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Il segmento testuale Congresso di Milano è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 33Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 114

Brano: [...]le Grandi per i democristiani, Emilio Canevari (in assenza di Oreste Lizzadri che si trovava in missione al Sud) per i socialisti. Sorse, con il sindacato unico, la Confederazione generale italiana del lavoro (v.) che ebbe sede nei locali già appartenuti alla C.G.L. e che Di Vittorio, come segretario generale, avrebbe diretto fino alla fine. Nominato vicepresidente della Federazione sindacale mondiale al Congresso di Parigi (settembre 1945), nel Congresso di Milano del luglio 1949 ne fu eletto presidente, carica riconfermata aH’unanimità al Congresso di Vienna dell’ottobre 1953.

Alla vita politicoistituzionale del dopoguerra partecipò come deputato aìl’Assemblea Costituente, come consigliere comunale di Roma (1952), deputato al primo Parlamento della Repubblica nel 1948, rieletto nel 1953. Nel Parlamento, in qualità di vicepresidente della Commissione lavoro e previdenza sociale, continuò la sua battaglia in difesa dei diritti dei lavoratori. Grande fu il ruolo svolto da Di Vittorio nelle lotte del dopoguerra per la rinascita sociale ed economica del[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 320

Brano: [...] G. Gatti, tentava di dar vita nel Mantovano a una nuova formazione politica basata sulla collaborazione tra contadini e agrari detta Democrazia rurale. Deputato alla Camera, fu ininterrottamente rieletto dal 1886 al 1919. Nel 1915 fu neutralista.

Rapporti col fascismo

Nel 1921 venne rieletto nelle liste del P.S.I. per la circoscrizione di CremonaMantova, ma ben presto si staccò nuovamente dal partito; appoggiò i centristi di Alessandri al Congresso di Milano (1922) e, in tale occasione, arrivò a dichiararsi ministerialista.

Già pencolante verso il fascismo dalla fine del 1921, dopo l’assassinio di Matteotti scrisse: « Il delitto Matteotti è stato organizzato o favorito da avversari del Presidente

Mussolini ». Quanto al socialismo, affermava essere finito per « degenerazione gassosa» (1926).

Nel 1927 finì apologeta di Mussolini e con tutta serietà affermò tra l'altro che le fortune del fascismo avrebbero avuto origine anche dalla... « tiroide eccezionale » del duce. Intanto egli stava « a guardare, pieno di ricordi e speranze, i giovani c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 239

Brano: [...]I. nel momento migliore dell’esperimento giolittiano.

Dirigente riformista

Al Congresso socialista di Firenze

(1908), intuendo che l’ala destra del suo gruppo (Leonida Bissolati e Bonomi) correva il pericolo di estraniarsi dal partito per l’incomprensione dei temi delle grandi riforme politiche (suffragio universale), si accostò a Gaetano Salvemini e a Vittorio Emanuele Modigliani.

Sui pericoli della « atrofia degli ideali » tornò al Congresso di Milano (1910) dove, relatrice su «Proletariato femminile e Partito socialista », lanciò l'allarme: « Il Partito socialista in Italia soffre di vecchiezza precoce ».

Nel 1909, sotto la sua direzione, aveva cominciato a uscire il giornale La difesa delle lavoratrici.

Nel 1911 fu subito contro la guerra di Libia, fino alla rottura coi vecchi amici Bonomi e Bissolati che uscirono dal partito. Diverso atteggiamento tenne invece al momento della grande crisi mondiale, ma non cercò di influenzare Treves e Turati: quando apparvero chiare le mire imperialistiche dell’Intesa, il suo moderato interventis[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 140

Brano: [...]to, Todi, Terni, Roma. Al Congresso nazionale socialista di Milano dell'aprile 1923 fu uno dei protagonisti, come esponente della corrente massimalista contraria alla fusione con il P.C.d’I. sollecitata dalla Terza Internazionale. Entrato a far parte della nuova Direzione (con Nenni, Velia, Vernocchi, Romita, Fabbri, Pirri, Momigliano), venne nominato segretario del Par

Tito Nobili Oro (seduto, a destra) con la Direzione del P.S.I. eletta nel Congresso di Milano dell’aprile 1923

tito, carica che mantenne fino all’aprile 1925.

