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Il segmento testuale Cfr è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 45Analitici , di cui in selezione 1 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Bruno Bongiovanni, Ritratti critici contemporanei. Maximilien Rubel in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - maggio - 31 - numero 3

Brano: [...]nvenzionale di François Perroux e perché conteneva, in massima parte, l'opera cosiddetta economica di Marx pubblicata vivente l'autore: la Miseria della filosofia (1847), il Discorso sulla questione del libero scambio (1848), il Manifesto del partito comunista (1848), Lavoro
* Quando nelle note i testi sono citati senza l'indicazione dell'autore, si deve intendere che sono opera di Maximilien Rubel. Opere su Rubel sono praticamente inesistenti; cfr. in ogni caso l'introduzione di JOSEPH O'MALLEY, a Rubel on Marx, pubblicazione prevista per l'inizio del 1981 presso la Cambridge University Press, New York.
1 YvoN BOURDET, A' propos d'une édition des oeuvres de Marx, in « L'Homme et la Société », n. 17, 1970, p. 310. L'edizione in questione è K. MARX, Oeuvres. Economie I e II, Gallimard, Paris 1965 e 1968. Cfr. anche MIGUEL ABENSOUR, Pour lire Marx, in « Revue française de science politique », n. 4, 1970, pp. 772788 ed il compterendu di LOUIS JANovER in « Cahiers internationaux de sociologie », XLVII, 1969, pp. 175177.
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salariato e capitale (1849), l'Introduzione del 1857 alla Critica dell'economia politica, Per la critica dell'economia politica (1859), l'Indirizzo inaugurale e statuti dell'Associazione internazionale dei lavoratori (1864), Salario prezzo e profitto (1865), il libro de Il Capitale (1867), la Critica del programma di Gotha (1875), pubblicata, quest'ultima, sol[...]

[...]ca dell'economia politica. La carriera intellettuale di Marx era infatti iniziata, dopo una prima fase liberale, all'insegna della critica della politica e dello Stato, riconoscibile nella meditazione di Kreuznach del 1843', critica che con la Questione ebraica diventa un manifesto anarchico e proletario 4. Le prime letture economiche di Marx sono tuttavia all'origine di un trauma che durerà tutta una vita: risultano fondamentali De la misère
2 Cfr. F. ENGELS, Prefazione a K.M., Il Capitale. Libro III, Editori Riuniti, Roma 1965, pp. 928. Per un giudizio negativo sull'edizione di Rubel in nome del conservatorismo filoengelsiano cfr. GILBERT BADIA, Brèves remarques sur le tome II des oeuvres de Marx, in « L'Homme et la Société », n. 17, 1970, pp. 319323. Per un giudizio piú sfumato dr. JACQUES CAMATTE, Il capitale totale, Dedalo, Bari 1976, pp. 1618.
3 Cosi Rubel definisce la Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico (cfr. MARXENGELS, Opere vol. In, Editori Riuniti, Roma 1976, pp. 5143), scritta a Kreuznach probabilmente nell'agosto 1843, poco dopo il matrimonio di Marx con Jenny von Westphalen. Di parere diverso è PIERRE VILAR, Marx e la storia, in Storia del marxismo, vol. I, Einaudi, Torino 1978, p. 65, che ritiene questo testo del 1843 un arretramento rispetto all'anno precedente.
4 Cfr. Introduction a K.M., Oeuvres. Economie II, cit., pp. xLvLin.
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des classes laborieuses en Angleterre et en France (1840) del cristiano Eugène Buret, Che cos'è la proprietà? (1840) di PierreJoseph Proudhon ed i Lineamenti di una critica dell'economia politica (1844), geniale opera giovanile di Friedrich Engels, densa di fervidi umori moralistici. Proprio in questo periodo nasce un'ossessione teorica che non abbandonerà piú Marx — che coglie nelle prime rivolte operaie in Germania l'inizio di una nuova era — ed il cui primo prodotto sono i Manoscritti economicofilosofici d[...]

