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Il segmento testuale Francisco Ferrer è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 17Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 318

Brano: Ferrer Guardia, Francisco

Francisco Ferrer in una cartolina dell’epoca, con epigrafe di Giovanni Pascoli.

trascorso in carcere egli venne rilasciato, ma la scuola fu chiusa. Ferrer espatriò nuovamente in Francia. Rientrato in patria nel 1909, fu nuovamente arrestato durante i moti popolari di Barcellona contro la guerra colonialista in Marocco. Nonostante che la sua partecipazione alle dimostrazioni non fosse minimamente provata, il Consiglio di guerra lo condannò a morte. Venne fucilato nel castello di Montjuich. L’iniqua sentenza e l’esecuzione di colui che era considerato uno dei più grandi rinnovatori della cultura e deH'insegn[...]

[...]i Spagna. Dimostrazioni di protesta si tennero anche a Firenze dove, per l’intervento poliziesco, vi furono una quindicina di feriti; e a Bologna, dove alla testa del corteo sfilò il rettore dell 'Università.

In diverse città italiane furono organizzate Scuole Moderne intitolate al nome del martire spagnolo ed esse furono i primi nuclei delle future Università popolari (v.), fucine di combattenti per il socialismo.

Bibliografia: L. Fabbri, Francisco Ferrer l'ultimo martire del libero pensiero, Roma, 1909; A. Borghi, Mezzo secolo di anarchia, Napoli, 1954.

Ferrerò, Pietro

N. a Grugliasco (Torino) il 12.5.1892, ucciso dai fascisti a Torino il 18.12. 1922; operaio.

Autodidatta, anarchico, fu tra i primi aderenti al Circolo di studi sociali (poi alla Scuola Moderna) sorto nel 1911 alla Barriera di Milano in Torino. Presente in tutte le lotte degli anarchici (v.) di quegli anni, dopo lo scioglimento del sindacato metallurgici aderente all’Unione sindacale italiana passò alla Fiom, aderente alla C.G.L..

Operaio specializzato alla Fiat, ne[...]

[...]a militare di Modena, dislocato a Sassuolo, allorché le S.S. della 6a Divi

EPIGRAFE DI GIOVANNI PASCOLI

Uno scoppio di fucile ubbidiente a un breve cenno di spada da dentro una torre solitaria cinta da mure e fosse echeggiò nelle scuole della terra rimbombò nelle officine del mondo: e i pensatori levarono gli occhi dal libro e i lavoratori alzarono il pugno dall1 incudine e si volsero al tramonto dove era baglior di fiamma e odor di roghi. FRANCISCO FERRER era là, caduto in un tetro fossato, e gli uccisori incoscienti sfilavano avanti al cadavere insanguinato di colui che volle redimere anch1essi, infelici! Stringetevi Vuno alValtro avanti questo martirio o Pensiero e Lavoro Umani!

Quelli che Ferrer non potè redimere con la parola li redima col suo sangue

FRANCISCO FERRER Y GUARDIA

FucNnto nel forte di A\ontjiiich il 13 ottobre 1%?

318



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 605

Brano: [...]onna” quasi completamente distrutta a Melilla, l'intera Catalogna insorse: nella semana tràgica del 1909 (2631 luglio) furono 175 (secondo altre fonti: 82) gli operai fucilati nelle strade dall'esercito (erano stati incendiati 34 conventi e 22 chiese; d'altra parte era opinione diffusa che fossero i gesuiti i proprietari delle miniere e che, per colpa loro, si dovesse andare a combattere in Marocco). Altre esecuzioni seguirono, fra cui quella di Francisco Ferrer (v.), indicato quale ispiratore morale della rivolta. Ma l’insurrezione era stata completamente spontanea, e rivelava fino in fondo lo stato di esasperazione popolare.

Movimento sindacale anarchico

Nel 1910 nasceva la Confederazione nazionale del lavoro (C.N.T.), di orientamento anarcosindacalista, che sarebbe stata egemone nel movimento operaio spagnolo fino alla guerra civile degli anni Trenta; intanto la socialista U.G.T. si espandeva, prevalentemente a Madrid, a Vizcaya e nelle Asturie. Nel 1909 un primo deputato socialista, Pablo

Iglesias, era stato eletto alle Cortes. La politi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 303

Brano: [...]a una revisione del processo, ma ciò non avvenne, neppure quando il vero responsabile della rapina (un giovane portoricano) confessò. Dopo una detenzione di

7 anni i due imputati furono mandati alla sedia elettrica.

