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Il segmento testuale Consigli di gestione è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 661

Brano: [...]annare e i. « consigli » fascisti, anche dove furono costituiti perché imposti dall'alto, non svolsero alcuna effettiva funzione. Per contro, nel corso delle lotte per sabotare la produzione bellica e per difendere gli impianti da rapine e distruzioni, venne maturando nei lavoratori una nuova consapevolezza del diritto di partecipare direttamente alla economia del paese, nella nuova società democratica che sarebbe sorta dopo la Liberazione.

I Consigli di gestione nazionale

II decreto del C.L.N. per l’Alta Italia (v.) che istituisce i «Consigli di gestione nazionale » porta la data significativa del 25.4.1945 e, in realtà, era stato preparato fin dal 17 aprile. Esso è composto di 7 articoli, i quali abrogano i decreti emessi dal governo della repubblica di Salò per la « socializzazione » delle imprese e sanciscono i nuovi Consigli di gestione democraticamente eletti che, sotto l’aspetto tecnico, mantengono struttura e funzionamento in parte analoghi a quelli soppressi:

« Art. 1 Il decreto legislativo del 12 febbraio 1944, n. 375 e quello del 12 ottobre 1944, n. 861, promulgati dal cosiddetto governo fascista repubblicano sono abrogati. Art. 2 Fino a nuovo e generale regolamento della materia con atti legislativi del governo nazionale, l’amministrazione delle aziende contemplata nei decreti sopracitatl resta affidata ai Consigli di gestione nazionale, coi poteri previsti dai decreti medesimi per i Consigli di gestione delle az[...]

[...]tto tecnico, mantengono struttura e funzionamento in parte analoghi a quelli soppressi:

« Art. 1 Il decreto legislativo del 12 febbraio 1944, n. 375 e quello del 12 ottobre 1944, n. 861, promulgati dal cosiddetto governo fascista repubblicano sono abrogati. Art. 2 Fino a nuovo e generale regolamento della materia con atti legislativi del governo nazionale, l’amministrazione delle aziende contemplata nei decreti sopracitatl resta affidata ai Consigli di gestione nazionale, coi poteri previsti dai decreti medesimi per i Consigli di gestione delle aziende socializzate.

Art. 3 I sedicenti rappresentanti delle maestranze nei Consigli di gestione fascisti si dichiarano decaduti da ogni loro mandato nel l’amministrazione dell'azienda. Tale mandato sarà considerato ad ogni effetto nullo, salvo per quanto riguarda le eventuali sanzioni penali in cui \ sedicenti rappresentanti ,del le maestranze siano incorsi per il reato di collaborazione col nemico o altro. Art. 4 La rappresentanza delle maestranze nei Consigli di gestione prevista dai decreti sopracitati, viene affidata nei consigli di gestione nazionale, coi diritti e doveri e le prerogative ad essa inerenti,^ rappresentanti appositamente e liberamente eletti dalle maestranze, secondo norme che saranno ulteriormente fissate. Sino al momento in cui la nuova rappresentanza liberamente eletta dalle maestranze potrà entrare In funzione, la rappresentanza delle maestranze stesse nei Consigli di gestione nazionale resta affidata, con tutti i diritti, i doveri e le prerogative ad essa inerenti, ai Comitati di Liberazione Nazionale aziendali, costituiti nella fase della lotta clandestina.

Art. 5 I diritti, i doveri e le prerogative

previste dagli abrogati decreti per il'cosiddetto Capo del l’azienda vengono attribuiti al responsabile tecnico della produzione. Là dove l’azienda sia sottoposta, in base a decreto di epurazione, a gestione commissariale, le funzioni di Capo d’Azienda — ferme restando le prerogative del Consiglio di gestione nazionale — sono attribuite al Commissario.

Art.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 660

Brano: [...]e furono fucilati l’1.10.

1944 al Poligono di tiro. Pio Farina, Cesare Gaiba, Giovanni Quarantini, Egidio Totti sono i nomi dei quattro valorosi tipografi partigiani.

Durante il combattimento del 10 settembre cadde, nel tentativo di rompere l’accerchiamento, il partigiano sovietico Giorgio Prestankov; altri gappisti, venuti nello stesso giorno a conflitto con i tedeschi, riuscirono invece a mettersi in salvo, sia pure gravemente feriti.

Consigli di gestione

Organismi creati in numerose grandi aziende industriali italiane dopo la liberazione delle regioni settentrionali (25.4.1945); composti per il

50 % da rappresentanti dei lavoratori (operai, impiegati e tecnici) e per l’altra metà dai rappresentanti padronali, dovevano costituire — all’interno delle imprese — un elemento di garanzia, di controllo, di corresponsabilità e di direzione dei lavoratori, affinché la produzione venisse svolta nell’interesse di tutta la nazione e non soltanto dei gruppi capitalistici.

