Copenaghen, 1946)
13 marzo 1945
Cara mamma e papà,
questa mia lettera sarà dunque il mio ultimo saluto a voi. Oggi ho saputo la mia condanna. La pena capitale. Molto probabilmente avrete già saputo cosa ho fatto. Ho partecipato a varie azioni di sabotaggio e sono corresponsabile dell'uccisione di un ufficiale tedesco, ed ora é finita. Il pensiero non mi preoccupa eccessivamente, perch[...]