[...]secondo Rubel: Marx non ha mai rinunciato all'opera colossale che si era prefisso, ma Il Capitale e tutte le implicazioni di esso gli hanno sottratto una quantità di tempo che egli non era stato in grado di calcolare con precisione. Ed in piú
5 Il 3 febbraio 1845 Marx firma un contratto con l'editore Leske di Darmstadt per la pubblicazione di un'opera, in due volumi, mai consegnata, dal titolo Critica della politica e dell'economia politica.
6 Cfr. HENRYK GROSSMANN, Die Anderung des unsprünglichen Aufbauplans des Marxschen Kapital und ihre Ursachen, in « Archiv für die Geschichte des Sozialismus und der Arbeiterbewegung », xlv, 1929, pp. 305338. Per una posizione intermedia tra Grossmann e Rubel cfr. ROMAN ROSDOLSKY, Genesi e struttura del Capitale, Laterza, Bari 1971. Per lo sviluppo nella posizione degli studiosi dell'Est Cfr. WOLFGANG JAHN, ROLAND NIETZOLD, Probleme der Entwicklung der Marxschen politischen Okonomie im Zeitraum von 1850 bis 1863, in MarxEngels Jahrbuch I, Dietz, Berlin 1978, pp. 145174.
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l'attività giornalistica, le malattie e la passione divorante per lo studio: Marx accumula statistiche, affronta la questione russa e si mette a studiare il russo, segue con inalterata passione le grandi vicende della politica internazionale, si appassiona alla storia naturale ed ai primi passi del darvinismo, si getta con competenza sull'antropologia e sull'etnologia ed in piú è parte in c[...]

[...]alinismo in nome di un'antiumànismo scientista!), mentre l'opera di Maximilien Rubel resta praticamente sconosciuta: sino ad oggi, in attesa dell'edizione Cappelli (Bologna) di Marx critique du marxisme prevista entro il 1980, l'unico testo a disposizione del lettore italiano è un piccolo intervento di 8 pagine all'interno
7 Per Marx è uscito, in .Italia, presso gli Editori Riuniti nel 1967 e Leggere il Capitale presso Feltrinelli nel. 1968.
8 Cfr. Introduction a K.M., Oeuvres. Economie II, cit., pp. LXIILXIII.
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di un volume collettivo. In questo breve scritto, Rubel riassume la sua interpretazione del pensiero rivoluzionario di Marx, che si fece paladino della necessità storica senza rinnegare l'utopia, anzi ringiovanendola ed allargandone la sfera 9.
2. Etica marxiana e traiettoria della catastrofe. — Maximilien Rubel è nato il 10 ottobre 1905 a Czernowitz, in Bucovina (Impero austroungarico): la sua città natale è diventata romena nel 1918 (Cernáuti) ed è oggi sovietica (Cernovcy). Ha compiuto gli studi second[...]

[...]s 1937)1°. Rubel scrive che il testo giovanile di Marx è impregnato di un profondo spirito etico (tema destinato a diventare un leitmotiv nell'indagine marxologica di Rubel), che resta valido — aggiunge — in un'epoca in cui si assiste alla trasformazione dell'operaio libero in schiavo di Stato e a quella del capitalista privato in burotecnocrate o in monopolista di Stato.
A questo punto, per meglio inquadrare il clima intellettuale al cui in
9 Cfr. Riflessioni sull'utopia e sulla rivoluzione, in ERICH FROMM (a cura di), L'umanesimo socialista, Dedalo, Bari 1971.
10 La prima traduzione francese completa è quella delle Editions Sociales, Paris 1962. In Italia erano già uscite una traduzione di Norberto Bobbio (Einaudi, Torino 1949) ed una di Galvano della Volpe (Rinascita, Roma 1950).
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terno si situano le origini degli studi di Rubel, ricordiamo che nel numero precedente della « Revue Socialiste » del 1947 era stato pubblicato un testo di Léon Blum, dal titolo Révolution socialiste où révolution directoriale? ", r[...]

