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Il segmento testuale Fabrizio Maffi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 35Entità Multimediali , di cui in selezione 14 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 107

Brano: [...]a Resistenza, prendendo numerose iniziative di lotta contro il nazifascismo. Il

26.4.1945, nel corso dell’insurrezione nazionale, il C.L.N.P.A.U. si insediò nei locali dell’Università, delegando, in assenza delle Autorità accademiche, propri fiduciari presso i diversi Istituti milanesi.

A.P.E.F.

Associazione Proletaria per l’Educazione Fisica. Ente costituitosi nel 1920 a Milano, sotto la presidenza del medico Attilio Maffi, fratello di Fabrizio Maffi (v.), allo scopo di promuovere e sviluppare lo sport tra i lavoratori di sinistra.

In quegli anni di esasperato nazionalismo, non pochi erano gli iscritti alle varie associazioni sportive che avvertivano un forte disagio nel vedersi resi, loro malgrado, « strumento di manifestazioni guerraiole e reazionarie ». Sembrava infatti che nessuna festa ginnica o manifestazione sportiva potesse concludersi senza una rituale esaltazione militarista e sciovinista, sì da ritenere che lo sport venisse concepito soltanto come preparazione alla guerra o continuazione di essa. Da qui, l’accentuarsi della [...]

[...]onisti Operai Italiani) che, con un colpo di mano, i dirigenti avevano fatto degenerare a destra, verso il fascismo. L’A.P.E.F. e l'A. P.E. cercarono di costituire sezioni nelle principali città, ma la loro vita, specialmente dopo che il fascismo salì al potere, fu dura e difficile in quanto, chiaramente orientate a sinistra, con le loro sedi offrivano occasione di incontro e ritrovo ai lavoratori antifascisti.

II 14.7.1923, per iniziativa di Fabrizio Maffi, Mario Mal atesta, Francesco Buffoni e Giacinto Menotti Ser

107



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 669

Brano: [...]a mozione degli “unitari”. Conseguentemente i riformisti, ai quali si aggiungevano i centristi, venivano espulsi dal P.S.I. e costituivano il nuovo Partito Socialista Unitario [P.S.U.).

Nel novembre si riuniva a Pietrogrado il IV Congresso deH'I.C. e, dall'Italia, vi parteciparono due delegazioni, rispettivamente del P.S.I. e del P.C.d’i.. Il Congresso nominò una commissione per la fusione tra i due partiti, composta da Giovanni Tonelli (v.), Fabrizio Maffi e Giacinto Menotti Serrati (v.) per i socialisti, e da Antonio Gramsci (v.), Mauro Scoccimarro (v.) e Angelo Tasca (v.) per i comunisti. La sostanza degli accordi raggiunti da tale commissione prevedeva: la trasformazione deWAvanti! (v.) in organo del partito unificato, sotto la direzione di Gramsci e Serrati; la composizione del Comitato centrale per due terzi di comunisti e per un terzo di socialisti, mentre l’Esecutivo sarebbe stato formato da sette membri, quattro dei quali comunisti e tre socialisti; l’espulsione dei deputati e degli esponenti socialisti contrari alla fusione; l’in

te[...]

[...]temporaneamente a quello del partito, aveva dato luogo ad alcune contestazioni e approvato a maggioranza le tesi terzinternazionaliste.

L’espulsione dal P.S.I.

Il 15.5.1923, in pieno contrasto con le direttive della Direzione socialista, iniziarono le pubblicazioni della rivista terzinternazionalista Pagine rosse (v.), redatta da un comitato composto da Giacinto Menotti Serrati (che sarebbe stato scarcerato il 5 giugno), Francesco Buffoni, Fabrizio Maffi, Mario Malatesta ed Ezio Riboldi. In seguito a ciò, nei primi giorni di agosto la Direzione del P.S.I. dichiarava, « in virtù dei poteri conferiti dal Congresso di Milano 1921 », fuori dal partito i membri del Comitato di redazione della rivista, affermando che il provvedimento sarebbe stato esteso a quanti, sezioni o singoli compagni, avessero svolto azione di solidarietà con gli espulsi.

