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Il segmento testuale Costituzione è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 171Analitici , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Voce Enciclopedica redazionale, Turchia in Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice)

Brano: [...]emal avviò un programma di riforme politiche, sociali ed economiche. Fondato il Partito repubblicano del popolo e divenutone il leader incontrastato, puntò sulla laicizzazione della Turchia per trasformarla in un paese moderno: nel 1922 abolì il sultanato; il 29.10. 1923 proclamò la repubblica e ne assunse la presidenza, ponendo a capo del governo il suo fido collaboratore Ismet Pascià; nel 1924 fece approvare dalla Assemblea nazionale una nuova Costituzione che, fra l'altro, aboliva l'istituzione del califfato (cioè dei "successori" di Maometto, carica e dignità religiose riconosciute ai sultani fin dal 1517). Negli anni successivi furono adottati in Turchia il calendario gregoriano (1925), nuovi codici civili e penali basati su modelli europei (1926), l'alfabeto latino al posto dei caratteri arabi (1928). Nel 1928 l'islamismo cessò di essere religione di stato e nel 1934 fu anche concesso il voto alle donne. Nel 1937 fu inserita nella Costituzione turca una legislazione per la pianificazione economica che dava ampio spazio alle nazionalizzazion[...]

[...]e del califfato (cioè dei "successori" di Maometto, carica e dignità religiose riconosciute ai sultani fin dal 1517). Negli anni successivi furono adottati in Turchia il calendario gregoriano (1925), nuovi codici civili e penali basati su modelli europei (1926), l'alfabeto latino al posto dei caratteri arabi (1928). Nel 1928 l'islamismo cessò di essere religione di stato e nel 1934 fu anche concesso il voto alle donne. Nel 1937 fu inserita nella Costituzione turca una legislazione per la pianificazione economica che dava ampio spazio alle nazionalizzazioni e alla proprietà statale, con un particolare potere di intervento diretto delle forze armate nella vita del paese. Tutte queste riforme cambiarono il volto della Turchia, eliminando il potere islamico, ma sotto altri aspetti la rottura con il passato era più apparente che reale: il nuovo Stato continuava a servirsi degli apparati burocratici e militari ereditati dall'impero ottomano; inoltre sotto l'egida del kemalismo, al sultanato si era sostituita un'autocrazia militare, al sultano era suben[...]

[...]Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e dalla Francia che miravano a inglobare l'Anatolia nel sistema militare dell'Occidente, poté sottrarsi alle richieste russe.
Nel luglio 1947 Inonu firmerà con gli U.S.A. il primo accordo per la fornitura di aiuti, accettando poi un'ingerenza economica e militare sempre più diretta degli U.S.A. nella vita del paese.
Nel 1945 cominciò a essere riveduta, anche per adattarne il testo alla nuova forma linguistica, la Costituzione varata da Ataturk nel 1924 (poi aggiornata nel 1928 in senso laicista e nel 1937 in senso totalitario kemalista). Ferma restando la rigorosa messa al bando del Partito comunista (mai accettato in Turchia) , fu consentita la nascita di qualche formazione politica, ponendo fine al sistema di "partito unico" kemalista: nacque così, alla fine del 1945, la prima forza di opposizione costituzionale, rappresentata dal Partito democratico diretto da Celal Bayar e Adman Menderes. Il primo era stato già nel 19371939 presidente del Consiglio con Ataturk e poi con lo stesso Inonu; il secondo era assai pi[...]

[...]o la presidenza del generale Cemal Gursel e questi, nel 1961, assunse anche la presidenza della repubblica.
Nel processo celebrato il 15.9.1961 Bayar e Menderes, insieme a una quindicina di altri ministri loro collaboratori, furono condannati a morte (Menderes fu impiccato, Bayar se la cavò con l'ergastolo).

