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da N. Talenskii (Maggior generale dell'esercito rosso), La battaglia di Stalingrado (parte seconda) in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: La battaglia
di Stalingrado
(Continuazione e fine v. numero precedente)
Mentre l'abile e ostinata difesa di Stalingrado esauriva il nemico, il Comando supremo dell'Esercito rosso preparava le forze per passare a un contrattacco decisivo. Il compito da risolvere era tra i più complicati: si doveva preparare un attacco mentre ancora durava una battaglia difensiva, in una Situazione operativa gravissima, e con una grande insufficienza di mezzi di trasporto, essendo nella regione di Stalingrado scarsissime le ferrovie. Notevoli erano le forze e i mezzi tecnici che occorreva concentrare, ma la loro concentrazione doveva aver luogo di nascosto, in modo che non tradisse al nemico le intenzioni del Comando sovietico e non gli permettesse, quindi, d[...]

[...]a risolvere era tra i più complicati: si doveva preparare un attacco mentre ancora durava una battaglia difensiva, in una Situazione operativa gravissima, e con una grande insufficienza di mezzi di trasporto, essendo nella regione di Stalingrado scarsissime le ferrovie. Notevoli erano le forze e i mezzi tecnici che occorreva concentrare, ma la loro concentrazione doveva aver luogo di nascosto, in modo che non tradisse al nemico le intenzioni del Comando sovietico e non gli permettesse, quindi, di preparare una contromanovra. Questo compito difficilissimo venne impostato e risolto in modo brillante.
Nel corso della battaglia difensiva, disegnandosi a poco a poco le grandi linee della futura manovra dell'Esercito rosso, già era apparsa l' importanza di alcune posizioni sulle riva meridionale del Don. Per questo il Comando sovietico fece di tutto allo scopo di mantenere nelle proprie mani il terreno a sud di Serafimovitc e a nord di Sirotinskaia, e una testa di ponte presso Kletskaia, e ci riuscì, grate all'eroismo delle sue truppe. rn pari tempo vennero inflitti ai tedeschi alcuni forti colpi successivi al nord di Stalingrado, tra il Volga e il Don. Essi non ebbero conseguenze territoriali, ma una grande importanza operativa, perchè non consentirono ai tedeschi di intraprendere qualsiasi manovra attiva al nord della città, mentre le loro forze decisive erano tenute incatenate dall'eroica resistenza delle 62.m [...]

[...]ciak sul fianco sinistro, sbaragliando i due raggruppamenti di fianco del nemico. Quindi i due gruppi d'attacco sovietici, convergendo impetuosamente nella direzione generale di Kalatc, dovevano circondare le
23
LA RI NASCI TA
forze tedesche e creare in questo modo la principale condizione operativa per la loro capitplazione o per il loro annientamento.
Al nord, le forze d' attacco appartenevano all' ala sinistra del fronte sudoccidentale al comando del generale Varutin,
e in parte al fronte del Don, comandato dal generale Rokossovskii. Esse erano composte essenzialmente da tre corpi corazzar e due corpi di cavalleria. Al sud (fianco sinistro) operava il fianco sinistro del fronte di Stalingrado al comando del generale Ieremenco, avendo a sua disposizione per l' attacco due corpi meccanizzati e un corpo di cavalleria. Le altre forze dei fronti del Don e di Stalingrado dovevano svolgere azioni sussidiarie allo scopo di incatenare le forze tedesche, impedir loro di muovere le riserve e non lasciarle sfuggire al colpo dei due gruppi d' assalto. Come si vede, il piano consisteva in una doppia manovra avvolgente a scopo di annientamento.
L'esito dell'operazione fu deciso per nove decimi dalla scelta della direzione d' attacco. Il mattino del 19 novembre 1942 sulle posizioni tedesche fronteggianti l[...]

[...]Kalatc. La cavalleria e la fanteria si attestavano al Cir, e così garantivano il fianco e le retrovie delle unità corazzate. Un reggimento di motociclisti arrivava con un'avanzata fulminea fino all'areodromo di Oblivskaia, e distruggeva su di esso 25 areoplani. Un forte gruppo nemico, accerchiato presso Raspopinskaia, rifiutò di capitolare; ma la notte sul 23 ii arresero i comandanti della 5.1 e 6.a divisioni rumene, e quindi tutto il gruppo, al comando dei generale Stonescu. In questo settore vennero fatti 27 mile prigionieri,
e il 23 il compito fondamentale del gruppo nord (destra) era raggiunto. I tedeschi, per evitar di peggio, abbandonavano anche il settore di'Sirotinska'a, ritirandosi sulla riva orientale del Don.
Il gruppo d'attacco meridionak si mosse un giorno dopo, il 20 novembre. La preparazione d' artiglieria, ritardata di ventiquattro ore per la nebbia, si iniziò nei singoli settori, non appena la nebbia fu dileguata. Alle 14 del giorno 20 l'attacco venne iniziato in tutti i settori, e alle 17 la difesa tedesca era sfondata. I[...]