Tale presa di posizione, che ne escludeva dal partito i maggiori esponenti, mutò le prospettive della frazione terzinternazionalista che, cessando praticamente di essere una corrente di lotta interna, pe[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 630

Brano: [...]ssibile conoscere il loro stato d’animo e utilizzare

il momento favorevole senza le cellule di officina » (dalla risoluzione del Presidium deH’I.C., Mosca, gennaio 1924).

Il nuovo comitato centrale eletto al Congresso di Lione aveva come membri effettivi: Antonio Gramsci, segretario generale; Luigi Allegato, Luigi Bagnolati, Amadeo Bordiga, Alessandro Ceriana, Vittorio Vecchia, Egidio Gennari, Ennio Gnudi, Ruggero Grieco, Alfonso Leonetti, Fabrizio Maffi, Antonio Oberti, Camilla Ravera, Paolo Ravazzoli, Mauro Scoccimarro, G.M. Serrati, Ange

lo Tasca, Umberto Terracini, Paimiro Togliatti, Carlo Venegoni e un operaio di Trieste. Membri candidati erano: Isidoro Azzario, Teresa Recchia, Giovanni Roveda, Pietro Tresso.

Da quel momento il comitato esecutivo cominciò a chiamarsi Ufficio politico e risultò composto da Gramsci, Scoccimarro, Togliatti, Terracini, Camilla Ravera, Ravazzoli e Grieco. Alla segreteria furono designati Scoccimarro, Ravera, Togliatti, Terracini e Grieco.

Soltanto dopo vive insistenze di Gramsci, Bordiga accettò di f[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 657

Brano: [...]a romana »; immediatamente ammanettati, furono nuovamente spediti a Napoli sotto processo. Nel singolare « braccio di ferro », chi dovette cedere furono le autorità fasciste che, alla fine, rinunciarono all’assurda pretesa.

Tra i primi e più noti uomini politici inviati al confino nel 1926, vi furono Antonio Gramsci, Giuseppe Giù!ietti, Ferruccio Parri, il liberale Tullio Benedetti, il generale Roberto Bencivenga, i deputati Giuseppe Liberti, Fabrizio Maffi, Giuseppe Romita, Luigi Repossi, Giuseppe Massarenti, Luigi Salvatori, Riccardo Momigliano, Paolo Conca, Guido Picelli, il Gran Maestro della massoneria Domizio Torrigiani, il repubblicano Cencio Baldazzi, l'anarchico Spartaco Stagnetti (che vi verrà ucciso un anno dopo da un provocatore), Ermanno Bartei lini.

P.Se.

Congo

La Repubblica democratica del Congo (ex Congo Belga), capitale Kinshasa (ex Léopoldville), si estende su 2.345.409 kmq (pari a circa 8 volte l’area dell’Italia). Ha circa 15 milioni di abitanti, per la massima

parte Bantù (77,7%) e Sudanesi; la lingua ufficiale è[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 81

Brano: [...]
Opposizione costituzionale (10 deputati): Roberto Bencivenga, Mario Berlinguer, Roberto Bracco, Raffaele De Caro, Vincenzo Giuffrida, Nicola Lombardi, Pellegrino Ettore Lombardi, Luigi Macchi, Enrico Molé, Enrico Presutti.

Partito Comunista d’Italia (18 deputati): Luigi Alfani, Arturo Bendini, Igino Borin, Onorato Damen, Enrico Ferrari, Bruno Fortichiari, Egidio Gennari, Antonio Gramsci, Antonio Graziadei, Ruggero Grieco, Francesco Lo Sardo, Fabrizio Maffi, Guido Molinelli, Guido Picelli, Luigi Repossi, Ezio Riboldi, Giuseppe Srebrnic, Giulio Volpi. Partito Popolare Italiano (35 deputati): Salvatore Aldisio, Arturo Baranzini, Antonio Boggiano Pico, Gian Battista Bosco Lucarelli, Giovanni Braschi, Alessandro Brenci, Carlo Bresciani, Vittorio Buratti, Paolo Cappa, Luigi Capra, Luigi Carbonari, Felice Carini, Mario Cingolani, Alcide De Gasperi, Palmerio Delitala, Luciano Fantoni, Tito Galla, Annibaie Gilardoni, Achille Grandi, Giovanni Gronchi, Ugo Guarienti, Stefano Jacini, Luigi Larosa, Giovanni Maria Longinotti, Federico Marconcini, Mario Augus[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 373

