→ modalità contesto
modalità contenuto
INVENTARICATALOGHIMULTIMEDIALIANALITICITHESAURIMULTI
guida generale
CERCA

Modal. in atto: CORPUS OGGETTOdisattiva filtro SMOG

Legenda
Nodo superiore Corpus autorizzato

NB: le impostazioni di visualizzazione modificabili nel pannello di preferenze utente hanno determinato un albero che comprende esclusivamente i nodi direttamente ascendenti ed eventuali nodi discendenti più prossimi. Click su + per l'intero contenuto di un nodo.

ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale Danilo Dolci è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 45Analitici , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Danilo Dolci, Pagine di un inchiesta a palermo, introduzione di Ernesto De Martino in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1955 - 11 - 1 - numero 17

Brano: PAGINE DI UNA ` INCHIESTA A PALERMO
Presentiamo questi quattro frammenti di una vasta inchiesta che Danilo Dolci sta conducendo per l'editore Einaudi e che ha per oggetto quanti a Palermo, in città e in provincia, vivono di un lavoro che non è lavoro, si industriano, si arrangiano, vivono e non vivono. Si. tratta, dal punto di vista sociale, di un'inchiesta circoscritta soltanto al cosiddetto (( proletariato degli stracci », nelle forme di disgregazione che son proprie di Palermo e provincia: quasi un quinto delle popolazione in Palermo città. È un monde, umano ben caratterizzato, che ha per squallido scenario della sua. vita i cortili Cuscino, la Kalsa, Ballarti, Piazza Donnissini, Castello S. Pietro; [...]

[...]o. Due o tre fontane. Qualche a maarla » sulla porta.
Gli scoli, nel cortile Cascino propriamente detto, si raccolgono in uno spiazzo fetido. Se d'estate grande è sempre il pericolo del tifo, d'inverno nelle case più basse c'é da morire annegati. Una decina di locali, i più sottoposti, hanno porte, e talvolta finestre, protette da ripari in muratura alti circa settanta, ottanta centimetri, perché la fogna, quando piove, non inondi le case.
138 DANILO DOLCI
Tutte le costruzioni sono assolutamente inabitabili; in alcune, dai muri sfatti, é troppo pericoloso starci. Alcune stanze sono più pulite, ordinate (queste, nelle tabelle seguenti sono state segnate con « m » : le migliori); ma il tutto deve essere rifatto di sana pianta o rinnovato.
In una stanza c'é un vecchio nudo, seduto su un letto senza lenzuola (c'è solo una coperta di tipo militare): non si capisce se sia paralitico da un lato, come dice lui, o immobilizzato per l'estrema magrezza e debolezza, come dicono i vicini. In un'altra stanza si arriva per un ballatoio pericolante. E in tut[...]

[...]: ma 45 ragazzi, in obbligo di scuola, né vanno né ci sono mai andati, a scuola.
I figli, non trovando lavoro, crescendo, continuano, per lo più « trafficanti» e cenciaiuoli, l'attività dei padri: di cui 31 sono stati, anche diverse volte, in carcere: ma per lo piú, « per cose di poco conto ».
Essendo 386 le persone oltre i 6 anni, e 317 gli anni complessivi di scuola, ogni persona, di media, ha frequentato 8,2 decimi di prima elementare.
140 DANILO DOLCI
Leggenda: L.P _ libretto povertà; I = larghezza o lunghezza
N. Farn. L. P. Stanze
N. 1. 1. h. 0 Ÿ
o
i F.G. 2 4,0 4,0 3,5 m
3,3 4,5 3,5 no
2 U.A. 1 2,5 2,3 2,4 no
3 F.A. 1 3,8 3,6 3,6 m
4 P.G. si 1 2,8 3,5 3,2 no
5 S.V. 1 2,2 7,0 3,2 no
6 P.V. 1 3,8 3,6 3,2 no
7 L.L. 1 3,5 3,2 3,6 no
8 P.A. si 1 3,5 3,2 3,6 no
9 P.M. 1 3,5 3,2 3,4 no
10 F.S. 1 3,2 4,8 3,8 no
11 C.G. si 1 2,2 4,0 2,2 no
12 M.V. 1 2,1 3,3 2,8 no
13 F.G. 1 3,0 3,0 2,8 no
14 F.C. si 1 2,8 3,2 2,3 no
15 S.V. sì 1 3,0 3,0 3,5 no
16 P.A. 1 3,0 3,0 3,5 no
17 N.G. 1 2,5 6,0 3,2 no
18 P.A[...]