La dittatura militare
Sciolti i partiti e nominata dall'alto una Assemblea costituente, i militari capeggiati da Gursel vararono una nuova Costituzione (9.7.1961). Essa era apparentemente più avanzata delle precedenti e reintroduceva il pluralismo partitico, ma riservava alle forze armate (rappresentate da un Comitato presidenziale) il diritto di intervento diretto nel paese in qualsiasi momento. Furono quindi indette nuove elezioni che, il 15.10.1961, videro il Partito repubblicano del popolo, capeggiato da Inonu, conquistare la maggioranza relativa (173 seggi) tallonato però dal Partito della giustizia (erede del disciolto Partito democratico) con 158 seggi e da partiti minori. I militari imposero allora un governo di coalizione diretto da[...]

[...]e ricambiabile, senza peraltro che la dittatura militare apparisse troppo scopertamente per ciò che esse era. I militari non avevano bisogno di impegnarsi in forme aperte e dirette nello scontro tra partiti e nelle lotte sociali, se non in quei momenti di manifesta impotenza del quadro politico, quando per dissidi interni ai partiti o per sommovimenti popolari Ia situazione diventava "ingovernabile" ed essi potevano presentarsi come tutori della Costituzione e "salvatori della patria".
Quale fattore di ricorrente perturbazione del sistema di potere militare, si poteva aggiungere la chiesa islamica che, pur espropriata di poteri reali dal kemalismo, mai aveva rinunciato di riproporsi, anche per le sollecitazioni provenienti dal mondo arabo e proprie dell'integralismo islamico, come rappresentante degli interessi della grande proprietà latifondista storicamente ed economicamente emarginata dal sistema.
All'inizio del 1971, dopo il rapimento di 4 militari di una base U.S.A. e scontri fra polizia e dimostranti nelle università, che provocarono numero[...]

[...]essi della grande proprietà latifondista storicamente ed economicamente emarginata dal sistema.
All'inizio del 1971, dopo il rapimento di 4 militari di una base U.S.A. e scontri fra polizia e dimostranti nelle università, che provocarono numerosi morti e feriti, seguiti da una ondata di scioperi rivendicativi, i militari decisero di riportarsi sulla scena in prima persona: il 12.3.1971 occuparono la capitale, deposero il governo, modificarono la Costituzione introducendovi altre norme che aumentavano ulteriormente il loro potere.
Dopo circa un anno e mezzo di governo militare, nell'ottobre 1973 furono indette nuove elezioni "semidemocratiche" che videro la vittoria del sempre presente Partito repubblicano del popolo fondato da Ataturk, ma ora diretto dal "socialdemocratico" Bulent Ecevit. Questi costituì un governo di "centrosinistra", ma la situazione continuò a inasprirsi, alimentata da una opposizione extraparlamentare di destra e di sinistra che diede luogo a una ondata più che mai cruenta di estremismo: 82 morti nel 1976; 231 nel 1977; 832 n[...]

[...]ella repubblica. Mentre le faide interne dilaniavano il governo (fra l'altro, venne dimesso il ministro degli Esteri, accusato dagli islamici di essere filooccidentale e filoisraeliano), continuarono le violenze di piazza.
Nel settembre 1980, in quella che ormai era diventata una vera e propria guerra civile, i morti erano saliti a 2.500. A questo punto i militari ritennero giunto il momento di riprendere (secondo il diritto loro conferito dalla Costituzione) il controllo della situazione. Dapprima imposero il coprifuoco; poi, all'indomani di una giornata particolarmente cruenta, nella quale erano state uccise per la strada 35 persone, il Comitato nazionale di sicurezza rappresentata dal generale Kenan Evren (capo di stato maggiore generale) dichiarò lo stato d'assedio e arrestò tutti i maggiori esponenti politici e sindacali, a cominciare dagli esponenti del governo, " per misure precauzionali a loro beneficio ". Ristabilito l'"ordine", Evren dichiarò che i militari avrebbero governato transitoriamente fino a quando i civili non avessero dato pr[...]

