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Il segmento testuale Fai è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 36Analitici , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Giovanni Pirelli, Questione di Prati in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1959 - 5 - 1 - numero 38

Brano: [...] César. Puntò l'indice sulla bottiglia di grappa e disse: « Beh, non si beve? ».
La risata di Attilio irritò Salomone Croux. « A questo mondo c'è chi è capace di ragionare e chi non lo è », disse, volgendo, poiché era strabico, un occhio a César Borgne e uno al ragazzo Attilio. « Se hai un prato, sai cos'è. E un prato. È li. Non si muove. Non diventa più grande ma nemmeno diventa più piccolo. Quest'anno ci hai fatto tre fieni. L'anno venturo ci fai tre fieni. Tutti gli anni ci fai tre fieni. Più buoni, meno buoni, sono sempre tre fieni. Venisse anche il diluvio universale, quando l'acqua scola via cosa trovi? Il tuo prato. Questo, nella mia testa ignorante, è un prato ». Parlava lentamente, teneva la mano destra aperta con il palmo all'insù e le dita allargate come vi reggesse il prato, la fissava compiaciuto come se le fienagioni vi si susseguissero l'una via l'altra. Quindi chiuse la mano destra a pugno per significare che il prato non c'era più e dischiuse la sinistra sollevandola a scatti come vi facesse saltare monete. « E il danaro? Cos'è il danaro? Guardate quel[...]

[...]», disse il ragazzo Attilio. « Peccato che César non abbia venduto, invece del prato, un bicchiere ». Rise forzatamente.
« Un bicchiere », disse Salomone, « vai al mercato e ti provi, con i soldi che hai preso, a comperarne uno uguale. Con il prato la prova non serve. Perché? Perché non troverai mai un prato uguale a quello che hai venduto ».
« Era un buon prato », disse il ragazzo Attilio.
« Stai facendo il furbo », disse César a Salomone. « Fai l'esempio del bicchiere e tu stesso dici che un prato è un'altra cosa ».
«Torniamo pure al bicchiere », disse Salomone. Portò il bicchiere vicino agli occhi strabici, lo rigirò sulla punta delle dita, sorseggiò un altro po' di grappa. « Mettiamo che non esista un bicchiere uguale a questo. Per sapere se ho fatto un affare buono o cattivo non ho che un mezzo : provo a ricomperare il bicchiere che ti ho venduto ».
« Vorresti dire... ». César adesso sudava. Beveva, sudava e si tirava in dentro la punta del baffo.
« Sei in gamba, César. Hai già capito. Per sapere se hai fatto un affare buono o[...]

[...]va di crucciarsi per i suoi pantaloni senza piega. « Cosa aspettiamo a togliere il disturbo al
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signor Borgne? E alla signora Claretta? Quanta strada anche Claretta, eh? La ricordo quando ancora era la più povera, la più disgraziata tra le mucche di mia conoscenza. E adesso non conosce più fieno, conosce solo biglietti di banca ».
Era troppo. César si volse. Aveva il viso paonazzo, il collo gonfio e le mani che tremavano. « Fai il furbo, vero? Speri che. te la venda per quattro soldi? Bene, puoi togliertelo dalla testa. Non te la vendo. Non la vendo a nessuno e tanto meno a te ».
« Ti credo », disse Salomone. « Per poco che te ne intendi di mucche, sai che sarebbe fatica sprecata. Ha anche rifiutato il toro, il mese scorso, o confondo con un'altra tua mucca? Comunque non c' da impressionarsi. II macellaio la prenderà. Il macellaio non ci rimette mai. Cornpera tanto al chilo, rivende tanto al chilo, osso compreso. Attilio, non conosci per caso un macellaio onesto? Non vorrei che il povero César si facesse fregare an[...]