[...]. manov. traff. petrusin.
cene. cenc. cene. cene. cene. traff. cene. cene.
traff. traff. traff. traff. cent.
cene. traff. traff. traff.
falegn. traff. traff. manov.
Tot. anni scuola
Scuola nonni
pat.
Carcere volte tot.
2
1 5g
5 2 25g
4 3 6m
2
6
3 5 6a
2 95g
— 1 lm
3
— I 17m
5 E r;
2 1 16m
2
— 1 6g
— 1 7a
4 3 2a 1
— 2 5a
— 4 3m
5 2 8m
? 3 ? 1
4
— 1 la.
9
4
7
2° —
— 26
48 —
la 3a
38 56
46 36
142 Fam. L. P DANILO DOLCI
}
N. 1
Stanze y a W.C.
z
N. L 1. h. V
a
41 P.M. 4 7,5 3,5 3,0 In 8 5 no
3,0 4,0 3,0 m
3,0 4,0 3,0 m
3,0 4,0 3,0 m
42 C.P. 2 4,5 2,5 3,0 m 9 4 no
3,0 2,5 3,0 m
43 P.V. 1 3,5 2,7 2,5 no 2 2 no
44 L.A. I 3,7 3,5 4,0 no 7 2 no
45 C.C. si i 3,7 3,0 3,5 n0 3 2 no
46 F.G. 1 3,5 4,0 3,5 no 3 3 no
47 T.S. 2 3,0 3,5 3,0 no 10 3 no
3,7 3,7 3,0 no
48 L.R. 2 3,5 2,7 3,5 no 5 3 no
3,5 3,7 3,5 no
49 S.R. si I 4,0 4,0 3,7 m 8 2 I/ no
50 L.G. 1 5,5 2,5 3,0 no 6 2 no
51 M.G.[...]

[...]
1
1
2 1 1 1
2 4
3a
9
14
2
7
5
4
14
11
5
10
5
2a 5a
5a
6
1 20g
1 ?
4 2a
3 3m
1 1m
2 la
7m
? 6m
1 3a
— 12
— 6
7
2
1 5m
2a 3a
31
6
3
7
1
2
1
1
1
1
3
2
2
inval.
cenc. lavand.
cenc. camer.
cenc. lavand.
cenc. camer.
camer.
cenc. camer.
netturb. casal.
traff. lay.
3
1
1
5
2
1
J
Acqua
no
no
no no no no no
no
no
no
no
no no no no no no
no
no
no
no no no no no no no no no no
144 DANILO DOLCI
N. Fam. L. P. Stanze
N. I. 1. h. co
:8
R
71 C.M. 1 4,0 6,5 4,0 no
72 G.M. 1 6,0 3,0 3,5 no
73 F.C. 1 6,0 3,0 3,5 no
74 M.P. 2 3,0 2,5 3,0 no
2,0 3,5 3,0 no
75 G.F. 1 5,0 3,0 3,5 no
76 X.Y. 1 5,0 3,7 3,5 no
77 RV. 1 4,0 4,3 4,0 no
78 T.F. 1 5,5 3,5 4,0 no
79 S.D. 1 5,0 3,5 4,0 no
80 S.G. 1 3,8 4,0 2,5 no
81 F.A. 1 3,0 3,2 2,9 no
82 C.G. 1 3,5 3,5 3,2 no
83 M.T. 1 3,5 3,5 3,2 no
84 M.G. 1 4,5 3,5 3,2 no
85 O.S. 1 5,0 3,5 3,0 no
86 I.F. 1 3,5 3,5 3,5 no
87 X.Y. 1 2,5 3,0 2,2 no
88 N.G. 1 3,1 4,0 2,2 no
89 L.P. sì 1 3,0 3,7 [...]