[...]Evren dichiarò che i militari avrebbero governato transitoriamente fino a quando i civili non avessero dato prova di saperlo fare da soli, quindi designò l'ex capo della Marina, l'ammiraglio a riposo Bulent Ulusu, a capo di un governo composto da altri ufficiali e da alcuni tecnici civili (tra questi, come vicepresidente del consiglio, Turgut Ozal che godeva fama di buon manager). Nello stesso tempo furono abolite tutte le libertà concesse dalla Costituzione (stampa, riunione, sciopero ecc.) e chiuse anche le scuole.
Assunti i pieni poteri, il generale Evren fece compilare da 15 "esperti" una nuova Costituzione e la impose al paese (senza neanche dare la possibilità di discuterla prima pubblicamente) attraverso un referendum popolare (7.11.1982). In virtù di questa stessa Costituzione Evren — che cominciò a essere chiamato il "nuovo Ataturk" — assunse la carica di presidente della repubblica per 7 anni (cioè fino al 1989).
II 6.11.1983 furono indette le elezioni e queste videro la vittoria di un nuovo partito (detto della Madrepatria) guidato dal kemalista Turgut Ozal (già vicepresidente del governo militare), il quale ottenne 211 seggi contro i 71 seggi del Partito di democrazia nazionale sponsorizzato dai militari. Si trattava di una nuova evidente mascheratura, anche se indicava l'esistenza di una opposizione della maggioranza del paese ai militari. Comunque questi acce[...]



da (Nove domande sullo stalinismo) Arturo Carlo Jemolo in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1956 - 5 - 1 - numero 20

Brano: [...] Ma decidere la « linea » netta non è cosa di poco momento, bisogna accentrarla, non lasciare margini o frange alla sua forza aguzza, alla sua potenza unidirezionale.Nel partito come avanguardia ideologica sta il centro delle deliberazioni, in esso non possono esistere frazioni, divergenze, che lo indebolirebbero verso l'avversario. Il partito decide e costruisce, versando via via nello Stato, suo strumento, le conquiste effettuate sul campo. La Costituzione è il sacco in cui si mettono le prede belliche, Io Stato è l'oggettivazione del già fatto, dell'acquisito.
Il Partito va avanti, apre sempre, la sua intransigenza è la garanzia del fine. Il Partito è attivo, lo Stato passivo. Il Partito anticipatore, lo Stato muro alle spalle. Il Partito è il massimo, lo Stato è il minimo.
Sotto questo schema di ferro l'URSS ha realizzato la costruzione di una nuova incredibilmente grandiosa società. Ma ad un nodo doveva arrivare lo stalinismo, e cioè al punto in cui, ottenuto lo sviluppo quantitativo e risolti i problemi strutturali, la stessa effi
ROBERT[...]

[...]ilioni di uomini ? Il partito deve stare, come sta, sopra lo Stato ? » « A quarant'anni dalla Rivoluzione d'ottobre la ' vita nuova ', che nell'Unione Sovietica non è più una aspirazione ma una realtà, può essere contenuta nei vecchi ordinamenti ? » « Da quali nuove forme, in quali nuove articolazioni concrete troverà piena espansione la democrazia socialista, peraltro espressa nella originaria concezione leninista dello Stato dei Soviet e nella Costituzione del 1936? » « In quali forme nuove la democrazia sovietica si esprimerà nell'avvenire, non solo all'interno del partito, ma nello Stato ? ».
È chiaro che non ha senso rispondere immediatamente a queste domande. Il lavoro da compiere non é certo astrattamente ideologico, sistematizzante, ma é un lavoro scientifico di rilevamento delle strutture, del loro funzionamento, dei loro rapporti, che può essere effettuato solo sulla materia viva, e con la più ampia compartecipazione degli specialisti e di tutti i cittadini interessati.
Tuttavia ha senso almeno il « porre » queste domande, per una rag[...]