[...]», disse César, « l'ammazzo ».
« Come credi che l'ammazza? », bisbigliò Salomone.
« Con il coltello », bisbigliò il ragazzo Attilio. Il solo pensiero del coltello nelle mani di César lo fece impallidire.
« Con il coltello, con il coltello, si. Proprio con il coltello », disse Cesar, estraendo dal cassetto della dispensa il coltello del pain deur. « Cosa credi? Che mi faccia impressione infilzare il cuore di una mucca? ».
« Voglio vedere come fai », disse Salomone.
« César, non lo fare, ti supplico, non lo fare », implorò il ragazzo Attilio.
César si fece addosso alla mucca e le diede un calcio nel deretano. La mucca si rizzò sulle gambe posteriori, poi su quelle anteriori. Quando fu ritta arricciò la coda e fece i suoi bisogni. Poi prese a sfiorare con il muso bavoso il piano della mangiatoia, esplorandola, emettendo sbuffi di fiato, sollevando rimasugli di fieno. La capra si svegliò. Alla vista del
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coltello prese a tirare, terrorizzata, la corda a cui era legata. Puntava i piedi, tirava e quasi si strozzava[...]

[...]di. Non capiva e infatti non si scompose.
« È ben affilato? », disse Salomone. Voleva divertirsi ma gli era venuto il dubbio che l'uccisione della mucca, fatta malamente, non gli sarebbe piaciuta. Il ragazzo Attilio aveva affondato il viso nelle mani.
« È corto », ammise a malincuore César. « La buco senza arrivare al cuore ».
« Meglio se la dai al macellaio », disse Salomone.
«Non gliela dò, al macellaio non la dò. Non la dò a nessuno ».
« Fai bene. I macellai sono tutti macellai. Povera Claretta, lei non ha colpa se tu hai venduto il tuo unico prato. Meglio sarebbe tirarle una schioppettata in fronte. Morirà senza accorgersene ».
« No, Cesar, non con il fucile! », implorò il ragazzo Attilio, togliendosi le mani dagli occhi per portarle alle orecchie.
« E invece proprio con il fucile », disse César. Mandò il coltello a conficcarsi nella mangiatoia, si spostò al cassone dove teneva il Mauser, ne sollevò il coperchio. Seguiva il suggerimento di Salomone, ne provava rabbia, ma che farci?, mica poteva, per contraddire Salomone, ammaz[...]



da Franco Lucentini, La porta in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1953 - 3 - 1 - numero 1

Brano: [...]rederai di avermi fatto l'elemosina, eh? Non ti credere
che ci ho bisogno dei soldi tuoi! Se me lo dicevi prima, che te ne an
davi, io avevo già trovato da affittare lo stanzino, avevo trovato! Ci
posso fare quattromila lire con lo stanzino... ».
Per strada pioveva. Camminavamo rasente al muro. Mia sorella
avanti, con la valigia piccola, io dietro.
« Almeno sei guarita bene? » dissi. « Se ti si complica, mentre stai
chiusa là dentro, come fai? ».
« No, ho fatto l'analisi » disse seguitando a camminare. « Dice che
sono guarita bene ».
Camminava svelta sui tacchi alti, saltando le pozzanghere. Ogni
tanto rallentava davanti a una vetrina.
« Penso se mi sono scordata di comprare niente » disse.
« Possiamo vedere quando stiamo là » dissi. « Caso mai te lo vado
a comprare io ».
« A proposito » dissi, « ti volevo comprare qualche cosa, ma questi
giorni ci ho avuto delle spese... così non ho potuto ».
« Qualche cosa? » disse Adriana. « Che cosa? Un regalo? ».
« Beh, si » dissi. « Ma sai, le spese... ».
« Che spese? » disse. « [...]

[...]ia sorella, « non ti potrei aiutare? Soldi non ce n'ho, lo sai, ma tutta quella roba che ho messo da parte ne ' potrei vendere un po'. Vuol dire che invece di durare tre anni durerà due, oppure me la faccio bastare lo stesso per tre, insomma si pub vedere. Di? ».
« No » dissi, « te l'ho detto. Io, questo progetto tuo dei tre anni là dentro, non so se sia buono e nemmeno l'ho capito bene; ma se ci hai penato tanto per metterlo su è meglio che lo fai come hai deciso, oppure( cambialo e stacci dieci anni, stacci un anno solo, non ci stare per niente, ma io non ti voglio levare niente. Io poi mi posso sempre arrangiare magnificamente, una che mi mantiene la trovo sempre, senza che devo venirti a levare la roba a te ».
Non avevo pensato che lei avrebbe tirato fuori quell'altro argomento, ma mi accorsi subito, dalla faccia, che stava per farlo.
« Ha spiovuto » dissi in fretta, « vogliamo andare? ».
« Aspetta » disse. « Senti ».
« Sento » dissi scocciato.
Senti » disse. «Quando devi fare il mantenuto di una di quelle vecchie... Dico, quan[...]

