Brano: [...]so in Italia, per le difficili condizioni determinate dall’illegalità, fu deciso di tenerlo a Lione. E qui infatti, dopo un difficile lavoro di preparazione che fece capo soprattutto a Scoccimarro, dal 20 al 26.1. 1926 Tassise si riunì. Il Comintern vi era rappresentato da Humbert Droz.
Gramsci tenne la relazione politica generale e Bordiga svolse una controrelazione di minoranza. Togliatti riferì sul lavoro sindacale. Tra gli interventi di maggior rilievo, si ricordano quelli di Ravazzoli; di Longo, allora dirigente del movimento giovanile; del bordighiano Perrone; di Giacinto Menotti Serrati, che parlò a sostegno delle tesi gramsciane; e di Angelo Tasca, che attaccò Togliatti e la parola d’ordine dei Comitati di agitazione (v.). Sotto la guida di Gramsci, la dura battaglia contro il bordighismo venne vinta. La mozione della Centrale ebbe il 90% dei voti. Al termine della battaglia congressuale, Gramsci insistette perché Bordiga accettasse di entrare nel nuovo Comitato Centrale. I suoi membri effettivi risultarono così: Antonio Gram[...]
[...]o la guida di Gramsci, la dura battaglia contro il bordighismo venne vinta. La mozione della Centrale ebbe il 90% dei voti. Al termine della battaglia congressuale, Gramsci insistette perché Bordiga accettasse di entrare nel nuovo Comitato Centrale. I suoi membri effettivi risultarono così: Antonio Gramsci (segretario generale), Luigi Allegato, Luigi Bagnolati, Amadeo Bordiga, Alessandro Ceriana, Vittorio Flecchia, Egidio Gennari, Ennio Gnudi, Ruggero Grieco, Alfonso Leonetti, Fabrizio Maffi, Antonio Oberti, Camilla Ravera, Paolo Ravazzoli, Mauro Scoccimarro, Giacinto Menotti Serrati, Angelo Tasca, Umberto Terracini, Paimiro Togliatti, Carlo Venegoni, e un operaio di Trieste. Membri candidati: Isidoro Azzario, Teresa Recchia, Giovanni Roveda, Pietro Tresso. L’ufficio politico fu così composto: Gramsci, Scoccimarro, Togliatti, Terracini, Ravera, Ravazzoli e Grieco.
R.Bo.
Bibliografia: G. Berti, I primi dieci anni di vita del P.C.I., Annali 1966 Istituto G.G. Feltrinelli: P. Spriano, Storia del P.C.I., Torino 1967; P. Togliatti, il [...]
[...]avera, Paolo Ravazzoli, Mauro Scoccimarro, Giacinto Menotti Serrati, Angelo Tasca, Umberto Terracini, Paimiro Togliatti, Carlo Venegoni, e un operaio di Trieste. Membri candidati: Isidoro Azzario, Teresa Recchia, Giovanni Roveda, Pietro Tresso. L’ufficio politico fu così composto: Gramsci, Scoccimarro, Togliatti, Terracini, Ravera, Ravazzoli e Grieco.
R.Bo.
Bibliografia: G. Berti, I primi dieci anni di vita del P.C.I., Annali 1966 Istituto G.G. Feltrinelli: P. Spriano, Storia del P.C.I., Torino 1967; P. Togliatti, il P.C.I., Milano 1958.
Lipa
Villaggio istriano lungo la strada fra Trieste e Fiume. Il 30.4.1944, durante la Guerra di liberazione, l’abitato fu completamente distrutto dai tedeschi che lo diedero alle fiam
me, dopo un eccidio che per orrore e vastità ricorda quelli di Boves e Marzabotto. I tedeschi trucidarono l’intera popolazione locale, 257 persone, tra cui vecchi, donne e bambini che furono tutti fucilati o bruciati vivi (v. Istria).
Lipari
Isola più importante delle Eolie; situata a nord della Sicilia e amministrativamente dipendente da Messina, ha una superficie di 37,6 kmq con una popolazione di circa 11.000 abi[...]
[...], tra due insenature (Marina Corta e Marina Lunga), separate da un ripiano roccioso sul quale si erge un castello (antica acropoli) cinto da mura cinquecentesche.