[...] ciò ci rimanda a quanto accennavamo sopra (ed ancora ci limitiamo ad accennare), alla funzione dei vari istituti agenti nell'URSS e soprattutto dei due assolutamente preminenti: il Partito e lo Stato.
Si ha l'impressione che ancor oggi il Partito sia in perenne gestazione, che il suo sforzo sia una infinita e interminabile crea
60 9 DOMANDE SULLO STALINISMO
zione dello Stato. Ma che la nascita non abbia o non possa o non debba aver luogo. La Costituzione ci dice il contrario, ma la realtà é evidente. Il Partito indica la politica dello Stato, il Partito stabilisce i termini e i programmi della pianificazione, il Partito svolge la politica interna ed estera, ecc. Non appena lo Stato non realizza, o non realizza secondo le quantità stabilite, o si inceppa o rallenta, il Partito interviene, sollecita, ridimensiona, controlla.
Ecco la parola: il Partito non solo governa, ma controlla. Nello stalinismo le due funzioni essenziali erano assorbite in una sola persona: governo autoritario, controllo autoritario. Esiste una ragione in questa « reducti[...]

[...]lo Stato ? Di primo passaggio dalla fase inferiore alla superiore ? Dal socialismo
ROBERTO GUIDUCCI 67
al comunismo ? La concezione staliniana era, come abbiamo prima accennato, basata su due cardini. Necessità del sistema centralistico della dittatura del proletariato per far fronte alla « latta di classe » prima, all'«accerchiamento capitalistico » poi.
Fin dal 1936 Stalin stesso chiariva essersi estinta ogni lotta di classe nell'URSS (e la Costituzione era la codificazione di questa vittoria), oggi Krusciov afferma: «si é formata sull'arena internazionale una vasta ' zona della pace ' che comprende, oltre i paesi socialisti, gli Stati non socialisti, europei e asiatici, amanti della pace. Questa zona abbraccia vaste estensioni del globo terrestre, sulle quali oggi vive un miliardo e mezzo di persone, vale a dire la maggior parte della popolazione del nostro pianeta » (Krusciov, pag. 30). Se non si può parlare ancora della fine dell'« accerchiamento capitalistico » sostituito da un « accerchiamento socialista », si può tuttavia osservare che[...]

[...]one. Se i discorsi del XX Congresso ed i dialoghi in corso in URSS non sono l'espressione di una forma, seppur diversa, di stalinismo, ma una prima codificazione di una realtà di fatto, oggettiva, di una nuova impostazione sociale e di civiltà, Krusciov non ne è ancora il Platone, sebbene per qualche aspetto tenda ad esserlo, perché il nuovo assestamento della società sovietica deve passare oltre Krusciov ed il Comitato Centrale, ed essere una « costituzione collettiva » che si formuli dalla collaborazione generale degli operai, dei contadini, dei tecnici e dei filosofi dell'Unione Sovietica.
Allora anche i modi e il linguaggio della nuova verità socialista saranno diversi e sarà stato un diverso costume a nutrirli, a coltivarli.
L'ipotesi della posizione del XX Congresso codificatrice di una nuova realtà in movimento positivo scarta sia l'ipotesi del perdurare sotto altra veste dello stalinismo, sia quella secondo la quale il XX Congresso rivelerebbe bruscamente ed esprimerebbe la presenza di una situazione conflittuale di fondo fra varie forz[...]



da Vito Grasso, Il lento disfarsi della dittatura [sopratitolo: La lunga crisi politica della Turchia] [sottotitolo: Un risultato elettorale che non ha trovato ancora sbocchi. Declino del Partito della giustizia e ascesa del Partito repubblicano. La morte di Inönü segna la fine del kemalismo. Come si sono mossi i militari in quest'ultimo decennio. Si apre una prospettiva democratica?] in KBD-Periodici: Rinascita 1974 - 1 - 4 - numero 1