[...] Questo testo di Blum era altresí l'introduzione alla traduzione francese del fortunato libro di JAMES BURNHAM, L'Ere des Organisateurs, CalmannLévy, Paris 1947: oltre ad apparire sul n. 7, 1947, de la « Revue Socialiste », venne pubblicato in un minuscolo opuscoletto della collana « Les Egaux », supplemento della rivista « Masses », affiliata ai « Cahiers de Spartacus ». Ebbe dunque notevole diffusione.
12 Per la denuncia in Francia del plagio cfr. la lettera di PIERRE NAVILLE alla redazione de « Le Contrat Social », ora in BRUNO Rizzi, Il collettivismo burocratico, Galeati, Imola 1967, pp. 119121: sui termini teorici della vicenda cfr. BRUNO BoNGIOVANNI, L'antistalinismo di sinistra e la natura sociale dell'URSS, Feltrinelli, Milano 1975, pp. 259269.
13 Cfr. LEV TROTSKIJ, In difesa del marxismo, Samonà e Savelli, Roma 1969. Su questo tema cfr. BRUNO BoNGIOvANNI, Il destino della burocrazia e la dissoluzione del trockismo, in « An. Archos », n. 3, 1979, pp. 221239.
14 Cfr. P. L. ToMORI (pseudonimo del sinologo Etienne Balazs), Qui succedera au capitalisme?, Cahiers de Spartacus, Paris 1947.
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quali, oltre a Blum ed a Rubel, ricordiamo Dommanget, Bourget, Silone, Schwartz, Lucien Goldmann, Léopold Senghor, Rimbert, Dolléans ecc.
In un altro saggio dello stesso 1947 sulla « Revue Socialiste », Maximilien Rubel ricorda e commenta i termini teorici del carteggio tra Karl Marx e Vera Zasulic, pubblicato sul « MarxEngels Archiv » da Rjazanov nel 192815 e sempre nel 1947 Rubel presenta una parte della sua introduzione all'antologia di testi di M[...]

[...] capitalismo poteva condurre al socialismo, oppure, se in uno sforzo eticorivoluzionario e spontaneo i proletari di tutti i paesi non si sollevavano, alla barbarie. Problema ancora attualissimo, secondo Rubel, giacché se prevale il secondo corno del dilemma luxemburghiano è possibile che
15 Karl Marx et le socialisme populiste russe, in « Revue Socialiste », n. 11, 1947.
16 L'edizione del 1948 presso Rivière e quella del 1970 presso Payot.
17 Cfr. ora CLAUDE LEFORT, Elements pour une critique de la bureaucratie, Droz, Genève 1971, pp. 1129.
18 Per le posizioni del gruppo omonimo prima della fondazione della rivista « Socialisme ou barbarie », quando cioè era solo la tendenza ChauleuMontal (e cioè Castoriadis e Lefort) del PC trockista cfr. ora gli scritti del 194748 in CORNELIUS CASTORIADIS, Capitalisme moderne et révolution, vol. I, U.G.E. (Coll. 10/18), Paris 1979, pp. 11216.
19 Curiosamente, in termini quasi simili, questo problema viene ripreso da AMA DEO BORDIGA nel suo scritto False risorse dell'attivismo, in « Sul filo del tempo », n. 1, 1953, pp. 2327, ma Bordiga risolve in rigido monismo monolitico il dualismo di Rubel.
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si schiuda all'umanità la barbarie totalitaria della managerial revolution. Se invece trionfa l'etica marxiana dell'azione rivoluzionaria che si accompagna al determinismo dell[...]

[...]nuova luce sulla dottrina marxiana della catastrofe sociale, secondo termini che sia gli « ortodossi » che i « revisionisti » (tutti ligi al piú rassicurante ottimismo di partito) erano stati incapaci di prevedere.
20 Introduction a Pages de Karl Marx pour une éthique socialiste, cit., p. 45 (ed. 1970). Questo concetto è stato ripreso da JACQUES CAMATTE negli anni Sessanta: dr. ora Verso la comunità umana, Jaca Book, Milano 1978, pp. 43 ss.
21 Cfr. La Pensée maîtresse du Manifeste communiste, in « Revue Socialiste », n. 1718, 1948; Fragments d'un journal de voyage de Friedrich Engels, n. 27, 1949; Echange de lettres entre Lassalle et Marx, n. 32, 1949; La Russie dans l'oeuvre de Marx et d'Engels, n. 36, 1950.
22 Cfr. Réflexions sur la société diréctoriale, in « Revue Socialiste », n. 44, 1951.
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Nell'ottobre dello stesso anno, inoltre, Rubel si sente in dovere d'intervenire in polemica con il socialista Robert Mossé che scrive che la teoria di Marx è totalmente da rigettare sulla base dei risultati della sua applicazione in Russia 23. Rubel afferma che vuole stupire Mossé scompaginando
i dogmi, professati dai sovietici e, con segno negativo, dallo stesso Mossé. Schematicamente sostiene: 1) Non esiste una teoria marxista del valore. Non vi è in Marx che una critica delle teorie class[...]

