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Il segmento testuale Ettore Muti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 21Entità Multimediali , di cui in selezione 26 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 871

Brano: [...]2 anni il grado di console, equiparato a quello di colonnello.

Gerarca fascista

Nel 1936, già largamente noto negli ambienti fascisti, partecipò come pilota aviatore all’aggressione etiopica, conseguendo facili allori. Successivamente partecipò alla guerra di Spagna, come ufficiale degli stormi inviati dal governo fascista in appoggio a Franco e aventi base nel Marocco spagnolo.

Nel 1939 Galeazzo Ciano consigliò a Mussolini la nomina di Ettore Muti a segretario del Partito fascista per sostituire Achille Starace, ma l’esperienza si rivelò disastrosa. Nel giugno 1940, subito dopo l’intervento dell'Italia nella Seconda guerra mondiale, Muti abbandonò la carica per assumere, col grado di tenente colonnello, il comando di un Gruppo aereo da bombardamento, collezionando altre medaglie. Reputato elemento brutale, non privo di coraggio fisico ma di assoluta inettitudine militare, durante i primi mesi del 1943 venne assegnato al Servizio informazioni dell'Aeronautica.

Dopo il 25 luglio, caduto il fascismo, visse indisturbato per un mese in u[...]

[...]sse indisturbato per un mese in una villa della spiaggia di Fregene. La notte del 24 agosto, quando una pattuglia di carabinieri fu inviata sul posto per sorprenderlo e arrestarlo, si ebbe nel giardino della villa una sparatoria, al termine della quale Muti fu trovato ucciso.

I fascisti ne fecero un loro martire. Durante la repubblica di Salò, il suo nome fu assunto da una Brigata nera operante per alcuni mesi nel Ravennate, e dalla Legione « Ettore Muti » (v.) di Milano.

« Muti Ettore », Legione

Formazione armata della Repubbica sociale italiana (v. Forze armate repubblichine).

La Legione autonoma mobile « Ettore Muti » (da non confondersi con l’omonima XXIX Brigata nera « Ettore Muti » di Ravenna, sorta più tardi e comandata dall’ingegnere Mario Montanari) ebbe il suo nucleo primigenio in una squadra d’a

Elementi della « Muti » (1944)

zione fascista raccolta in Milano, nel settembre 1943, dall’ex sergente Franco Colombo. Già fiduciario del Gruppo rionale fascista « Montegani » negli anni del regime, costui era stato espulso dal Fascio in seguito a una losca vicenda. Personaggio violento e reputato pericoloso da una parte degli stessi gerarchi milanesi, nel caos seguito all’armistizio il quarantacinquenne Colombo radunò intorno a sé una masnada dei più famigerati fas[...]

[...]bo radunò intorno a sé una masnada dei più famigerati fascisti della città, da Ampelio Spadoni a Dalla Vedova e a Gorreri. Insieme a questi incalliti rappresentanti del primo fascismo, l’ex sergente reclutò un certo numero di delinquenti comuni schedati dalla polizia, organizzando in tal modo una banda alle proprie dipendenze e imponendosi con posizioni di feroce estremismo neH’ambito del ricostituendo partito.

Datasi il nome del noto gerarca Ettore Muti (v.) morto nei 45 giorni del governo Badoglio e sceltasi un’uniforme inventata dal suo stesso promotore, Sa squadraccia prese a terrorizzare indiscriminatamente quanti, agli occhi del Colombo e dei suoi accoliti, non apparivano abbastanza fascisti, profittandone anche per taglieggiare le vittime e crearsi una propria completa autonomia coi mezzi più disparati. Le brutalità della « Muti » ebbero ben presto tale risonanza che la stessa Federazione fascista repubblichina ne fu preoccupata. Tale era il discredito gettato sul fascismo milanese, già in serie difficoltà a ricomporre i propri quadri,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 45

Brano: [...]i. Fu così ricondotto in carcere e sottoposto a nuove torture, ma non una parola uscì dalle sue labbra. Sarà ucciso qualche giorno dopo, sul ponte degli Allocchi, insieme ad altri 12 patrioti.