Brano: [...]mo cratiche, sindacali, studenti, lavoratori, intellettuali: scorrere ou'i le liste di proscrizione della giunta, cioè le liste degli arrestati, degli incriminati, degli internati, equivale leggere l'annuario delle migliori forze del paese.
D'altro canto la giunta militare non è riuscita a risolvere nessun problema del paese. Non una delle riforme promesse al momento del colpo di Stato è stata attuata, salvo quella liberticida di trasformare la Costituzione democratica in una Costituzione autoritaria. L'inflazione che aveva già costretto il governo del conservatore Demirel a svalutare del 66% la lira turca, nell'estate del 1970 si è aggravata ed i prezzi al dettaglio durante il regime di legge marziale sono raddoppiati. Un maldestro tentativo di calmiere, sganciato da qualsiasi misura economica nei confronti dei gruppi monopolistici e del capitale straniero, ha prodotto la scomparsa dal mercato di alcuni generi di prima necessità ed ha dovuto essere immediatamente revocato. Se non ci fosse la sofferenza delle migliaia di democratici perseguitati, di coloro che sono stati uccis[...]

[...]ficiali riformisti abbatterono il regime reazionario di Menderes che aveva svenduto il paese all'imperialismo americano e si avviava alla limitazione delle libertà pubbliche; esso ebbe il sostanziale appoggio del Partito repubblicano del popolo (CHP), erede della tradizione kemalista e fautore di una politica di riforme e di indipendenza nazionale. Poi i generali moderati fa vorirono il ritorno alla normalità politica, dopo l'approvazione di una Costituzione tra le più democratiche in Europa, per impedire che i giovani ufficiali radicali facessero della rivoluzione del 1960 un veicolo attraverso il quale operare profonde riforme di struttura. Ma questo era il clima del 1960. Nel 1971 sono invece i generali reazionari a prendere l'iniziativa, con un esercito per tradizione non reazionario, ma ormai ideologicamente sempre più subordinato alle direttive statunitensi, con un corpo di ufficiali in gran parte addestrato e specializzato negli Stati Uniti. La svolta reazionaria dei generali, che comporta quale primo atto della dittatura l'epurazione degl[...]



da Leoncarlo Settimelli, Una gravissima sentenza conferma la condanna all'ergastolo di Moranino [sopratitolo: La decisione della Corte d'Appello di Firenze colpisce tutta la Resistenza] [sottotitolo: La Corte ha aggiunto addirittura delle aggravanti alle precedenti imputazioni. L'appassionata arringa dell'avvocato Colla - Penosa per il verdetto] in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1957 - - aprile - 19

Brano: [...]giusta degli avvenimenti, si mutino gli aspetti psicologici della causa. Se non fosse per questi dubbi — ha proseguito il difensore — se non fosse per questi timori, non avremmo certo il bisogno di parlare di tentativi di processo alla Resistenza. Per comprenderlo, bisogna ancor più comprendere cosa sia la Resistenza ed allora si vedrà che non è gonfiando un episodio che si può snaturare un fatto storico nazionale. La Resistenza è la madre della Costituzione e la Costituzione è la Repubblica italiana: e la stessa vita della nazione. Per cui, offendere la Resistenza è offendere la Patria, l'ordinamento delle nostre leggi, la struttura democratica che la legge delle leggi — la Costituzione — impone alla attuale società italiana. Offendere la Resistenza significa offendere la libertà, quella libertà che crearono con Il proprio sacrificio i Gramsci, i Matteotti, i don Minzoni, gli Amendola, i Gobetti, don Vairo, trucidati alle spalle da un milite della repubblica di Salò, regolarmente amnistiato; significa offendere le decine di migliaia partigiani comunisti, socialisti, democristiani, repubblicani, azionisti e monarchici, caduti nella lotta».
Quanto all'atto di guerra, in rapporto colle modalità della imputazione, il senatore Colla ha fatto una precisa disamina, lamentando che n[...]



da senza firma, Repressione in Turchia contro i sindacati in KBD-Periodici: Rinascita 1970 - 6 - 26 - numero 26