I « Consigli di gestione » fascisti

Già il governo della Repubblica di S[...]

[...]berazione delle regioni settentrionali (25.4.1945); composti per il

50 % da rappresentanti dei lavoratori (operai, impiegati e tecnici) e per l’altra metà dai rappresentanti padronali, dovevano costituire — all’interno delle imprese — un elemento di garanzia, di controllo, di corresponsabilità e di direzione dei lavoratori, affinché la produzione venisse svolta nell’interesse di tutta la nazione e non soltanto dei gruppi capitalistici.

I « Consigli di gestione » fascisti

Già il governo della Repubblica di Salò si era proposto di istituire nelle aziende — con trasparenti finalità demagogiche — i suoi consigli di gestione.

Nel manifesto programmatico approvato al congresso fascista di Verona (v.) il 15.11. 1943 si affermava che « in ogni azienda le rappresentanze dei tecnici e degli operai dovranno cooperare intimamente alla fissazione dei salari e alla ripartizione degli utili». E il 13.1.1944 il Consiglio dei ministri repubblichino aveva varato infatti alcuni provvedimenti, per cui tutte le aziende di Stato e private dovevano essere amministrate da un « Consiglio di gestione » eletto dalle maestranze: nelle società per azioni, i normali organi di amministrazione dovevano essere integrati con rappresentant[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 480

Brano: [...]’insurrezione sottoscrisse a nome del P:C.l. il manifesto dell’assunzione dei poteri da parte del C.L.N. della Lombardia (v. Milano). Dopo la Liberazione presiedette il C.L.N. della Lombardia e fu nominato commissario del ministero degli Interni per l'Alta Italia.

Secondo dopoguerra

Eletto nel Comitato centrale del P.C.I. al V Congresso (gennaio 1946) e membro della Direzione del partito, si dedicò in particolar modo all’organizzazione dei Consigli di gestione (v.) nelle aziende, istituti ai quali annetteva un’importanza preminente nel quadro di una strategia di mutamenti radicali dei rapporti di classe.

Ministro all'Assistenza postbellica nel secondo gabinetto De Gasperi (luglio 1946) e ai Lavori pubblici nel terzo (febbraio 1947), dopo l'estromissione dei comunisti dal governo tornò al lavoro di partito, dirigendo il settore culturale, lavoro nel quale il suo rigorismo ideologico gli attirò critiche.

Membro deN’Esecutivo mondiale del movimento dei Partigiani della Pace (v.), deputato al Parlamento, nel

1955 fu eletto presidente dell'AIle[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 537

Brano: [...] lavoratori italiani (A.C.L.I.), formalmente promosse per educare i lavoratori alla professione della fede nella vita sociale, ma in realtà per assicurarsi che la partecipazione dei cattolici alla C.G.I.L. non andasse a scapito della Chiesa.

Secondo dopoguerra

Allorché nell’aprile 1945, subito dopo la liberazione del Nord, il C.L.N. dell’Alta Italia decise che l'amministrazione delle aziende e fino all'emanazione di nuove leggi passasse ai Consigli di gestione (v.), da eleggersi democraticamente fra le maestranze, gli Alleati si rifiutarono di ratificare questo decreto. Nel timore che il “vento del Nord” sof

fiasse fino a Roma, il Governo militare alleato stese intorno all’Italia settentrionale appena liberata un vero e proprio cordone sanitario.

Nei mesi successivi alla Liberazione, mentre andava rapidamente dissolvendosi l'alleanza sorta in seno al C.L.N., il terreno sindacale sembrò l’unico in grado di tenere ancora unite le forze che avevano combattuto contro i nazifascisti. Nel luglio 1945, in un convegno svoltosi a Milano, il Patto di R[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 571

Brano: [...]ione socialista, la nascita delle Brigate Matteotti (v.). D’altra parte, mentre l’attesismo democraticorivoluzionario di Lelio Basso veniva in parte riassorbito, il P.S.I.U.P. continuava a distinguersi per i suoi residui massimalistici, come per le capacità tattiche e propagandistiche proprie di Nenni.

Da quella stessa epoca ebbe inizio

lo sviluppo di un’elaborazione autonoma, portata avanti soprattutto da Morandi, che si indirizzò verso i Consigli di gestione (v.) e una democrazia socialista innestata sul movimento di emancipazione della classe operaia.