[...]— — —
traff. casal. 1 1 — — — — —
traff. casal. 1 — — — — —
giard. casal. 4 — — 11 — —
bracc. casal. 2 3a — 3 — —
traff. casal. 1 2 — — — — —
casal. 2a 7 — —
traff. casal. 1 2 1 — — — — — 5
casal. 1 3 D 5 — —
lava
scale 1 1 3a 3 — —
traff. casal. 2 2 — — — ? ? — 25 1
traff. casal. 1 — 2a 2 2a —
traff. casal. 1 — — — — —
146 DANILO DOLCI
Tre sole famiglie hanno padre e madre che sappiano leggere e scrivere. Dei loro genitori, solo due coppie sapevano leggere e scrivere. Andando di questo passo (calcolando 30 anni ogni generazione), solo tra 3000 anni tutti gli sposi di qui non saranno piú analfabeti.
ANTONIA R.
« Io, mia sorella e quattro picciriddi e lo zio mio dormiamo qua nella grotta. Stiamo testa e piedi. Se si sveglia uno, si svegliano tutti. Ci avemu un nutricheddu, certo scennemu se fa acqua. Se uno si curca, aggranca a dormire sempre cussi; aggranca e si stinnicchia e dice l'altro: — Aspetta che mi metto buono. — [...]

[...]bisogni, c'è la ferrovia. Invece noi sei, nel rinale tutte cose. E poi buttiamo fora.
Me cugnatu e me ziu, pezzantini. Nésciunu di notte con la cesta e raccogliono. Vedono un mucchio di immondizie e la scartano. C'è l'immondizia che la sera buttano fora i signori, le camerere che fanno la pulizia.
Vannu per le strade e dove ci sono le immondizie, cogliono stracci, ossa, vetro, buccie di arancio, buccie di limone, scarpe rotte, pane secco,
148 DANILO DOLCI
e fanno la giornatedda, meschini. Poi le vendono e le pulisce chi le compra. Vengono alla mattina. C'è quando piove e non escono e si sta morti di fame.
Per riempire una cesta ci vuole certe volte mezza nottata, certe volte un'ora, dipende dalla provvidenza di Dio, dalla provvidenza che manda Santa Rosalia. Quando la cartella é piena, vengono a casa. Se é poco, si possono accucchiare solo 100 lire, tornano fuori ancora. Possono guadagnare 300, 400 lire.
Quando have la cesta in collo, certe volte ci sono le guardie: — Cosa portate in quella cesta! — Risponde: — Stracci, ossa vetro... — E ci[...]

[...]ando venivano i carabinieri ad avvisarci che portavano da mangiare, sonavano la tromba. E ci venivano centinaia di persone con le latte, queste che ci mettono la conserva, pentole e così, e ci mettevamo in coda, in riga come i militari. Ci davano da mangiare perché non potevamo uscire a andare a lavorare. Per i bisogni corporali andavamo sempre, per forza, nel cortile o, se c'era qualche carabiniere buono, ci lasciava andare sulla ferrovia.
150 DANILO DOLCI
Nel mangiare, poi, c'era una specie di medicinale per disinfettarci i corpi: e doveva essere purgativo perché tutti i millecinquecento, maschi
e donne, avevamo il corpo sciolto (diarrea).
Il tifo, per forza doveva venire: perché le sporchezze erano trappe, le case sono strette, senza l'acqua, e ci stanno anche otto, dieci, e anche più persone per stanza: piccole celle. Qualcuna con pavimento di terra,
e certe sono grotte. In tante case per sedersi usano pietre o latte di conserva. Pidocchi a quintali. Quando sono morti quelli là, erano pieni di pidocchi che facevano paura. Sono venuti a p[...]

[...]tracci. Il ferro è poco di prezzo: tredici lire al chilo. Quindi nessuno vende a questo prezzo. I soldi per comprare me li da il padrone; anche la carrettina è sua: la paghiamo 50 lire al giorno. Ci sono giorni che si guadagna 300 lire, settimane intere che non si guadagna nulla. Qualche volta può capitare di guadagnare 1000 lire o, qualche colpo, di più. Questo mestiere, arrivato a mezzogiorno, non vende più nessuno. E finita la nostra pe
152 DANILO DOLCI
ranza. Tutti nel cortile facemo lo stesso: in tutto saremo duecento. Il posto di concentramento di stracci e ferro e rame, a Palermo, éproprio questo.
Si comprano le bucce degli aranci, dei mandarini, dei limoni, a 10 lire al chilo. E si rivendono al magazzino. Il magazzino li rivende a 16, 18 lire, alle fabbriche di essenze.
Molti dei bambini vanno in giro a raccogliere cicche per la strada: le sbucciano e le vendono. Ma non li spendono loro: li danno in aiuto alla famiglia. Ci sono gente che lavorano nei cantieri, gente bisognosa che non può comprare sigarette vere, comprano dieci, venti[...]