La campagna mondiale

La mobilitazione dell'opinione pubblica internazionale intorno al caso Sacco e Vanzetti fu tra le più imponenti che si ricordino, paragonabile a quelle avutesi per salvare la vita del libertario spagnolo Francisco Ferrer (v.) e, nel secondo dopoguerra, per i coniugi Ethel e Julius Rosenberg (v.). Venne costituito un comitato di solidarietà, cui aderirono con prese di posizione i più noti intellettuali del tempo (Romain Rolland, André Gide, Albert Einstein, Anatole France, la signora Curie, George Bernard Shaw, perfino il sindaco di New York Fiorello La Guardia) e furono organizzate manifestazioni di massa a Londra, Mosca, Berlino, Calcutta, Pechino, Bruxelles, Parigi, mentre la stampa di tutto il mondo si occupava dell’affare. Ma ogni sforzo fu inutile di fronte alla determinazione politica del governo U.S.A.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 249

Brano: [...], Giuseppe

N. a Tortona (Alessandria) il 7.1. 1887, m. a Roma il 5.3.1958; ingegnere.

Giovane militante socialista con idealità sostanzialmente riformistiche, ma contraddistinte da posizioni di forte legame con l’incalzare delle proteste operaie e da uno spiccato anticlericalismo, nel 1909 (con Luigi Castagno e Angelo Tasca) fondò a Torino il Fascio giovanile socialista e, nel 1910, un Nucleo antireligioso intitolato all’anarchico spagnolo Francisco Ferrer.

Contro la guerra

Repubblicano dei più intransigenti, nel 1913 subì una condanna a 2 mesi di detenzione per offese al re a mezzo stampa. Nello stesso anno si laureò al Politecnico di Torino e venne eletto segretario della Sezione socialista. Successivamente si batté contro l’entrata in guerra dell’Italia e nel 1914 fondò il movimento Soldo al soldato che si proponeva di finanziare in forma clandestina la diffusione di stampa antimilitarista nelle caserme.

Nel 1914 fu eletto consigliere comunale a Tortona e a Torino (incarichi che manterrà fino al 1920 e che gli verranno riconfermati [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 575

Brano: [...]. Era l’epoca in cui entrava in rapporto con un gruppo di altri artisti e letterati che frequentavano il ritrovo dei « Quattro Gatti », qualcosa di mezzo fra il cabaret parigino e la birreria tedesca.

In quel clima maturò anche il suo orientamento politico, che lo portò a partecipare alle manifestazioni di solidarietà per Cuba (allora in guerra contro il colonialismo spagnolo) e poco più tardi alle dimostrazioni in favore del leader anarchico Francisco Ferrer, il creatore della scuola laica spagnola, che venne poi messo a morte nel 1909 dopo un processo che ricordò quelli delHnquisizione. Del resto i suoi mendicanti, i poveri, i vagabondi, i diseredati del suo cosiddetto « periodo blu», dipinti a Parigi fra il 1901 e il 1904, possono anch’essi testimoniare di queste sue inclinazioni populiste e libertarie.

Il ritorno in Spagna (1934)

Almeno fino al 1934 Picasso si pone all’avanguardia della rivoluzione artistica contemporanea, sviluppando le varie fasi del cubismo, re inter

575



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 348

Brano: [...]to da una coalizione composta di moderati e socialisti, una specie di fronte progressista

formatosi alla fine del secolo all’insegna del laicismo. Sotto le amministrazioni moderatesocialiste il Comune di Padova prese significative iniziative democratiche: sussidiò la locale Camera del lavoro coprendo almeno I’80 per cento del suo bilancio e municipalizzò diversi servizi pubblici. Nel 1909, quando in Spagna fu assassinato l’apostolo libertario Francisco Ferrer, l'Amministrazione comunale proclamò il lutto cittadino; esposte alle finestre del palazzo municipale le bandiere abbrunate, sindaco e giunta parteciparono, col gonfalone del Comune, ai cortei popolari di protesta.