[...]tra disposizione che possono testimoniare un'indipendenza reale rispetto ad un clima siffatto, soprattutto per quel che riguarda gli studi marxologici e la ricerca teorica socialista. Ricordiamo l'uscita, in Germania, nel 1954, del primo volume dei Marxismusstudien, in Francia la rivista « Socialisme ou barbarie » (19491965), animata da Castoriadis e da Lefort, e la rivista « Arguments » (19561962), cui collaborò anche Maximilien Rubel 25. I
23 Cfr. Socialisme et marxisme (Brève réponse à Robert Mossé), in « Revue Socialiste », n. 50, 1951.
24 Fr. Engels et le socialisme messianique russe, in « Revue Socialiste », n. 51, 1951; Le sort de l'oeuvre de Marx et d'Engels en U.R.S.S., n. 56, 1952; L'Occident doit à Marx et à . Engels une édition monumentale de leurs oeuvres, n. 59, 1952; Staline et Cie devant le verdict d'Engels, n. 63, 1953; Karl Marx auteur maudit en U.R.S.S.? L'Edition fantôme, in «Preuves », n. 7, 1951; L'Édition censurée, n. 8, 1951; Staline jugé par Marx, n. 12, 1952.
25 Dix thèses sur le marxisme aujourd'hui par Karl[...]

[...],
zó Com'è noto, l'editore Dietz ha ora iniziato una nuova MEGA, prevista in 100 volumi. Iniziata intorno alla metà degli anni Settanta, nel 1979 avevano visto la luce 10 volumi, tra i quali di grande importanza è il volume III, tomo I della II sezione che contiene la prima edizione originale dei primi cinque quaderni del manoscritto redatto da Marx tra l'agosto del 1861 ed il luglio 1863. Per una prima valutazione (dei primi 6 volumi) di Rubel cfr. La nouvelle MEGA, in « Etudes de marxologie », nn. 1920, 1978, pp. 559562. Cfr. inoltre HANNES SKAMBRAKS, Ober Marx' grösstes Manuskript gebeugt. Zur wissenschaftlicheditorischen Arbeit am Manuskript « Zur Kritik der politischen Ökonomie » von Marx aus den Jahren 1861 bis 1863 für die MEGA, in MarxEngels Jahrbuch 2, Dietz, Berlin 1979, pp. 201217.
M Poche pagine vengono dedicate a questo problema da ERIC J. HOBSBAWM, La fortuna delle edizioni di Marx ed Engels, in Storia del marxismo, vol. I, cit., pp. 357374. Per un giudizio sulla Storia del marxismo cfr. GIAN MARIO BRAVO, Una storia del marxismo, oggi, in « Studi storici », n. 2, 1979, pp. 317337.
MAXIMILIEN RUBEL 2[...]

[...]r Marx' grösstes Manuskript gebeugt. Zur wissenschaftlicheditorischen Arbeit am Manuskript « Zur Kritik der politischen Ökonomie » von Marx aus den Jahren 1861 bis 1863 für die MEGA, in MarxEngels Jahrbuch 2, Dietz, Berlin 1979, pp. 201217.
M Poche pagine vengono dedicate a questo problema da ERIC J. HOBSBAWM, La fortuna delle edizioni di Marx ed Engels, in Storia del marxismo, vol. I, cit., pp. 357374. Per un giudizio sulla Storia del marxismo cfr. GIAN MARIO BRAVO, Una storia del marxismo, oggi, in « Studi storici », n. 2, 1979, pp. 317337.
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pensava alla possibilità di una Gesamtausgabe (raccolta completa), ma dopo la sua morte questa possibilità si allontanò, anche per il gran numero di eredi, spesso in contrasto tra loro: Eleanor Marx, Kautsky, Bernstein, Bebel, Mehring 28. Solo con la rivoluzione del 1917, quando già molti frammenti del grande mosaico erano stati, sia pure in modo disperso, pubblicati nell'ambito della SPD, questa possibilità tornò a farsi concreta. In Russia vi era anche la persona giusta, pe[...]

