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Il segmento testuale Dino Alfieri è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 11Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 105

Brano: Resistenza diplomatica

fu sostituito da Dino Alfieri (v.) ) e il trasferimento all’Ambasciata presso il Vaticano. Dal diavolo all’acqua santa, come egli disse. Successivamente, entrata l’Italia in guerra per la scalpitante impazienza di Mussolini, divenuta la Blitzkrieg (v.) un ricordo e verificatisi i primi rovesci militari, dall'Ambasciata di Berlino che, all 'infuori dell’ambasciatore Alfieri esitante e incerto, era composta di energici funzionari, venne predisposto uno schema di sganciamento (Simoni). Ma a Roma ormai non c’era nulla da fare.

Quando nel gennaio 1943 l’ambasciatore Renato Bova Scoppa, ministro d’Italia a Bucarest, d’accord[...]

[...] De Ferrariis Salzano riferirà a Roma che « nel Tirolo un'armata tedesca sta entrando in Italia, ma è in condizioni poco buone, giacché proviene dalla Russia, e benché faccia sosta con le armi puntate in fuori come in un paese occupato, c’è del disorientamento che si potrebbe sfruttare ».

Invece Raffaele Guariglia, diventato ministro degli Esteri del governo Badoglio, nonostante il suggerimento che gli giungeva da Berlino (il cui ambasciatore Dino Alfieri, membro del Gran Consiglio fascista, non era più tornato in sede dopo il 25 luglio) di « sganciarsi subito, subito, subito », continuò a illudersi con idee che non potevano essere accettate dagli Alleati. In ciò Guariglia fu appoggiato dallo Stato Maggiore badogliano che, ridotto a trattare una « resa senza condizioni » decisa a Casablanca fin dal gennaio 1943, si ostinava a suggerire luoghi, tempi e modalità dei futuri sbarchi alleati in Italia. La richiesta rivolta dallo Stato Maggiore

agli Alleati affinché compissero uno sbarco oltre Livorno, denota come si fosse già sacrificata l’Itali[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 195

Brano: [...] Forges Davanzati (18801936) che così ne spiegò la funzione: « Il tempo dell’agnosticismo politico è finito. La coscienza nazionale dev’essere alimentata, istruita, orientata». Alla morte di Forges Davanzati, i suoi commenti serali radiofonici dal 29.10.1934 al 15.5.1936 furono pubblicati in tre volumi dall’editore Mondadori.

La rubrica fu ripristinata alcuni mesi dopo e venne aperta da una conversazione del ministro della Stampa e propaganda Dino Alfieri. Da quel momento si alternarono nelle trasmissioni serali Ugo d'Andrea, Ezio Maria Gray, Giuseppe Bottai, Aldo Valori,

il generale Saverio Grazioli, Alessandro Pavolini, Virginio Gay da, Nello Ouilici e, con maggiore assiduità, Mario Appelius (v.) e Giovanni Ansaldo (v.). Particolarmente assidui ai microfoni dell’E.I.A.R. furqno anche Roberto Farinacci (lezioni di Storia del fascismo), F.T. Marinetti (declamazione di poemi futuristi), l'accademico Lucio D’Ambra (varietà), Eugenio Coselchi (un corso su « l'idea universale di Roma »), Carlo Delcroix, Cesare Maria De Vecchi, il professore Nic[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 495

Brano: [...]ella propaganda nazista Goebbels a Venezia, in occasione del Festival cinematografico (1938)

missione per la bonifica, creata dal regime per la messa all’indice di tutte le opere ritenute non compatibili con le idee e l’« etica » fasciste (fra cui quelle dei maggiori narratori russi e di tutti gli scrittori ebrei).

Protetto di Galeazzo Ciano, il 31.

10.1939 Pavolini fu nominato ministro della cultura popolare, sostituendo in tale carica Dino Alfieri. In tale ruolo, impresse all’indirizzo già autoritario del Ministero toni parossistici, tra l’altro sottoponendo tutti i giornali alla rigida osservanza di grottesche « direttive » impartite di volta in volta con « veline » di suo pugno. Il Minculpop (come venne chiamato, con abbreviazione non meno grottesca, il suo Ministero) divenne così uno delle più derise e odiate istituzioni del regime.

Nel febbraio 1943 fu sostituito alla guida del Ministero e gli venne affidata la direzione del quotidiano romano II Messaggero, che tenne fino al luglio dello stesso anno.

Nella repubblica di Salò [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 637

Brano: [...]o della Cultura popolare); Luigi Federzoni (presidente della Reale Accademia d'Italia); Enzo Galbiati (capo di‘stato maggiore della Milizia); Antonino Tringali Casanova (presidente del Tribunale speciale) ; Giovanni Bai eli a, Alberto Frattari, Luciano Gott ardi e A nnio Bruno Bignardi (presidenti, rispettivamente, delle confederazioni fasciste degli Industriali, degli Agricoltori, dei Lavoratori deM’industria e dei Lavoratori dell’agricoltura); Dino Alfieri, Giuseppe Bottai, Guido BuffariniGuidi, Galeazzo Ciano, Alberto De Stefani, Roberto Farinacci, Giovanni Giuriati, Giovanni Marinelli e Edmondo Rossoni (tutti membri nominati dal duce per un triennio per « meriti speciali »).

La riunione si concluse alle 2,30 del 25 luglio, al termine della votazione del noto o.d.g. Grandi.

Il Gran Consiglio fu abolito con regio decretolegge 2.8.1943 n. 706 (consistente d’un solo articolo) che fu pubblicato nella « Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia » n. 180 del

5.8.1943.

Bibliografia: Ferraciu, La figura costituzionale del Gran Consiglio, in « [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Dino Alfieri, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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