Brano: Cremona
ti, M. Cappelli e M. Grossi. Anche il vecchio « migliolino » G. Speranzini si mosse. Gli studenti che frequentavano l'università di Pavia portavano i numeri clandestini di Italia Libera e l’ardire dei gruppi antifascisti era ormai tale da farli operare quasi allo scoperto. Si ebbero arresti e invii al confino, ma il fascismo era ormai alla fine.
Dal 25 luglio all’8 settembre
11 26.7.1943 si svolse nella piazza principale di Cremona un comizio, durante il quale presero la parola, oltre allo Speranzini, Franzetti e Sidoli. Nello stesso giorno, nello studio dell’ingegnere Vialli, si costituì un comitato provinciale antifascista, del quale entrarono a far parte, per i diversi gruppi e partiti: lo Speranzini, il riformista bonomiano G. Cremonesi, gli azionisti G. Vialli e F. Ferri, il repubblicano V. Dotti, i socialisti E. Za noni, P. Press inotti e G. Rossini, i democristiani O. Rizzi e A. Formis, i comunisti A. Andreini e R. Bernardi, il liberale P. Seri ni, i fratelli Puerari; R. Ferragni, M. Franzetti, P. Bettoni, L. Bigli, A. Cottarelli, Bi selli, Scaglioni, Papadia. Furono presi contatti con il comandante della piazza, generale Florio, e con lui furono designati i vari commissari alle corporazioni, ai sindacati e ad altri enti pubblici cittadini. I partiti cessarono di essere ristretti gruppi di persone e cominciarono a darsi una struttura organizzativa: la Democrazia cristiana attorno a O. Rizzi, G. G hi sai berti,
E. Zelioli, A. Formis, T. Volontà; il Movimento di unità proletaria, poi P.S.I.U.P., con Rossini, Pressinotti, Bigli, Zanoni, Copetti, G. Sidoli, ai quali si unì il gruppo dell'ex sindaco Attilio Botti con G. Ferragni, Gandol[...]
[...]on il comandante della piazza, generale Florio, e con lui furono designati i vari commissari alle corporazioni, ai sindacati e ad altri enti pubblici cittadini. I partiti cessarono di essere ristretti gruppi di persone e cominciarono a darsi una struttura organizzativa: la Democrazia cristiana attorno a O. Rizzi, G. G hi sai berti,
E. Zelioli, A. Formis, T. Volontà; il Movimento di unità proletaria, poi P.S.I.U.P., con Rossini, Pressinotti, Bigli, Zanoni, Copetti, G. Sidoli, ai quali si unì il gruppo dell'ex sindaco Attilio Botti con G. Ferragni, Gandolfi e altri ancora; i liberali, con P. Seri ni, F. Catalano e i fratelli Grasselli; gli amici di Bonomi, attorno a G. Cremonesi; gli azionisti, con F. Frosi, L. Miglioli e altri. Il
24.8.1943 rientrò daH’esilio Guido Miglioli. Durante i 45 giorni del governo Badoglio le forze antifasciste si diedero molto da fare in città, ma le cascine e le campagne restarono passive.
Dopo l'8 settembre i tedeschi dovettero combattere per occupare Crémona. In città esistevano depositi e materiale del 9° Bersaglieri, del 17° Fanteria motorizzata e del 3° Artiglieria di Corpo d’armata. I soldati si batterono e alcuni ufficiali caddero valorosamente sui pezzi (Mario F!ores, Giovanni Palmieri, Francesco Vitali). Vi furono complessivamente 3f caduti (16 tra i militari, 15 tra i civili) e i tedeschi
subirono a loro volta una trentina di morti. La popolazione aiutò i soldati a sottrarsi alla cattura. Seguì
lo sbandamento, e insieme si ebbero la raccolta e l’occultamento del materiale bellico con l’organizzazione dei primi gruppi armati.
La resistenza armata
Durante l'occupazione tedesca la federazione comunista di Cremona ebbe come segretari —[...]
[...]i ebbero la raccolta e l’occultamento del materiale bellico con l’organizzazione dei primi gruppi armati.
La resistenza armata
Durante l'occupazione tedesca la federazione comunista di Cremona ebbe come segretari — consecutivamente — Vittorio Bardini, Vittorio Ravazzoli, Giuseppe Gaeta, Sergio Marturano, tutti originari di altre province. I comunisti furono i primi a costituire formazioni armate, dando vita alla Brigata Garibaldi « F. Ghinaglia » è, successivamente, ad altre tre. I primi comandanti partigiani furono A. Andreini, G. Dordoni, Screm Menotti [Dario), A. Pasquali [Manfredo), A. Zeni [Sandrfno), F. Ferretti [Carlo), Arnaldo [Manno) e Guido Uggero, Cavedo, Bernardi, Scaglioni, Brunelli di Pessina, Bosio e altri. A questi si sarebbero successivamente aggiunti G. Percudani, U. Bonali, Sbruzzi [Carmen), Ghilardotti [Walter Bianchi), P. Borelli. Alla fine del 1944 si formò il Comando (comandante F. Ferretti, commissario politico A. Uggero, vicecommissari S. Menotti e A. Zeni) delle formazioni che si sarebbero poi sviluppate fino a costituire il 288° Raggruppamento Brigate Garibaldi S.A.P. e G.A.P.. Dirigenti politici e militari degli organismi regionali che operarono a Cremona ispezionando le formazioni della pianura furono P. Vergani [Fabio), U. Alberganti [Piero[...]