[...]one di esse.
29 Su tutte queste vicende dr. F. SCHILLER, Das MarxEngels Institut in Moskau, in « Archiv für die Geschichte des Sozialismus und der Arbeiterbewegung », xv, 1927, pp. 416435 e soprattutto PAUL MEYER, Die Geschichte des sozialdemokratischen Parteiarchivs und das Schicksal des MarxEngels Nachlasses, in « Archiv für Sozialgeschichte », vI/VII, 196667, pp. 5198.
30 Il 1931 è l'anno di un processomontatura contro presunti menscevichi. Cfr. SIMON WOLIN, The «Menshevik» Trial of 1931, in LEOPOLD H. HAIMSON (ed.), The Mensheviks, The University of Chicago Press, Chicago 1974, pp. 394402. Cfr. anche, su Rjazanov, E. CZOBEL, Riazanov als Marxforscher, in « Unter dem Banner des Marxismus », Iv, n. 3, 1930, pp. 401417.
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Il Capitale; 2) Il Capitale, con tutte le varie edizioni e tutti i manoscritti inediti; 3) la corrispondenza integrale. Solo cinque volumi furono pubblicati da Rjazanov entro il 1930, ed altri testi vennero da lui pubblicati nei due numeri del « MarxEngels Archiv » (il piú cospicuo come mole è la Dialettica della natura di Engels). Altri sette volumi vennero pubblicati dal suo. successore Adoratskij, fino a che, nel 1935, la MEGA venne bruscamen[...]

[...] pubblicati vivente l'autore, la seconda l'epistolario, la terza i manoscritti inediti, la quarta gli scritti dubbi o d'incerta attribuzione. Si può dire che in Occidente è possibile districarsi compiutamente nella selva delle pubblicazioni marxiane solo a partire da questa bibliografia: nel 1960 venne fatto seguire
31 Dei volumi della vecchia MEGA (19271935) è stato fatto un reprint dalla Verlag Detlev Auvermann, Glashütten im Taunus 1970.
32 Cfr. ERNST DRAHN, MarxBibliographie. Ein Lebensbild Karl Marx' in biographischbibliographischen Daten, Deutsche . Verlagsgesellschaft für Politik und Geschichte, Charlottenburg 1920: di questo testo esiste un reprint presso Slienger, London.
33 Cfr. Bibliographie des oeuvres de Karl Marx, Rivière, Paris 1956.
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un supplemento 34. La MarxForschung comincia ora ad uscire dalle diatribe di partito e ad emanciparsi dai pregiudizi ideologici: è infatti solo esibendo allo studioso ed al lettore la complessità e la stupefacente ricchezza del polimorfo lascito marxiano che è possibile volgere le spalle alla perenne tentazione di servirsi di questo lascito come di un instrumentum regni.
Parallela al lavoro della bibliografia è la stesura di una biografia intellettuale di Marx, che viene pubblicata nel 1957 35. I temi dell'a[...]

[...]el vecchio mondo. Con la concezione materialistica della storia, successiva alla critica della politica, Marx approda ad un metodo di indagine che Rubel definisce — con un'espressione a nostro avviso non eccessivamente felice e che forse intende sottolineare il debito contratto da Marx nei confronti di SaintSimon — sociologia critica o sociologia pragmatica. Marx si è inizialmente schierato con l'etica proletaria sansimoniana, a fianco della
3a Cfr. Supplement à la Bibliographie des oeuvres de Karl Marx, Rivière, Paris 1960.
35 Cfr. Karl Marx. Essai de biographie intellectuelle, Rivière, Paris 1957 (19712).
36 Tra tutti cfr. LUCIEN GOLDMANN, Propos dialectique. Y atil une sociologie marxiste?, in « Les Temps modernes », ott. 1957, cui Rubel rispose nel numero di dicembre della stessa rivista.
37 Cfr. KARL KORSCH, Karl Marx, Laterza, Bari 1969. Cfr. inoltre AA.VV., Über Karl Korsch, in Jahrbuch Arbeiterbewegung 1, Fischer, Frankfurt 1973.
38 Nel 1841 Marx riportò su un quaderno circa 160 passi estratti dal Tractatus theologicopoliticus di Spinoza.
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classe la plus pauvre et la plus nombreuse, ma ha poi respinto del sansimonismo il carattere elitario, mirante ad identificare in un ceto estraneo al proletariato la coscienza esterna del proletariato stesso: l'idea dell'autoliberazione del proletariato Marx la deve a Flora Tristan 39 e da questa idea deriva il rifiuto di ogni centralismo partitico o statalistico espro[...]