Vi è scarsa l’acqua, ma l’isola è ricca di colture resistenti alla siccità (vite, ulivi, fichi). La popolazione è dedita all’agricoltura, alla pesca e in parte alla lavorazione delle pomici. Negli ultimi anni vi si è sviluppata l’industria turistica.
Isola di confino
Dopo le leggi eccezionali del 1926 Lipari venne adibita dal regime fascista a luogo di domicilio coatto per i confinati politici. Divenne anzi la sede reputata relativamente migliore per il clima e per le condizioni di vita.
Nel 1927 si trovavano a Lipari oltre 500 confinati, di cui 400 politici provenienti da ogni parte d’Italia e rappresentanti tutte le correnti antifasciste (liberali, repubblicani, cattolici, massoni, socialisti, comunisti e anarchici).
Il gruppo più numeroso era quello dei comunisti che, fin dai primi giorni dal loro arrivo, diedero vita a un’organizzazione clandestina locale di[...]
[...] partito. Essi si preoccuparono inoltre di organizzare la « comunità » confinata, istituendo mense collettive, scuole e una biblioteca.
Contrarie a tale attività, la polizia e la milizia fascista ordirono nel dicembre 1927 una serie di provocazioni che culminarono con l’arresto di 150 confinati. Su una nave da guerra questi confinati furono trasportati a Siracusa e incarcerati a disposizione dell’autorità giudiziaria. Alcuni giorni dopo, la maggior parte di essi venne riportata a Lipari, mentre 50 furono deferiti al Tribunale speciale, imputati di « ricostituzione del disciolto partito comunista ». di complotto con
tro la sicurezza dello Stato e, addirittura, di avere tentato di avvelenare l’intera guarnigione fascista dell’isola. Dopo 10 mesi di carcere, questi 50 confinati furono tutti prosciolti in istruttoria.
Corse in quei giorni, in Italia, la voce che l’insperato proscioglimento fosse da collegarsi al salvataggio dei naufraghi della « tenda rossa » e del generale Nobile al Polo Nord. Il generoso impegno col quale il gove[...]
[...]Lipari, mentre 50 furono deferiti al Tribunale speciale, imputati di « ricostituzione del disciolto partito comunista ». di complotto con
tro la sicurezza dello Stato e, addirittura, di avere tentato di avvelenare l’intera guarnigione fascista dell’isola. Dopo 10 mesi di carcere, questi 50 confinati furono tutti prosciolti in istruttoria.
Corse in quei giorni, in Italia, la voce che l’insperato proscioglimento fosse da collegarsi al salvataggio dei naufraghi della « tenda rossa » e del generale Nobile al Polo Nord. Il generoso impegno col quale il governo sovietico aveva organizzato le ricerche e i soccorsi per la spedizione italiana, tramite i marinai del rompighiaccio Krassin, avrebbe reso molto sensibile l’opinione pubblica, influendo sui giudici chiamati, in quegli stessi giorni, a giudicare i confinati politici comunisti.
Tra i più noti confinati a Lipari vi furono: i deputati Andrea Beltramini, Clodoaldo Binotti, Giulio Cavina, Enrico Ferrari, Arduino Fora, Emilio Lussu, Riccardo Momigliano, Alfredo Morea, Guido Picei li,[...]
[...]rmando Guerrini, Attilio Paolinelli, l’anziano anarchico Luigi Galleani; i giornalisti Giovanni Ansaldo, Mario Razzini, Bruno Massi, Carlo Silvestri; numerosi altri dirigenti e militanti antifascisti, tra i quali Agostini, Bibbi, Ignazio di Lena, La Camera, Antonio Dorè, Paolo Fabbri, Antonio Poce, Barbagelata di Genova, Bittoni di Ancona, Brighenti di Roma, G. Longo di Alessandria.
Dopo la fuga da Lipari (v.) di Lussu, Nitti e Rosselli, la maggior parte dei confinati furono trasferiti in altre isole (Ponza, Tremiti, Ventotene), dove per ubicazione geografica e per una più rigorosa sorveglianza era estremamente difficile, se non impossibile, organizzare evasioni.
G.Lo.
Dopo la caduta del fascismo, il Comitato di liberazione nazionale fece murare a Lipari, a ricordo dei confinati antifascisti morti nell’isola durante il ventennio, una lapide con la seguente epigrafe: « Qui deportati dalla ventennale tirannia / torturati dai sicari del fascismo trovarono / oscura morte questi gloriosi apostoli della libertà: / Muttino Antonio da [...]