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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 411

Brano: Loreto, Piazzale

Lorenzini, Ugo

N. a Borgo San Lorenzo (Firenze) il 20.5.1892, m. a Madrid nel 1937. Proveniente dalle file del Partito socialista, aderì al P.C.I. sin dalla fondazione (1921).

Attivo militante antifascista a Livorno, negli anni della dittatura fu costretto a espatriare. Nel 1936, allo scoppio della guerra di Spagna, fu tra i primi ad accorrere nelle Brigate Internazionali, partecipando alla costituzione del Battaglione « Garibaldi ». Istruttore nelle formazioni militari spagnole, cadde in combattimento sul fronte di Madrid.

Lorenzini, Urbano

N. a Sesto Fiorentino (Firenze) il 16.2.1897, m. a Livorno nel 1969. Militante nel P.S.I. e nel P.C.I. dalla fondazione (1921), attivo antifascista a Livorno, in seguito alle persecuzioni del regime emigrò in Francia e poi neH’Unione Sovietica. Nel 1936, allo scoppio della guerra di Spagna, accorse nella Brigata « Garibaldi », nella quale divenne commissario politico. Passato in Francia in seguito al ritiro delle Brigate Internazionali, dopo l’occupazione tedesca combattè nelle forze della Resistenza francese. Fu catturato, ma riuscì a fuggire in Italia e qui continuò a combattere, nelle formazioni partigiane del Piemonte.

Lorenzoni, Maria Assunta

Tina. Medaglia d'oro al valor militare alla memoria. N. nel 1918 a Macerata, m. a Firenze il 21.8.1944. Figlia del professore Giovanni Lorenzoni, ordinario di Economia politica all'Università di Firenze e segretario generale dell'istituto internazionale di agricoltura, durante la seconda guerra mondiale prestò servizio come crocerossina.

Dopo I '8.9.1943 [...]

[...]oro al valor militare alla memoria. N. nel 1918 a Macerata, m. a Firenze il 21.8.1944. Figlia del professore Giovanni Lorenzoni, ordinario di Economia politica all'Università di Firenze e segretario generale dell'istituto internazionale di agricoltura, durante la seconda guerra mondiale prestò servizio come crocerossina.

Dopo I '8.9.1943 aderì immediatamente alla Resistenza fiorentina, entrando a far parte di un gruppo che si fuse con la V Brigata « Giustizia e Libertà ». Incaricata di mantenere contatti con detta Brigata e con il Comando di Divisione « G. L. », Tina assolse a numerose missioni, portandosi anche a Milano e in altre località del Nord per organizzare l'espatrio di ebrei e di perseguitati politici.

II 21.8.1944, durante la battaglia insurrezionale di Firenze (v.), mentre per la terza volta stava attraversando la linea di combattimento per portare informazioni ai Comandi di Oltrarno, fu catturata da una pattuglia di guastatori tedeschi al

Maria Assunta Lorenzoni

l'incrocio di via Montughi con via Bolognese. Rinchiusa prigioniera in una camera della villa Cisterna, tentò la fuga: stava scavalcando un reticolato, quando venne abbattuta da una raffica di mitra.

Nella stessa mattinata, e sempre in via Bolognese, cadde suo padre, colpito da una granata tedesca mentre usciva da un avamposto alleato, dove si era portato per tentare di salvare la vita della figlia mediante uno scambio di prigionieri.

Loreto

Comune di 8.500 abitanti (4.700 nel capoluogo) a 28 km da Ancona, durante la Guerra di liberazione fu importante base di organizzazione e di appoggio per le forze partigiane della zona.

Sin dall'8.9.1943 si costituirono a Loreto gruppi gappisti, mentre squadr[...]

[...]valcando un reticolato, quando venne abbattuta da una raffica di mitra.

Nella stessa mattinata, e sempre in via Bolognese, cadde suo padre, colpito da una granata tedesca mentre usciva da un avamposto alleato, dove si era portato per tentare di salvare la vita della figlia mediante uno scambio di prigionieri.

Loreto

Comune di 8.500 abitanti (4.700 nel capoluogo) a 28 km da Ancona, durante la Guerra di liberazione fu importante base di organizzazione e di appoggio per le forze partigiane della zona.

Sin dall'8.9.1943 si costituirono a Loreto gruppi gappisti, mentre squadre di giovani patrioti del paese si portavano sui monti circostanti per costituire le prime formazioni partigiane. Del locale gruppo dirigente antifascista unitario entrarono a far parte repubblicani, comunisti, democristiani e militari del disciolto regio esercito: tra questi ultimi, si distinse soprattutto il capitano Giuseppe Boracetti, che dall'aeroporto di Ghedi raggiunse Porto Recanati e Loreto il 25.9.1943.

Del gruppo militare clandestino qui costituitosi, facevano altresì parte i capitani Alfonso Sirignano e Luigi Conti, il prof. Nereo Aieri e il tenente dei cara[...]