[...]gli scritti tra il 1856 ed il 1862. La rivoluzione russa ed il ritorno dello studioso in patria tra le file del bolscevismo, interruppero questo lavoro: in seguito Rjazanov si mise a progettare la MEGA, che avrebbe evidentemente compreso anche gli scritti marxiani non pubblicati in quella precedente occasione. Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, l'attività di Rjazanov e la MEGA, in tempi diversi, vennero bruscamente troncate. Si può
39 Cfr. Karl Marx et Flora Tristan, in « La Nef », genn. 1946.
40 Cfr. Karl Marx. Essai d'une biographie intellectuelle, cit., p. 67. Anche questa tematica venne ripresa da JACQUES CAMATTE in Il Capitale totale, cit. e in Verso la comunità umana, cit.
41 Cfr. Gesammelte Schriften von Karl Marx und Friedrich Engels 18521862, Dietz, Stuttgart 1917.
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dire, dunque, che gli scritti meno noti di Marx, negli anni Cinquanta del nostro secolo, fossero proprio quelli del decennio cui aveva lavorato Rjazanov prima del febbraio 1917, tra i quali spiccano, per quantità e varietà, gli articoli sul « New York Daily Tribune ». Avendo presente questa situazione Maximilien Rubel, nel 1960, pubblica uno studio sull'atteggiamento di Marx davanti al bonapartismo 42, un po' per affrontare i temi del periodo in questione (soprattutto a partire dal[...]

[...]minante, è un fenomeno politico particolare grazie al quale si può osservare l'astrazione dello Stato dalla società civile che raggiunge il suo culmine. Marx definisce lo Stato bonapartista una macchina da guerra del capitale contro il lavoro, ma, articolando in modo apparentemente contraddittorio il giudizio, sostiene anche che la classe che tale Stato meglio rappresenta è quella con
42 Karl Marx devant le bonapartisme, Mouton, Paris 1960.
43 Cfr. ivi, pp. 6777. In Italia gli scritti di Marx ed Engels sul 185960 sono stati abbastanza poco studiati, anche perché piuttosto imbarazzanti dal punto di vista dell'ortodossia gramsciana e da quello delle priorità patriottiche. Cfr. ERNESTO RA
GIONIERI, Prefazione a K. Max,A F. ENGELS, Scritti sul risorgimento, Editori Riuniti,
Roma 1960 e FRANCO VALSECCHI, La politica di Napoleone III e la guerra d'Italia del 1859 nell'interpretazione di Marx, Engels e Lassalle, in Mélanges Pierre Renouvin, Etudes d'histoire des rélations internationales, Puf, Paris 1966.
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tadina (di qui i buoni rapporti dell'exliberale con il parti prêtre), complice dunque delle truffe dell'aristocrazia finanziaria e del parassitismo degli strati direttamente gravitanti intorno alla corona. Se Marx sostiene da una parte che il[...]

[...]lmente, al pensiero di Marx si richiamano:.. lo Stato e la società dell'uRs S. Rubel, nel 1957, comincia una riflessione che proseguirà negli anni successivi 46 e che condurrà in piena armonia con i risultati delle sue analisi marxologiche. Rubel comincia con il ricordare che Lenin, a proposito della Russia sovietica, parlava di capitalismo di Stato sorvegliato e diretto dal potere operaio, un potere che si identifica nel partito bolscevico,
44 Cfr. AUGUST THALHEIMER, Sul fascismo, in RENZO DE FELICE (a cura di), Il fascismo. Le interpretazioni dei contemporanei e degli storici, Laterza, Bari 1970. Cfr. anche GIAN ENRICO RuscoNl, La teoria critica della società, Il Mulino, Bologna 1968, pp. 176187.
' Cfr. Karl Marx devant le bonapartisme, cit., p. 160. ..
46 Cfr. La croissance du capital en U.R.S.S. (1957), The relationship of Bolshevism to Marxism (1968), La fonction historique de la nouvelle bourgeoisie (1971), La société de transition (1972), Le chainon le plus faible (1973), tutti questi saggi sono ora compresi in Marx critique du marxisme, Payot, Paris 1974, pp. 63168.
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coscienza « esterna » della classe e veicolo unico della dittatura proletaria. Con la rivoluzione russa, per ammissione del suo massimo artefice, vengono dunque adottati, dopo un primo periodo in cui i Soviet avevano espresso la volontà anticapitalistica di [...]