[...]e era adempiuto. I fianchi delle forze tedesche sul fronte di Stalingrado erano disfatti,
e le forze principali del nemico sotto a Stalingrado erano completamente accerchiate. In questi pochi giorni l' Esercito rosso fece 72.400 prigionieri e catturò 134 areoplani, 1.792 tank, 2.232 cannoni, 7.306 automezzi e una enorme quantità di altri trofei. Le unità nemiche disfatte sommarono a 11 divisioni di fanteria, due di tank e una di cavalleria.
Il Comando supremo sovietico aveva tenuto conto, nel preparare l' operazione, che il nemico avrebbe cercato ad ogni costo di rompere il cerchio e venire in aiuto delle sue truppe accerchiate. Per questo aveva preso una serie di misure di caratiere'strategico, operativo e tattico. In esecuzione di queste misure, 'a metà dicembre 1942 le forze del fronte sudoccidentale e una parte di quelle del fronte di Voronesg passarono all'offensiva. L'obiettivo posto dal Comando supremo era di a spezzare il fronte della difesa tedesca nel settore Novaia KalitvaMonastirscina, sboccare sulle retrovie delle armate tedes[...]

[...]upremo sovietico aveva tenuto conto, nel preparare l' operazione, che il nemico avrebbe cercato ad ogni costo di rompere il cerchio e venire in aiuto delle sue truppe accerchiate. Per questo aveva preso una serie di misure di caratiere'strategico, operativo e tattico. In esecuzione di queste misure, 'a metà dicembre 1942 le forze del fronte sudoccidentale e una parte di quelle del fronte di Voronesg passarono all'offensiva. L'obiettivo posto dal Comando supremo era di a spezzare il fronte della difesa tedesca nel settore Novaia KalitvaMonastirscina, sboccare sulle retrovie delle armate tedesche schierate nella grande ansa del Don, e in questo mododistruggere ogni possibilità di ritirata delle forze tedesche accerchiate sotto a Stalingrado, e ogni possibilità che venisse loro recato aiuto .. Questa offensive, incatenando le unità tedesche e fasciste del settore del medio Don impedì
al Comando tedesco ogni manovra con le riserve, e si sviluppò, quindi, assumendo un'importanza strategica autonoma, ma in collaborazione col fronte di Stalingrado.
In previsione di un contrattacco tedesco al sud di Stalingrado, il Comando sovietico aveva però anche ammassato in questo settore, — e precisamente là dove meno i tedeschi se lo aspettavano, e cioè al nord di Kotielnicovo, — forze ingenti. Una seria misura preventiva sovietica fu pure quella di far avanzare sui fianchi delle due masse di attacco dei corpi di cavalleria.
I tedeschi fecero quanto il Comando sovietico aveva preveduto. Essi organizzarono il loro contrattacco principale, in direzione di Stalingrado, partendo precisamente da Kotielnicovo, con due divisioni corazzate, quattro di fanteria e due di cavalleria, al comando del generale maresciallo di campo von Mannstein.
Il gruppo Mannstein cveva una superiorità numerica e tecnica sulle forze sovietiche, ma queste, indietreggiando lentissimamente, ne esaurirono le forze, fino al momento in cui le riserve fresche sovietiche, da tempo preparate, entrarono in campo, ristabilirono la situazione e sbaragliarono tutto il gruppo tedesco, togliendo così alle forze accerchiate sotto a Stalingrado ogni possibilità di ricevere un aiuto dal di fuori.
L'offensiva sul fronte sudoccidentale e la disfatta di von Mannstein furono rispettivamente la seconda e la terza tappa de[...]