La rappresaglia

11 25.8 1944 apparve sui muri di Ravenna un manifesto, dal titolo « Legittima difesa », in cui l’ufficio stampa della prefettura comunicava

« In questa ultima quindicina, sette fascisti repubblicani appartenenti alla Brigata nera ” Ettore Muti ” ed alla Guardia Nazionale Repubblicana sono stati assassi

nati da criminali al soldo del nemico. Essi sono: Leonida Bedeschi, Vittorio Marcelli, Domenico Sartoni, Armando Sassi, Gustavo Soldati, Rolando Testoni, Sante Vassura. In seguito però all’uccisione di Leonida Bedeschi, che ha avuto luogo nel pomeriggio del 18 corr., l’immediato intervento di elementi della Brigata nera ” Ettore Muti ” ha portato al pronto arresto dell’assassino, identificato in tale Umberto Ricci, da Massalombarda. La Brigata nera, con la collaborazione della questura repubblicana, nel corso delle indagini ha potuto assicurare alla giustizia altri numerosi complici, fra i quali alcune donne, facenti parte di una organizzazione a delinquere a carattere comunista e antinazionale, che aveva il preciso scopo di eliminare con l’assassinio numerosi fascisti locali ed elementi che danno la loro collaborazione al regime.

« All’alba di questa mattina, da parte di un reparto della Brigata nera ” Ettore Muti ", [...]

[...]zione della questura repubblicana, nel corso delle indagini ha potuto assicurare alla giustizia altri numerosi complici, fra i quali alcune donne, facenti parte di una organizzazione a delinquere a carattere comunista e antinazionale, che aveva il preciso scopo di eliminare con l’assassinio numerosi fascisti locali ed elementi che danno la loro collaborazione al regime.

« All’alba di questa mattina, da parte di un reparto della Brigata nera ” Ettore Muti ", sono stati giustiziati, sul posto dov’è stato assassinato lo squadrista Leonida Bedeschi, i seguenti individui: Ricci Umberto, Graziani Augusto, Vallicela Giordano, Di Gianni Domenico, Vacchi Natalina, Montanari Mario, Raniero Ranieri, Pascoli Michele, Sirilli Vaisano, Toschi Edmondo, Sangiorgi Aristodemo, Zotti Pietro.

« Numerosi altri arrestati, contro i quali non sono state accertate prove concrete, sono stati rimessi in libertà, mentre altri, non gravemente responsabili, sono stati destinati al lavoro obbligatorio ».

Il manifesto, di cui nessuna delle autorità locali osò evidente[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 676

Brano: [...]care la sua rimozione dalla segreteria del P.N.F. (31.10.1939). A ciò contribuì anche il contrasto che lo opponeva al capo della polizia Arturo Bocchini, circa l’atteggiamento del paese rispetto all’alleanza con la Germania e all’ipotesi di un intervento in guerra. L’allontanamento di Starace, nominato capo di stato maggiore della Milizia (v. Milizia volontaria per la sicurezza nazionale), venne unanimemente accolto con sollievo, ma la scelta di Ettore Muti (v.), con la successiva accelerazione del processo di decadimento del partito, si dimostrò poco felice.

Nel 1941 Starace era sul fronte greco, dove venne leggermente ferito. In maggio fu brutalmente destituito anche dalla Milizia, per i maneggi della moglie di Mussolini (Donna Rachele) e per le sue incaute affermazioni sul re, sulla corruzione delle gerarchie, sull’impreparazione militare.

