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Il segmento testuale Dentro è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 162Analitici , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Franco Cagnetta, Inchiesta su Orgosolo. Parte seconda: Dichiarazione sull'operato della polizia in Orgosolo [testimoni Maria Antonia Filindeu (27 anni), Maria Antonia Rubano (21 anni), Teresa Piras fu Pietro(70 anni), Giovanna Vedele di Carlo in Sini(60 anni), Maria Corbeddu di Giuseppe e di Corrias Maria (49 anni),Maria Floris in Menneas(52 anni),Giuseppina Fogu in Murgia(43 anni), Pietro Sorighe fu Giuseppe(72 anni),Giuseppe Moscau fu Andrea(45 anni,pastore),Natale Davoli fu Leopoldo(48 anni,bracciant... in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1954 - 9 - 1 - numero 10

Brano: [...]nno avute buone: due ragazzi onesti.
Sono già da un mese alla prigione. Il bestiame quasi abbandonato, a chi lo vuole. Dovevamo mandare un fratello, ma ci abbiamo man
184 FRANCO CAGNETTA
dato un manovale, intanto. Sanno tutti che sono ragazzi onesti. Li guardava uno zio di Siniscola! E i miei figli non erano piú orgolesi. Meschini! Si erario dovuti fare estranei, stranieri.
Una situazione come questa di Orgosolo non esiste in tutto il mondo. Dentro li buttano. Non gli fanno male magari: ma non si sa quando li fanno uscire. La Giustizia sta bene : siamo noi che bene non stiamo. Mandano una famiglia all'elemosina, poi fanno un inchino, fanno uscire i figli, e senza dire: scusa. Questa non è una Giustizia, è una giustizia maledetta!
Dite al Ministro che c'è un'indagine falsa qui. Va sempre peggio. Fate per bene nostro una volta tanto! C'è qui in galera tanta gente innocente! ».
5
Mi chiamo CORSEDou MARIA di Giuseppe e di Corrias Maria nata il 9 di dicembre 1905, sposa a Muscau Giuseppe, di anni 73, pastore. Ho quattro figli. Sono Ammoni[...]

[...]— e se lo trova in casa. Viene e: « La legge c'è » dico io per sfotterlo. « Anzi — dice — ho cercato di darmi latitante per non venire. Ma mi hanno preso ed eccomi in casa tua ».
Aprono la porta della stalla e si prendono 12 porci su 20 che ci stavano. Un carabiniere dice: «Cunzatelo a caserma! ». Non mi hanno messo i ferri e, in modo gentile, mi portano al maresciallo — quello stesso che ho detto prima. Appena mi vede, si mette a gridare: «Vai dentro, delinquente, assassino! ». Per quel che faceva sembrava imbriago o un uomo uscito di manicomio. Questo lo ho detto anche al giudice e, qui, lo posso dire.
« Io — dico — ubbidisco alla Legge ». Dentro mi chiama un ufTiziale : « Che cosa stavi a parlare così male e a minacciare, assassino ». « Io non sono assassino. Non ho fatto niente a nessuno ». Chiama la guardia comunale e gli dice: « Questo qui ti ha minacciato! ». « Nossignore — dice la guardia. — Siamo stati a far parole, come si fa ad Orgosolo ». « Chiedi scusa alla guardia », dice il maresciallo. « Nossignori. Questa parola non la dire) perché é venuto in casa mia e ha tirato fuori la pistola ». Chiama l'esattore Puligheddu e gli dice: « A Mereu lo perdoni? ». «Non ci ho niente da perdonare. Non ha fatto niente ». « Maresciallo, pe[...]

