Brano: [...]si allontana dal teatro per dedicarsi tutto alla poesia. Diversamente significativa ci sembra l'attività di revisione delle traduzioni svolta dal Foscolo su incarico governativo a favore della Compagnia dei Commedianti ordinari di S.M.I.R., diretta da Salvatore Fabbrichesi 4. La commissione costituita dal ministro degli interni conte Vaccari nel 1809 con l'incarico di rivedere e purgare sotto il profilo letterario e artistico il repertorio della Compagnia Reale e formata dal Monti, dal Lamberti e dal Vecchi, aveva avvertito in una relazione del dicembre 1810 che
rispetto alle produzioni drammatiche straniere non è da tacersi un intrinseco vizio che di buone può farle cattive. Questo si è la inelegante loro versione nel nostro idioma e spesso ancora la bizzarra loro mutilazione onde adattarle al gusto Italiano. A questo disordine che pur è di somma importanza, non pare che si possa portare riparazione se tutte queste capricciose e scorrette traduzioni non si richiamano sotto la disciplina di persone colte e ben istruite della lingua italiana... 5.
[...]
[...]Foscolo mostra di saperlo, scrivendo al capocomico Fabbrichesi a proposito della Ricciarda:
badate, se la donna zoppica la tragedia stramazza; Tessari non altri, Tessari solo deve far la parte del Tiranno: non altri, che Tessari. Mi piacerebbe che Prepiani facesse l'Averardo, parte eroica, affettuosa, e paterna: Bettini 9 farebbe
9 Quanto alla « donna », purtroppo zoppicò (fu prescelta Lucrezia Bettini, moglie di Antonio, seconda attrice della Compagnia Reale e il Foscolo scrisse di suo pugno sul copione: « Dio l'assista ») e forse anche (ma non solo) per questo la tragedia non ebbe lo sperato successo. Alberto Tessari (nato a Verona il 21 giugno 1780 e morto probabilmente dopo il 1845), di famiglia borghese, si distinse fra i filodrammatici veronesi, avendo compiuto studi regolari. Dopo un normale periodo di apprendistato entrò come « tiranno » nella Compagnia Reale (la sua scrittura è conservata presso l'Archivio di Stato in Milano: « Spettacoli Pubblici Parte Moderna », cartella n. 18). Sposò nel 1812 Caterina Cavalletti (che prese il posto di prima attrice sostituendo la Fiorilli Pellandi e fu Ricciarda nelle rappresentazioni bolognesi) e rimase fino al 1824 nella compagnia diretta dal Fabbrichesi, trasferitasi al Teatro dei Fiorentini in Napoli. Alternò il lavoro di attore a quello di capocomico di compagnie
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egregiamente da Guido che ha dell'ardito e del pertinace: quanto a Corrado, è parte importante piú che non si crede, perché[...]
[...]sai robusta, eccelleva nelle parti di « tiranno », pur riuscendo ottimamente anche in quelle di « padre nobile ». G. B. Prepiani (nato a Venezia e morto nel 1851) fu valente attore tragico, intelligente e colto interprete, versato soprattutto nelle parti di « padre nobile », in cui — a detta del Fabbrichesi — eguagliava il famosissimo Blanes. Antonio Bettini (nato a Verona nel 1789 e morto a Venezia nel 1822), figlio d'arte, entrò nel 1807 nella Compagnia Reale come « primo amoroso ». Assai stimato dal Fabbrichesi
e dai compagni di lavoro, fu applauditissimo: di salute assai cagionevole, non poté mettere completamente a frutto le sue straordinarie doti naturali.
10 Giovanni Boccomini (nato a Roma nel 1770 circa e morto a Trieste nel 1836), fu primo attore e « padre nobile » in molte compagnie primarie fra cui la Reale Sarda, in cui lavorò dal 1821 al 1823 e dal 1825 al 1829. Fu per brevi periodi anche nella compagnia diretta dal Fabbrichesi.
11 Francesco Lombardi (nato a Bergamo nel 1792 e morto nel 1846), figlio d'arte, lavorò in diverse compagn[...]
[...]mpostare la recitazione: grida, si agita, declama cercando in ogni modo di ottenere dagli attori l'inflessione vocale, l'atteggiamento, il gesto 2. In genere affiancato da validissimi interpreti, il Foscolo interviene con energia quando è scontento, senza esitare ad annientare la personalità dell'attore, facendone uno strumento funzionale alle intenzioni registiche. A proposito della Ricciarda egli
12 Le Discipline allegate al regolamento della Compagnia Reale (1811) prevedono che « ... Nessun attore potrà essere obbligato a recitare un componimento nuovo per lui, se non dopo quindici giorni almeno di tempo dacché ne avrà ricevuto l'incarico... Le prove si faranno da qualunque Attore, nessuno eccettuato, a memoria compiutamente... » (Archivio di Stato in Milano, « Spettacoli Pubblici Parte Moderna », cartella n. 18).
13 Si veda in proposito ciò che scrivono il FLORI, op. cit., pp. 143, 144 e la SCOPEL, op. cit., p. 51.
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scrive: « ... della prima attrice di Fabbrichesi non ho grande concetto; non potrei, diriggendola, darle que[...]
[...]e anni dopo. L'Alfieri lo amò e lo stimò assai, prediligendolo come interprete delle sue tragedie. Come risulta dall'incisione di F. Nenci, conservata nella Raccolta Bertarelli di Milano, il volto del Blanes somigliava molto a quello del Foscolo. Anna Fiorilli Pellandi (nata a Venezia il 26 dicembre 1772 e morta a Verona nel 1840), figlia d'arte, fu la piú grande attrice dei tempi suoi. Dopo rapida e brillantissima carriera, fu prima donna nella Compagnia Reale dal 1807 al 1812, dove percepiva una paga altissima. Grande sia nel tragico sia nel comico, eccelse nell'interpretazione dei testi alfieriani. Rovinata dai dissesti finanziari del genero, si ammalò e mori in miseria.
29 Lasciando a parte le malevole e ben note parole del Lampredi, riportiamo di seguito i passi piú significativi apparsi su altri giornali dell'epoca: « ... La ... tragedia però non riscosse quella corona, a cui sembrava di dover aspirare, e malgrado alcuni pregi che in essa risplendono, lasciò o freddo, o indifferente il cuore degli affollati spettatori... » (« Giornale Italian[...]