[...]ompere il cerchio attorno alle loro truppe prese in trappola sotto a Stalingrado, i tedeschi incominciarono a rifornirle e poi a tentare di evacuarle per mezzo di areoplani, ma in questi tentativi perdettero in breve tempo pia di 600 areoplani da trasporto. La situazione delle trappe tedesche e rumene del fronte di Stalingrado, comandate dal generale maresciallo di campo von Paulus era, quindi, senza vie d'uscita. In considerazione di questo, il Comando supremo sovietico propose la capitolazione a condizioni onorevoli, che venne respinta. Si pose allora all' esercito sovietico il compito di distruggere le truppe accerchiate, compito difficile e complicato, poichè queste truppe erano assai numerose e disponevano di grandi mezzi tecnici e di ottime linee di difesa. Il compito venne adempiuto in un periodo relativamente breve, dal 10 gennaio al 2 febbraio 1943, con uua maestria pari a quella dimostrata nelle tappe precedenti.
Il 10 gennaio incominciò l'attacco dell'artiglieria, condotto da migliaia di cannoni e lanciamine, e seguito da quello [...]

[...]a uomini, e l'Esercito rosso catturò 500 cannoni, 1.250 mitragliatrici, 324 lanciamine, 104 tank e molti altri trofei. Nei quattro giorni successivi le unità t.ovietiche, riaggruppandosi nel corso dell' avanzata, giunsero alla linea PestcciancaBolsciaia Rossoska. Il territorio occupato dai tedeschi ai ridusse della metà, venendo catturati dell' Esercito rosso altri 480 cannoni, 370 mitragliatrici, 180 tank, 11 mila automezzi e 250 areoplani.
Il Comando tedesco prese misure draconiane per costringere i suoi soldati alla resistenza; gettò nelle trincee tutti gli uomini disponibili ; promise che a presto sarebbero giunti soccorsi s (ordine di von Paulus del 20 gennaio), ma invano. Il 24 gennaio l'avanzata sovietica raggiungeva la linea GorodiaceOrlovka. jl nemico perdette ogni speranza di poter ancora ricevere aiuti e incominciò ad arrendersi a gruppi e unità intiere, con i Comandi e con gli Stati maggiori.
Tra il 24 e il 26 gennaio gli attaccanti raggiunsero i sobborghi di Stalingrado, si congiunsero con le forze dell'eroica 62.uas Armata e [...]



da N. Talenskii (Maggior generale dell'esercito rosso), La battaglia di Stalingrado (parte prima) in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]gettasse sull'Esercito rosso all'improvviso
e a tradimento, le eroiche truppe sovietiche sostennero il colpo dell'esercito nemico. Incominciò una lotta senza esempio per la sua vastità, la sua tenacia e il suo accanimento.
Nella prima campagna estiva l'Esercito rosso ebbe a subire considerevoli insuccessi. Esso però si ritirò combattendo con ostinatezza, esaurendo il nemico, distruggendo i suoi uomini
e le sue armi.
Nell' autunno del 1941 il comando tedesco scagliò le sue forze principali contro la capitale sovietica. Nei mesi da ottobre a dicembre, in direzione di Mosca, fu combattuta quella battaglia che, secondo le parole del Comando hitleriano, avrebbe dovuto essere i l'ultima, grande, decisiva battaglia s. Essa fu, in reeltà, lo scontro decisivo del primo anno di guerra ; ma si concluse con la vittoria dell' Esercito rosso, così come si conclusero la battaglia del nord sotto a Tichvin, e quella del sud sotto a Rostov.
Nell'inverno 194142 le truppe sovietiche condussero delle operazioni offensive su molti settori del fronte, da Leningrado al Mar Nero, e nel corso di quattro mesi avanzarono più di 400 chilometri. La campagna invernale 194142 si chiuse dunque col fallimento completo dei piani hitleriani. L' esercito fasci[...]

[...]ei loro propositi primitivi e dalla loro sconfitta invernale, non venne sfruttato nel piano generale strategico di tutta la guerra mondiale. I colpi dell'Esercito rosso non vennero appoggiati dall' apertura del secondo fronte in Europa ; nella primavera e nell' estate del 1942 le truppe hitleriane continuarono a combattere su un solo fronte, qùello sovietico, mentre le operazioni in Africa non distraevano da questo fronte forze significanti.
Il Comando hitleriano comprese quanto questa situazione gli fosse favorevole, e si affrettò a trarne profitto. Esso capì che il tempo lavorava contro di lui, poichè, prolungandosi la guerra, l'Esercito rosso avrebbe aumentato le sue forze e accresciuto la sua esperienza e capacità militare, e perciò si affrettò.
L'obiettivo strategico fondamentale che gli invasori tedeschi si posero nell 'estate del 1942 fu dunque quello di sconfiggere definitivamente l'Esercito rosso, costringere l'Unione Sovietica a capitolare e quindi, sfruttando le enormi risorse del paese, continuare la lotta contro l'Inghilterra [...]