[...]re prima della sentenza. Voi sapete che di Orgosolo sono piene le carceri. E si aspetta a volte un anno, due anni: innocente ». Il giudice aveva già capito che ero innocente: era troppo pratico, intelligente.
Poi é andato ad Orgosolo, ha raccolto le testimonianze, e il giorno dopo é venuta, subito, la scarcerazione. L'avvocato che mi ha difeso non mi ha preso un solo soldo: « Sei un innocente ». Ma ad Orgosolo per fatti come il mio ce ne stanno dentro con 25, 30 anni. Basta un maresciallo cattivo, che pensa : « Orgolese. E così delinquente », vendicativo.
Ed ecco quello che noi orgolesi, passiamo di ingiustizie ».
200 FRANCO CAGNETTA
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22 maggio 1954:
« CARTA GONARIO fu Pietro di anni 24 espone quanto segue: Il giorno 22 corrente mese mi trovavo in località "Monteraso" poco distante dal paese assieme ad un vicino di casa Luppu Raimondo di Giuseppe, andati per mangiarci fave e riposarci e dare attenzione. Circa le ore 16 passava la pattuglia dei carabinieri, ci chiamavano chiedendoci documenti : gli sono stati dati documenti. Ove ci d[...]



da Armanda Guiducci, La morte grande in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1960 - 1 - 1 - numero 42

Brano: [...]più l'hai a portata di mano, più ti sembra irreale. Il Grande Palazzo é sotto i tuoi occhi. Guardalo, da tutte le parti; arriva fin sul ponte che attraversa la Moskva, dietro il Beato Basilio, per scoprirne la lunga ordinata facciata giallina che affaccia al fiume; osservane tutti i particolari — é vertiginosamente lontano. Qui Stalin si adirava contro i suoi « gattini ». Qui, si raduna il Soviet Supremo delle repubbliche socialiste sovietiche.
Dentro le mura di cinta del Cremlino sono state calcinate le ceneri dei grandi comunisti caduti per la Rivoluzione. Nonostante il loro carico umano, intorno al Gran Palazzo le mura si drizzano aggressive, ritornano ad essere quello che sono sempre state: la cinta difensiva e minacciante d'una cittadella del potere.
In un punto delle mura, verso Sud, sì apre un passaggio. È la porta del Salvatore, vi passavano gli Zar. La custodiscono una sentinella dell'Armata Rossa, e un semaforo. Quando il rosso accende quel semaforo, il traffico sull'immensa piazza si congela. Chi si trova a pas
(1) Questi vers[...]



da Giovanni Testori, Il Fabbricone in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1960 - 9 - 1 - numero 46

Brano: [...]r le strade, nell'affanno che tutti avevano di raggiunger al più presto le case; il vento intanto sollevava dappertutto terra e carte, polvere e immondizie.
Anche il fabbricane, tagliato in due dall'ombra d'una nube e da uno degli ultimi raggi di sole, si mise subito in allarme; persiane che sbattevano; panni, camicie e mutande che s'agitavano sui fili; un gran chiudersi di finestre; un gran trafficar sui ballatoi e contro le ringhiere; « vieni dentro! Sù, sù, che arriva la fine del mondo! »; parole, grida, urli e bestemmie; contro la cinta, la fila dei pioppi si agitava intanto da una parte e dall'altra.
Allora dall'estremo della periferia, dove le ultime case cedevano alle cascine o si perdevan nei campi, tra il brontolio dei primi tuoni, parti la scarica dei razzi antigrandine; cannonate che salivano veloci ed esplodevan poi con un sibilo nel niente; una a destra e una a sinistra; una ad est e una a ovest.
«Avanti! Tirate! Tirate sù razzi, bombe, madonne e anticristi! Sù, sù che poi ci chiuderanno tutti in manicomio! Ecco a cosa porta[...]

[...]nte e sfiatate.
Per esse che si schiacciavano, parte sul davanzale, parte sui vetri, più che pietà, la. Redenta provava una specie di rabbioso rancore; insomma, adesso, nemmeno il cielo, nemmeno quello, era più in grado di ribellarsi! Ma allora meglio il diluvio, meglio la fine del mondo. Perché vista la strada su cui s'era messa, dove poteva finire l'umanità se non in una casa di cura? Una « Villa Fiorita » grande quanto bastava per farci star dentro il mondo intero; e loro, quelli dei governi, dei razzi, dei dischi e delle bombe, per primi!
Un ciac; un breve silenzio; poi un altro ciac; come se, invece che di gocce d'acqua, si trattasse di mosche che una mano scagliava da chissà dove perché andassero a schiacciarsi sulla terra.
La minestra da fare; il pezzo di fesa da battere... La Redenta lo guardò un'altra volta starsene li, sul tavolo, e un'altra volta avverti la sensazione di paura e di schifo che sempre provava davanti alla carne in genere e alla polleria in particolare: « carne a mezzogiorno e carne alla sera — si disse — Sempre [...]

