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Il segmento testuale Cultura popolare è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 37Entità Multimediali , di cui in selezione 12 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 319

Brano: [...] Rodolfo Graziani (v.) (che si era “lasciato convincere” aM'ultimo momento) alla Difesa nazionale; Antonio Legnani, sottosegretario alla Marina; Carlo Botto, sottosegretario all'Aeronautica; Silvio Gai, all’Economia corporativa; Edoardo Moroni, all'Agricoltura; Carlo Alberto Biggini (v.), all'Educazione nazionale; Giuseppe Peverelli, alle Comunicazioni (ma si rese “introvabile” e fu sostituito da Augusto Liverani) ; Fernando Mezzasoma (v.), alla Cultura popolare; Francesco Maria Barracu, ministro della Presidenza del

consiglio. La presidenza venne assunta da Mussolini, insieme al dicastero degli Esteri con Serafino Mazzolini sottosegretario.

Inoltre, per completare il quadro degli incarichi, Alessandro Pavolini fu posto a capo del Partito fascista repubblicano (v.), Renato Ricci (v.) al comando della Milizia, Tullio Tamburini a capo della Polizia, Filippo Anfuso (v.) ambasciatore a Berlino.

Attività

Il governo di Salò godette di scarso credito, oltre che in Italia, anche all’estero: solo la Germania e il Giappone, con i loro satelliti, ri[...]

[...]atto divieto al nuovo governo di insediarsi a Roma e gli stessi nazisti gli imposero come sede la zona circostante le rive del Garda. Mussolini arrivò a Gargnano il 10 ottobre e si insediò a villa Feltrinelli, sotto lo stretto controllo dei tedeschi che limitavano le sue comunicazioni con l’esterno.

I vari ministeri furono sparsi disordinatamente nella regione. I comunicati stampa venivano da Salò (Brescia), dove aveva sede il ministero della Cultura popolare, per cui cominciò a prevalere nell'uso comune la dizione “repubblica di Salò”; ma qui, oltre alla cultura, stava solo la sede del ministero degli Esteri. Gli Interni e la segreteria del partito erano a Maderno (Brescia), la Difesa a Cremona, l'Economia a Verona, l’Agricoltura a Treviso, i Lavori Pubblici a Venezia, l’Educazione a Padova e la Giustizia a Brescia. L’ufficio di Presidenza era presso villa Orsoline a Gargnano (Brescia).

Per mesi, ignorato dagli italiani, il governo non funzionò mancandogli, oltre che prestigio e autorità, ogni

Sentinelle italiane e tedesche montano la guard[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 228

Brano: [...]i di Baistrocchi non ebbe tempo e modo di venir realizzata per la fretta del regime, convinto di trovare nelle avventure belliche la via più diretta e sicura per accattivarsi le simpatie della parzialmente rinnovata casta militare.

Nel frattempo veniva avviata la conversione delle strutture industriali del paese a fini bellici e si perfezionava la tecnica propagandistica trasformando il sottosegretariato Stampa e propaganda in ministero della Cultura popolare (giugno

1935). Alle manovre militari dell’alto Veneto (agosto 1935) venne dato un grande rilievo, indice dimostrativo di quanto sarebbe accaduto poco più tardi.

Etiopia e Spagna

La guerra d’Etiopia (v.) e l’intervento in Spagna (v.) crearono nel regime e negli ambienti militari una atmosfera di euforia che tolse ogni capacità di considerare criticamente le prestazioni assai limitate fornite daN’Esercito in quelle occasioni. Per contro, quelle imprese portarono a un innegabile logorio del reale potenziale bellico e aggravarono la crisi delle alte gerarchie militari ormai ridotte ad as[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 291

Brano: [...]to tenuto dalla quasi totalità della stampa inglese contro l’Italia e le sue forze armate »: Vengono anche ritirati i corrispondenti italiani in Gran Bretagna.

26.5: La nave italiana «Barletta» viene colpita a Majorca durante un bombardamento eseguito dai repubblicani spagnoli, li governo fascista (seguendo l’esempio tedesco) ne fa un pretesto per ritirarsi ufficialmente dal Comitato per il « non intervento ».

1.6: Nasce il ministero della Cultura popolare (Minculpop) con il compito di assicurare la fascistizzazione della cultura nazionale.

9.6: Per ordine del ministro degli Esteri Galeazzo Ciano e del suo sottosegretario Anfuso, vengono assassinati in Francia i fratelli Carlo e Nello Rosselli.

20.7: Riavvicinamento angloitaliano: l'Agenzia Stefani riapre i battenti a Londra.