[...]cosí che lo Stato sovietico, capitalismo d'imitazione per quel che riguarda il materiale tecnologico impiegato, ha in breve tempo utilizzato tutti i metodi di accumulazione descritti da Marx. In questo modo l'Urss, attraverso la dittatura di partito, si è avvicinata alla realizzazione di quel capital sans phrases, privo di ostacoli borghesi, che Marx aveva intravisto ed il suo Stato teocratico, fondato sul doppio terrorismo ideologico e poli
47 Cfr. BRUNO BONGIOVANNI, Introduzione a F. ENGELS, La politica estera degli zar, La Salamandra, Milano 1978, pp. 936.
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tico, ha perfezionato quell'Etat sans phrases che Rubel ha creduto di ravvisare nell'analisi marxiana del bonapartismo.
Ritornano in parte, come si vede, le suggestioni dell'immediato dopoguerra: a proposito dell'uRs s Rubel parla di capitalisme directorial e ricorda che nel libro iii de Il Capitale Marx aveva usato il termine managers, modificato poi da Engels 48. A differenza dei teorici del collettivismo burocratico 49 — ed invece piú vicino alle analisi[...]

[...]aximilien Rubel, viene costituita una rivista, la cui scadenza è piú o meno annuale (venti numeri sono usciti tra il 1959 ed il 1978), che si prefigge di affrontare quei temi che sono parte integrante della sua ricerca: già il titolo della pubblicazione è significativo, « Etudes de marxologie ». Che cosa si propongono programmaticamente? Portare luce sulla genesi del marxismo, offrire documenti e testimonianze, studi ed analisi sull'opera di
48 Cfr. K.M., Il Capitale. Libro III, cit., pp. 460 e Oeuvres. Economie II, cit., pp. 11471150 e 1175 e 1792.
49 Tra questi Rizzi e Burnham, ma anche Shatchman: due personaggi che hanno avuto posizioni del tutto simili sono stati Rudolf Hilferding, sul versante socialista democratico, e Victor Serge, sul versante libertario.
50 Rubel riconosce di non essere l'unico a definire l'uRss uno Stato capitalistico: tra gli altri cita Pannekoek, Rühle, Bordiga, Cliff, Castoriadis. Cfr. Marx critique du marxisme, cit., p. 92.
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Marx e sul marxismo, ed inoltre rassegne storiche, bibliogr[...]

[...]bro III, cit., pp. 460 e Oeuvres. Economie II, cit., pp. 11471150 e 1175 e 1792.
49 Tra questi Rizzi e Burnham, ma anche Shatchman: due personaggi che hanno avuto posizioni del tutto simili sono stati Rudolf Hilferding, sul versante socialista democratico, e Victor Serge, sul versante libertario.
50 Rubel riconosce di non essere l'unico a definire l'uRss uno Stato capitalistico: tra gli altri cita Pannekoek, Rühle, Bordiga, Cliff, Castoriadis. Cfr. Marx critique du marxisme, cit., p. 92.
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Marx e sul marxismo, ed inoltre rassegne storiche, bibliografie, traduzioni di inediti. I venti numeri sono oggi uno strumento di studio indispensabile per chiunque voglia approfondire i problemi della marxologia. Nell'Avantpropos del numero 3 Rubel afferma che la parola marxologie non traduce in modo perfetto la piú elegante espressione tedesca MarxForschung, ma ritiene necessario che anche nelle lingue latine si trovi un termine atto non a fondare una disciplina, il che è preteso solo dai « marxisti », ma a delimitare un ambito[...]