Starace (a destra) riceve Hitler all'arrivo al Brennero (1938)

676



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 590

Brano: [...]dell’autorità militare. Firmatari del manifesto furono Piero Fojanini, Mario Torti, Virgilio Bonomi, Angelo Ponti e Amedeo Bracchi. Quantunque l’affissione fosse stata vietata dal vicequestore Pirrone (che ne incriminerà i firmatari, facendoli poi sottoporre a procedimento giudiziario), copie del manifesto vennero affisse il 9 settembre sui muri della città. In quel

lo stesso giorno fu costituito il fascio repubblicano a Sondrio, intitolato a Ettore Muti, e una settimana

dopo l’intera provincia era già occupata dai tedeschi.

Guerra di liberazione

Negli ultimi mesi del 1943 la Resistenza armata in provincia ebbe forme spontanee: gruppi di ex militari sbandati e di giovani renitenti alla leva costituirono nuclei sparsi con l’obiettivo principale di procurarsi armi, anche con audaci colpi di mano, e di occultarle per azioni future. Il primo nucleo con un minimo di organizzazione si ebbe a Cucchi di Spriana (aH’imbocco della Valmalenco) ed era costituito da un gruppetto di uomini poco equipaggiati, espressione del Comitato di Sondrio.
[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 31

Brano: [...]

S.S. Paul Zimmermann, incaricato della repressione degli scioperi in Piemonte e in Lombardia, intervenne personalmente con minacce e lusinghe per indurre gli operai dell’A.R. a riprendere il lavoro: promise miglioramenti salariali, distribuzioni straordinarie di generi alimene tari e di vestiario, ma non ottenne alcun risultato. Altrettanto infruttuoso risultò il tentativo di intimidire gli operai, compiuto dal comandante della Brigata nera « Ettore Muti » Colombo, accorso con squadre di accoliti armati nei reparti deH’officina. Ne seguirono numerosi arresti e l'invio di lavoratori nei campi di sterminio in Germania. La vigilanza e la repressione dei fascisti furono particolarmente rigorose sotto la presidenza di Augusto De Marsànich (v.).

Al momento della Liberazione, lo stabilimento milanese dell'A.R. contava 8.400 tra operai e impiegati. Gli impianti e i magazzini furono salvati dalle ruberie dei nazisti in ritirata, grazie alla resistenza delle maestranze. A liberazione avvenuta, tutti i lavoratori si diedero all’opera di ricostruzione[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 478

Brano: [...]a Resistenza in Versilia (19431945), Empoli, 1957.

S.Bu.

Serena, Adelchi

Deputato fascista abruzzese, fu vicesegretario del P.N.F. durante la segreteria del suo conterraneo Achille Starace (v.).

All’indomani del licenziamento di Starace fu nominato ministro dei Lavori pubblici (1.11.1939) e, dopo un anno trascorso con questo incarico, il 28.10.1940 salì alla carica di segretario nazionale del partito in sostituzione del dimissionario Ettore Muti (v.), ruolo che svolse poi per 14 mesi.

Adelchi Serena si rese particolarmente inviso in Italia per la sua iniziativa di far assumere direttamente al Partito fascista, sia al centro che nelle provincie, la gestione della disciplina annonaria durante la guerra, con il solo risultato di aumentare più che mai il caos nella distribuzione e l’impopolarità dei gerarchi locali e centrali. Dopo un suo violento diverbio (avvenuto nell’anticamera del duce) con il ministro dell’Agricoltura Giuseppe Tassinari, accusato dal Serena di non essere capace di assicurare sufficienti rifornimenti alimentari, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 146

Brano: Resto del Carlino

tuito da ogni carica e Mussolini pretese che consegnasse l’intero pacchetto azionario al partito. Ormai padroni assoluti del giornale, tre anni dopo i fascisti lo trasferirono in una nuova sede, con macchinari modernissimi, facendosi finanziare d all 'Istituto Nazionale delle Assicurazioni.

Nella primavera 1940, autorizzato da Mussolini, il segretario del partito Ettore Muti trasferì la proprietà del “Carlino” a Dino Grandi (v.) che, insieme a suo cognato Aurelio Manaresi, consigliere nazionale, aveva costituito la società anonima Poligrafici Il Resto del Carlino, con capitale di un milione di lire. Manaresi e Grandi riunirono le azioni disperse, suddividendosi in parti uguali la proprietà.

