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Il segmento testuale E.P. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 30Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 205

Brano: [...]senhower perse molta della popolarità che per due volte lo aveva innalzato alla presidenza. Dopo la vittoria del Partito democratico nelle elezioni del 1960 egli si ritirò a vivere nella sua fattoria di Gettysburg (Pennsylvania).

Negli ultimi anni della sua vita continuò a far pervenire pubblicamente la sua adesione agli atti più conservatori della classe dirigente del Paese, appoggiò l’aggressione americana al Vietnam, sostenne il candidato repubblicano di estrema destra Barry Goldwater. Poco prima di morire si pronunziò decisamente a favore di Nixon durante la campagna elettorale del 1969, indicando nel nuovo presidente l’alfiere degli ideali che animano appunto il cittadino medio americano, scarsamente sensibile a sollecitazioni culturali e convinto di appartenere a una società quasi perfetta, della cui potenza, valutata solo in termini quantitativi, sente uno smisurato orgoglio. Si spense, dopo lunga degenza, all’ospedale militare Walter Reed di Washington, e viene ricordato come una delle figure principali della storia americana[...]

[...]ia nel giugno 1941, tuttavia la costituzione di un vero e proprio esercito di liberazione ebbe inizio solo nella primavera del 1942, a opera del famoso capo partigiano Aris Veloukhiotis. Costituito all’inizio principalmente da comunisti, l’E.L.A.S. accolse nelle sue file decine di migliaia di patrioti di ogni orientamento politico. Accorsero volontari nelle sue file anche centinaia di ufficiali dell'esercito regolare, tra i quali il colonnello Stephanos Saraphis, il quale fu posto a capo del Comando generale dell'E.L.A.S., costituito il 2.5.1943 e con sede a Carpenisio (Tessaglia).

Consistenza e organizzazione

L’esercito partigiano raggiunse presto una grande forza. Al momento

della liberazione (ottobre 1944) esso comprendeva: 10 divisioni; 1 brigata indipendente, di stanza nelle isole; 1 brigata di cavalleria; il I Corpo d'Armata di Atene e Pireo. Contava complessivamente 133.000 uomini, di cui 75.000 regolari, 50.000 riservisti, 6.000 uomini della Guardia politica nazionale (E.P.), unità della marina partigiana (E.L.A.N.) e r[...]

[...] e con sede a Carpenisio (Tessaglia).

Consistenza e organizzazione

L’esercito partigiano raggiunse presto una grande forza. Al momento

della liberazione (ottobre 1944) esso comprendeva: 10 divisioni; 1 brigata indipendente, di stanza nelle isole; 1 brigata di cavalleria; il I Corpo d'Armata di Atene e Pireo. Contava complessivamente 133.000 uomini, di cui 75.000 regolari, 50.000 riservisti, 6.000 uomini della Guardia politica nazionale (E.P.), unità della marina partigiana (E.L.A.N.) e reparti dell’organizzazione giovanile (v. E.P.O.N.).

L’E.L.A.S. potè provvedersi di quanto gli era necessario, grazie alle armi e alle vettovaglie tolte al nemico e agli aiuti della popolazione dalla quale riceveva un appoggio totale. Da parte degli alleati furono forniti complessivamente: 10 mortai, 30 mitragliatrici pesanti, 100 mitragliatrici leggere, 300 armi automatiche, 3.000 fucili, uno scarso quantitativo di munizioni, 146.000 sterline d’oro, 820 tonnellate di alimentari, 22.000 paia di scarpe, 3.500 mantelli, 7.000 divise, 25 tonnellate di carta da giornale e 120 tonnellate di carburanti.

Le perdite provocate dall’E.L.A.S. [...]

[...] 180.000 in seguito.

La missione militare inglese tenne costantemente nei confronti dell’E.L.A.S. un atteggiamento ambiguo e spesso provocatorio, tentan

do di minarne la forza. Ciononostante l’E.L.A.S. estese rapidamente la propria organizzazione su tutto il territorio greco, acquistando un grande prestigio presso la popolazione che s’identificava totalmente con la sua lotta. Gli Alleati arrivarono perfino alla collaborazione aperta con i reparti fascisti che erano stati organizzati dai tedeschi.

Dopo la Liberazione

Al momento della Liberazione, lo scontro tra esercito popolare e forze di occupazione inglesi divenne inevitabile. La politica antidemocratica degli Alleati si rivelò apertamente nella richiesta di immediata smobilitazione dell’E.L.A.S., per costituire un esercito nazionale diretto da elementi monarchici e fascisti. L’E.L.A.S. rifiutò di deporre le armi e l’E.A.M., da parte sua, rispose accettando la smobilitazione a condizione che fosse seguita dalla costituzione di un esercito nazionale avente per base la struttura dell’esercito partigiano. Il generale inglese Scobie, comandante delle forze di occupazione, rifiutò ogni trattativa ponendo in termini di ultimatum l'immediato disarmo delle forze partigiane. Il primo ministro del governo di Atene, G. Papandreou, assecondò l’ultimatum di Scobie e, alle manifestazioni di piazza, rispose facendo massacrare

i dimostranti dalla polizia. Seguirono violenti scontri nel centro di Atene,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 553

Brano: [...] Armata cecoslovacca orientale di liberazione.

