Brano: [...] dal lettore — prove e dimostrazioni. Le sue obiezioni non nascono dal pregiudizio, ma da tutta una serie di osservazioni e di ragionamenti coerenti. Adario ha confrontato la diversità dei costumi e quindi diverse immagini dell'uomo. Non è, in quanto selvaggio, mero oggetto della curiosità o delle ricerche dell'uomo civile... Si può dire anzi che tale rapporto sia come invertito: « [ ... ] je te parle sans passion, plus je réfléchis à la vie des Européans et moins je trouve de bonheur et de sagesse parmi eux. Il y a six ans que je ne fais que penser à leur état » (DL, 199). Il suo pensiero e le sue tesi sono, agli occhi del lettore, le tesi stesse del buon senso.
2. Nella tradizione secolare delle concezioni e dei miti relativi alla bontà e alla felicità naturale, quale sarà l'apporto di un singolo autore? Un apporto limitato, certo, nella prospettiva della storia delle idee. Ma si offrono a Lahontan, come a non pochi viaggiatori prima di lui, elementi o frammenti di realtà che sembrano confermare la tradizione ideale. Esistono luoghi dove la[...]
[...]erto non potrebbero recare la guerra ad altri uomini. Ciò che Adario contesta è la cultura della ragione, le « mille belle scienze » degli Europei, le scienze che sono il vanto del suo interlocutore n. Egli ne nega l'utilità, con la sola eccezione dell'aritmetica; nega l'utilità della scrittura (giacché ai selvaggi, per le necessità della guerra e della caccia, bastano i loro segni pittografici): « Ha! maudite Ecriture! pernicieuse invention des Européans, qui tremblent à la veue des propres chimères qu'ils se représentent euxmêmes par l'arrangement de vint et trois petites figures, plus propres à troubler le repos des hommes qu'à l'entretenir » (DL, 227). Questo è forse il supremo argomento di Adario (e del Lahontan autore); come se la scrittura, che è simbolo di chimere, fosse nello stesso tempo il simbolo di quella sfera ostile (la società), di cui si avverte la pressione e la persecuzione. Come evaderne, se non ricorrendo ad altre chimere e, in primo luogo, alla scrittura?
ARNALDO PIZZORUSSO
27 DL, 216. Cfr. MM, 96: « Ils prétendent que [...]