[...] E da allora, naturalmente, per lei, il capitolo uomini s'era chiuso e chiuso per sempre. Figurarsi, col carattere con cui era venuta al mondo, poi!
72 GIOVANNI TESTORI
Si e no un respiro, ed ecco un lampo più lungo degli altri saettar giù dalle nubi e lacerar i vetri della casa; nell'interno le stanze parvero incendiarsi; subito dopo, il tuono prese a correr nel cielo per perdersi poi in una catena di brontolii, là, oltre l'orizzonte.
Chiusa dentro la sottana della madre, la Lisetta si senti prender un'altra volta dalla paura; allora diede un grido da bestiolina ferita e ricominciò a tremare.
« Ma di cos'hai paura, scemetta? — fece la madre, cercando
di levarsela d'attorno — Mettiti là a far 'ste aste! ».
Ma di far le aste, la Lisetta non si sentiva; infatti, appena il temporale s'era annunciato, la piccola Borgonuovo s'era levata dal tavolo e s'era rifugiata nelle braccia della madre dove si trovava tuttora; in quel modo il quaderno era rimasto aperto sul tavolo, lá dove la sua matita aveva tracciato con timido impaccio le prime fi[...]

[...]lla biancheria, ma nel punto in cui vi s'attaccava la spina aveva preso a uscire una specie di fumo azzurrognolo e lieve.
«
Addio! Per oggi é finita... » — disse; tuttavia, prima di riavvicinarsi al tavolo, preferì aspettar qualche altro minuto. Quando poi si decise, il pensiero che le attraversò la testa, oltre all'altro sempre presente, del Sandrino, fu quello dell'Enrico.
« Dove si sarà cacciata, quella bestia ? » — fece rimettendo le mani dentro le maglie, i fazzoletti e le mutande.
Lampi, tuoni; qualche scroscio improvviso; nuove zaffate di aria; mulinelli di foglie; gocce, terra e immondizie.
Sull'ingresso il Tino, il Franchino e l'Enrico saltavano presi dall'emozione; ad ogni lampo che s'apriva nel buio delle nubi, era come se una vipera li mordesse alle caviglie, allora, tra gioia, paura e piacere uno gridava, l'altro imprecava e l'altro ancora aizzava la tempesta a raddoppiar la sua furia.
Intanto, dentro il biancore ingiallito e consunto dei lenzuoli, il vecchio Oliva continuava a guardar immobile oltre la finestra; ma era c[...]

[...]tti e le mutande.
Lampi, tuoni; qualche scroscio improvviso; nuove zaffate di aria; mulinelli di foglie; gocce, terra e immondizie.
Sull'ingresso il Tino, il Franchino e l'Enrico saltavano presi dall'emozione; ad ogni lampo che s'apriva nel buio delle nubi, era come se una vipera li mordesse alle caviglie, allora, tra gioia, paura e piacere uno gridava, l'altro imprecava e l'altro ancora aizzava la tempesta a raddoppiar la sua furia.
Intanto, dentro il biancore ingiallito e consunto dei lenzuoli, il vecchio Oliva continuava a guardar immobile oltre la finestra; ma era come se non vedesse niente. La lunga, leggendaria malattia (era infermo da più di sei anni) l'aveva fatto chiamar da tutti gli inquilini: la nostra mummia. Come altri, già diffusi o sul punto d'esserlo, a trovar quel soprannome era stata la Redenta; una volta che la madre del Luciano le aveva detto come non fosse riuscita
76 GIOVANNI TESTORI
a chiuder occhio tutta la notte per via dei lamenti che, dalla stanza attigua, il malato non aveva smesso un sol momento di emettere[...]

