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Il segmento testuale Corriere della sera è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 488Entità Multimediali , di cui in selezione 12 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 295

Brano: [...]reagiscono opponendo un'inaspettata ed efficace resistenza.

29.10: Mussolini ordina a Graziani di procedere sul fronte libico verso Marsa Matruh.

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L’edizione straordinaria del Corriere della sera con l'annuncio dell’entrata in guerra dell’Italia (10.6.1940)

5.11: Fallimento totale dell'attacco italiano in Grecia.

8.11: Il Comando Supremo è costretto a ordinare la sospensione dell’offensiva contro la Grecia. 9.11: Il generale Visconti Prasca, comandante delle forze italiane in Albania, viene dimesso dall’incarico per la mancata riuscita dell’offensiva contro la Grecia.

11.11: Aerosiluranti inglesi piombano di sorpresa sul porto di Taranto e mettono fuori combattimento tre corazzate italiane,

18.11: Nell'anniversario delle sanzioni contro l’Italia, Mussolini fa un bellicoso [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 483

Brano: Malaspina, Forte

Nel 1937 fondò la rivista letteraria prospettive. Successivamente divenne inviato speciale del « Corriere della sera» in Africa (1938), in Francia (1939) e in U.R.S.S. (1941) durante la Seconda guerra mondiale. Arrestato all'indomani del 25 luglio

1943 per i suoi rapporti equivoci con

il regime, fu liberato per intervento del colonnello americano Cummings. Fu poi aggregato al seguito delle truppe alleate in qualità di ufficiale di collegamento fra queste e il Corpo italiano di liberazione.

Secondo dopoguerra Nell'immediato dopoguerra pubblicò le sue opere migliori, Kaputt (1945) e La pelle (1949), romanzi nei quali si esprimono in termini di brutale verismo e con vivezza di immagini l'amara disillu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 747

Brano: [...]mpo stesso ne denunciava la « decadenza » negli anni del regime, come « vittima più o meno interessata dei luoghi comuni e la [cui] intelligenza della storia e della reale efficienza dei nessi ideologici è catastroficamente declinata » (A. Gramsci, Passato e presente, Torino 1951, pp. 110111).

Amico di A. De Gasperi, nel 1946 Missiroli assunse a Roma la direzione del quotidiano « Il Messaggero ». Dal 1952 al 1961 fu, a Milano, direttore del « Corriere della sera ». Dotato di una lunga esperienza giornalistica il Missiroli contribuì al successo del maggior quotidiano italiano, ma incline ad atteggiamenti di aristocratico scetticismo da « uomo al di sopra delle parti », rimase di fatto vincolato a una cultura filistea e codina, profondamente reazionaria.

Nel 1962 fu eletto presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, carica che ebbe fino al 1970.

D.Per.

Missoni, Luigi

N. nel 1915 a Gravosa (Dalmazia), m. a Castelfranco Emilia il 17.12.

1944; ufficiale dell’esercito, giornalista.

Durante la Seconda guerra mondiale, in [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 860

Brano: [...]del regime, sposandone le scelte in campo musicale. Non a caso mancava in quella delegazione Casella: il compositore torinese faceva pur sempre parte di un'« intellighenzia » che ben Io distanziava dall'ottusità di un Toni. Sarà ancora una volta Pizzetti a farsi portavoce delle istanze più conservatrici, firmando appunto con Toni (critico musicale del « Popolo d’Italia» dal 1920 al 1943) un Manifesto antimodernista poi apparso sulle pagine del « Corriere della sera ».

Ma per avere un’idea delle posizioni bassamente nazionalistiche e razziste del gruppo di musicisti di cui si è detto, saranno sufficienti alcuni brani tratti dal libro L’arte di dirigere l’orchestra di Adriano Lualdi, compositore, direttore d’orchestra, critico musicale e infine deputato fascista.

In questa sua opera (Milano 1940) Lualdi lamenta « il dilagare in Italia (e il vano tentativo di imporli al gusto italiano) di nomi e di musiche i più ostrogoti e barbarici — mai barbaro ebbe per noi, come in questo caso, più assoluto classico significato di straniero, intollerabilmente str[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 74

Brano: [...]isposizione di chi ha i mezzi sufficienti. Invocando il concetto di « patrimonio comune dell’umanità » i paesi in via di sviluppo chiedono che lo sfruttamento dei fondi marini sia integralmente affidato ad una nuova organizzazione, denominata « Autorità internazionale dei fondi marini ».

I paesi industrializzati (socialisti compresi) vorrebbero invece che la possibilità di sfruttare i fondi marini fosse garantita alle loro imprese pubbliche. (Corriere della sera del 23.7.1979).

Dal 1974 i paesi industrializzati hanno intrapreso un’azione di svuotamento deH’O.N.LI. e delle due sottoorganizzazioni facendo confluire sulla U.N.l.D.O. (United Nations Industriai Development Organisation) sorta nel 1966 con sede a Vienna, tutte le questioni riguardanti la cooperazione tecnica, cioè l’applicazione della tecnologia sviluppata nei paesi industrializzati. Questa azione, connessa ai problemi posti dalla crisi energetica e alle iniziative dei paesi dell’O.P.E.C. (v.) ha gettato le basi di una ulteriore evoluzione del neocolonialismo, oggi in corso.

Neocolon[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 274

Brano: [...]ese (alleanza di forze borghesi cittadine precorritrice dei fasci mussoliniani) e, nello stesso tempo, tra i promotori del {'Associazione Nazionale Combattenti (v. A.N. C.R.), di cui aveva già fondato la Federazione di Novara e Vercelli (che raggiungerà nel 1922 ben 24 mila iscritti, costituendo il più grande organismo di massa del Novarese dopo la flessione delle organizzazioni operaie).