Se in un primo tempo il P.S.I.U.P. si era presentato in ritardo nell’apprestamento dell’organizzazione clandestina e nell’innalzare una propria bandiera, nel momento di massima espansione della Resistenza le formazioni “Matteotti” furono largamente presenti in Piemonte, in Lombardia e nel Veneto. Loro organo divenne “// Partigiano”, sorto nell’estate del 1944. Tra i più illustri caduti socialisti nella lotta di liberazione si ricordano Eugenio Colorni (v.) e Bruno Buozzi (v.), la cui figura rico[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 322

Brano: [...]campo di Bolzano, fu inviato dal partito a Genova, dove come responsabile delle S.A.P. di Genova Centro ebbe un ruolo di rilievo nell’insurrezione.

Nei mesi successivi fu segretario della Camera del lavoro di Genova, poi direttore deH’Ufficio del lavoro, finché Giuseppe Di Vittorio lo volle a Roma, alla C.G.I.L., dove gli affidò la direzione deH'Ufficio vertenze.

Nel gennaio 1947 rientrò a Milano come segretario nazionale del movimento dei Consigli di gestione. Contemporaneamente entrò come responsabile del Lavoro di massa nella segreteria della Federazione comunista di Milano.

Fu consigliere comunale di Legnano dal 1948 al 1964. Nelle elezioni del 1948 fu eletto nel collegio di MilanoPavia per la Camera dei deputati e riconfermato poi fino al 1963. Come parlamentare comunista fece parte della Commissione d'inchiesta sulle condizioni dei lavoratori. Alla Camera, attivo sostenitore di un rinnovamento della legislazione riguardante il mondo del lavoro, fu il primo firmatario della legge di riforma del trattamento pensionistico in favore dei mutila[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 15Appendice con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: [...]ismo.

Ghini Celso C.Gh.

Albania; Amsterdam, Internazionale di; Anarchici; Astensionismo; Balkan, Hotel; «■ Battaglia del grano » della Resistenza; Benes, Eduard; Bondeno, Donne di; BorKomorowski, Tadeusz; Bruning, Heinrich; Bulgaria; Bureau International du Travail; Camera del lavoro; Capolega; Casa del popolo; Cecoslovacchia; Cellula di officina; Commissione interna; Confederazione generale italiana del lavoro; Congresso fascista di Roma; Consigli di gestione; Consiglio di fabbrica; Crisi generale del capitalismo; De Gaulle, Charles; Elezioni prefasciste; Epurazione; Estonia; Francia (dal 1918 al 1958); Germania (dal 1918 al 1933); Gran Bretagna (dal 1919 al 1950); Hiroshima; Internazionalismo proletario; Iran; Iraq; Istria; Jaroslavskij, Emel’jan; Jugoslavia; Kalinin, Michail Jvanovic; Kamenev, Lev Borisovic; Kardelj, Edvard; Kirov, Sergiei Mironovic; Kovpak, Sidor Artemovic; Kronstadt; Krupskaja, Nadiezda Kostantinovna; Leningrado, Assedio di; Liberalismo; Livorno, Congresso di; Lunaciarskij, Anatolij Vasilievic; Mannerheim, Linea; Manuilskij, D[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 458

Brano: [...]blica democratica dei lavoratori » (AS, p. 197198). Il 2.6.1946 venne eletto deputato alla Costituente.

AM’indomani del voto, in una riunione della Direzione, pur riconoscendo la giustezza della “linea” generale, attribuì le cause del relativo insuccesso alla « delusione della classe operaia dopo la lotta di liberazione, dopo la guerra partigiana », per la politica eminentemente difensiva del partito in materia di salari, di licenziamenti, di Consigli di gestione e di C.L.N.; e invitò a una lotta più risoluta contro l’insorgente clericalismo reazionario (AS, pp. 198201). Interprete delle impazienze della base, egli non ebbe però esitazioni nel recarsi nel Cuneese (agosto

1946) per convincere un gruppo di partigiani armati accampatisi a Santo Stefano Belbo a recedere dal loro atteggiamento e « a non fare sciocchezze » (AS, p. 203).

La strategia operativa di Secchia mirava in effetti al rafforzamento capillare dell'organizzazione di partito, comprese le strutture che fossero atte ad affrontare situazioni di emergenza e necessità di lotta ar

mat[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 428

Brano: [...]n ancor maggiore evidenza i limiti della direzione di Parri, sottolineavano soprattutto il carattere di transizione del suo ministero. Tale constatazione è suffragata dai modi in cui vennero affrontate le maggiori questioni.