In questo periodo egli fu al centro di una intensa serie di contatti col P.C.d’I. e la Terza Internazionale, ribadendo che il P.S.I., pur nella fedeltà ai principi programmatici dell’Internazione stessa, non aveva alcuna intenzione di rinunciare al suo ruolo autonomo e alla sua tradizione, « per l’attrazione che essa esercita sulle masse ». Quindi rifiutò ogni prospettiva di fusione con i comunisti. Alla fine di novembre avvenne la rottura definitiva delle trattative che egli aveva iniziato nel maggio con Zinovjev.

Cont[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 668

Brano: [...]ito all’Internazionale, e aveva, quale corollario, richiesto la fusione tra il P.S.I. e il P.C.d’I. recentemente costituito.

I tre rappresentanti del P.S.I. che, giunti a Mosca il 26 giugno, erano stati accolti cordialmente da Lenin, colpiti dall’esperienza della rivoluzione sovietica e consci della gravità della situazione politica italiana caratterizzata dall’imperversare della violenza dello squadrismo fascista, erano stati sostenitori, al Congresso di Milano, delle posizioni deH’Internazionale.

La loro mozione, detta del « gruppo massimalista per la III Internazionale », dichiarava di « accettare la decisione presa nei riguardi del partito dal recente Congresso di Mosca », pur chiedendo che i giudizi espressi dall’I.C. nei riguardi del P.S.I. fossero « oggetto di qualche obiettiva revisione ».

Ma la mozione aveva ottenuto soltanto 3.765 suffragi su 84.019 votanti.

il 28.1.1922 la frazione si costituiva ufficialmente, dopo che il Consiglio nazionale del P.S.I. (riunitosi a Roma il 17 gennaio) aveva votato un o.d.g. VelìaCapozzi improntato[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 669

Brano: [...]re la sede dell'“Avanti!”.

Nelle giornate dal 15 al 17.4.1923 si svolse a Milano il XX Congresso del P.S.I., al quale non potè partecipare Serrati che era stato arrestato l’1 marzo, di ritorno dall’Unione Sovietica, e accusato di « diffamazione al fascismo e al Governo ». Nel Congresso, la mozione antifusionista del “Comitato di difesa socialista” prevalse con 5.361 voti contro i 3.968 della mozione terzinternazionalista LazzariBuffoni.

Il congresso di Milano non pose fine alle polemiche interne, che erano anzi destinate a provocare un’altra scissione. La nuova Direzione del P.S.I. dichiarò incompatibili le frazioni, avocò a sé le relazioni coi partiti politici affini e con le organizzazioni internazionali, sottopose al proprio controllo qualsiasi pubblicazione quotidiana o periodica, sia degli organi locali del partito, sia dei singoli compagni. Il 10 maggio essa sciolse il Comitato centrale della Federazione giovanile socialista (v.) che, in un suo congresso, svoltosi contemporaneamente a quello del partito, aveva dato luogo ad alcune contestazi[...]

[...]Il 15.5.1923, in pieno contrasto con le direttive della Direzione socialista, iniziarono le pubblicazioni della rivista terzinternazionalista Pagine rosse (v.), redatta da un comitato composto da Giacinto Menotti Serrati (che sarebbe stato scarcerato il 5 giugno), Francesco Buffoni, Fabrizio Maffi, Mario Malatesta ed Ezio Riboldi. In seguito a ciò, nei primi giorni di agosto la Direzione del P.S.I. dichiarava, « in virtù dei poteri conferiti dal Congresso di Milano 1921 », fuori dal partito i membri del Comitato di redazione della rivista, affermando che il provvedimento sarebbe stato esteso a quanti, sezioni o singoli compagni, avessero svolto azione di solidarietà con gli espulsi.

Tale presa di posizione, che ne escludeva dal partito i maggiori esponenti, mutò le prospettive della frazione terzinternazionalista che, cessando praticamente di essere una corrente di lotta interna, per

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Congresso di Milano, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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