[...]stringere l'Unione Sovietica a capitolare e quindi, sfruttando le enormi risorse del paese, continuare la lotta contro l'Inghilterra e l'America per il dominio del mondo.
Anche questa volta i tedeschi posero come loro compito centrale e decisivo la conquista di Mosca. Tenendo però conto dell' esperienza della loro sconfitta del 1941, essi non si decisero a prender la capitale d'assalto ; eseogitajono invece una complicata manovra avvolgente. Il Comando hitleriano decise di portare il colpo decisivo alle truppe sovietiche in direzione di sudest, per arrivare al Volga, rompere le comunicazioni tra il Caucaso e il centro della Russia europea, sviluppare quindi l'offensiva verso il nord lungo il Volga, sboccare alle spalle della regione strategica di Mosca, isolare la capitale sovietica dalle basi del Volga e degli Urali e così prenderla con un attacco dalle sue retrovie, dopo aver sbaragliato le forze fondamentali dell' Esercito rosso. In pari tempo veniva progettato un colpo strategico sussidiario verso il sud, prima di tutto allo scopo di di[...]

[...]ogettato un colpo strategico sussidiario verso il sud, prima di tutto allo scopo di distrarre le forze dell' Esercito rosso dal centro degli avvenimenti principali, e in secondo luogo per la conquista delle risorse di prodotti alimentari e di materie prime, e della nafta del Caucaso. Se il piano fosse riuscito, i tedeschi si sarebbero create le basi necessarie Per le più grandi operazioni strategiche contro l'India.
Documenti caduti in mano del Comando sovietico attestano che le operazioni tedesche avrebbero dovuto svilupparsi con un ritmo impetuoso. Il 10 luglio era prevista la presa di Borissoglebsk, il 25 luglio di Stalingrado, il 10 agosto di Saratov, il 15 agosto di Kuibiscev, il 20 settembre di Arsamas, il 25 settembre di Baku. In ottobrenovembre avrebbero dovuto svolgersi le operazioni decisive contro la capitale sovietica.
Il compito più difficile per i tedeschi fu il concentramento delle forze e dei mezzi necessari per condurre queste enormi operazioni offensive. La soluzione venne trovata dal Comando hitleriano gettando sul front[...]

[...] era prevista la presa di Borissoglebsk, il 25 luglio di Stalingrado, il 10 agosto di Saratov, il 15 agosto di Kuibiscev, il 20 settembre di Arsamas, il 25 settembre di Baku. In ottobrenovembre avrebbero dovuto svolgersi le operazioni decisive contro la capitale sovietica.
Il compito più difficile per i tedeschi fu il concentramento delle forze e dei mezzi necessari per condurre queste enormi operazioni offensive. La soluzione venne trovata dal Comando hitleriano gettando sul fronte sovietico tutte le sue riserve strategiche. Su 256 divisioni tedesche, ne vennero concentrate su questo fronte 179, cioè il 70 Ve delle forze della Germania, con l'aggiunta di 11 divisioni dei paesi vassalli : in tutto 240 divisioni, di cui la massa principale, fu ammassata nella direzione di sudest, su un fronte di 600 chilometri.
Stalin, Maresciallo dell'Unione sovietica e Comandante in capo dell' Esercito rosso, nel suo storico rapporto del 6 novembre 1942 ha definito le caratteristiche di questo piano strategico del nemico. Esse erano le seguenti : — calcol[...]

[...]nza di forze a questo scopo.
Le operazioni offensive dell'esercito tedesco incominciarono nelle zone di Kharkov, di IsiumBarvencovo e di KurskVoronesg, dirigendo lo sforzo principale su Voronesg, allo scopo di aprirsi immediatamente la strada verso le retrovie di Mosca e così guadagnar tempo. Le truppe fasciste arrivarono fino a Voronesg, ma qui furono arrestate dall'accanita, resistenza sovietica e costrette a passare alla difensiva. Allora il Comando tedesco spostò il suo sforzo principale in direzione di Stalingrado, e grazie a un notevole sopravvento di forze, soprattutto d'aviazione, riuscì, all'inizio d'agosto, a portare le sue truppe sino alla riva occidentale del Don, pure tra montagne di cadaveri. Le unità dell'Esercito rosso sostennero l'accanita pressione nemica sulla riva occidentale e nell'ansa del Don, guadagnando un tempo prezioso, che fu sfruttato per rafforzare le difese di Stalingrado.
A metà agosto 1942 però, dopo lotte accanite, le truppe sovietiche furono costrette a' ritirarsi sulla riva orientale del Don, ad abbandon[...]

