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Il segmento testuale Confederazione è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 90Analitici , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Giuseppe di Vittorio, Premesse della unità del movimento sindacale in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 3 - agosto

Brano: LA RINASCITA 3
Premesse della unità del movimento sindacale
Per valutare esattamente la portata politica
e storica dell'unità sindacale raggiunta in Italia, sulla base del Patto di Roma, mediante la costituzione dell'unica Confederazione Generale Italiana del Lavoro, è neeessario ricordare la situazione sindacale preesistente al fascismo
e che non era, naturalmente, che uno dei riflessi della situazione politica generale del paese, nella quale fu possibile al faseismo la conquista del potere, malgrado l'opposizione decisa della classe operaia e della grande maggioranza del popolo. Bisogna richiamarsi alla situazione prefascista perchè è certo ehe essa, nelle sue grandi linee, si sarebbe riprodotta quasi automaticamente, nel campo sindacale, se non ci fosse stato il Patto unitario di Roma; come lo ha confermato ciò ehe è avve[...]

[...]del pe
riodo prefascista, non teniamo eonto delle scis
sioni secondarie che si verificarono nell'ambito
del movimento sindacale che possiamo generi
camente definire rosso, come la scissione anar
cosindacalista, l'autonomismo del Sindacato
Ferrovieri e di altre Federazioni e Camere del
Lavoro. Queste scissioni, secondarie nello stesso
campo classista, avevano il carattere d'opposizione all'indirizzo riformista e accentratore della vecchia Confederazione Generale del Lavoro: opposizione che avrebbe potuto (e dovuto) esercitarsi all'interno della stessa Confederazione, attorno alla quale tutti i Sindaeati elassisti, secessionisti od autonomi, non cessavano di gravitare. Del resto, queste scissioni erano, sotto certi aspetti, una espressione della crisi di sviluppo del movimento operaio e socialista moderno ed erano tutte in corso di superamento, giacchè la vecchia Confederazione Generale del Lavoro, tra il 1921 e il 1923, andava gradualmente riassorbendo tutti i Sindacati e parti di essi che se n'erano staeeati in precedenza.
La vera e profonda divisione sindacale, quella che ebbe le più gravi conseguenze per tutti i lavoratori — e che avrebbe potuto averne ancora, e di più gravi — era quella ehe divideva i lavoratori organizzati in due campi distinti e perciò inevitabilmente in lotta tra loro: il campo dei Sindacati rossi (fondamentalmente delle correnti comunista e socialista) e il campo bianco dei Sindacati cattoliei. Era questa, dunque, la divisione fondamentale[...]

[...]e che il fascismo volle esordire, nel campo sindacale, con la creazione di « Corporazioni miste ». composte di padroni e di lavoratori, appunto per realizzare la piena collaborazione di classe, ch'era il nucleo centrale del'e sue «teorie» sociali. Ma poi dovette anch'esso rinunciarvi e creare dei Sindacati separati di padroni e di lavoratori, che i fascisti, per pudore collaborazionista, chiamavano « dirimpettai ».
popolare italiano, sorgeva la Confederazione Italiana dei Lavoratori, che si componeva di 10 Sindacati Nazionali di categoria e di 25 Uffici del Lavoro (questi ultimi corrispondevano alle Camere del Lavoro). Fu questo il periodo aureo anche del sindacalismo cattolico. Fu il periodo in cui i Sindacati cattolici non si limitavano più a predieare la collaborazione di classe, non raeeomandavano più ai propri aderenti di continuare a lavorare durante gli scioperi proclamati dagli altri sindacati. Fu, invece, il periodo in cui anche i Sindacati cattoliei organizzarono e promossero degli scioperi per far trionfare le legittime rivendicazioni d[...]

[...] eoi Sindacati: rossi. In altri termini, i Sindacati cattolici ebbero un notevole sviluppo quando e dove dimostrarono di essere anch'essi arditi ed energici difensori degli interessi dei lavoratori. Questa esperienza è ricca d'insegnamenti!
Il 1921 segna l'apice dello sviluppo di tutti i sindacati liberi italiani. Ecco i dati numerici relativi alle due Confederazioni antagoniste di allora: Confederazone Generale del Lavoro, iscritti: 2.200.000; Confederazione Italiana dei lavoratori, iscritti: 1.178.00, in maggioranza contadini.
Per una esatta valutazione dei rapporti di forza in quell'epoca fra le due Confederazioni, bisogna tener conto di numerose organizzazioni che, pur muovendosi nella grande scia della Confederazione Generale del Lavoro, (quali: l'Unione Sindacale Italiana, il Sindacato Ferrovieri Italiani, la Federazione Nazionale dei Lavoratori dei Porti, la Camera del Lavoro di Genova e provincia e numerose altre Camere del Lavoro autonome), non erano iscritte alla Confederazione stessa. Il Sindacato Ferrovieri vi aderì più tardi nel 1923. Computando gli aderenti alle citate organizzazioni, si può calcolare che il numero degli iscritti al comnlesso dei Sindacati rossi che facevano capo alla Confederazione Generale del Lavoro, nel 1921, slinerasse largamente i tre milioni. Comunque, i dati riportati dimostrano che la divisione nel campo del lavoro era ormai un fatto tutt'altro che trascurabile.
La scissione sindacale cattolica ebbe una presa relativamente debole sulla classe operaia propriamente detta dei grandi centri industriali, ma aveva assunto vaste proporzioni fra le masse contadine, specialmente in alcune regioni del Nord: per cui la scissione stessa aveva' soprattutto il carattere d'una profonda divisione fra la classe operaia ed i contadini, fra le città e la campagna. Il che non ne d[...]