Problemi economici

Sul piano economico, l’indirizzo favorevole all’iniziativa privata (di cui

lo stesso Parri era assertore) avrebbe dovuto trovare dei correttivi in forme di controllo operaio, ma il movimento per i Consigli di gestione (v.) venne bloccato, sia dalla intransigenza padronale che dai dissensi interni alla coalizione antifascista. A eguale sorte andarono incontro misure finanziarie quali il cambio della moneta e l’imposta progressiva sul patrimonio.

La precarietà delle condizioni di vita e di lavoro, pregiudicate dall’inflazione e dalla disoccupazione, determinarono faticosi quanto parziali compromessi, come nel caso del provvisorio blocco dei licenziamenti nelle grandi industrie del Nord e della istituzione della scala mobile per i salari. Altrove, ad esempio nelle campagne dell’Italia centrale, teatro dell[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 31

Brano: [...]ne dei fascisti furono particolarmente rigorose sotto la presidenza di Augusto De Marsànich (v.).

Al momento della Liberazione, lo stabilimento milanese dell'A.R. contava 8.400 tra operai e impiegati. Gli impianti e i magazzini furono salvati dalle ruberie dei nazisti in ritirata, grazie alla resistenza delle maestranze. A liberazione avvenuta, tutti i lavoratori si diedero all’opera di ricostruzione dell’azienda, cui

contribuirono anche i Consigli di gestione (v.).

P.Se.

Alfieri, Dino

N. a Bologna l'8.6.1886, m. a Milano il 2.1.1966; avvocato, gerarca fascista. Fondatore, nel 1910, del gruppo nazionalista milanese, fu interventista nella guerra 191518. Nel 1919 passò dal nazionalismo al fascismo, mantenendo le sue posizioni monarchiche. Eletto deputato nel 1921, nella lista del Partito fascista, fu rieletto nel 1924 e nel 1929; successivamente venne nominato Consigliere nazionale e, nell’agosto 1935, ministro per la Stampa e propaganda. Fu ambasciatore a Berlino dal 1941. al 1943.

Alla riunione del Gran Consiglio del fascismo, il 25.7.[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Consigli di gestione, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---C.L.N. <---italiana <---comunisti <---fascismo <---fascista <---socialista <---fascisti <---italiano <---socialisti <---Bibliografia <---C.G.I.L. <---C.L.N.A.I. <---antifascista <---antifascisti <---comunista <---cristiana <---P.C.I. <---italiane <---italiani <---Commissione interna <---De Gasperi <---Luigi Longo <---Ordine Nuovo <---Partito comunista <---S.S. <---Storia <---azionisti <---interventista <---nazifascisti <---nazionalista <---prefascista <---Agraria <---C.I.S.L. <---FIAT <---Giuseppe Di Vittorio <---Il C <---Il C L <---Il I <---P.C. <---P.S.I. <---P.S.I.U.P. <---Paimiro Togliatti <---Patto di Roma <---S.A.P. <---U.I.L. <---antifascismo <---antisocialista <---capitalismo <---democristiani <---estremista <---marxista <---nazisti <---riformisti <---siano <---socialismo <---A Roma Secchia <---A.C.L.I. <---A.N.P. <---A.R. <---Al C <---Al C C <---Alberto A Ga <---Alessandro Dudan <---Alessandro Vatteroni <---Alfa Romeo <---Anatolij Vasilievic <---Angelo Todeschini <---Angelo Vogrig <---Antonio Gramsci <---Antonio Zucchi <---Archivio I <---Archivio I M <---Armando V <---Atti del Comando <---Augusto De Marsànich <---Augusto Tosi <---Augusto Zucchiatti <---Battaglia del grano <---Benedetto Croce <---Bianca a Montù Beccaria <---Bor-Komorowski <---Bruno Tommasi <---Bruno Zanutti <---Bureau International <---C.A. <---C.C. <---C.L. <---C.V.L. <---Capo di Stato <---Carta del Carnaro <---Casetta di Tiara <---Castelletto di Branduzzo <---Cazzuoli Anna <---Cazzuoli Anna A Ge <---Celso C <---Chimica <---Città di Castello <---Claudino Trevisani <---Comandi del Corpo <---Comando del Distaccamento <---Comitati di Liberazione Nazionale <---Comitato centrale <---Comitato di Zona <---Comunista in Italia <---Consigli di gestione nazionale <---Consiglio Alcide De Gasperi <---Consiglio Armand Caline <---Consiglio Parri <---Consulta nazionale <---Corrado Bon <---Critica Sociale <---Critica marxista <---Critica sociale <---Cultura e fascismo <---D.A. <---D.C. 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