Brano: [...]attaglia contro il bordighismo venne vinta. La mozione della Centrale ebbe il 90% dei voti. Al termine della battaglia congressuale, Gramsci insistette perché Bordiga accettasse di entrare nel nuovo Comitato Centrale. I suoi membri effettivi risultarono così: Antonio Gramsci (segretario generale), Luigi Allegato, Luigi Bagnolati, Amadeo Bordiga, Alessandro Ceriana, Vittorio Flecchia, Egidio Gennari, Ennio Gnudi, Ruggero Grieco, Alfonso Leonetti, Fabrizio Maffi, Antonio Oberti, Camilla Ravera, Paolo Ravazzoli, Mauro Scoccimarro, Giacinto Menotti Serrati, Angelo Tasca, Umberto Terracini, Paimiro Togliatti, Carlo Venegoni, e un operaio di Trieste. Membri candidati: Isidoro Azzario, Teresa Recchia, Giovanni Roveda, Pietro Tresso. L’ufficio politico fu così composto: Gramsci, Scoccimarro, Togliatti, Terracini, Ravera, Ravazzoli e Grieco.

R.Bo.

Bibliografia: G. Berti, I primi dieci anni di vita del P.C.I., Annali 1966 Istituto G.G. Feltrinelli: P. Spriano, Storia del P.C.I., Torino 1967; P. Togliatti, il P.C.I., Milano 1958.

Lipa

Villaggio is[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 464

Brano: [...]a per i comunisti, Giacinto Menotti Serrati e Maffi per i socialisti. Ma a tale risoluzione si opposero poi, all’interno del Partito socialista, il gruppo di Arturo Velia, gli amministratori dell’« Avanti! » e Pietro Nenni, a quel tempo redattore capo del quotidiano.

La maggioranza del P.S.I. votò quindi un ordine del giorno di netto rifiuto all'unificazione dei due partiti e, nel 1924, espulse la frazione terzinternazionalista. Capeggiata da Fabrizio Maffi, questa passò in blocco nelle file del Partito comunista d’Italia, del cui Comitato centrale, allora composto di 17 membri, furono chiamati a far parte lo stesso Maffi, Serrati, Mario Maiatesta e Giovanni Tonetti.

Gli anni del fascismo

Nel 1924 i comunisti si preparavano a entrare nella clandestinità e Maffi assunse lo pseudonimo di Barbi. Bersagliato dalle persecuzioni dei fascisti e oggetto di ripetute aggressioni squadristiche, godeva di una larga popolarità tra gli operai, tanto che nelle elezioni dell’aprile

1924 ottenne in Piemonte 9.199 preferenze (nelle stesse elezioni Gramsc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 164

Brano: [...]della provincia, ma lo stesso entrò in Parlamento nel 1900, con Rinaldo Rigola, ed entrambi furono rieletti nel 1904.

Nel 1908 venne eletto, nel Collegio di Biandrate, Antonio Campanozzi. Nel 1909, oltre a Dino Rondani, furono eletti i socialisti Francesco Bel trami, Luigi Giuli etti e Felice Quaglino, tutti poi riconfermati nel 1913 (meno Giulietti che però, dal 1914, fu il primo sindaco socialista di Novara), affiancati da Modesto CugnoJio, Fabrizio Maffi e Umberto Savio.

Tra i principali esponenti socialisti e organizzatori dei lavoratori dell’epoca si ricordano: Pietro Ballario, Andrea Purghè, Gaudenzio Borzoni, Arturo Rossi, Mario Guarnieri a Novara; Giuseppe De Antonis a Domodossola; Vittore And reani e Alberto Malatesta nel CusioVerbano; Battista Bertoglio, Francesco Sai etto, Giulio Casalini nel Biellese; Giorgio Angelino, Benedetto Ferraris, Giuseppe Balconi in Valsesia; Edoardo Gemma, Rinaldo Locami a Vercelli.

