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Il segmento testuale Comitato italiano è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 40Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 443

Brano: [...]

Una nota di polizia del 16.5.1939 ne traccia il seguente profilo: « Zanelli E., alias Aristide, alias Lenti Giulio, convive a Parigi con certa G. Zanarini fu Pietro, detta Giannina. Lo Z. è stato in Spagna nel 37/38, dove ha diretto le radioemissioni in lingua italiana. Ha svolto attività di funzionario del partito in Italia negli anni 33/34/35. Si ritiene che il partito lo invii nel Regno per missioni da svolgere a Milano ».

Fu membro del Comitato italiano nella Zona Sud della Francia, dove svolse attività politica nelle fila dell’emigrazione. Durante il periodo dell’occupazione tedesca organizzò azioni di sabotaggio nelle officine che producevano materiale bellico per i nazisti, poi (maggio 1944) raggiunse il “maquis” di Limoges. Nella zona del Massif Central fu commissario politico nelle formazioni partigiane costituite fra gli emigrati e aggregate a quelle francesi.

Dopo la liberazione di Parigi (agosto 1944) fu membro del Comitato italiano di liberazione nazionale (C.l. L.N.) costituito nella capitale francese e, successivamente, segreta[...]

[...]ve svolse attività politica nelle fila dell’emigrazione. Durante il periodo dell’occupazione tedesca organizzò azioni di sabotaggio nelle officine che producevano materiale bellico per i nazisti, poi (maggio 1944) raggiunse il “maquis” di Limoges. Nella zona del Massif Central fu commissario politico nelle formazioni partigiane costituite fra gli emigrati e aggregate a quelle francesi.

Dopo la liberazione di Parigi (agosto 1944) fu membro del Comitato italiano di liberazione nazionale (C.l. L.N.) costituito nella capitale francese e, successivamente, segretario generale dell’organizzazione antifascista “Italia libera”.

Secondo dopoguerra

Dalla Francia rientrò a Imola il 28.

11.1945. Fu eletto membro della segreteria locale del P.C.I. e segretario della Camera del lavoro. Eletto consigliere provinciale il 30.5.1951, fu assessore e vicepresidente della Provincia di Bologna fino al 26.11. 1964. Eletto poi consigliere comunale di Imola, si dimise per assumere la responsabilità di presidente della Azienda Municipalizzata del Gas, fino al 1970. [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 635

Brano: [...]Negarville e A. Roasio che però, colti da una bufera di neve quando già si trovavano in territorio italiano, furono costretti a ritornare sui loro passi. Con un nuovo, più fortunato tentativo essi poterono entrare definitivamente in Italia alla fine del genna

io 1943. In quella stessa settimana Giovanni Roveda, non rientrato al confino dopo una licenza, raggiunse i compagni del centro interno a Milano. In questa città era frattanto sorto un « Comitato italiano per la pace e la libertà » che, operante secondo la linea d’azione concordata a Tolosa, con ripetuti appelli diffusi nelle fabbriche cominciò a invitare i lavoratori a intensificare la lotta, e i soldati e gli ufficiali a «rifiutarsi di compiere atti che disonorano l’esercito, a schierarsi con le armi dalla parte dei difensori della causa della libertà dei popoli ».

Il 28.2.1943 il n. 4 de « l’Unità » uscì con un titolo a intera pagina che diceva: « Commemoriamo il 25° anniversario dell’Esercito Rosso iniziando la lotta armata per la pace e la libertà ». Nello stesso numero, il giornale e [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 464

Brano: [...]ausen.

Dopo la Liberazione riprese l'attività politica, ostacolato dalle autorità ecclesiastiche. Nel 1950 partecipò al II Congresso del Movimento dei partigiani della pace e venne eletto nel Consiglio.

Il Santo Uffizio iniziò contro di lui un processo che nel maggio 1953 si concluse con la sua condanna. Avendo egli rifiutato le conclusioni del processo, dovette tornare allo stato laicale. Dal 1961, entrato a far parte della presidenza del Comitato italiano per la pace, ha partecipato alle iniziative internazionali del movimento. Nel 1963 fu eletto membro dell’Esecutivo della Confederazione internazionale per il disarmo e la pace.