A Monselice, in epoca anteriore al 1880 fu costituita una Sezione della Prima Internazionale mentre in tutta la provincia, ma specialmente a Padova, erano già largamente sviluppate le Società di mutuo soccorso, embrione del futuro movimento operaio. Va rilevato però che queste erano quasi tutte dirette da elementi moderati che si sforzavano di tenerle sul terreno puramente assis[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 131

Brano: [...]nseguenza delle iniziative prese da questo partito per ottenere che Trotzky, cui il governo norvegese aveva intimato di lasciare la Norvegia, ottenesse asilo politico in Spagna.

Mischio, Tito

N. a Civitanova Marche (Me) il 21.3.1890, m. a Ponza il 25.12.1937; meccanico.

Residente a Genova, aderì giovanissimo al sindacalismo rivoluzionario e poi al movimento anarchico, partecipando alle attività del gruppo « Combattiamo » e del Circolo « Francisco Ferrer ». Nel primo dopoguerra partecipò alle lotte del movimento operaio genovese e nel

1921 aderì al Partito comunista.

Nel 1924, quando la Federazione dei lavoratori del mare fondata da Giulietti cadde sotto gestione commissariale fascista, Nischio aiutò il comunista Igino Boriti a costituire a Genova i Comitati sindacali comunisti dei marittimi.

Nell’estate 1925 fu eletto segretario della Sezione metallurgica genovese della Fiom. Nel settembre 1926 fece parte della delegazione operaia italiana partita clandestinamente per Mosca.

Dopo il varo delle leggi eccezionali fasciste (novembre[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 669

Brano: [...]oi genitori vennero feriti dalla polizia sul ponte Mosca, a Torino, in una manifestazione contro la guerra. Nel 1920 partecipò all'occupazione delle fabbriche. Nell’aprile 1921, coinvolto in un conflitto contro fascisti reduci da un’azione squadrista su Chivasso, fu condannato a 10 mesi di carcere per tentato omicidio. Nel 1922 comandò la

I Centuria degli Arditi del popolo (v.) torinesi e divenne il segretario del Fascio giovanile comunista « Francisco Ferrer ». Chiamato alle armi nel 1924, essendo comunista fu sottoposto a vigilanza speciale. Nel 1931, in seguito a persecuzioni e per sfuggire a nuovi arresti, si vide costretto a lasciare Torino e passò in Liguria. Ritornato dopo qualche tempo nel capoluogo piemontese, riprese contatti con Gardoncini, Capriolo, Bazzanini.

Dopo T8.9.1943 partecipò alla Guerra di liberazione. Una delle sue prime azioni fu la liberazione dei prigionieri inglesi che si trovavano in un campo di concentramento a Gassino Torinese. Dal maggio al settembre 1944 fu commissario politico della II Divisione d’assalto Gariba[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 493

Brano: [...]a cerniera del Garigliano, l'11.5.1944 gli Alleati realizzarono attraverso i Monti .Aurunci la manovra decisiva che scardinò la linea difensiva tedesca, aprendo le porte verso la Capitale (v. Cassino).

Garino, Maurizio

N. a Ploaghe (Sassari) il 31.10. 1892; tecnico industriale. Trasferitosi a Torino, entrò nel movimento giovanile socialista. Nel

1909, dopo aver partecipato ai moti di protesta per la fucilazione del progressista spagnolo Francisco Ferrer, aderì al movimento anarcosindacalista e con Pietro Ferrerò fu uno dei militanti più in vista di questa corrente nel movimento operaio torinese.

Attivo propagandista contro la guerra nel 191518, nel dopoguerra fu un tenace sostenitore dei Consigli di fabbrica e dei Commissari di reparto. Dopo la strage di Torino del dicembre 1922, fu invitato dai suoi compagni a espatriare, ma non accettò e volle restare in Italia. Durante gli anni della dittatura fascista fu più volte arrestato. Nel settembre 1943 riorganizzò il movimento anarchico a Torino e diede vita al « Circolo di studi sociali ». Pr[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Francisco Ferrer, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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