[...]nchia, all'ora
delle elezioni vi presentate — é scomparso il cinema, é scomparso tutto ».
GINO O. '
« lo nacqui come? Mia madre era una donna che si interessava di uscire documenti, era spicciafaccende, dopo essere restata vedova di un calzolaio. E frequentava gli uffici del Municipio, per l'attività che essa faceva. Li conobbe mio padre, il quale era un impiegato al Municipio. Mía madre era una bella donna e quello incominciò a farle la
154 DANILO DOLCI
corte: non dicendo per) che era sposato, promettendole di sposarla. Mia madre gli si diede.
Nato io, nel 1912, non potevo avere il nome. Mia madre non si sentì la forza di abbandonarmi e mi diede il suo nome. Ricordo solo che giocavo 11 in mezzo a la strada e qualche volta, ricordo, vagamente, mia madre mi lasciava in consegna a qualche vicina per andare a lavorare. Poi, per la spagnola, mia madre s'ammalò e morì. Non si presentò nessuno perché mia madre era considerata armai..., e io sono rimasto íl figlio del peccato di cui . nessuno voleva interessarsi. C'era un mio fratello, figlio del [...]

[...]sa a casa, quelli di casa non sanno se si arriva di corsa con « u surci », il bottino, o se si é « attuzzulati ». Bisognava riprendere fiato per spiegare la cosa.
Questa é la vita che conducono, ancora, tutte « le paranze» : soprassalti, spaventi, esaltazioni, la tema d'incontrarsi sempre con la squadra. Che ogni mattina, come escono « le paranze », cos]. escono le squadre.
Quelli che abbiamo detto, sono addetti al borseggio ,delle donne,
156 DANILO DOLCI
« l'amínule ». Poi ci sono altre « paranze » che operano in direzione « d'u vascu », l'uomo. In che cosa consiste « u sciàmmaru »? Un giovane, spesso dell'età dai dodici ai quindici anni (che sia ben alto d> arrivare con il gomito, allargando il gomito destro o sinistro, a seconda dov'è il portafoglio) passa vicino a quello addocchiato e ci allarga « u sciàmmaru », cioè la mezza giacchetta dalla parte del portafoglio, perché l'altro veda se c'è « u surci ». Se c'è questo poggia la mano destra,. o sinistra, a seconda dov'è il portafoglio, sulla spalla del. giovane apparanzato il quale ripete [...]

[...]to, mentre l'altro gli stava sfilando il portafoglio, se ne accorse. E allora, fingendo che gli stavano cadendo i calzoni, pregò un altro curioso che passava, di reggerci i fiaschi: e prese la rivoltella e incominciò a sparare. Noi tutti impauriti ci buttammo subito sulla carrozzella e fuggimmo. Che poi la gente credeva che fosse un rapimento di una ragazza, come di costume.
Che da Palermo e Napoli, si girava. Si stava in albergo, ci si do
158 DANILO DOLCI
veva vestire bene. Si diceva di essere commercianti. A Milano, Torino: tutta mezza l'Italia ho conosciuto. Una volta il mio apparanzato era in possesso della tessera di giornalista. E tornavamo ogni tanto a Palermo, alla base.
Una volta, in una città, eravamo in tre, abbiamo incontrato una donna che poi portammo all'albergo. Io avevo un quattordici anni, gli altri erano maturi. Prima ci andarono gli altri, per ultimo io ci passai la notte e questa mi ha fatto raccontare cosa facevamo. La mattina dopo, questa é sparita senza farsi pagare. E ci siamo accorti, quando la polizia ci ha arrestato[...]

