Brano: [...]ato affermando: « II P.C.I. non ha superato l’infantilismo, la malattia di un giovane sterile radicalismo, di un radicalismo il quale si risolve in una paura settaria del contatto con la vita reale, in una mancanza di fiducia nelle proprie forze e nelle tendenze rivoluzionarie delle masse, quando si entra in lotta per un obiettivo transitorio ». (Cit. da Paolo Spriano, Storia del P.C.I., voi. I, pag. 185).
Gramsci, portando al congresso della F.G.C.i. il saluto deirOrdine Nuovo”, si limitò a fare appello ai valori del comuniSmo e a esortare i giovani a svolgere attività soprattutto nelle fabbriche. Al termine dell’assemblea venne eletto, con criteri di rappresentanza regionale, un Comitato centrale composto da 3 studenti (Longo, Berti, Antonio Cassitta) e 7 operai: Aldo Gorelli e Celestino Telò per la Lombardia, Falcipieri per il Veneto, Fanzin per la Venezia Giulia, Cianicceri per la Toscana, Camillo Montanari (v.) per l’Emilia, Edoardo D’Onofrio per il Lazio. Berti fu rieletto segretario nazionale e Cassitta assunse la direzione di “[...]
[...]mbardia, Falcipieri per il Veneto, Fanzin per la Venezia Giulia, Cianicceri per la Toscana, Camillo Montanari (v.) per l’Emilia, Edoardo D’Onofrio per il Lazio. Berti fu rieletto segretario nazionale e Cassitta assunse la direzione di “Avanguardia”, tornata a Roma, (mentre Tranquilli/Silone passava alla redazione del “Lavoratore” a Trieste).
Oltre all’attività paramilitare e all’educazione politicoideologica dei giovani, nel corso del 1922 la F.G. C.l. svolse un certo lavoro in campo culturale, collegata all’istituto di Cultura Proletaria (v. Proletkul’t), nonché nell’organizzazione di “Gruppi di fanciulli comunisti” e di “Circoli infantili” in varie città.
Sotto i colpi della reazione (1923)
Dopo la marcia fascista su Roma (ottobre 1922), con l’avvento al potere di Mussolini e l’intensificarsi delle sanguinose aggressioni squadristiche (che raggiungeranno un apice con la “strage di Torino” del dicembre 1922), “Avanguardia” era diventata un bersaglio troppo esposto alle repressioni e il partito decise di sospenderne l’uscita, sos[...]
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Dopo la marcia fascista su Roma (ottobre 1922), con l’avvento al potere di Mussolini e l’intensificarsi delle sanguinose aggressioni squadristiche (che raggiungeranno un apice con la “strage di Torino” del dicembre 1922), “Avanguardia” era diventata un bersaglio troppo esposto alle repressioni e il partito decise di sospenderne l’uscita, sostituendola con un settimanale intitolato La Voce della Gioventù che non ne palesava l'appartenenza alla F.G.C.I.. A dirigere il nuovo organo fu chiamato Luigi Longo e la sede venne trasferita a Milano, dove si stabilirono anche Berti, Cassitta e altri dirigenti dei giovani. Ma essi non fecero neppure in tempo a stampare il primo numero che, nel maggio 1923, furono tutti arrestati.
Luigi Longo nel 1923
Dal febbraio era infatti in corso contro i comunisti una vasta azione repressiva che, nel giro di poche settimane, aveva portato all’arresto del segretario nazionale Amadeo Bordiga e, con lui, di migliaia di iscritti e quadri del partito in tutta Italia, compresi 72 segretari federali, 41 respons[...]
[...]e in tempo a stampare il primo numero che, nel maggio 1923, furono tutti arrestati.