È decorato di medaglia d’argento al valor militare per il suo contributo alla Guerra di liberazione nazionale ed è stato insignito del Premio Lenin per la pace.

Gaggio Montano, Strage di

Comune di 4.300 abitanti (550 nel capoluogo) in provincia di Bologna.

Il 29.9.1944, in seguito a uno scontro tra una formazione partigiana « Giustizia e Libertà » e reparti tedeschi in ritirata dalla Linea Gotica, i nazisti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 376

Brano: [...]itica perseguita dal partito e quella che Gramsci indicava come la sola valida per combattere il fascismo, non era stato accettato da alcuni di noi, nonostante il rispetto e la stima che avevamo per Gramsci ».

Liberato dopo 7 anni in seguito ad amnistia, riuscì a espatriare in Francia, dove continuò a lavorare per il partito.

Dopo l'occupazione tedesca partecipò alla Resistenza francese, come partigiano combattente. Divenuto presidente del Comitato italiano di liberazione delle Alpi Marittime, all’indomani della Liberazione diresse in Francia organizzazioni politiche e sindacali.

Espulso dalla Francia nel 1951, rientrò in Italia e assunse la direzione della Scuola centrale dell’I.N.C.A.

Le sue Memorie In carcere con Gramsci sono uscite postume (Milano, 1973) con una introduzione di Umberto Terracini.

Lisitskij, Eliezer

El Lisitskij. N. a Polsinok (Smolensk) nel 1890, m. a Mosca nel 1941; artista grafico.

Non potendo studiare nella Pietroburgo zarista perché ebreo, si iscrisse alla facoltà di Architettura di Darmstadt in Germania,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 632

Brano: [...] eminenti personalità politiche della Repubblica Democratica Tedesca. Ho potuto così partecipare alla vita politica del lager, acquisire i metodi e gli accorgimenti per costituire un comitato, sullo schema di quelli di altre nazionalità, anche tra i deportati italiani che nel frattempo, con l’arrivo ininterrotto di sempre nuovi trasporti, erano diventati più numerosi nonostante le falcidie che fame ed epidemie creavano ogni giorno tra noi.

II Comitato italiano da me presieduto era composto da esponenti di vari partiti. Ricordo Emanuele Flora, don Paolo Liggeri (prima che fosse trasferito a Dachau), Marco Brasca e Andrea Lorenzetti che, purtroppo, morì pochi giorni dopo la liberazione.

Per prima cosa cercammo in tutti i modi di creare le condizioni per lo sviluppo di una certa solidarietà umana tra i nostri connazionali, tanto più importante in quel luogo di disperazione e di degradazione dove era necessario aiutare gli uomini a rimanere tali. Stavamo vicini, per quanto possibile, ai nuovi arrivati per informarli della vita nel lager, per consigl[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 63

Brano: [...]2325 fu tra gli organizzatori della Gioventù comunista nel capoluogo piemontese. Continuò l'atti

vità anche dopo la proclamazione delle leggi eccezionali fasciste e, nel marzo 1927, venne arrestato. Deferito con altri al Tribunale speciale, ne venne assolto il 31.7.1928 per «non provata reità».

Nel 1934 raggiunse il fratello a Parigi e, due anni dopo, venne inviato dal Centro estero del P.C.I. in Spagna, quale suo rappresentante in seno al Comitato italiano antifascista. Successivamente fu incaricato dal Partito di compiere un viaggio clandestino in Italia, ma nel maggio 1937 venne arrestato a Pisa. Deferito al Tribunale speciale con un gruppo di comunisti empolesi, il 16.10.1937 fu condannato a 18 anni di reclusione e carcerato a Civitavecchia.

« Il carcere a quei tempi significava fame, freddo, celle di rigore e letto di contenzione. Anche il letto di contenzione, per noi comunisti. Nel periodo della mia detenzione solo uno di noi lo conobbe: Osvaldo Negarville.

Era stato chiamato in Direzione perché rivelasse chi fossero i componenti de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 434

Brano: [...]lte a tutti i governi dell'Est e deH'Ovest senza eccezione.