[...] mi aveva dato una madre adottiva. E la questura di Palermo, per risolvere ia difficoltà dell'avanti e indietro, mi infilò per due anni all'isola, al confino a Pantelleria. Anche di questa esperienza meglio non dire: era una corruzione continua. Come si salva un cristianu docu? Come si salva? Basti dire che certi bambini del paese venivano a dire: — Ti fazzu nescere u latte se mi dai una lira —. Mi vergogno a dirle certe cose. Siccome il ca
160 DANILO DOLCI
sino era fuori limite del confino, c'era uno che era arrivato ad essere geloso della propria cagna. Ma non ci si crede se non ci si va. Questa era secondo loro l'opera di redenzione. Ventidue anni avevo quando sono uscito. Soldato non l'ho fatto, di leva, in conseguenza di quella congiuntivite cronica. A Roma subito un'altra volta. Lavoravo da bar biere. Lavoravo, a casa, amicizie, cose normali. In questo periodo capivo che dovevo staccarmi da tutto il mondo nel quale avevo vissuto: e sentivo la necessità di crearmi una famiglia, per avere degli affetti e per avere delle responsabilità. Un u[...]

[...]i tanto andavo a trovare la mamma adottiva e, ora che lavoravo e avevo qualche soldo, cercavo di aiutarla ché suo marito era stato facchino di quelli numerati alla stazione e adesso viveva con una percentuale che gli davano i vecchi compagni di lavoro. Non aveva nemmeno la soddisfazione di un sigaro o di un bicchier di vino, la vita gli era diventata un tormento, ed io in riconoscenza di quanto avevano fatto per me, cercavo di accontentarlo
162 DANILO DOLCI
e, qualche volta, quando litigavano lei e lui, perché lui si era trattenuto qualche coserella di nascosto, cercavo di metter pace: a settant'anni ancora costretto a fare le marachelle. Durante la settimana raschiava tutto il tartume che c'era intorno a la pipa per metterlo in bocca e sentire qualcosa del gusto del tabacco. Quando veniva un po' ubriaco, al sabato, mi strofinava in faccia i baffi umidi e mi diceva: — Povero fijo —. Poi abbiamo litigato con la cugina e siamo venuti a stare a Palermo.
A Palermo (mio padre lo conoscevano, me l'additavano; conoscevo anche mio nonno al quale chied[...]

[...]demmo in un sofà e restammo lì alcuni minuti senza parlare. Io mi trovavo impacciato: dovevo incominciare io a parlare o lei? Poi mi incoraggiai e le dissi: — Ma perché stai dallo zio e non da papà? — Perché lo zio é senza figli e mi vuol bene e mi ha fatto studiare come papà. Ma perché sei stato tanto lontano? Papà mi ha detto che avevo un fratello ma non mi aveva detto mai dove si trovasse questo fratello —. E anch'io ho saputo, diventato
164 DANILO DOLCI
grande, d'avere una sorella. Poi mi chiese che scuola avessi fatto, che religione praticavo, se ero fascista, ché allora c'era il fascismo. Io risposi che avevo fatto la sesta, e che non avevo mai approfondito il problema religioso e politico. E mi fece alcuni discorsi sulla religione e sul fascismo, e si meravigliava che non fossi cattolico e fascista. Lei era laureata in lettere. Io alla sua meraviglia risposi che, se avessi avuto la tutela che aveva avuto lei, probabilmente avrei avuto la fortuna di diventare fascista, cattolico e laureato come lei.
Questo affetto di sorella io non lo se[...]

[...]smo storico e dialettico » di Marx. Ci sforzavamo a capire, mesi e mesi. La storia del partito bolscevico, « La città del socialismo » di Gramsci. Da questo libro ho tratto un insegnamento che mi ha servito: la società é come un treno di tanti vagoni, alla testa del quale c'è una locomotiva di tipo moderno, mentre gli altri vagoni rappresentano le fasi della società passata, con tutte le sue strutture, con tutti i suoi difetti. Il viaggio viene
DANILO DOLCI
difficile perché questi vagoni sono scarcassati; ogni tanto cade una vite, cade uno sportello. Per cui é necessario, per aggiustarli, la collabora zione di tutti quelli che sono sul treno. E quando tutto é messo a punto, si viaggia speditamente verso la città del socialismo. M'ero fatto una cultura marxista, e continuavo a lavorare da barbiere. Siccome questo mestiere, specie a Palermo, non é tanto redditizio e io ormai ero padre di quattro bambini, cercavo di evadere, far qualche altra cosa. Un giorno parlai ad un compagno qualificato il quale mi propose di andare a fare il fattorino alla F[...]