Nel 1944 si trasferì a Kiev e, da qui, nell’ambito dell'attività dello stato maggiore partigiano del fronte ucraino organizzò le formazioni partigiane cecoslovacche, stabilendo i contatti con il movimento di resistenza slovacco. Nell'agosto 1944 Slànsky e Sverma, quali rappresentanti del P.C.C., giunsero a Banska Bystrica, cuore del territorio libero insorto slovacco e, sotto la pressione delle preponderanti forze naziste, Slànsky guidò i partigiani superstiti sulle montagne (dove Sverma, nel corso del durissimo inverno, morì in seguito a ferite riportate in combattimento).

Nel 1945 Slànsky partecipò come rappresentante del P.C.C. alla formazione del primo governo del Fronte nazionale e alla stesura del cosiddetto « Programma di Kosice » che avrebbe ispirato la successiva politica del partito, di cui nello stesso anno fu eletto segretario generale. Dopo la liberazione della Cecoslovacchia condusse, con gli altri dirigenti del partito, una serrata lotta per sventare le manovre revansci[...]

[...]la successiva politica del partito, di cui nello stesso anno fu eletto segretario generale. Dopo la liberazione della Cecoslovacchia condusse, con gli altri dirigenti del partito, una serrata lotta per sventare le manovre revansciste e reazionarie della borghesia nazionale, lotta che nel febbraio 1948 si concluse con la vittoria comunista (v. Cecoslovacchia).

La caduta

lì 30.7.1951 (in occasione del suo 50° compleanno) il presidente della repubblica Gottwald, in riconoscimento dei grandi meriti acquisiti da Slànsky nella lotta di liberazione e come segretario generale del P.C. C., gli conferì l'Ordine del socialismo, ma era già in corso contro di lui un’inchiesta da parte degli organi di sicurezza sovietici. Poche settimane dopo, il 6 settembre, Slànsky venne esonerato dalla carica di segretario generale, pur rimanendo

membro del presidium e della nuova segreteria del partito. Due giorni più tardi veniva nominato vicepresidente del Consiglio dei ministri, ma il 23 novembre, del tutto inaspettatamente e mentre era ancora in cari[...]

[...]ei grandi meriti acquisiti da Slànsky nella lotta di liberazione e come segretario generale del P.C. C., gli conferì l'Ordine del socialismo, ma era già in corso contro di lui un’inchiesta da parte degli organi di sicurezza sovietici. Poche settimane dopo, il 6 settembre, Slànsky venne esonerato dalla carica di segretario generale, pur rimanendo

membro del presidium e della nuova segreteria del partito. Due giorni più tardi veniva nominato vicepresidente del Consiglio dei ministri, ma il 23 novembre, del tutto inaspettatamente e mentre era ancora in carica, fu arrestato. Quattro giorni dopo l'arresto fu destituito dalle sue funzioni di membro del governo e di vicepresidente del Consiglio, nonché costretto a dimettersi da deputato deH’Assemblea nazionale.

Il 6.12.1951 il Comitato centrale del Partito, in seguito a una relazione di Gottwald, destituì Slànsky da tutte le altre cariche che aveva e, all’unanimità, ne decretò l’espulsione dal partito.

Dopo un anno di segregazione, torture e maltrattamenti di ogni genere, il 27.11.1952 Slànsky fu sottoposto con un gruppo di coimputati a un processo dal Tribunale di stato di Praga che, contestandogli innumerevoli quanto incredibili crimini (dal tradimento al sabotaggio, dallo spionaggio a favore del capitalismo alla cospirazione contro lo Stato e perfino, sulla bas[...]

[...]tato a inoltrare domanda di grazia a Gottwald, Slànsky si rifiutò sdegnosamente di farlo e, qualche giorno dopo la sentenza, fu segretamente impiccato nel carcere praghese di Pankrac. Senza informare i suoi parenti più stretti e sempre nella massima segretezza,

11 suo cadavere venne cremato e le sue ceneri furono disperse.

Il 14.5.1963, dopo il XX Congresso del Partito comunista deH’U.R.S.S., con l'avvio della revisione delle storture dell’epoca staliniana l'intero carteggio del processo Slànsky venne riesaminato dal tribunale che decise la riabilitazione postuma del condannato sul piano legale e civile. Non fu tuttavia accolta la richiesta di riabilitazione politica e neppure quella di reintegrare Slànsky nella sua qualità di membro del partito. Nell'aprile del 1968 vennero comunque restituite alla sua vedova le decorazioni delTOrdine del socialismo e deH'Ordine di Febbraio di cui era stato insignito mentre era in vita.

L.Es.

Slavia Veneta

Regione geografica di circa 500 kmq

lungo l'attuale confine italojugoslavo, tra la media valle dell'lsonzo e la pianura friulana, quella che storicamente venne chiamata Slavia Veneta (o anche, dal Podrecca, “Slavia Italiana”) è solcata dai fiumi Torre e Natisone, comprende la valle di Resia ed è dominata dal mont[...]

[...] di maggio, i partigiani tornarono nel settore di Tolmino. Nel corso di quella che sarà chiamata la “marcia di maggio”, compiuta dalle due brigate in territorio italiano, furono costituiti nella Slavia Veneta la Beneska ceta (Compagnia Veneta), che diverrà poi brigata, e il primo Distaccamento “Garibaldi”, composto da partigiani italiani. Dopo l’8.9.1943 i partigiani italiani e sloveni dilagarono in tutta la regione, costituendovi la cosiddetta Repubblica di Caporetto e mantenendovi il pieno controllo fino alla fine di ottobre. In questo periodo, sul territorio compreso fra l'alto Isonzo e il Natisone furono costituite 2 brigate che, entrate a far parte della XXX Divisione dell’E.P. L.J., condussero vari combattimenti

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine E.P., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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