Brano: [...]« grande paura »
Nelle intenzioni dei dirigenti sindacali riformisti, l'obiettivo ultimo dell’occupazione restava quello di costringere il governo a intervenire per imporre gli aumenti salariali e i miglioramenti contrattuali negati dagli imprenditori. Ma con il protrarsi dell’occupazione e il suo estendersi agli stabilimenti non metallurgici, cresceva anche il rischio di incontrollati sviluppi rivoluzionari che i capi riformisti (da Lodovico D'Aragona a Gino Baldesi, da Filippo Turati a Claudio Treves e a Emanuele Modigliani) intendevano a ogni costo evitare. La Direzione socialista come tale, orientata inizialmente su posizioni di maggior impegno, finì per accettare la linea dei capi sindacali.
Nella riunione del 10.9.1920 con il Consiglio Nazionale della C.G.L., il segretario del P.S.I. Egidio Gennari aveva esplicitamente dichiarato a nome della Direzione del partito: « Noi riteniamo che, constatando questa situazione rivoluzionaria, qualunque potessero essere i nostri schemi, abbiamo l’obbligo di essere pari alla situazione. Noi rite[...]
[...] tutti gli operai delle altre industrie. Noi riteniamo che si debba chiedere il massimo obiettivo, dal quale possiamo magari spostarci continuamente durante la battaglia. Noi dobbiamo tendere a stabilire nuovi rapporti tra capitale e lavoro, fino ad arrivare alla realizzazione dell’idea comunista ». Questa combattiva posizione si era però scontrata con la decisa opposizione dei capi sindacali: « La Direzione del partito — aveva infatti replicato D'Aragona nella seduta delI’11 settembre — crede che il momento sia maturo per un atto rivoluzionario, per la conquista del potere politico, per l’instaurazione della società comunista e per la dittatura del proletariato. Noi non crediamo che il momento sia maturo [...] Voi credete che questo sia il momento per far nascere un atto rivoluzionario? Ebbene, assumetevene la responsabilità. Noi che non ci sentiamo di assumere questa responsabilità di gettare il proletariato al suicidio, vi diciamo che ci ritiriamo e diamo le nostre dimissioni ». Dinanzi a tale atteggiamento la Direzione socialista non aveva[...]