[...]iare più assai.
La sera prima, quando si decise di occupare la terra (noi cerchiamo di non dare la sensazione di essere noi che organizziamo, ma di andare sul posto per sentire quali sono le esigenze vive, e aiutarle a riuscire), i contadini ci dissero che dovevano essere tutti all'alba in un punto. Difatti ci trovammo li, noi per i primi i dirigenti, e via via venivano tutti gli altri contadini, con i muli, con le zappe, bambini, giovani.
168 DANILO DOLCI
Quando arrivammo noi era quasi scuro, poi andava allalbando e man mano venivano i contadini. Camminando parlavano, chi pensava già al futuro raccolto, un'allegria continua, una contentezza come se si fosse già sul posto a lavorare. Era emozionante vedere come alcuni contadini, i quali erano reduci dalla guerra di liberazione, si facevano avanti per prendere loro la direzione dell'operazione. E mi si facevano attorno. Qualcuno guardava se veniva la polizia.
Ci siamo incamminati verso il feudo: era un mare, non si capiva niente, non ho la sensazione di quanti ettari era: cielo e terra. La str[...]

[...]dietro un palo di fichidindia.
Una sera mentre parlavo nella Camera del lavoro di Montelepre é venuto un carabiniere che mi invitò a seguirlo in caserma perché mi voleva parlare il maresciallo. Ci dissi che ci sarei andato appena finito. Vi andai, una ventina circa di contadini mi vollero accompagnare. Il maresciallo, che già mi aspettava, ostentando una certa calma, mi invitava a sedere — Mi scusi se I'ho disturbata. Sa, qui é una zona pe
170 DANILO DOLCI
ricolosa ed è nostro compito sapere chi sono i forestieri. Scusi, ma lei che cosa è venuto a fare a Montelepre? Senta, non creda che io ce l'abbia con la camera del lavoro, anch'io sono operaio, anzi le dico di più: ho conosciuto personalmente a Torino la moglie di Togliatti... ». Quando me ne andai trovai i braccianti che erano rimasti fermi ad attendermi.
Durante quest'altra mia esperienza mi accorsi quanta fosse lontana, dalla mente della stragrande maggioranza dei contadini, la vera funzione del sindacato. Quasi che questa fosse per loro un'opera esclusivamente assistenziale. Pochi comp[...]

[...]rsi lo spettacolo.
Erano arrivati con degli autocarri. Poi ci presero tutti e ci fecero entrare in un cortile grande, dove c'era una vecchia galera dei Borboni. Il maresciallo si mise su un tavolino (che li avevano il loro comando), e ci fecero mettere in fila, per comune, e mi dissero a me: — Lei in quale comune si mette? — Io ci dissi: — Io essendo dirigente, mi metto da parte, li rappresento tutti. — Cominciarono coi nomi, la paternità,
lit DANILO DOLCI
lei è stato denunziato, stia attento per un'altra volta. Poi ci portarono tutti nel piazzale antistante alla caserma e li l'ufficiale improvvisò una specie di comizio dicendo di stare attenti che queste cose la legge non le permette. Lo interrompemmo dicendogli di fare il carabiniere e non i comizi.
Intanto i contadini non se ne volevano andare che avevano visto che noi, tutti i dirigenti, non ci lasciavano andare, e capirono che eravamo arrestati. Intanto tutta la polizia li cacciava coi mitra: — Via. Avanti. Andatevene. — Allora perché non nascessero provocazioni, noi stessi dicevamo ai c[...]

[...]rta questo cappotto di lusso?
Fui ammonito per due anni (non potevo far più attività politica perché non potevo più andare nei paesi, secondo il regolamento di polizia. Dovevo forse andare dai marescialli e dirgli: — Sono un ammonito che debbo fare una riunione ai contadini? — Anzi, in quel tempo ritengo che il partito mi tenesse a quel posto per un senso di solidarietà, perché non mi perdessi). Cercavo continuamente di sfuggire il passato
174 DANILO DOLCI
e loro insistevano invece per inchiodarmici. Quando tu arrivi li, loro cercano di reclutare il loro cliente: spie, confidenti.
A me capitò che continuamente venivo chiamato al Mandamento, ora per una scusa, ora per l'altra. Una volta il Commissario mi disse: — Tu (ero ,già padre di cinque figli) mai sei stato in carcere? — gli risposi: — No. — Allora lui mi promise che mi avrebbe fatto togliere l'ammonizione. Poi mi mandò a richiamare, e aveva sul tavolo il mio incartamento: — Come, mi dicesti che non c'eri stato mai carcerato e invece... Ma io ci dissi a Vossia che non ero mai stato carce[...]