Espressione degli sforzi continui miranti ad allargare il fronte della pace a gruppi e forze pacifiste esterne, di origine e ispirazione diverse, furono in particolare il Congresso mondiale dei popoli per la pace (Vienna, 512.12.1952) e l'Assemblea mondiale delle forze di pace (Helsinki, 2229.6.1955).

Declino del movimento

Dal 1955, anno in cui Nenni si dimise da presidente del Comitato italiano (due anni dopo, il P.S.I. si ritirerà ufficialmente dal Movimento) e Sereni passò a occuparsi dell’Alleanza nazionale dei contadini (sostituito nella segreteria da Celeste Negarville e, nel 1958, da Velio Spano), si registrò, parallelamente al mutare della situazione internazionale, nel clima che fu detto della « distensione », un declino di attività e di partecipazione del Movimento. Negli anni successivi, mentre la pace venne sempre più a poggiare su un precario « equilibrio del terrore », si ebbe una certa ripresa di iniziative popolari nei momenti di più acuta tensione e pericolo, dalla c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 435

Brano: [...]llo di convocazione, adesioni, discorsi al Congresso di Parigi ecc., in Les partisans de la paix, giornale (in cinque lingue) del Congresso Mondiale della Pace, Parigi, Sala Pleyel, in particolare i nn. 2632, del 2026 aprile 1949; Le Congrès mondial des Partisans de la Paix, ParisPrague, 2025 Avril 1949 (documentation), supplément à la revue « Temps Nouveaux », n. 19 del 5.5.1949; Il II Congresso mondiale della pace, pref. di E. Sereni, a c. del Comitato italiano partigiani della pace, Roma, 1951. E. Sereni, Costruire la pace, in Verso il VII Congresso del Partito Comunista Italiano, suppl. al n. 4 del « Quaderno dell'Attivista », Roma, 1950; idem, I popoli per la pace, « Rinascita », a.IX, n. 11, novembre 1952; idem, L’Assemblea della pace, « Vie Nuove », a.IX, n. 30 del 26.7.1953; A. Donini, I cattolici e la pace, « l’Unità » del 30.7.1950; idem, Rassegna e sviluppo delle forze mondiali della pace, « Rinascita », a.Vili, n. 11, novembre 1951; idem, I comunisti italiani nel Movimento mondiale della pace, « Calendario del popolo », agosto 1974; A. Gag[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 36

Brano: [...]7 fu arrestato e condannato dal Tribunale speciale a 8 anni e 6 mesi di reclusione. Scontata la pena, espatriò in Francia e continuò la lotta. A Parigi fu condirettore del quotidiano La voce degli italiani e tra i maggiori esponenti dell’emigrazione politica antifascista.

Dal 1941 al 1944 prese parte attiva alla Resistenza francese. Fu tra gli organizzatori dei Francstireursetpartisans della regione parigina, commissario politico e membro del Comitato italiano di liberazione nazionale.

Dopo la liberazione di Parigi assunse la direzione del giornale Italia Libera.

36



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 58

Brano: [...]arato del Comitato centrale di questo partito. Passato in Francia dopo la sconfitta della Repubblica spagnola, fu internato nei campi di SaintCyprien e di Barcares. Successivamente, ubbidendo a precise direttive del P.C. spagnolo, lavorò in Francia durante il periodo bellico in una compagnia di lavoratori integrata nell’esercito francese.

Con la liberazione della Francia dall’occupazione tedesca si trasferì a Bordeaux ed entrò a far parte del Comitato italiano di liberazione, diventandone segretario. Nel giugno

1945 rientrò finalmente in Italia e riprese subito il suo posto di lotta nell’organizzazione comunista del Biellese.

Per la sua vasta esperienza politica e preparazione sindacale fu eletto segretario responsabile della Camera confederale del lavoro di Biella e Valsesia, incarico che mantenne fino al 1955. Ha fatto parte degli organi dirigenti della Federazione comunista del Biellese e Valsesiana ed è stato più volte eletto consigliere comunale di Mezzana Mortigliengo.

A.To.

Ravetto, Pietro

N. a Bussoleno (Torino) il 23.4.1900;[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Comitato italiano, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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