[...]r quel soprannome era stata la Redenta; una volta che la madre del Luciano le aveva detto come non fosse riuscita
76 GIOVANNI TESTORI
a chiuder occhio tutta la notte per via dei lamenti che, dalla stanza attigua, il malato non aveva smesso un sol momento di emettere, lei aveva esclamato: « Oh, madonna, quella povera mummia! Il giorno che decide d'andare, sarà sempre tardi... »; da allora il soprannome aveva guadagnato tutti ed era arrivato fin dentro la casa degli Oliva, anzi fin al letto del malato, il quale ne aveva sorriso, quasi fosse stato sicuro che avrebbero cosí dovuto averne di pazienza, quelli che nella casa non aspettavan altro che la sua fine!
In verità in quel momento non è che non vedesse niente; malgrado l'età, ottantadue anni, la vista l'aveva infatti ancor buona; ma si sentiva così staccato dal mondo che ben poco di quanto succedeva riusciva a interessarlo; del resto anche adesso teneva sempre nelle mani la corona del rosario e se la stringeva con la gioia, tra animale e innocente, con cui un bambino stringe a sé una car[...]

[...]: bisognava proprio aver pazienza; bisognava proprio aspettar l'arrivo del figlio e del nipote. Se dunque quel giorno non poteva concedersi neppur il solo, magro sollievo che la vita gli aveva lasciato, quello cioè di cambiar posizione, sapeva chi ringraziare; « quegli anticristi, quei venduti del P.C.! ».
A quell'invettiva, pronunciata nella mente come se venisse gridata dalle labbra, il corpo del vecchio si tese tutto; i pugni si strinsero e, dentro la destra, le grane del rosario scricchiolarono quasi
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stessero per spezzarsi. Allora, di colpo, le sue orecchie risentirono, parola per parola, come se venisse dal fondo d'una tromba, la descrizione che, figlio, nuora e nipote gli avevan fatto del gran scempio e i suoi occhi rividero tutti i pezzi dei manifesti cader giù, imbrattati di macchie, oscenità e bestemmie, come brandelli di carne che penzolassero da un crocefisso.
I Villa, quelli che formavan il tenebroso focolaio di male che serpeggiava per tutta la casa! Loro, quelli che, l'avessero visto passar per le strad[...]

[...]! — aggiunse, mentre rovesciava piselli, pezzi di patate, sedano e carote nella pentola piena d'acqua. — Ma se al padreterno interessassero veramente i casi nostri, avrebbe lasciato diluviare e diluviare fino a pulirci di tutte le rogne che abbiamo addosso! Così, invece... ».
Così, invece, col progressivo ritirarsi delle nubi, anche quest'ultima spruzzatina d'acqua cominciò ad agonizzare.
Allora la Redenta fini di mescolar per l'ennesima volta dentro la pentola, poi andò alla finestra e dicendo a voce alta:
« Un po' d'aria, santo dio! Almeno quella! » — spalancò, energicamente, i vetri.
Subito un profumo di terra e erba bagnata venne su dall'orto e cominciò a diffondersi per tutta la cucina e a rinfrescarla.
Ecco, fra un po', come ogni altra sera, si sarebbe affacciata alla finestra e come ogni altra sera avrebbe visto tornare uno per uno tutti i suoi poveri e disperati compagni di galera, seppur con qualche mezz'ora di ritardo per via che, a muoversi dai rifugi, dovevan aver atteso tutti che il temporale fosse finito: prima gli Oliva,[...]

[...] sentisse...
Una mano appoggiata al davanzale, l'altra che le sosteneva la testa, gli occhi di volta in volta fissi su ciascuno di loro come se di ciascuno volesse capir tutto: cose andate bene e cose andate male; gioie e dolori; difficoltà e segreti; tutto quel che, insomma, durante il giorno gli era capitato o stava per capitargli.
Quella sera però, prima di sistemarsi in quel modo, la Redenta tornò sulla stufa, diede qualche giro di mestolo dentro la pentola, vi gettò un pizzico di sale, poi, come gli occhi le caddero sul pezzo di fesa che, rattrappito, ma d'un rosso cupo, spiccava dentro ìl biancore del piatto, andò all'armadio, prese una fondina e in gran fretta lo copri.
«
Remigio! — gridò nello stesso momento la Balzani, affacciandosi alla finestra della stanza — Vieni, sù! Vieni sù, che devi finir i compiti... »
II
« Andate piano... — implorò il vecchio — per carità, piano ».
Figlio e nipote non avevano ancor finito d'entrare, che l'Oliva li aveva già chiamati nella stanza perché venissero a fare quel che lui aveva atteso lungo tutto il pomeriggio. Premurosi come sempre, i due s'era avvicinati al letto e avevano tirato indietro prima il piumino, poi le coperte, quind[...]