[...]esercito: tra questi ultimi, si distinse soprattutto il capitano Giuseppe Boracetti, che dall'aeroporto di Ghedi raggiunse Porto Recanati e Loreto il 25.9.1943.

Del gruppo militare clandestino qui costituitosi, facevano altresì parte i capitani Alfonso Sirignano e Luigi Conti, il prof. Nereo Aieri e il tenente dei carabinieri Antonio Valeri. Il gruppo dei militari collaborava strettamente con i fratelli Pao

lo e Bruno Bracondi (v.) e con i G.A.P. locali.

Grazie al lavoro di questi patrioti, furono assicurati alle formazioni partigiane in montagna rifornimenti di armi, munizioni e altro materiale.

Nel lavoro di collegamento, raccolta di informazioni e di rifornimenti, si distinsero particolarmente le patriote Fernanda Paci, Libera e Santina Ferretti, Rinalda Ciasca, Gina Branzini, Giorgia Marcucci Catalini, Anna Mondaini Carelli, Neda Petrini, Maria Malacarri. Tra i più coraggiosi antifascisti del luogo si ricordano Giuseppe Mariani, Luigi Marta, Luigi Bruni, Marcello Muratori, L. Perna, Umberto Fìagaini, Nereo Alfieri, Nazzareno Montanari.

Loreto, Piazzale

Grande piazza milanese, il cui nome deriva da una chiesa e da un convento (ispirati al Santuario di Loreto) ivi costruiti nel 1607 da pellegrini. Posta aN’imbocco di due importanti strade, per Monza e per il Veneto, in tempi storici vi venivano ricevuti dalla popolazione milanese i sovrani provenienti dall'Austria.

Durante la Guerra di liberazione nazionale Piazzale Loreto fu teatro di due eventi di segno antitetico: mentre il 10.8.1944 i fascisti al servizio dei tedeschi vi trucidarono 15 patrioti, meno di 9 mesi dopo vi venne[...]

[...]lanese i sovrani provenienti dall'Austria.

Durante la Guerra di liberazione nazionale Piazzale Loreto fu teatro di due eventi di segno antitetico: mentre il 10.8.1944 i fascisti al servizio dei tedeschi vi trucidarono 15 patrioti, meno di 9 mesi dopo vi vennero esposti i cadaveri di Benito Mussolini e di altri gerarchi repubblichini giustiziati a Dongo (v.).

I 15 patrioti

II mattino del 10.8.1944, in seguito a due attentati compiuti dai G.A,P. (v.) milanesi, l'uno contro un autocarro tedesco transitante nel vicino viale Abruzzi e l'altro avvenuto alle ore 13 del giorno precedente contro un capitano della milizia ferroviaria responsabile della fucilazione di tre ferrovieri di Greco (v.), 15 antifascisti da tempo detenuti furono prelevati dalle carceri di San Vittore da reparti della « Muti », condotti sul piazzale Loreto e ivi fucilati.

L’indomani i giornali pubblicarono un comunicato del Comando tedesco così concepito: « Un’organizzazione di elementi criminali e di pregiudicati politici che porta il nome di G.A.P. agisce in c[...]

[...]sco transitante nel vicino viale Abruzzi e l'altro avvenuto alle ore 13 del giorno precedente contro un capitano della milizia ferroviaria responsabile della fucilazione di tre ferrovieri di Greco (v.), 15 antifascisti da tempo detenuti furono prelevati dalle carceri di San Vittore da reparti della « Muti », condotti sul piazzale Loreto e ivi fucilati.

L’indomani i giornali pubblicarono un comunicato del Comando tedesco così concepito: « Un’organizzazione di elementi criminali e di pregiudicati politici che porta il nome di G.A.P. agisce in città [...]. I seguenti criminali [seguivano i nomi] appartenenti ai gruppi G.A.P. e i loro sicari, precedentemente arrestati per delitti di tale natura e provenienti per la maggior parte dai penitenziari, sono stati condannati per misura di rappresaglia alla pena di morte ».

In realtà non tutti i fucilati erano gappisti o partigiani. Alcuni erano semplici militanti nelle file della Resistenza, altri soltanto vagamente sospettati di antifascismo. Poco prima dell'eccidio compiuto alle 6 e 30 del mattino, le Brigate nere

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine G.A, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Alfonso Sirignano <---Anna Mondaini Carelli <---Assunta Lorenzoni <---Borgo San Lorenzo <---Brigate nere <---Bruno Bracondi <---Comandi di Oltrarno <---Comando di Divisione <---Economia politica <---G.A.P. <---Gina Branzini <---Giorgia Marcucci Catalini <---Luigi Marta <---Nazzareno Montanari <---P.C.I. <---P.S.I. <---Piazzale Loreto <---Santuario di Loreto <---Umberto Fìagaini <---antifascismo <---antifascista <---antifascisti <---comunisti <---democristiani <---fascisti <---gappisti <---socialista



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