Brano: [...]icolare la pretesa governativa di « impedire la frantumazione sindacale » per « colpire speculatori del mondo del lavoro che si arricchiscono con le quote sindacali » ha scatenato l'indignazione operaia. I lavoratori hanno infatti capito subito che ad Ankara si voleva in realtà sciogliere la Disk, a beneficio del sindacato ufficiale e governativo TurckIs.
Nonostante la repressione durissima delle proteste operaie, i comitati per la difesa della costituzione, per la tu tela del diritto di sciopero e per i diritti sindacali si sono moltiplicati nelle aziende di Istanbul e Smirne, principali centri della produzione in Turchia, e hanno trovato l'appoggio attivo dei comitati studenteschi. Questi a loro volta erano già stati protagonisti, due settimane prima, di violente manifestazioni anch'esse sanguinosamente represse con i mitra: almeno dieci sono stati i giovani uccisi in diversi scontri. Il confronto — ammette il giornale ufficiale Giumurriet — continua.
Gli avvenimenti turchi riportano da altra parte l'attenzione sull'attività delle ambasciate [...]

[...]nkara. Come in Grecia, anche in quest'altro « fianco della NATO» ogni sospetto che il movimento democratico emerga e si espanda trova i rappresentanti del Pentagono impegnati a suggerire e pianificare repressioni e, all'occorrenza, soluzioni involutive e autoritarie. Una di queste soluzioni suggerite dagli americani sarebbe quella che prevede l'apertura di una lunga crisi e quindi la delega all'esercito dell'incarico di garantire « l'ordine e la Costituzione ».



da (Nove domande sullo stalinismo) Palmiro Togliatti in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1956 - 5 - 1 - numero 20

Brano: [...], i popoli sovietici dovrebbero ricaderci.
Alcune cose ancora vorrei dire a proposito di garanzie efficaci contro il ripetersi di errori come quelli fatti da Stalin. Qui so che viene avanzata l'idea della (( indipendenza della magistratura » (della divisione dei poteri, cioè) come rimedio sicuro contra qualsiasi violazione della legalità. Io a questo rimedio, sinceramente, non credo. Il giudice deve avere una sua posizione di indipendenza, e la Costituzione sovietica gliela garantisce, come molte altre Costituzioni. Ma la violazione di questa norma avviene sempre in linea di fatto, non di diritto. Il giudice, inoltre, non é e non può essere un cittadino che viva fuori della società, dei suoi contrasti, delle correnti che la percorrono e la dominano. Nessun giudice si sarebbe nemmeno sognato, dieci anni fa, di condannare all'ergastolo — all'ergastolo! — un eroico capo partigiano, cui si é fatto colpa della soppressione, in situazione di guerra, di chi gli veniva segnalato come spia. Oggi questo é stato fatto. Da giudici ((indipendenti))? Formalme[...]



da Leoncarlo Settimelli, Il Vicario rappresentato a Firenze in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1965 - - febbraio - 26

Brano: [...]ornare a Firenze per riprendere le recite in Sant'Apollonia. 
Ci sono volute quasi due settimane perché anche in Italia il dramma di Hochhuth potesse andare in scena. Due settimane nel corso delle quali il Vaticano ha ottenuto dal governo, prima che vietasse la rappresentazione nel teatrino di via Belsiana a Roma, ricorrendo all'abuso e alla violenza, poi che emettesse un'ordinanza con la quale, per la prima volta dalla sua entrata in vigore, la Costituzione veniva piegata, "violentata" e subordinata a un articolo del Concordato. Il Vicario non si è ancora fatto a Roma, è vero e il problema, adesso, non è quello di ottenere una "riparazione" all'abuso e all'illegalità, quanto di ristabilire l'ordine costituzionale, annullando il decreto del prefetto (la mozione presentata alla camera dal PCI mira a ciò).
Perché si è fatto a Firenze, e perché nella sede del Organismo rappresentativo universitario, su iniziativa della Federazione giovanile repubblicana?
Lo abbiamo chiesto stamattina — mentre i giovani attori del "Teatro Scelta" di Gian Maria Volont[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Costituzione, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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