[...]rosso sostennero l'accanita pressione nemica sulla riva occidentale e nell'ansa del Don, guadagnando un tempo prezioso, che fu sfruttato per rafforzare le difese di Stalingrado.
A metà agosto 1942 però, dopo lotte accanite, le truppe sovietiche furono costrette a' ritirarsi sulla riva orientale del Don, ad abbandonare la zona di Kotielnicovo. e prendere posizione lungo il fiume Niscovca e lungo i laghi a sud di Stalingrado. Da questo momento il comando tedesco cercò di
LA RINASCITA 23
spezzare la difesa sovietica cond ue cunei : — il primo a nord, con un gruppo d'attacco di due divisioni carrate, due moto
rizzate e sei di fanteria, in direzione di Vertiaci e dei sobborghi settentrionali di Stalingrado ; il secondo a sud, con un gruppo d'attacco di due divisioni carrate, una motqrizzata e tre di fanteria dalla zona a occidente di Abganerovo in direzione dei sobborghi meridionali. Tra questi due grandi cunei, uno più piccolo doveva avanzare da Kalatc direttamente sulla città (tre divisioni di fanteria). Negli altri settori del fronte di St[...]

[...]iò il combattimento difensivo sulla riva orientale del Don. Il gruppo tedesco settentrionale riuscì, con l'appoggio di numerosa aviazione, e a prezzo di gravi perdite, a forzare il Don e a spezzare la linea di difesa sovietica nella zona di Vertiaci. Il 23 agosto, dopo lotte accanite, i tedeschi arrivarono sul Volga tra Rinok e Iersovca. Questo ingente successo tattico del nemico rese più complicata la difesa di Stalingrado, essendo costretto il Comando sovietico a rifornire la città e il suo fronte esclusivamente da oriente, attraverso il Volga. In pari tempo continuavano senza interruzione gli attacchi del gruppo tedesco di Kalatc, tanto che, nella seconda metà d'agosto, si riteneva inopportuno e pericoloso continuare la difesa sulle linee precedentemente stabilite e il 3l agosto le truppe sovietiche erano ritirate su una nuova linea di difesa lungo i fumi Rossosca e Cervliona. La difesa settentrionale di Stalingrado si stabilizzava lungo la linea SpartacovezOrlovcaNovaia Nadiesda.
L'attacco dei tedeschi, che conservavano in questo moment[...]

[...]ovcaNovaia Nadiesda.
L'attacco dei tedeschi, che conservavano in questo momento la superiorità delle forze, si sviluppò in direzione della stazione di Bassarghino. Essi riuscirono a spezzare il fronte sovietico, il che costrinse le truppe sovietiche a ritirarsi su una nuova linea, negli accessi immediati di Stalingrado. Il 3 settembre la lotta si riaccese su questa linea e da questo giorno incominciò, si pub dire, la battaglia per la città.
Il Comando tedesco aveva bisogno, a ogni costo, di occupare Stalingrado. Questo era, infatti, il centro di gravità di tutto il suo piano strategico. Se la città non veniva occupata diventava impossibile sviluppare l'offensiva verso il nord. Per questo i tedeschi gettarono all'attacco divisione su divisione centinaia e centinaia di areoplani. Migliaia di granate si abbattevano ininterrottamente sulle posizioni sovietiche. I combattimenti aerei erano continui.
I1 14 settembre i tedeschi riuscirono a raggiungere il Volga nella zona di Elscianca e la posizione dei difensori ai fece ancora più difficile. Ma[...]

[...]ai getto la fanteria tedesca appoggiata da decine di tank. Essi non tremarono. Col fuoco delle loro armi anticarro, con granate e bottiglie incendiarie misero fuori combattimento 27 tank nemici, e uccisero dia di 150 hitleriani. Il nemico fu costretto a indietreggiare davanti a questo pugno di eroi.
Quattro combattenti della Guardia respinsero un attacco di 30 tank e ne distrussero 15.
Una squadra di combattenti armati di fucili automatici, al comando del sottotenente Kalasnikov, venue attaccata da due compagnie di mitraglieri hitleriani, appoggiati da intenso fuoco
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24 LA RINASCITA
di mortai. I combattenti sovietici lasciarono avvicinare il nemico fino a 40 metri e quindi aprirono contro di esso un fuoco cosi preciso, che il nemico fu costretto a ritirarsi con grandi perdite. Il giorno dopo i tedeschi rinnovarono 1' attacco con un battaglione. I difensori erano ridotti a undici ; ma ancora una volta riuscirono a respingere il nemico, dopo averlo lasciato avvicinare[...]