Luigi Longo nel 1923
Dal febbraio era infatti in corso contro i comunisti una vasta azione repressiva che, nel giro di poche settimane, aveva portato all’arresto del segretario nazionale Amadeo Bordiga e, con lui, di migliaia di iscritti e quadri del partito in tutta Italia, compresi 72 segretari federali, 41 responsabili di organizzazioni provinciali della F.G.C.I. e altri dirigenti giovanili come Giuseppe Dozza (v.) (a quell’epoca occupato presso il centro del partito). Con una grossolana montatura poliziesca, Bordiga e i più noti dirigenti furono accusati di associazione a delinquere, cospirazione contro i poteri dello Stato, incitazione alla rivolta e alla diserzione.
Dal 20 al 22.8.1923 si tenne a Roma un Convegno nazionale della F.G. C.l. con delegati provenienti da varie località (Biella, Novara, Torino, Milano, Vicenza, Venezia, Trieste, Palermo, Roma), nelle quali l’attività dell’organizzazione, nonostante tutto, continuava. Il convegno sottolineò la necessità di sviluppare il lavoro politico ed educativo tra i giovani operai in applicazione delle decisioni del Ili Congresso del K.l. M. per la costituzione delle cellule di officina come base per una più ampia trasformazione organizzativa della gioventù comunista (come pure del partito).
Dopo l’arresto di Longo, l’impegno di far uscire “La Voce della Gioventù” fu per[...]
[...] pochi altri (Celestino Telò, Duccio Guermandi (v.), Aldo Gorelli e Davide Maggioni (v.) ), curò la redazione, la stampa e la diffusione del giornale in forma semiclandestina, con tirature che raggiunsero le 8.000 copie. Nell'agosto la direzione della “Voce” passò a Ugo Arcuno (v.) e l’amministrazio
ne fu assunta dal “terzino” Roberto di Marcantonio, un giovane ragioniere di origine meridionale che si occupava anche dell’amministrazione della F.G.C.I.. (Il giornale continuerà a uscire fino al novembre 1923 e dal gennaio 1924 riprenderanno le pubblicazioni legali di “Avanguardia”, in tono minore). Processati a Roma nell’ottobre 1923 e dimostrata l’inconsistenza delle accuse, Bordiga, Berti, Dozza e gli altri coimputati in quel processo vennero prosciolti, mentre Longo sarà liberato solo nel febbraio 1924. Nel frattempo le organizzazioni, decapitate e colpite nei gangli vitali, avevano perduto gran parte della loro capacità operativa e degli iscritti.
In novembre, appena uscito dal carcere, Berti fu chiamato a svolgere attività in cam[...]
[...]gli altri coimputati in quel processo vennero prosciolti, mentre Longo sarà liberato solo nel febbraio 1924. Nel frattempo le organizzazioni, decapitate e colpite nei gangli vitali, avevano perduto gran parte della loro capacità operativa e degli iscritti.
In novembre, appena uscito dal carcere, Berti fu chiamato a svolgere attività in campo internazionale come membro del Comitato esecutivo del K.I.M. e la carica di segretario nazionale della F.G.C.I. venne affidata a Dozza (che la terrà formalmente fino al 1927). A più diretto contatto con l’Internazionale, nel dicembre 1923 Berti passò alla “destra” capeggiata da Tasca e successivamente si avvicinò a Gramsci. Dato che per evitare i rigori polizieschi la nuova versione di “Avanguardia” si presentava in forma apartitica e meno agitatoria, su consiglio di Gramsci Berti venne anche incaricato di dare vita, con altri, a una rivista criptocomunista intitolata Cultura e destinata a svolgere tra i quadri giovanili la funzione ideologica precedentemente assolta dal settimanale.
Da Bordiga [...]
[...]ta di “fronte unico” (v.). Più che mai necessario era quindi spingere l’intera organizzazione comunista italiana a ricongiungersi con i socialisti, ma dal momento che la maggioranza di questo partito intendeva mantenere la propria autonomia, si pose l’obiettivo immediato della fusione tra il P.C.d’I. e la Frazione Terzinternazionalista (v.) del P.S.I..
Anticipando di qualche mese tale evento, nel gennaio 1924 d’accordo con l’Internazionale la F.G.C.I. accolse nelle proprie fila l’intera Federazione genovese dei giovani so