4.8: In un'intervista, il ministro degli Esteri Ciano definisce gli interessi dell'Italia e quelli deM'Inghilterra « non contrastanti, ma complementari ».

6.8: La stampa inglese viene interamente riammessa in Italia. Il governo sovietico accusa l’Italia di aver[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 637

Brano: [...]ttosegretari rispettivamente agli Esteri

e agli Interni — ministeri presieduti da Mussolini — e invitati pur non essendo membri del G.C.); Carlo Scorza (segretario del P.N.F.) ; Alfredo De Marsico (ministro della Giustizia); Giacomo Acerbo (ministro delle Finanze) ; Carlo Alberto Biggini (ministro dell’Educazione) ; Carlo Pareschi (ministro deli 'Agricoltura) ; Tullio Ci anetti (ministro delle Corporazioni); Gaetano Polverelli (ministro della Cultura popolare); Luigi Federzoni (presidente della Reale Accademia d'Italia); Enzo Galbiati (capo di‘stato maggiore della Milizia); Antonino Tringali Casanova (presidente del Tribunale speciale) ; Giovanni Bai eli a, Alberto Frattari, Luciano Gott ardi e A nnio Bruno Bignardi (presidenti, rispettivamente, delle confederazioni fasciste degli Industriali, degli Agricoltori, dei Lavoratori deM’industria e dei Lavoratori dell’agricoltura); Dino Alfieri, Giuseppe Bottai, Guido BuffariniGuidi, Galeazzo Ciano, Alberto De Stefani, Roberto Farinacci, Giovanni Giuriati, Giovanni Marinelli e Edmondo Rossoni (tutti mem[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 692

Brano: [...]ri e direttore del giornale del G.U.F. di Perugia « L’Assalto ». Nel 1930 era vicepresidente della Scuola di mistica (v.) fascista a Milano, presieduta da Vito Mussolini, nipote del « duce », e nel 1935, trasferitosi a Roma ai seguito del gerarca Amedeo Fani, venne nominato vicesegretario dei G.U.F.. Durante la Seconda guerra mondiale, dopo pochi mesi di volontariato sotto le armi fu chiamato a dirigere la propaganda fascista del Ministero della cultura popolare [Minculpop).

F. Mezzasoma con i funzionari del Minculpop che hanno prestato giuramento alla repubblica sociale (Roma, ottobre 1943)

L’8.9.1943 fu tra i primi a offrire i suoi servizi ai nazisti e venne nominato ministro della Cultura popolare nel governo fantoccio della Repubblica sociale. Insediatosi con il ministero a Salò, nella Villa Amadei, fu zelante collaboratore di Mussolini e degli occupanti tedeschi. Ebbe come capo di gabinetto, dal maggio 1944, il futuro segretario del M.S.I. Giorgio Almirante (v.).

Al momento del crollo finale cercò la salvezza nella fuga in Svizzera ma, incappato nella vigilanza delle forze partigiane, fu catturato e giustiziato a Dongo (v.). Il 29.4.1945 il suo cadavere fu esposto con gli altri in piazzale Loreto a Milano.

Miani, Ercole

Villa. M. nel novembre 1968. Giovane irredentista mazzi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 748

Brano: [...]nale di Giovanni Gentile (v.) alla voce « Fascismo » redatta per l’Enciclopedia Treccani, la stesura di una storia del movimento scritta da Gioacchino Volpe (1932), l’istituzione di cattedre universitarie di Dottrina del fascismo (1935), l’avvio di corsi di preparazione politica per i giovani presso le federazioni provinciali del Partito nazionale fascista (1935) e del Centro di preparazione politica a Roma (1938), la nascita del ministero della Cultura popolare (1937) dal preesistente ministero per la Stampa e la propaganda, la trasformazione dell’istituto nazionale fascista di cultura in Istituto nazionale di cultura fascista (1937). Si fece anche ricorso a una « mistica fascista » come al nucleo puro, rigorosamente ortodosso dell’ideologia, e ai servigi di una Scuola di mistica avente il compito di elaborare i principi politici, filosofici di una nuova concezione di vita rispondente ai requisiti del « tempo di Mussolini ».

La Scuola di mistica

La Scuola, intitolata a Sandro Italico Mussolini, figlio di Arnaldo e nipote del duce, fu fondata n[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 55

Brano: [...]me degli autentici traditori della patria e condannati senza appello [...] Occórre dare al ribellismo, diciamo così, idealistico, il mezzo di separarsi dal sovversivismo prezzolato [...] e dalla comune delinquenza vestita di falso patriottismo » (cfr. La Nazione 910.4.1944, « I Ribelli »).