[...]ti clienti non potremmo vivere. Siccome sono conosciuto soprattutto nel rione Capo, la gente mi chiama, quando passo con la borsa, e mette sulla strada una sedia e dell'acqua in un catino su uno scalino; e tiro a stento la vita.
Lo strazia é questo, che certe volte la mattina, quando esco di casa, mi faccio il conto che quel giorno dovrei guadagnare certi soldi. Vado da uno, gli faccio la barba, pensando già alle 50 lire e poi, finito, lui
176 DANILO DOLCI
dice: — Domani ce li dugnu. — E capita spesso. E da quello che cade malato come li prendo piú? Dopo sedici anni, quasi, di matrimonio, non sono riuscito ancora ad avere il mobilio necessario. Fino a pochi giorni fa abitavo in un locale al terzo piano: in quattro metri per due e mezzo ci stavamo in otto persone. Poi la casa si é lesionata e ci hanno portato qui in queste scuole, con altre diciotto famiglie; le altre sono andate alla Feliciuzza. Adesso tra cinque giorni devono incominciare le scuole e non sappiamo dove andare a finire.
Mensilmente vado a revisionare il tesserino della disoccu[...]

[...] mi ha ridato fiducia nel lavoro e nella mia persona. Dopo aver sentito che lui ancora mi stimava, siccome é il maggiore responsabile, ah!..., mi sentii rinascere.
Se io dovessi continuare a lottare, misurando questa mia forza con le cose che vedo e con alcuni uomini che mi girano attorno, mi scoraggerei spesso. Ora ho imparato che spesse volte la verità è come una bottiglia con dentro olio e aceto: se tu la agiti continuamente, questi due
178 DANILO DOLCI
elementi si confondono; il momento in cui ti fermi, l'olio, che per me rappresenta la verità, viene a galla, per forza di cose deve venire a galla.
Con questa fiducia, pur guadagnandomi il pane, continuo insieme agli altri ad operare per il bene della collettività. Ogni qual volta si presenta un'occasione di una lotta che interessi un determinato cortile, o una famiglia, mi trova pronto. Leggi che cosa ci ha scritto un compagno in questi giorni: « ...desidero ringraziare te e tutti gli altri compagni per ciò che avete fatto per farmi passare meglio i miei mesi di noia che ho passato a Paler[...]

[...]i compagni militari. Non vi dimenticherò mai. E quando sarò vecchio e mi prenderò i miei nipotini sulle ginocchia, invece di raccontar loro delle meravigliose favole di fate e di maghi, racconterò loro dei bravi compagni palermitani che lottavano per una Sicilia più bella, più progredita e libera dagli sfruttatori che la dissanguano. Racconterò loro dell'accoglienza fraterna che avete fatto ad alcuni compagni che venimmo dalla lontana Emilia ».
DANILO DOLCI



da Sergio Solmi, Distrazioni in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1958 - 1 - 1 - numero 30

Brano: [...] chiacchierano e ridono beati, perpetuando un Eden crepuscolare, una squallida e pidocchiosa età dell’Oro.

Più davvicino ancora. Abbiamo visto in Russia Sovietica, negli scorsi decenni, i concetti d’una filosofìa razionale, sottratti al loro ambiente vitale di libera critica, ossificarsi in dogmi in tutto simili a quelli elaborati dalle teologie medioevali, attirare scomuniche, provocare abiure e confessioni pubbliche, accendere « autodafè ». Danilo Dolci ha incontrato nelle regioni più depresse della Sicilia i superstiti adoratori del Sole e della Luna, identificati in Gesù e la Madonna. Magìa e rSciame : negli Stati Uniti, durante la proiezione di un film, pubblicità invisibili adocchio cosciente passano sullo schermo a ripetizione per una minima frazione di secondo impressionando il subconscio degli spettatori, che, negli intervalli dello spettacolo, si precipitano ad acquistare la cocacola o il popcorn in detta pubblicità raccomandati: l’avvenire sarà degli automi, in ferro o in carne.