Durante l'occupazione tedesca

Il 26.7.1943, all’annuncio dell’arresto di Mussolini, il redattore capo del quotidiano Giuseppe Longo, spalleggiato dai redattori Gino Tibalducci e Leon Comi ni invitò il direttore Giovanni Telesio ad allineare il giornale in sintonia con l[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 95

Brano: [...]amento del tedeschi si possono sintetizzare in questa battuta di Keitel: « Il solo esercito italiano che non tradirà è un esercito che non esiste ».

Canevari venne dimissionato ed esplosero i contrasti già emersi in precedenza: Ricci e i capi di partito non accettavano di prendere ordini da Graziani. Questioni di prestigio e di potere furono così alla base del proliferare dei vari “eserciti paralleli”: Guardia nazionale repubblicana, Legione “Ettore Muti" (v.), Banda Koch (v.), Banda Carità (v.j, Decima M.A.S. (v.), tutte in concorrenza fra loro e usate dai gruppi in lotta che le manovravano, causa non ultima della debolezza della R.S.I.. A parte le quattro Divisioni che sarebbero tornate dalla Germania solo il 2.8.1944, l’esercito repubblicano resterà quindi sulla carta sino alla fine.

Un’altra battaglia persa da Mussolini fu quella per insediare il governo a Roma: i tedeschi non volevano un simile ingombro in una zona destinata a essere presto coinvolta in operazioni militari (la Capitale sarà dichiarata “città aperta”). Dopo un ingenuo [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 42

Brano: [...] fino a Forlì non impedì la vittoria degli squadristi che sfruttarono a fondo la possibilità di potersi battere contro uno solo degli avversari.

Il 31 agosto l’ultima amministrazione “rossa”, quella di Alfonsine, era costretta alle dimissioni.

L'antifascismo

Il 29 e 30.10.1922 i fascisti ravennati, sotto l’occhio benevolo delle autorità statali, “conquistavano” i posti chiave e gli edifici pubblici del capoluogo: Giuseppe Frignani (v.), Ettore Muti (v.) e Attilio Teruzzi si apprestavano a dare inizio a un’occupazione del potere che sarebbe durata, per alcuni, ben oltre

il ventennio fascista.

Scissosi il Partito repubblicano con la nascita della Federazione autonoma delle Romagne e delle Marche che riuscì, per qualche tempo, a conservare un parziale controllo delle attività economiche e cooperativistiche dell’ex P.R.I. ravennate; crollato il gigante socialista dopo l’incendio e il procurato fallimento della Federazione delle cooperative (Nullo Baldini se ne andrà in esilio a Parigi); emarginata la minoranza antifascista cattolica d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 823

Brano: [...], sul problema degli ebrei: Alberto Cavaglion, Nella notte straniera. Gli ebrei di SaintMartinVésubie e il campo di Borgo San Dalmazzo. 8 settembre21 novembre 1943, Arciere, Cuneo 1981.

Quarti, Eccidio di

Piccola località del comune di Casalino (Novara), durante la Guerra

di liberazione Quarti vide il sacrificio di 7 garibaldini della « Volante Loss ».

Alle otto del mattino del 30.3.1945, un centinaio di repubblichini della Legione « Ettore Muti » a bordo di tre camion piombarono a Casalino e rastrellarono l’abitato, perquisendo e saccheggiando le abitazioni, alla ricerca di partigiani. Messi tempestivamente sull’avviso, 7 giovani garibaldini della « Volante Loss » che operavano nella zona e avevano trascorso la notte in un cascinale del villaggio, si trasferirono subito in località Quarti, ma qui furono presto raggiunti e circondati dai fascisti della « Muti ».

Dopo un aspro combattimento i giovani tentarono una sortita, lanciandosi contro le file nemiche, ma fatti bersaglio in un cerchio di fuoco caddero l’uno sull’altro. I fasc[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Ettore Muti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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