[...] scena... Ma se crepi tu, voglio crepare pure io. Va bene? Almeno questo lo posso fare, senza che ti dò fastidio? Ci hai qualche cosa da dire? ».
Io non ci avevo niente da dire, ma tutta la faccenda mi cominciava a scocciare forte. Dietro a tutti quei discorsi ci cominciavo a sentire una cosa falsa, per niente pulita. Ci avevo esperienza di donne isteriche, no?
« Credo che mi stai cominciando a scocciare » dissi. « Se tutta questa gran cosa la fai per me, senti bene, ti potevi risparmiare la montatura. Questa storia che vuoi stare fuori dal mondo, solo per stare fuori dal mondo, più sta e meno mi convince. Perché proprio tre anni? Che aspetti che succeda, in. tre anni? Se lo fai per me, non ti credere che succeda niente. Se è tutta una scena che fai per me, ti devo dire che è una scena pietosa, e in tre anni diventerebbe solo più pietosa. Non ti crederai mica che io apprezzo lo spirito di sacrificio, eh? Non ti crederai di fare con me la scena madre, il finale spettacoloso, con me che arrivo in capo a tre anni, con la chiave in mano, innamorato pazzo? Non ti crederai di mettermi a me in una fesseria simile? La chiave,
LA PORTA 87
cara Adriana, te la tieni tu, e io in questa storia non ci voglio più entrare. Dovevo capirlo prima, che tutta la faccenda non reggeva, che ci mancava qualche cosa. Tu non sei il tipo che vive staccata, che se[...]

[...] te lo so spiegare.
Sono così stanca. Stanotte non ho dormito per niente. Vorrei dormire ».
«Oh! e dormi! » dissi. «Mettiti a letto e fatti una bella dormita.
Dopo discorriamo ».
« Perché vedi» disse, « io credo che lá sotto... ».
(( Niente, niente» dissi, «adesso non voglio sapere niente. Mettiti
a letto e dormi. Ci abbiamo tutto il tempo per discorrere dopo. Va be
ne? Ti metti a letto? ».
«Va bene» sorrise, sollevandosi sui gomiti. «Mi fai alzare? ».
Mi tolsi dal letto perché potesse mettere giù le gambe, l'aiutai ad
alzarsi.
« Come sono stanca! » disse, cominciando a spogliarsi. Sistemò la
giacca e la camicetta sulla sedia, con cura. La sottana e le calze le mise
ripiegate sulla spalliera del letto.
« Mi dài la camicia? » disse. « Sta nell'armadio, in basso ».
Stava per togliersi la biancheria, poi mi guardò. Prese la camicia e
andò dietro la tenda.
92 FRANCO LUCENTINI
La sentivo muovere i barattoli della cipria, della crema per la notte.
Mise fuori un braccio perché le dessi un asciugamano, che stava nell'ar
madio[...]

[...]e ci volevano le nerbate.
La mattina appresso mi riportarono in Questura per gli accertamen
LA PORTA 101
ti, poi un'altra vota due giorni dopo, poi per una settimana di seguito, tutti i giorni. Alla fine si calmarono, cominciarono a cercare da un'altra parte. A me mi lasciarono in aspettativa, sempre « isolato».
Dopo quattro mesi dovettero fare posto a un'infornata di politici, mi tolsero l'isolamento.
« Dài una pulita » disse la guardia. « Fai bene la branda e metti la roba tua da una parte. Arrivano due. Sta attento che sono persone per bene, non sono delinquentoni come te. Sta attenta che te ne puoi pentire ».
Arrivò un tizio distinto, bene in carne, con un giovanottello mezzo deficiente, dall'aria feroce.
Quello distinto era pure molto gioviale.
« Anche lei politico, naturalmente! » disse appena entrato, stendendomi la mano.
« Ho rubato » dissi.
Rimase sconcertato, con la mano per aria.
«Ma... politicamente? » disse.
« No » dissi. « Non credo. Ho rubato a una banca ».
Quello si incazzò spaventosamente, mandò a chiamare i[...]