[...] di Pessina, Bosio e altri. A questi si sarebbero successivamente aggiunti G. Percudani, U. Bonali, Sbruzzi [Carmen), Ghilardotti [Walter Bianchi), P. Borelli. Alla fine del 1944 si formò il Comando (comandante F. Ferretti, commissario politico A. Uggero, vicecommissari S. Menotti e A. Zeni) delle formazioni che si sarebbero poi sviluppate fino a costituire il 288° Raggruppamento Brigate Garibaldi S.A.P. e G.A.P.. Dirigenti politici e militari degli organismi regionali che operarono a Cremona ispezionando le formazioni della pianura furono P. Vergani [Fabio), U. Alberganti [Piero), L. Grassi, G. Chiarini, A. Leris.
Nei primi tempi la lotta partigiana consistette in colpi di mano compiuti da piccoli gruppi che si scioglievano dopo ogni azione. Con il ritorno a Cremona di Farinacci, la repressione fascista si intensificò. Scontri si verificarono a Casalmorano e Casalbuttano, nel Soresinese, con botta e risposta da entrambe le parti.
In ottemperanza alle disposizioni del C.L.N.A.I. (v.), nella primavera 1944 si procedette anche a Cremona alla costituzione di una Giunta militare per coordinare la lotta armata delle forze di diversa ispirazione politica. Essa risultò formata da S. Marco e dal colonnello M. Masone per i liberali, dal capitano Positano per la Democrazia cristiana, dal capitano di complemento R.[...]
[...]nza alle disposizioni del C.L.N.A.I. (v.), nella primavera 1944 si procedette anche a Cremona alla costituzione di una Giunta militare per coordinare la lotta armata delle forze di diversa ispirazione politica. Essa risultò formata da S. Marco e dal colonnello M. Masone per i liberali, dal capitano Positano per la Democrazia cristiana, dal capitano di complemento R. Ferretti per il P.C.I., dal tenente Corbari per il P.S.I.U.P., dal geometra L. Miglioli per gli azionisti. La Giunta stentò a mettersi in azione per la pretesa del colonnello Maso
ne di autoproclamarsi comandante e per il suo rifiuto di lavorare in forma collegiale, finché non decise di ritirarsi.
Il movimento partigiano della provincia risultò quasi interamente costituito da formazioni « Garibaldi » e « Matteotti ». Nel C.L.N. cremonese furono sempre presenti le tendenze all’attesismo (v.), ossia a limitare al minimo l’azione armata in « attesa » del momento decisivo e per evitare rappresaglie, e quella opposta di non dare invece tregua al nemico onde affrettare con l’azio^ ne l[...]
[...]retesa del colonnello Maso
ne di autoproclamarsi comandante e per il suo rifiuto di lavorare in forma collegiale, finché non decise di ritirarsi.
Il movimento partigiano della provincia risultò quasi interamente costituito da formazioni « Garibaldi » e « Matteotti ». Nel C.L.N. cremonese furono sempre presenti le tendenze all’attesismo (v.), ossia a limitare al minimo l’azione armata in « attesa » del momento decisivo e per evitare rappresaglie, e quella opposta di non dare invece tregua al nemico onde affrettare con l’azio^ ne la venuta del moménto decisivo. Con \a sconfitta delle tesi attesiste anche il capitano Positano; succe* duto nel comando al Masone, sì dimise: il comando effettivo passò così nelle mani del commissario politico Ferretti e vi rimase fino alla fine del 1944, quando il Ferretti stesso venne arrestato.
Sotto l’egida del G.L:N. vennero costituiti comitati sindacali aziendali e un Comitato sindacale provinciale, alla cui direzione vennero designati R, Bernardi e L. Scala (P.C.I.), O. Frassi ed E, Zanoni (P.SA.), Duranti (D.C.); i liberali e gli azionisti non vollero aderire a tale iniziativa. Furono organizzate agitazioni > nelle aziende in concomitanza con la lotta armata: in particolare, molto fu fatto per impedire lo smantellamento degli impianti delle officine Armaguerra.
Duri furono i colpi subiti dalle forze della Resistenza nel secondo semestre del 1944: furono arrestati Corbari, comandante delle « Matteotti », e il comandante dei G.A.P. Ruggeri, che venne poi fucilato, ma la lotta armata continuò a svilupparsi fino al giorno della Liberazione.
La Liberazione
Dal 18 al 20.4.1945 insorsero le popolazioni delle zone presidiate dalle Brigate Garibaldi « Ruggeri »,
« Cerioli » e defila II Brigata « Matteotti », liberando buona parte della provincia. Il 24 ebbe inizio l'insurrezione a Cremona e il 25 la Brigata «C[...]