I tedeschi e le autorità repubblichine, di fronte al tentativo di gettare un ponte verso la Resistenza, intervennero con durezza. Mezzasoma, ministro della Cultura popolare della repubblica di Salò, impose l’allontanamento di Mirko Giobbe proprio in seguito all’articolo su « I Ribelli », facendo tornare alla cesta del giornale (13.4.1944) Ridolfo Mazzucconi, fascista repubblichino convinto, che ne aggiornò immediatamente la linea politica in ossequio alle direttive di Salò e delle S.S..

II 18.4.1944 Mazzucconi scriveva: « Italiani basta. Chi uccide un fascista uccide un italiano, quindi è nemico dell'Italia. Collaborate invece con chi cerca di riedificare la casa comune e lavorare con coscienza e impegno. Voi . giovani presentatevi alle caserme, non costringe[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 96

Brano: [...]i e giornalisti, tra cui Giorgio Pini (v.) e Concetto Pettinato, formavano il gruppo, minoritario per mancanza di referente politico, del fascismo moderato. Sensibile ai richiami patriottici, ai miti della fedeltà e dell'onore, questo gruppo si rese disponibile per operazioni di “pacificazione” nel nome della rinascita nazionale, che vennero però ben presto stroncate dopo la fase di incertezza iniziale.

Fernando Mezzasoma (v.), ministro della Cultura popolare che controllava la stampa, fu tassativo in proposito: « I giornali non devono pubblicare appelli per la pacificazione delle menti e la concordia degli spiriti per la fraternizzazione degli italiani ».

La componente sindacalista, che si riassumeva neN'ambigua figura di Nicola Bombacci (v.), era attirata dal nuovo programma sociale propagandato da Mussolini.

Il Congresso di Verona

Queste tre componenti erano scarsamente amalgamate e il congresso del P.F.R., apertosi a Verona il 14.11.1943, evidenziò lo stato di frammentazione del partito. Il documento politico di convocazione, articola[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 98

Brano: [...]eati (Wolff, per mostrare la sua buona volontà, fece liberare Ferruccio Parri); trattarono i gerarchi, nel tentativo di acquisirsi benemerenze nei confronti della Resistenza; trattò lo stesso Mussolini, attraverso la mediazione della Curia mi

Premiazione di insegnanti fascisti in occasione del XXV annuale della fondazione dei Fasci (23.3.1944). Al centro della foto è riconoscibile Giorgio Almirante, allora capo di gabinetto al Ministero della Cultura popolare

lanese: sue proposte precise vennero inviate agli Alleati, per il tramite dell’arcivescovo di Milano IIdefonso Schuster (v.), fin dal 13.3.

1945.

Furono ben presto scartate alcune proposte di estremo olocausto, come la « trasformazione di Milano in una Stalingrado », o la creazione di una « ridotta in Valtellina » (v. Sondrio), alla quale soltanto qualche fanatico forse credette.

Gli ultimi giorni della “repubblica” trascorsero in una febbrile ricerca di salvataggi. Il 16.4.1945 Mussolini lasciò Gargnano per portarsi a Milano: tentò dei sondaggi verso il

C.L.N.A.I., ma questo, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 492

Brano: [...] Seveso, Carlo Benaglia e Giulio Casiraghi. Todeschi e Ceretti avevano anche partecipato, come osservatori, al Congresso di fondazione del nuovo partito a Lh vorno.

Negli ultimi mesi del 1920 si era intanto costituito, per iniziativa di un gruppo di piccoli industriali e commercianti, il locale Fascio di combattimento, con una trentina di iscritti. Era diretto dal giovane operaio Asvero Gravelli, poi noto gerarca e futuro sottosegretario alla Cultura popolare. Fino al 1927 il fascio sestese ebbe vita stentata, dilaniato da contrasti interni fra “duri squadristi” ed elementi “moderati”. Nel 1929 i contrasti culmineranno con la violenta espulsione di un gruppo di ex nazionalisti.

Le violenze delle squadracce iniziarono nell’autunno 1922, poche settimane prima della marcia su Roma, ma continuarono poi per anni, fino al 1929. Le organizzazioni operaie, la Camera del lavoro, le cooperative furono aggredite e devastate a più riprese. La popolazione non si lasciò tuttavia intimidire, tanto che nelle elezioni del 1924 i fascisti, presentatisi con altri[...]


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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Cultura popolare, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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