[...]ò quello, « lo credo bene! Come lei sa, Sua Maestà si interessa direttamente di noi! ».
Il giovanottello non aveva detto una parola. Venne da me e guardò la roba che avevo sistemato sopra la mensola accanto alla finestra.
« Tu sgombra la roba tua e mettila là » disse indicando la mensola vicino alla porta, dalla parte dei buglioli. « Sposta pure la branda, qui ci dobbiamo stare noi ».
« Hai sentito quello che ha detto? » disse il sottocapo. « Fai presto, che si devono sistemare le altre brande ».
Per tutto il tempo che stettero a sistemarsi, il giovanottello seguitò a cercare un modo per farmi mandare in cella di punizione subito,
102 FRANCO LUCENTINI
finché ci aveva ancora le guardie a portata di mano. Ma era troppo stupido anche per quello.
Il giorno dopo però trovarono un pretesto. Fu quello distinto, a trovarlo. Chiamò la guardia di nascosto e gli fece vedere che tenevo in mano uno dei pioli per attaccare i panni. Disse che l'avevo staccato dal muro per tirarglielo. Io l'avevo staccato per romperci certo pane secco che m'era r[...]



da Liliana Magrini, Il silenzio in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1958 - 7 - 1 - numero 33

Brano: [...]e gambe, più gonfie alle caviglie che al polpaccio ossuto, andava su e giù dalla padella al tavolo, dove prendeva, a due o tre per volta, le
IL SILENZIO 161
sardine infarinate; e ogni volta batteva sul tavolo il cucchiaio con una specie d'irosa stanchezza. A un colpo più forte, Antonio si strinse mag giormente nelle spalle curve « Potresti portare il tagliere vicino al fornello », disse con aria di pacata constatazione più che di consiglio.
« Fai presto a dire, tu... » borbottò Teresa. Con aria esasperata, guardò l'orologio. Ecco, erano già le otto, e aveva ancora da buttare la pasta. Per forza, aveva lavorato tutto il pomeriggio per loro.
Antonio non rispondeva. Immobile, sfiorava con la punta delle dita il legno, come a giudicare al tatto la linea che aveva intagliata. Poi sollevò un attimo la testa, guardando vagamente verso Teresa. L'attenzione che gli affinava il viso chino sembrò smarrirsi in quegli occhi così chiari tra le palpebre arrossate. Poi abbassò di nuovo la testa.
Ad un tratto, Marco avverti nella stanza il silenzio [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Fai, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Come <---Così <---Diritto <---Ecco <---Già <---Hai <---Perché <---Però <---Più <---Povera <---Sei <---Accendi <---Ahi <---Andiamo <---Arrivò <---Basta <---Bisogna <---Cercò <---Certo <---Cosa <---Cosi <---Davanti <---Del resto <---Dico <---Farmacia <---Lasciò <---Niente <---Non voglio <---Portò <---Ricominciò <---Riuscì <---Sarà <---Scese <---Sulla <---Tornò <---Voglio <---siano <---A Filippo Bertolli <---A San Silvestro <---Abbandonò <---Abbatterla <---Accettò <---Ahé <---Allentò <---Allineàti <---Allontanò <---Allò <---Almeno <---Altro <---Alzò <---Amore mio <---Anche <---Antonio Stura <---Aosta <---Appòggiati <---Army Ration <---Army Ration C <---Asciugati <---Aspettiamo <---Aspetto <---Attaccati <---Attilio Glarey <---Auguri vivissimi <---Avanzò <---Avaro <---Avrei <---Avvicinatasi <---Baglietto <---Bambin Gesù <---Bambino Gesù <---Batté <---Bel <---Belfront <---Belfront Augusto <---Bertozzi <---Biella <---Bisogna riuscire a non farsi fregare <---Boja <---Bordeaux <---Borgne <---Borino <---Brunod <---Buffoni <---Buonasera <---Buoni <---Caffè Notturno <---Cambia <---Camminò <---Cantò <---Capito <---Capì <---Cara Adriana <---Caso <---Celere <---Certe <---Certissimamente <---Che César Borgne <---Che Michele <---Chenoz <---Chiacchiera <---Chiamatela <---Chiamò <---Chinò <---Chissa <---Chissà <---Chiuse <---Chénor <---Chénoz <---Ciao <---Cinque <---Cioé <---Cocoa <---Cogne <---Cominciò <---Compi <---Compito <---Comprane <---Con Claretta <---Con César <---Continuò <---Contro Nino <---Contò <---Corsi da Adriana <---Costanza Cataldo <---Credi <---Croux <---Cyprien Berthod <---César <---César Borgne <---César a Salomone <---Dei <---Di Claretta <---Di César <---Di Luigino Brunod <---Dietro <---Dietro Salomone <---Dietro a Marco <---Dinamica <---Dio <---Dirgli <---Diteglielo <---Don Aldo <---Dormirò <---Dottor Micheli <---Dài <---E César Borgne <---Eccola <---Eliseo Chénoz <---Evaporated Milk <---Evaristo Grange <---Facciamo un bel corteo <---Fammi <---Ferdinando Berthod <---Fermala <---Fermò <---Filippo Bertolli <---Filippo a Marco <---Finì <---Fissò <---Fosse <---Fumò <---Fuori <---Gettò <---Giacomo Cataldo <---Giunti <---Giuseppe Spinola <---Giò <---Giù <---Gli <---Grappa <---Grazie <---Guardandola <---Guardò <---Ho rubato <---Hotel Royal <---Impiccala <---In ogni modo <---Insistette <---Insomma stai sistemata benino <---La Grotta <---La banda <---La casa <---La lotta <---La notte <---La sera <---Lascialo <---Lasciatelo <---Laurent Pascal <---Lei <---Lino Guichardaz <---Lino Guicherdaz <---Lo vendevi si <---Lontanissimo <---Luigi Stura <---Ma Attilio <---Ma Costanza <---Ma Dio <---Ma Marco <---Ma Teresa <---Ma mi <---Macché <---Mai Marco <---Maltoni <---Mandò <---Marconi <---Marcò <---Medicina <---Meglio <---Mese <---Mezzo <---Mi pare <---Michele Cataldo <---Mignottona <---Mistrá <---Mon djeu me <---Morirà <---Muoio <---Muovetevi <---Non avere paura <---Non lo so <---Non mi fare male <---Non parlare <---Non sei stupida <---Non so che dire <---Non sono scocciato <---Oddìo <---Ogni <---Oh Dio <---Oltre <---Ora Teresa <---Oregina <---Parola di César Borgne <---Pecos Bill <---Pensavamo solo a correre <---Pensò <---Pescatori <---Pession Eliseo <---Più Attilio <---Pochi <---Porto Nino <---Povera Claretta <---Povero Eliseo <---Prendendole <---Prendimi <---Prova <---Provò <---Puntò <---Quale <---Quando sei sbronzo sei intelligente <---Ration C <---Reagì <---Resta <---Restò <---Riandò <---Ricontali <---Righi <---Ripensò <---Risalì <---Ritrovò <---Riudì <---Sacremon <---Sacrenom <---Safety Matches <---Salomone Croux <---Saltò <---San Gallicano <---San Wuilliermo <---Sarai <---Sará <---Scaldò <---Scolò <---Seguitò <---Seguì <---Senti <---Sentì <---Sessanta <---Sessantacinque <---Settantacinque <---Si sta bene sul Righi <---Sistemò <---Smettetela <---Smettila <---Soldi <---Sollevò <---Sottoripa <---Sperò <---Spinola <---Statica <---Storia <---Tentò <---Terminò <---Tornerò <---Torniamo pure al bicchiere <---Torno <---Traversò <---Tredici <---Tu Attilio <---Tu sei sempre acuto <---Tua <---Uhà <---Uno di noi <---Va bene <---Vacci <---Vado <---Valtournanche <---Venderò <---Viene <---Voltò <---Vorresti <---Vuota <---abbiano <---abbracciano <---antagonista <---apprendista <---artigiani <---autista <---barista <---commercialista <---d'Antonio <---d'Attilio <---d'Ivrea <---d'Oregina <---dell'Adriana <---dell'Eucaristia <---fagiani <---italiano <---lista <---mutismo <---virtuosismo