[...]tenzioni, doveva dunque esser di speranza, insieme che di ribellione.
« I nervi, si, i nervi! E ho tutte le ragioni d'averli! Quante volte devo dirti che a me, preparar la carne, mi rivolta ? Ê peggio che se preparassi quella d'un cristiano... » — disse la Redenta.
La cena era finita: una fondina di minestra, il pezzo di fesa, un po' d'insalata e due bicchieri di vino, per il Luigi; una fondina di minestra, l'insalata, acqua vichy con spremuto dentro mezzo limone, per lei; e adesso il caffè borbottava nella macchinetta.
« Con 'sti razzi qui, che non lascian sfogare mai il tempo! — aggiunse — Mai! » — ripeté.
« Ma cerca di ragionare, Redenta! Cosa vuoi, che per far piacere a te lascino andar in niente i raccolti ? ».
« Ah, già, come se i raccolti fossero più importanti dei cristiani? Quando poi s'è_visto e si vede in che conto ci tengono! Come mosche ci ammazzano! Ma andiamo, va', andiamo, che la suonata, com'è, ormai l'ho capita, e bene anche! ».
Il Luigi che quella sera aveva in animo di parlar alla sorella il più quietamente possibi[...]

[...]immagini, gli istinti e i desideri che, durante il giorno, più o meno riusciva a tener quieti nel fondo del cuore, venivan a galla e la spadroneggiavano tutta.
IL FABBRICONE 99
«In un pisciatoio, proprio li devon vedermelo andare! E tutto per colpa di quel bastardo... ». Fatte le scale la Schieppati era rientrata in casa ancor più bianca del solito, le labbra senza sangue, gli occhi tesi e allucinati; l'orrore e lo sdegno eran tali che, appena dentro, avrebbe voluto tornar dalla mamma di quel disgraziato d'un Cornini, riprender a gridare e intimarle, alla fine, il silenzio più assoluto: « Perché di quel che ho detto qui, non deve saper niente nessuno, capito? ».
Ripensandoci, si convinse però che di tornare non era assolutamente il caso; a parte infatti l'umiliazione di riprender l'argomento, anche la Cornini non aveva nessuna convenienza che la notizia si diffondesse, e perciò avrebbe tenuto la bocca ben chiusa. Quanto al marito poi, tornò a dirsi che, almeno per il momento, era meglio aspettare; mentre, appena le fosse stato possibile,[...]

[...] proposta non doveva essergli costato davvero molto. E magari fosse stato lui, a fargliela! No, lei era sicura e strasicura che il fratello, da solo, quell'argomento non l'avrebbe mai e poi mai sfiorato; doveva esser stata la sarta. Figurarsi! Lei la conosceva bene quella specie di mezz'ebrea là, che in tanti anni in cui era
102 GIOVANNI TESTORI
stata l'amica del fratello, non s'era mai degnata di fargli un regalo che era un regalo. Cosa c'era dentro prendergli una camicia, un golf, una cravatta? Niente di niente. Mentre lui, non passava festa che non si preoccupasse di prenderle e mandarle qualcosa di sempre diverso e particolare. Questo, a parte il conquibus nudo e crudo che, di tanto in tanto, doveva lasciarle sul tavolo. Affari suoi; e, per quelle cose li, una volta che contento era lui, contenti eran poi tutti.
Ma l'offesa di sentirsi dire che, per tirar insieme quanto occorreva all'affitto e al riscaldamento, lei poteva anche andar lá, ad aiutar due o tre ore al giorno, la sua bella Margherita o se no, farsi dar da lei dei lavori c[...]