da Si denigra la Resistenza per colpire il regime democratico in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1947 - - marzo - 19

Brano: IL COMANDO CIENERA.LE DEL C. V. L. ACCUSA
SI DENIGRA LA RESISTENZA
PER COLPIRE IL REGIME DEMOCRATICO
Una denuncia di Cadorna, Argenton, Mattei, Longo, Parri e Stucchi
La fucilazione di Mussolini tagliò netto con un passato di vergogna
In data di ieri il Comando Ge alle necessità della lotta armata nerale del Corpo Volontari dalla contro il nemico.
Libertà ha emanato il seguente b) !n forza di tali poteri il comunicato: Co
mando Generale aveva inrpar:ito
disposizioni alle formazioni dipcn
I sottoscritti, già componenti del denti, o ratificato norme di conComando Generale del Corpo Vo notte per regolare l'amininistraziotontari della libertà: gen. Raffae ne della ginsl.zia anche ilei conle Cadorna; Mario Argenton, de fronti degli alti gerarchi fascisti signeto dal Partito Liberale a rap responsabili di tradimento e di presentare le formazioni autonome; collaborazione col nemico invasoEnrico Mattei, designato dal Far re, nei riguardi sia delle pers' ne tito Democratico Cristiano a rap sia dei beni.
presentare le Brigate del Popolo; ci Stante In loro plena legalità,
Luigi Longo, rappresentante delle le predette disposizioni e norme Brigate Garibaldi; [...]

[...]o per le mento più delicato della storia del quali grandi quantità di beni, va
Paese. lori e preziosi, appartenenti alla
opportuno, di fronte nazione italiana, potè essere traRitenendo polemiche in corso, ilium! fugata da colonne nemiche e da rare l'opinione pubblica dichia esponenti del cessato regime, ehe rana:con la fuga o con l'occultamento Nel periodo della resilienza si sono sottratti — conservando rl
frutto delle illecite
al predetto comando erano stati allar meritate
ni — alla cattura e alla meritataitate
conferiti dal. C.L.N. alta Italia, sanzione, mentre considerevoli
quale organo di Governo formal quantità di beni abbandonati niente riconosciuto dal Governo rante la fuga e gli scontri ancta
italiano e dal Comando Alleato, ratio dispersi tra la popolazione pieni poteri per quanto attenara civile.
f; I beat recuperati dut CIA': re_ gtanali o locali, dai comandi ' partigiani di zona o da singole formazioni o da enti costituitisi nel periodo della resistenza sono _stati devoluti a scopi assistenziali o impiegati per far fronte alle esigenze della lotta o per II mantenimento delle formazioni o per il funzionamento di pubblici servizi o infine destinati alla necessità della smobilitazione dei reparti ¿el
C.V.L.
g) Per parte sua il Comando Generale C.V.L. — computibitmen:c con le difficiltà della situ[...]

[...]ile.
f; I beat recuperati dut CIA': re_ gtanali o locali, dai comandi ' partigiani di zona o da singole formazioni o da enti costituitisi nel periodo della resistenza sono _stati devoluti a scopi assistenziali o impiegati per far fronte alle esigenze della lotta o per II mantenimento delle formazioni o per il funzionamento di pubblici servizi o infine destinati alla necessità della smobilitazione dei reparti ¿el
C.V.L.
g) Per parte sua il Comando Generale C.V.L. — computibitmen:c con le difficiltà della situaztor.e, con la scarsità dei mezzi di comunicazione e trasporto, con 1 os!acolo risultante dai rari inteventi alleati ha vrorreduto al rect.pero e alla ralraguardia di ing"rttissimi valori costituiti sia da depositi di materiali militari e civili sia dai fondi di cassa delle vatie amministrazioni, che vennero restituiti allo Stato, cd ugualmente ha provveduto a restituire allo Stato od agli enti aventi diritto od a devolvere a fini d¡ pubblico interesse quella parte di beni valori e pteztosi, venuta in suo diretto pos
sesso per r[...]



da Enea Cerquetti, Si accumulano le tensioni politiche e militari [sopratitolo: L'Italia nel Mediterraneo] in KBD-Periodici: Rinascita 1969 - 12 - 19 - numero 50