[...]uesta riflessione percorre in modo piú o meno esplicito 53
Si può dire, a questo punto, che gli « Etudes de marxologie » rappresentano il contributo piú importante della MarxForschung: infatti i Marxismusstudien, dopo i primi due numeri del 1954 e del 1957, hanno diradato la frequenza della periodicità ed hanno in ogni caso smarrito l'originaria direttiva di ricerca, nonostante gli sforzi del loro animatore, Iring Fetscher sa
51 Su questo tema cfr. Nachwort a K. MARX, F. ENGELS, Die russische Kommune, Hanser, München 1972, pp. 277326.
52 M. RUBEL and MARGARET MANALE, Marx without Myth, Blackwell, Oxford 1975.
53 Cfr. un altro capitolo del Lexique de Marx dal titolo Marx et la nation, di prossima pubblicazione su « Mondes en developpement », dic. 1979.
54 Tra il 1954 ed il 1972 sono usciti sette volumi dei Marxismusstudien presso Mohr, Tübingen. IRING FETsCHER è noto in Italia per i tre volumi de Il marxismo. Storia documentaria, Feltrinelli, Milano 1969 e per Marx e il marxismo, Sansoni, Firenze 1969. Cfr. anche JuLlus I. LÖWENSTEIN, Marx contra Marxismus, Mohr, Tübingen 1976.
MAXIMILIEN RUBEL 301
6. Marx critico del marxismo. — Nel 1974 Maximilien Rubel ha raccolto in un unico volume una parte dei suoi saggi (soprattutto quelli piú recenti), evidenziando la continuità e la coerenza della sua ricerca 55. I temi affrontati sono vari, ma tutti vengono fatti scaturire da un'indagine che è insieme ricognizione filologica ed interpretazione critica.
a) La leggenda del marxismo. È soprattutto con la breve relazione presentata nel 1970 al convegno di Wuppertal in occasione del 150° anniversario de[...]

[...]tteggiamenti fossero estranei a Marx e che paradossalmente vi sia piú « leninismo » nell'azione politica di Bakunin. Ma è soprattutto negli scritti anteriori al 1846 che è possibile cogliere in Marx un théoricien de l'anarchisme: per il Marx di questi primi anni l'emancipazione politica era l'ultima forma dell'emancipazione umana all'interno dell'ordine stabilito. Tutta la politica faceva parte del vecchio
ss Marx critique du marxisme, cit.
56 Cfr. ERIC J. HOBSBAWM, La diffusione del marxismo, in « Studi storici », n. 2, 1974, pp. 241269 e GEORGES HAUPT, Marx e il marxismo, in Storia del marxismo, vol. I, cit., pp. 291314. Cfr. anche i saggi nel secondo volume della Storia del marxismo (Einaudi, Torino 1979). Per un giudizio su Marx critique du marxisme cfr. OLIVIER CORPET, Pour une theorie marxienne de l'autogestion, in « Autogestion et socialisme », n. 3536, 1976, pp. 7198.
302 BRUNO BONGIOVANNI
mondo e solo una critica di essa poteva entrare a far parte di una critica radicale dello stato di cose esistente. Restano fondamentali, a questo proposito, le valutazioni sulla rivoluzione francese, sul giacobinismo e sul Terrore. Rubel pensa però che Marx, che pure ebbe aspri contrasti con gli anarchici autoproclamantisi tali, restò sempre sostanzialmente fedele a questa ispirazione, pur privilegiando l'analisi del processo di produzione e la criti[...]

[...]insuperate nel suo tempo, ma una sola parola può paradossalmente definirlo: critico. Ci sembra di poter dire che anche per Rubel questa parola sia piú che sufficiente 57.
Non si può dire che l'attività di studioso di Maximilien Rubel sia conclusa: anzi, in questo momento egli è impegnato in una serie di iniziative che potrebbero aprire la fase piú importante della sua attività di ricerca
57 Per altre opere di Maximilien Rubel non citate sinora cfr. Socrate et le Christ, in « La Nef », giugno 1948; Contribution à l'histoire de la genèse du Capital, in « Revue d'histoire économique et sociale », 1950; KARL MARX, Selected Writings in Sociology and Social Philosophy, edited with an introduction and notes by B. T. Bottomore and M. Rubel, Watts, London 1956; Choix de documents inédits (archives E. Fournière) dont trois lettres de K. Marx, in « L'Actualité de l'histoire », n. 25, 1958; MarxChronik. Daten zu Leben und Werk, Hanser, München 1968; Introduction a JULES ANDRIEU, Notes pour servir à l'histoire de la Commune de Paris en 1871, Payot,[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Cfr, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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