[...]o l'odor di bagnato che aveva addosso. — Ma guarda che faccia hai, guarda! »
— aggiunse contro la sua stessa volontà, presa, come fu, dall'aria distrutta e dagli occhi incavati del ragazzo — Se vai avanti così finirai tisico in qualche sanatorio ».
«Ma cosa vuoi che finisca tisico! » — ribatté il Sandrino, alzando le spalle.
« Dunque vuoi dirmi dove e con chi sei stato? Perché appena ne so uno, di nomi, quei maiali li denuncio e faccio metter dentro tutti! ».
« Ma che nomi vuoi che faccia! » — disse per tutta risposta il Sandrino.
« Sembra impossibile che un figlio possa sentirsi far da sua madre delle accuse così e non disperarsi, non piangere; — adesso la Schieppati parlava con voce soffocata si dal bisogno di non farsi
IL FABBRICONE 107
sentire, ma piena poi di dolore e d'indignazione — Perché ormai
lo so con precisione; ti posso dir tutto, guarda; e te lo posso dire
per filo e per segno... »
« E allora, dillo ».
« Non far così, Sandrino, non far così con tua madre... »
« Dillo, su, sentiamo, sentiamo cos'è che hai saputo... [...]

[...]e dal naso, adesso! » — disse quando, seduto sul letto per levar le scarpe, vide che il fratello con cui divideva il posto, aveva lasciato sul cuscino delle macchie rossastre, di cui una aveva poi segnato sul lenzuolo tutti i movimenti.
Giusto in quel momenta nel recinto dell'orto entrò il Luciano; benché facesse di tutto per renderlo il più leggero possibile, il suo passo risuonò nella tromba delle scale come se venisse dal fondo della terra.
Dentro il letto dove, nell'impossibilità di dormire, continuava i suoi pensieri e i suoi incubi, la Redenta senti e disse: « E di certo lui, quel povero bastardo! ».
Poco dopo nella casa risuonò il gemito d'una porta, quindi
uno scalpiccio: poi, più niente. GIOVANNI TESTORI