[...]o peggiori nemici; è la realizzazione concreta della loro volontà di lottare uniti per difendere i propri interessi, per conquistare nuovi diritti, per concorrere con la loro unione a mantenere unite tutte le forze democratiche e progressive del paese, e contribuire con esse a formare "un nuovo Stato democratico e popolare, una nuova Italia più giusta, più libera, più umana, basata principalmente sulle forze del lavoro unito. rappresentato dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro. Questa unità è un fatto positivo di grande portata; è, per tutti i lavoratori, una conquista ch'essi non si lasceranno sfuggire.
E' per questo che l'unità sindacale ha trionfato di tutti gli ostacoli, ha liquidato tutti i tentativi scissionisti, è diventata una realtà viva
tutte le province liberate, da Messina ad Ancona, da Lecce a Firenze. E lo sarà maggior
mente domani, nei grandi centri industriali del Nord, dove il fiore della classe operaia italiana lotta con le armi in pugno contro l'invasore tedesco, per affrettare quella liberazione nazionale che cond[...]



da Baratono (relatore per la mozione unitaria) con presentazione di Argentina Altobelli (presidente), e Giovanni Bacci, Discorso di Baratono in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: [...] quella altezza di tensione nella quale si trovava i primi giorni. Alcuni di essi, poco educati, troppo utilitaristi forse, già domandavano, soprattutto, che si fornisse loro il mezzo di vivere giorno per giorno se si voleva che rimanessero nelle fabbriche. Mi rivolgo agli organizzatori per testimonianza.
Molte voci: È verissimo.
BARATONO: Vennero dunque quelle due famose giornate che furono impiegate in discussioni fra Direzione del Partito e Confederazione generale del lavoro, dove la Confederazione generale del lavoro, di cui io non intendo affatto portare qui alcuna scriminante, alcuna difesa per tutta l'opera sua, sta di fatto che si metteva intanto in questa posizione: di non contare piú come Comitato centrale, dal momento che si era convocato il Consiglio delle leghe, il quale era sovrano, il quale era costituente di fronte ad esso Comitato. Le nostre discussioni si svolsero in due giorni.
Primo giorno, Gennari, ti ricordi, noi non ponemmo una condizione assoluta sine qua non, e quindi non ci dividemmo recisamente da loro. Alla sera di quella domenica, noi della Direzione ci raduna[...]

[...]nostre discussioni si svolsero in due giorni.
Primo giorno, Gennari, ti ricordi, noi non ponemmo una condizione assoluta sine qua non, e quindi non ci dividemmo recisamente da loro. Alla sera di quella domenica, noi della Direzione ci radunammo insieme, pronti, od almeno persuasi, a modificare alquanto le nostre vedute (i compagni della Direzione sono qui presenti), e a cercare una
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conciliazione tra il nostro punto di vista e quello della Confederazione generale del lavoro.
GENNARI: Tu ricordi bene, Baratono. Non ce lo avevano ancora manifestato !
Una voce: Non avete capito niente ! (Rumori vivissimi. Scambio di apostrofi).
BARATONO: Nel secondo giorno, invece, di un balzo, si posero in antitesi assoluta le due concezioni opposte: la concezione rivoluzionaria ad oltranza e la concezione sindacale che voleva contenere il movimento come movimento sindacale e quindi diretto dagli organizzatori. È qui tutta la questione, anche dal punto di vista psicologico.
Io credo che se noi avessimo voluto incanalare la discussione in questo altro senso:[...]

[...]vato la propria azione affermandone le precise e particolari ragioni, e non ha detto: ce le prendiamo per la rivoluzione ! Ha dato ragioni contingenti perché la rivoluzione non si fa tutta in una mattina. Invece, ed io ve lo dico solo per dimostrarvi lo stato d'animo degli uomini di quel giorno, invece l'urto fra Gennari, rappresentante della Direzione del Partito, la quale all'unanimità gli dette la sua solidarietà, e il Comitato centrale della Confederazione generale del lavoro, fu violento solo per questo: che c'era un'assoluta antitesi, non di tendenze politiche e di programmi, ma di sentimenti e d'abito mentale. Piangevano gli uni e gli
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altri; ma uno diceva: io credo che domani si debba fare il gran salto; e gli altri dicevano: noi onestamente e lealmente ci spaventiamo perché ci sembra un salto nel buio.
La solita voce: E allora non si fa il dirigente di organizzazioni ! (Interruzioni vivacissime. Commenti animati. Rumori vivissimi. Scambio di apostrofi violente).
BARATONO: Compagni, persuadetevi, non diamo un giudizio, esponiamo un e[...]