Brano: L'Italia nei Mediterraneo
Si accumulano le tensioni
politiche e militari
di Enea Cerquetti
Sono molti, ormai, a chiedersi come fare per operare con efficacia politica dentro una Italia che nel MEC è il meridione dell'Europa comunitaria, mentre, nello stesso tempo, è al centro geografico e politico militare del comando meridionale della NATO e sarà il centro politico economico della progettata Organizzazione per lo sviluppo del Mediterraneo.
Sviscerare le implicazioni di questo duplice ruolo e delle possibili linee di lotta, tuttavia, non basta: la complessa iniziativa dell'imperialismo sta già ampliando lo spazio politico e militare entro cui il nostro paese è costretto ad operare, e lo scopo di questo articolo è appunto quello di segnalare tendenze in atto che complicano il nostro duplice ruolo individuato nel recente colloquio di Palermo «Mediterraneo '70 ».
Si profila infatti una sistemazione militare[...]

[...] duplice ruolo e delle possibili linee di lotta, tuttavia, non basta: la complessa iniziativa dell'imperialismo sta già ampliando lo spazio politico e militare entro cui il nostro paese è costretto ad operare, e lo scopo di questo articolo è appunto quello di segnalare tendenze in atto che complicano il nostro duplice ruolo individuato nel recente colloquio di Palermo «Mediterraneo '70 ».
Si profila infatti una sistemazione militare che vede il Comando napoletano non solo dominare l'Europa meridionale, il Mediterraneo, l'Africa settentrionale e il Medio Oriente fino al Pakistan compreso, ma vede già delinearsi la costruzione di uno schema di area geostrategica che comprende tutto il continente africano. Rispetto a questi e al Medio Oriente infatti, il Mar Mediterraneo, le parti costiere dell'Oceano Indiano e quelle dello Atlantico meridionale formerebbero uno spazio di manovra aeronavale di « contenimento », poggiando su tre vertici strategici, da connettere al comando napoletano, e che sarebbero Israele, Sud Africa e Portogallo.
Articoli [...]

[...]'Africa settentrionale e il Medio Oriente fino al Pakistan compreso, ma vede già delinearsi la costruzione di uno schema di area geostrategica che comprende tutto il continente africano. Rispetto a questi e al Medio Oriente infatti, il Mar Mediterraneo, le parti costiere dell'Oceano Indiano e quelle dello Atlantico meridionale formerebbero uno spazio di manovra aeronavale di « contenimento », poggiando su tre vertici strategici, da connettere al comando napoletano, e che sarebbero Israele, Sud Africa e Portogallo.
Articoli e saggi chiaramente finanziati dia questi Stati e apparsi in riviste militari europee prefigurano un simile schema, chiedendo a gran voce, non tanto di agire sulla organizzazione militare della CENTO — oui appartengono Turchia, Iran e Pakistan, nonchè Inghilterra e USA — ma di agire direttamente sulla NATO, cui il Portogallo, dei tre, già appartiene fin dall'inizio.
Consci del loro ruolo per l'imperialismo statunitense ed europeo occidentale e facendo leva sul generale rilancio delle strategie e delle organizzazioni aero[...]

[...]ma di agire direttamente sulla NATO, cui il Portogallo, dei tre, già appartiene fin dall'inizio.
Consci del loro ruolo per l'imperialismo statunitense ed europeo occidentale e facendo leva sul generale rilancio delle strategie e delle organizzazioni aeronavali, questi paesi sono prodighi nell'offerta di servizi e di consigli.
Il Portogallo, membro della NATO fin dal 1949, ha visto rafforzarsi il suo ruolo di punto strategico di connessione tra Comando Atlantico e Comando Europeo. Con la costituzione del nuovo comando subordinato dell'Iberlant esso può essere oggi più del tradizionale punto di controllo dell'accesso di Gibilterra al Mediterraneo e della navigazione nell'Atlantico orientale (da Madera alle Azzorre). Esso ha ottenuto un comando che, in caso di operazioni, dirigerebbe la testa di ponte degli USA in Europa, sotto la protezione da una parte della chiusura di Gibilterra e dall'altra degli sbarramenti naturali dei Pirenei: l'uscita della Francia dall'Organizzazione, esalta infatti il ruolo della penisola Iberica come appoggio primo, oltre Atlantico, verso l'Europa.
In cambio il Portogallo chiede tra l'altro sostegno nelle sue colonie o che comunque la NATO abbia anche una politica e una presenza in Africa.
Israele, da parte sua, da decenni ha il sostegno dell'imperialismo. Tuttavia, oltre il tradizionale aiuto economic[...]