Presenza cattolica

Con l’entrata in campo elettorale dei cattolici (grazie alla sospensione del «non expedit»), lo sc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 165

Brano: [...]di controllo, con i quali

essa poteva provvedere direttamente al collocamento.

Secondo Ramella fu il principale artefice delle conquiste del movimento operaio e contadino novarese. Alle elezioni del 1919, quando il P.S.I. ottenne 100.564 voti, pari al 63 per cento, egli fu il primo (e con il maggior numero di preferenze nel Regno) degli 8 deputati del P.S.I. eletti nei 12 collegi della provincia; lo seguivano i socialisti Eusebio Ferraris, Fabrizio Maffi, Francesco Beltrami, Dino Rondani, Felice Quaglino, Alberto Mal atesta, Giuseppe Bianchi. Per il Blocco Nazionale o Partito liberalriformatore vennero eletti Aldo Rossini e Giovanni Alice; per i giolittiani, Alfredo Falcioni; per i popolari, Antonio Pestalozza.

Nel gennaio 1919 si costituì a Novara l’organizzazione locale del Partito Popolare Italiano con l’adesione della Gioventù Cattolica (presieduta da Luigi Cappa), dell7\ssociazione Nazionale Reduci di Guerra [presieduta da Umberto Biglia) e della Società cattolica operaia, guidata dai clericomoderati Carlo Felice Marchisio, Sante Scol[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 355

Brano: [...]atoria impetuosa e persuasiva, difensore soprattutto della libertà di stampa, fu acuto e profondo saggista. Molti dei suoi scritti, sia su « Lo Stato Moderno » che sul « Mondo » diretto da Pannunzio, anticipavano con grande preveg

genza problemi della vita politica italiana, oggi più che mai acuti.

E. Za.

Pagine Rosse

Rivista quindicinale pubblicata a Milano dal 20.6.1923 all’agosto

1924 per iniziativa di Giacinto Menotti Serrati, Fabrizio Maffi, Ezio R\iboldi, Francesco Buffoni e Mario Malatesta, principali esponenti della Frazione Terzinternazionalista del Partito Socialista Italiano. Essa sorse in polemica con le decisioni del XX Congresso del P.S.I. (Milano, 1517.4.1923), che aveva respinto a maggioranza le condizioni poste dalla Terza Internazionale per la fusione dei partiti socialista e comunista.

Il primo numero di « Pagine Rosse » pubblicava il testo di una « Lettera aperta» alla Direzione del P.S.I., firmata, oltre che dai membri del comitato promotore, da altri aderenti alla frazione (Abigaille Zanetta, Giulio Trevisani[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Fabrizio Maffi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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<---Adolfo Rosso <---Al XX <---Alberto Bassi <---Alberto Malatesta <---Alcide De Gasperi <---Aldo Rossini <---Alessandro Brenci <---Alfredo Tucci <---Andrea Beltrami <---Andrea Pagani <---Andrea Purghè <---Angelo Mauri <---Annibaie Gilardoni <---Antonio Banfi <---Antonio Boggiano Pico <---Antonio da Ravenna <---Antonis a Domodossola <---Armando Guer <---Arnaldo Baroni <---Arturo Bendini <---Arturo Rossi <---Attentati a Mussolini <---Azione Cattolica <---Baina Besquet <---Banca del Piccolo Credito Novarese <---Barbagelata di Genova <---Battaglie sindacali <---Benedetto Ferraris <---Bergen Belsen <---Besquet G <---Blocco Nazionale <---Brighenti di Roma <---C.L.N.A.I. <---Camere del Lavoro di Biella <---Capeggiata da Fabrizio Maffi <---Carlo Cerutti di Novara <---Carlo Felice Marchisio <---Carlo Reggiani <---Case del Popolo <---Cavi di Lavagna <---Chimica <---Cipriano Facchinetti <---Cobianchi Egidio da Quacchio <---Cobianchi di Omegna <---Congresso di Bologna <---Congresso di Firenze 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