In quegli stessi anni collaborò con corrispondenze al “Corriere della sera” e al “Giornale d’Italia”, diede vita al settimanale La Fiamma (191924), organo delle sezioni dell’Associazione Nazionale Combattenti e deH’Unione Smobilitati della Provincia di Novara, e nel settembre 1919 fu infine tra i fondatori della locale Unione Popolare Antibolscevica, nella quale era confluito

il Fascio d’Azione Popolare.

Nel 1919 venne eletto deputato, in rappresentanza dei combattenti, nel Blocco Democratico Liberale Riformatore; fu poi consigliere comunale a Novara per il Partito Liberale Democratico Riformatore (192022), infine riconfermato nel “listone” giolittiano alle el[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 352

Brano: [...] successivi, sarà opera esclusivamente del gruppo milanese. Il programma elaborato dal Fascio milanese fu pubblicato dal Popolo d'Italia il 6.6.1919; successivamente ritoccato e ampliato, verrà considerato il programma del fascismo « delle origini » o impropriamente di San Sepolcro. L’adunata del 23 marzo, destinata ad assumere una notevole importanza nelle biografie di Mussolini, ne ebbe poca sul momento e passò ignorata dal grande pubblico. Il Corriere della sera ne diede brevi resoconti e lo stesso Mussolini, nella My Autobiography del 1928, riconobbe che la riunione passò quasi inosservata.

Bibliografia: Mussolini, Opera omnia, Firenze 1951/1963; Mussolini, My Autobiography, LondonNew York 1928; M. Giampaoli, 1919, RomaMilano 1928; Bonomi, Dal socialismo al fascismo, Roma 1924; Nittì, Scritti politici IV, Bari 1963; Chiurco, Storia della rivoluzione fascista, Vallecchi 1929; E. Mecheri, Chi ha tradito?, Milano 1947; E. Daquanno, Vecchia guardia, Roma 1936; C. Rossi, Mussolini com'era, Roma 1947; L. Gasparotto, Diario di un deputato, Milano 1945; [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 464

Brano: [...]appartenenti in prevalenza ai ceti medi della città e della campagna (vale a dire professionisti, esercenti, fittavoli, proprietaricontadini dalle tendenze più o meno consapevolmente democratiche) a sentirsi rappresentati nelle loro idealità e nei loro interessi da “Il Secolo”, così come le classi tradizionali avevano i loro organi ufficiosi e codini nella Perseveranza, nel Pungolo, nella Lombardia, mentre la grossa borghesia si identificava nel Corriere della sera (v.) di TorelliViollier. Grazie all’appoggio dei ceti medi, “Il Secolo” divenne l’organo indiscusso della democrazia e il giornale più diffuso in Italia, raggiungendo rapidamente una tiratura di 30.000 copie, con un exploit davvero notevole per quegli anni se si considerano i limiti estremamente angusti del mercato editoriale che assai raramente travalicava i confini cittadini o tutt’al più regionali dei vari fogli.

Data periodizzante nel processo di formazione di un nucleo redazionale, dal quale si svilupperà negli an



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 465

Brano: [...]nuovi e moderni macchinari in grado di garantire una resa di 15.000 copie l'ora.

In coincidenza con la campagna d’Africa, che il quotidiano milanese affrontò in piena efficienza con un inviato in permanenza a Massaua e un maggiore numero di pagine per amplificare le testimonianze e le critiche nei confronti della « megalomania » della politica coloniale, venne tuttavia profilandosi il confronto per la supremazia sul mercato editoriale con il “Corriere della sera” di TorelliViollier, la cui “rincorsa” era cominciata parallelamente al declino dei due organi moderati più autorevoli, “Il Pungolo” e “La Perseveranza” e che si avviava a essere il portavoce sempre più qualificato della classe politica moderata e di larghe frazioni del ceto dirigente.

A partire da quel momento “Il Secolo” intraprese la sua ultima stagione di egemonia nel mercato editoriale. La tiratura (100.000 copie nel 1895 e 115.000 agli inizi del '900) rimase del tutto straordinaria soprattutto nel contesto di un paese a basso consumo medio di carta stampata come l'Italia, e anche il [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 474

Brano: [...]ento sulla sensibilità e l’intuizione ha già molto dato all'inteiIigenza europea fondata sulla ragione e sulla volontà. Nelle arti penso a Matisse e Picasso, con il segno della “negritudine”. La musica e la pittura anche... Credo dunque che l'Africa e l'Asia possano ancora contribuire ad una nuova rinascita. Ma a condizione che gli uni e gli altri restiamo noi stessi ». (Cit. da L. Bocchi: Senghor, un africano fra gli “immortali” di Francia, in “Corriere della sera” del 30.3.1984).

Leader africano

Nel 1935 divenne professore di Lettere agregé (il più alto grado di insegnante universitario riconosciuto in Francia agli africani) e insegnò a Tours. Mobilitato nell'esercito francese e catturato dai tedeschi, dal 1940 al 1941 rimase in un campo di prigionia. Successivamente partecipò alla Resistenza francese. Durante la guerra cominciò a scrivere poesie.

Dopo la liberazione della Francia

Léopold Sédar Senghor

divenne membro della Assemblea Costituente e, nel 1946, fu eletto deputato del Senegai nella Assemblea Nazionale nelle liste del Partito[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Corriere della sera, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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