Tutto insieme. L’umanità comincia ad entrare nella [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Danilo Dolci, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Americhe <---Storia <---italiano <---siano <---A.A. <---A.B. <---A.G. <---A.R. <---A.V. <---Abbassi <---Albione <---Arrisvegliati <---Aspettamo <---Avìanu <---B.A. <---B.C. <---Babele <---Ballar <---Ballarti <---Bellissimo <---Benares <---Bisaquino <---Bragalone <---C.A. <---C.C. <---C.D. <---C.F.R.B. <---C.G. <---C.I. <---C.M. <---C.P. <---C.V. <---Calava <---Carcere <---Carlo Felice <---Case Nuove <---Castello S <---Cattedrale <---Che da Palermo <---Chiddu <---Chissa <---Chissi <---Clinica <---Cominciò <---Comitato Direttivo <---Correlativamente <---Cortile <---Cortile Cascino <---Cortile Catarro <---Cortile Salaro <---Cortili Cascino <---Cosa <---Credendosi <---D'Ossuna <---D'Ossuna a Cortile Grotta <---D.P. <---DANILO DOLCI <---Damiano Lo Greco <---Dei <---Di Maggio <---Di Santa Rosalia <---Dialettica <---Direttore <---Diritto <---Dodici <---Eisenhower in Italia <---Emanuele III <---F.A. <---F.C. <---F.G. <---F.P. <---F.S. <---Faletta <---Federbraccianti <---Feliciuzza <---Forze Repressione <---Fritz Leiber <---G.F. <---G.M. <---Ganci <---Giappone <---Gino O <---Goya <---Guaiino <---Have <---Hòrbiger <---I.F. <---Iddu <---Il lavoro <---Kalsa <---L.A. <---L.G. <---L.L. <---L.N. <---L.P <---L.P. <---L.R. <---La sera <---Lascialo <---Lassami <---Levy-Strauss <---M.A. <---M.F. <---M.G. <---M.P. <---M.S. <---M.T. <---M.V. <---Madonne <---Magìa <---Malaspina <---Maqueda <---Maria Capo a Vetere <---Marilyn Monroe <---Marineo <---Meccanica <---Minasola <---Moloch Velocità <---Monte Pellegrino <---Montelepre <---Mulino Pecoraro <---Municipio <---N.G. <---N.M. <---Nambikwara <---Nuatri <--- <---Nésciunu <---O.A. <---O.S. <---Oltre <---P.A. <---P.F. <---P.G. <---P.I. <---P.M. <---P.V. <---Palermo <---Palmengarten <---Pantelleria <---Parlamento Siciliano <---Partinico <---Paura <---Perché <---Però <---Piana degli Aranci <---Piazza Donnissini <---Piero Martina <---Piglio <---Piove <---Pisciotta <---Più <---Pochi <---Povarin <---Pure <---R.P. <---Racconterò <---Repressione Banditismo <---Ringraziarvi <---Russia Sovietica <---S.C. <---S.D. <---S.G. <---S.R. <---S.S. <---S.V. <---Sagana <---Sant'Agostino <---Santa Rosalia <---Santo Patrono <---Schioppo <---Sciabbica <---Scusami <---Segni <---Segni-Gullo <---Sergio Solmi <---Settantaquattro <---Spesse <---Spine Sante <---Stato <---Stazione Centrale <---Stia <---T.F. <---T.G. <---T.S. <---Tenga <---Terrasini <---U.A. <---V.C. <---Vado <---Venga <---Viva Stalin <---Vossia <---W.C. <---X.Y. <---abbiano <---alpinismo <---arrangiano <---automobilismo <---banditismo <---chisti <---comunismo <---comunista <---comunisti <---conformismo <---cristiana <---d'Azione <---dannunziana <---dell'Albergheria <---egoismo <---facciano <---fanatismo <---fascismo <---fascista <---fascisti <---frusciano <---industriano <---infantilismo <---italiana <---italiane <---leopardiano <---liana <---lismo <---mangiano <---marmista <---marxista <---marxisti <---nell'Istituto <---paternalismo <---postdannunziana <---psicologico <---ripiani <---ruffiani <---sappiano <---sbucciano <---siciliani <---siciliano <---simbolista <---socialismo <---socialista <---socialisti <---spidocchiano <---succhiano <---surrealista <---svegliano <---teologie <---testimoniano <---tubista



Modalità in atto filtro S.M.O.G+: CORPUS OGGETTO

visualizza mappa Entità, Analitici e Records di catalogo del corpus selezionato/autorizzato (+MAP)




Interfaccia kSQL

passa a modalità Interfaccia kSQL