da Saverio Tutino, Con la complicità dell'AFL-CIO. I trust USA addestrano i «sindacalisti liberi» per l'America latina. Centinaia di agenti «diplomati» da un apposito Istituto - La confederazione messicana del lavoro respinge il boicottaggio delle navi che trafficano con Cuba - Analoga posizione è stata presa dalla Costarica. in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1965 - - marzo - 16

Brano: Con la complicità dell'AFLCIO
I trust USA addestrano i «sindacalisti liberi» per l'America latina
Centinaia di agenti «diplomati» da un apposito Istituto — La Confederazione messicana del lavoro respinge il boicottaggio alle navi che trafficano con Cuba — Analoga posizione è stata presa dalla Costarica
Dal corrispondente
L'AVANA, marzo
La Confederazione del lavoro messicana . (CTM), la più grande centrale sindacale del paese, si è dissociata clamorosamente dalla decisione di boicottare le navi che trafficano con Cuba. Tale decisione era stata adottata all'unanimità il 6 febbraio, dai delegati dell'Organizzazione regionale interamericana del Lavoro (ORIT), che pretende di rappresentare 25 milioni di lavoratori dell'America Latina. In realtà — come è ovvio — si tratta di un'appendice sindacale della screditata Organizzazione degli Stati americani (OSA) che aveva già decretato, nel luglio scorso, il blocco totale di Cuba da parte degli Stati di[...]

[...]l criterio di Meany, secondo cui i sindacati liberi non possono esistere senza la libera impresa e la libera impresa non può sussistere senza i sindacati liberi...».
Così, gli agenti della Anaconda e della Grace operano attraverso i «sindacati liberi» in America Latina. Ma come si è visto, già una grande centrale sindacale come quella messicana ha sconfessato il loro operaio per quanto concerne Cuba. Alla riunione dei primi di febbraio anche la Confederazione messicana aveva votato a favore del boicottaggio Ma quando si è trattato di passare all'approvazione — che di regola deve avvenire in seno alle varie organizzazioni nazionali, per rendere esecutive le decisioni del Consiglio della ORIT — la Confederazione messicana ha deciso di volare contro Un'altra organizzazione che ha rifiutato di aderire al patto fraticida è stata quella di Costa Rica.
E si attendono altre decisioni. Tra la Anaconda e la rivoluzione cubana è difficile, anche per un cislino , imporre ai suoi sindacati di scegliere gli interessi del trust nordamericano.
Saverio Tutino



da Luigi Salvatorelli, L'azione cattolica in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1953 - 7 - 1 - numero 3

Brano: [...] da parte della Congregazione dell'Indice (gennaio 1914) di sette opere sue, nonché del quindicinale « L'Action française ».
L'avvento di Benedetto XV segnò una reazione all'« integrali
»: in quanto all'Azione cattolica, papa Della Chiesa lasciò formalmente le cose come stavano, e l'« Unione popolare» seguitò a vivacchiare; ma le altre due organizzazioni piane cessarono di
96 LUIGI SALVATORELLI
fatto di esistere, data la nuova presenza della Confederazione italiana dei lavoratori (Confederazione « bianca ») — fondata formalmente nel 1918, ma avviata da molti anni prima dalle Leghe del lavoro cattoliche —, e del Partito popolare italiano, fondato nel gennaio 1919. Quest'ultimo raccolse sotto D. Sturzo, coi debiti adattamenti, l'eredità della democrazia cristiana murriana.
Il manifesto di fondazione del P.P.I. è del 18 gennaio 1919; il 30 gennaio usci il manifesto programmatico della riorganizzata «Unione popolare », presidente il Dalla Torre, passato poi alla direzione dell'Osservatore Romano. Era il tentativo di affermazione dell'Azione cattolica, distinta nettamente da qualsiasi pa[...]

[...]ere altrimenti, per ovvie ragioni. Sono, però, sorte due organizzazioni — al tempo della presidenza Veronese, ma nello spirito della posteriore presidenza Gedda — le quali provvedono alla lacuna, esercitando dal di fuori una influenza diretta sui due campi, e sulle « orga nizzazioni di cattolici» che in essi si muovono. Esse sono le ACLI (u Associazioni cristiane dei lavoratori italiani ») e i Comitati civici. Le prime sono rispetto alla CISL (« Confederazione italiana dei Sindacati liberi ») quello che i secondi sono rispetto alla D.C.
Le ACLI sorsero nel seconda semestre del 1914, contemporaneamente alla fondazione della CGIL, cioè del sindacalismo italiano unitario che prese, nel nuovo regime di libertà, il posta del sindacato unico fascista. E dalle ACLI, o da chi le ispirava e controllava, venne la spinta allo scioglimento dell'unità sindacale, avvenuto nel luglio 1948.
Fu questo un esercizio di influenza «terrestre» veramente capitale. Tuttavia, nell'insieme, ci sembra di pater affermare che le ACLI, pure occupandosi di questioni economicos[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Confederazione, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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