[...]berica come appoggio primo, oltre Atlantico, verso l'Europa.
In cambio il Portogallo chiede tra l'altro sostegno nelle sue colonie o che comunque la NATO abbia anche una politica e una presenza in Africa.
Israele, da parte sua, da decenni ha il sostegno dell'imperialismo. Tuttavia, oltre il tradizionale aiuto economico, politico, diplomatico, in armamenti e in servizi d'informazione, oggi partecipa a manovre navali combinate con le squadre del comando napoletano. Per bocca dei suoi esaltatori sulla stampa militare, come Paul Giniewsky, lo Stato sionista brandisce il suo stock di armi nucleari — già trasportabili dagli aerei Skyhawks entro un raggio di 600 chilometri e ora trasportabili dai Phantom, nel raggio di mille — e si presenta come potenza militare imbattibile e che sta ottenendo successi nella costruzione di aerei e di impianti per il transito di petrolio dal Mar Rosso al Mediter raneo senza passare per il Canale di Suez. Israele è inoltre attivo, e mostra di voler sviluppare una sua politica africana di assistenza tecnologica e mi[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Comando, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Storia <---Kalatc <---Kotielnicovo <---La lotta <---Stalingrado <---Voronesg <---dell'Esercito <---eroismo <---fasciste <---italiana <---nell'Africa <---Abganerovo <---Armata <---Arsamas <---Azzorre <---Bacino <---Barmansciak <---Bassarghino <---Boersen Zeitung <---Brigate <---Brigate Garibaldi <---Brigate Matteotti <---Brigate del Popolo <---Buona Spe <---C.L. <---C.L.N. <---C.V.L. <---CLNAI <---Canale di Suez <---Caucaso <---Cervliona <---Chiedo <---Ciuianov <---Ciò <---Comando Alleato <---Comando Atlantico <---Comando Europeo <---Comando Ge <---Corpi <---Così <---De Guin <---Democratico Cristiano <---Diritto <---Dunkerque <---Elscianca <---Enea Cerquetti <---Generale C <---Gibilterra <---Gorodi <---Gorodilov <---Hitler <---Ieremenco <---Iersovca <---Incominciò <---Inri <---Iran <---Isium <---Isium-Barvencovo <---Jornazio <---Kalasnikov <---Kasaimbek Estaiev <---Kharkov <---Kletskaia <---Kotielni <---Kuibiscev <---Kursk <---Kvostanzev <---La VI <---Leningrado <---Liachov <---Luigi Longo <---Lume Karpovca <---MEC <---Macchi <---Macchi MB <---Mannstein <---Mar <---Mar Mediterraneo <---Mar Nero <---Mar Rosso <---Mario Argenton <---Medio Oriente <---Mosca <---Mussolini <---NATO <---Nadiesda <---Nebelspalter <---New York Herald Tribune <---Niscovca <---Novaia Kalitva <---Nuova Zelanda <---Oblivskaia <---Oge <---Oltre <---Pakistan <---Palermo <---Partito Liberale <---Paul Giniewsky <---Pestccianca <---Pestccianca-Bolsciaia <---Phantom <---Pirenei <---Plicarsi <---Portogallo <---Presso <---Raspopinskaia <---Rhodesia <---Rinok <---Rokos <---Rorschach <---Rossosca <---Rossoska <---Rsgev <---Saitsev <---Saratov <---Sedan <---Serafimovitc <---Sgiacenkov <---Sirotinska <---Sirotinskaia <---Sistematica <---Skyhawks <---Solodkov <---South African Foundation <---South West <---Spartacovez <---Spartacovez-Orlovca-Novaia <---Stalin <---Stalingra <---Stalingradu <---Stato <---Stonescu <---Stucchi <---Stureb <---Sud Africa <---Suez <---Sulla <---Tichvin <---Tutu <---Twtzwsnt <---USA <---Untone Sovietica <---Varutin <---Vertiaci <---West Africa <---Zarizin <---antihitleriana <---comunista <---d'Azov <---dell'Europa <---dell'Oceano <---dell'Unione <---draconiane <---fascismo <---fascista <---fascisti <---hitleriana <---hitleriane <---hitleriani <---hitleriano <---imperialismo <---infuriano <---italiano <---loamericanismo <---motociclisti <---nell'Atlantico <---nell'Oceano <---razzisti <---scoppiano <---sionista <---staliniana <---staliniano <---subsahariani <---sull'Esercito <---tankisti <---tecnologica



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