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Dentro, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Così <---Storia <---siano <---Basta <---Ecco <---Guarda <---Niente <---Perché <---Viene <---Voglio <---comunisti <---ARMANDA GUIDUCCI <---Abbiate <---Ad Assisi <---Ad Orgosolo <---Ad Ustica <---Allinearli <---Almeno <---Alzati <---Alzo <---Americhe <---Ammonita <---Andate <---Andrea Muscau <---Anticristi <---Antonio Nicolò <---Antonio Pasquale Rubano <---Anzi <---Aprite <---Aritzo <---Artiglieria <---Ascolta <---Asinara <---Aspettar <---Aspettare <---Aspettate <---Aver <---Baggina <---Bainzu <---Bainzu Pietro <---Bainzu Sebastiano <---Balzani <---Bambini <---Barbusse <---Baronia <---Basterà <---Bastioni <---Beato Basilio <---Binda <---Bisogna <---Borgonuovo <---Brodskij <---Buonasera <---Buoni <---Calmati <---Cambiarlo <---Camminavo <---Campagna <---Canavedda <---Capitale <---Carelia <---Carrobbio <---Carta Gonario <---Castangia Graziano <---Casula Giovanni <---Certo <---Che Dio <---Chiama <---Chiamate un superiore che voglio raccontare <---Chiedi <---Circolino <---Ciubar <---Col <---Comando dei Carabinieri <---Come <---Commissariato di Pubblica Sicurezza <---Congiu di Orotelli <---Cornini <---Corrias Maria <---Corru <---Cosa <---Cremlino <---Crisantu <---Crisantu Giovanni <---Crisantu Vincenzo <---Cucchedda <---Cucchedda Giovanni <---Cuccu Salvatore <---Davoli Carmine <---Dei <---Del resto <---Demurto Francesco <---Devaddis <---Devaddis Carola <---Dico <---Dio <---Diritto <---Diteci <---Domandaglielo <---Dostoevsky <---Emanuelli <---Emiliano Succu <---Espinasse <---FAI <---Faccia <---Finita <---Floris Giuseppe <---Floris Maria <---Floris Raffaele <---Focu <---Foemina <---Fosse <---Francesco Devaddis <---Francesco Sini <---Franchino <---Fuori <---Garedda <---Giannas <---Giuseppe Sorighe <---Giuseppe Stalin <---Giuseppe di Nicole <---Giuseppe di Pietro <---Giustizia <---Giù <---Gorinnaro <---Gran Palazzo <---Grand Tombeau <---Grande Palazzo <---Guardalo <---Guardatelo <---Gum <---Ilijc Lenin <---Io non so nulla <---Iscendi <---Kalmine <---Kossior <---Kuznezov <---La Giustizia <---La Redenta <---La casa <---La sera <---Lanusei <---Lasciami <---Lenin <---Lisetta <---Lullorgiu <---Luppu Raimondo <--- <---Ma mi <---Magra <---Maiakowski <---Majakowskj <---Mambretti <---Mamojada <---Mancone <---Mancone Pasquale <---Manemuddas <---Mani <---Maria Capua Vetere <---Mariantonia Rubano <---Martinu <---Masula <---Maureddu <---Mausoleo <---Medicina <---Melis Antonio di Salargios <---Menneas <---Menneas Domenico <---Menneas Giuseppe <---Menneas Narciso <---Menneas Pietro Maria <---Mereu <---Mereu Giuseppe <---Meroni <---Mesina Pasquale <---Morini <---Moscova <---Moskva <---Muggiano Francesco <---Muoverò <---Muscau Andrea <---Muscau Angelino <---Muscau Giuseppe <---Muscoli <---Musina Giuseppe <---Musocco <---Nabrus <---Napoleone a Parigi <---Nervi <---Nikolaiev <---Nocera Inferiore <---Nome <---Non ho ammazzato mai a nessuno <---Nuoro <---Oliena <---Oltre <---Ora Pietro <---Ordine di Questura <---Orgolese <---Orgosolo <---Orotelli <---Ozieri <---P.C. <---Paganello <---Pancho Villa <---Parco <---Parla <---Parliamone <---Pasquale Tanteddu <---Passano <---Patria <---Pattada <---Pattada-Ozieri <---Paura <---Pensateci <---Piazza Rossa <---Pietro Tanteddu <---Pisano Pasquale <---Più <---Podda Chiolu <---Podda Narciso <---Popolo <---Porco <---Postisciev <---Potete <---Povera <---Pratica <---Prenderlo <---Pubblica Sicurezza <---Puligheddu <---Punzitta <---Questura di Orgosolo <---Qui Stalin <---Rana Francesca <---Rana Teresa <---Redentat <---Repin <---Restelli <---Retorica <---Riascoltatele <---Riboldi <---Rinascita <---Ripensandoci <---Roserio <---Rubano Luigi <---Rubano Pietro <---Russia <---S.I.R.C.A. <---Salargios <---Sandrind <---Sardegna <---Saridon <---Sarà <---Sassari <---Sassari-Pattada <---Schiep <---Schiepp <---Schieppati <---Schoussev <---Scrivetele <---Sei <---Sfruttar <---Sfruttarli <---Siete Orgolesi <---Silis Bachisio <---Siniscola <---Soviet Supremo <---Spiegaglielo <---Stalin <---Sua Eminenza <---Sulla <---Sulla Piazza Rossa <---Supramonte <---Tanteddu <---Tempio <---Tenuto <---Tessoni <---Toglierlo <---Torno <---Trovo <---Turineso <---Usciakov <---Usidda <---Ustica <---Vado <---Vedele Carola <---Vengon <---Verso <---Via Zoagli <---Vialba <---Vicini <---Villa Fiorita <---Villapizzone <---Viriddi <---Vladimir Ilijc <---Vogue <---Voznesenski <---Zustissia <---abbiano <---anacronismo <---antagonismo <---anticristi <---banditismo <---biologica <---cominciano <---comunista <---cristiani <---cristiano <---dell'Amilcare <---dell'Antonio <---dell'Armata <---dell'Egitto <---dell'Oliva <---dell'Oratorio <---dell'Urss <---democristiano <---galleggiano <---intenagliano <---lasciano <---marciano <---persiana <---persiane <---pigliano <---rilasciano <---ripiano <---scoraggiano <---seminaristi <---socialiste <---sull'Urss <---traviano



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